Le guerre del V secolo I Guerra Persiana (490) II Guerra Persiana (480-479) Guerra del Peloponneso (431-404) La prima guerra persiana Fonti: Erodoto, Storie (lettura a p.136) Eschilo, I persiani (tragedia) Le colonie ioniche e i Persiani (p.128-129) Ciro il Grande aveva sottomesso il regno di Lidia (nel 546 a.C.) le città greche della costa asiatica erano passate sotto il dominio persiano. conservavano leggi e istituzioni indipendenti e formalmente libere ma dovevano versare tributi e prestare servizio militare a favore dei Persiani i governatori persiani (satrapi) si appoggiavano prevalentemente su tiranni Il confronto fra Greci e Persiani è qualcosa di più di un conflitto militare (p.130) È uno scontro culturale, fra comunità di cittadinisoldati che si autogovernano e un impero autocratico che riconosce solo sudditi È uno scontro fra civiltà, fra libertà e schiavitù. La libertà, in Grecia, non è percepita come una questione privata, ma sempre essenzialmente come autonomia politica. Colonie ioniche dell’Asia Minore Smirne Colofone Efeso Samo Mileto Alicarnasso Una situazione instabile vantaggi: protezione da nemici esterni grande mercato per i commerci garanzia della stabilità politica. motivi di conflitto: l’opposizione tra il sistema politico orientale, monarchico e imperiale, e quello greco, fondato sull’autonomia politica Il « re dei re » persiano progettava di estendere il proprio dominio sulla Grecia continentale. La rivolta ionica 499-494 (p.131) Nel 499 a.C. le colonie ioniche dell'Asia Minore capeggiate da Aristagora di Mileto si ribellano all'egemonia dell'impero persiano: cacciano i tiranni filopersiani i ribelli riuscirono a penetrare verso l’interno e conquistarono Sardi, antica capitale del regno di Lidia, allora sede della satrapia solo Atene ed Eretria li appoggiano, inviando 20 + 5 navi controffensiva persiana (494): l’esercito assediava da terra Mileto, sul mare la flotta dei Fenici, alleati dei Persiani, sconfisse quella greca la città fu rasa al suolo la rivolta si conclude con la distruzione di Mileto e la deportazione dei suoi abitanti in Mesopotamia. Primo tentativo di attacco alla Grecia (492 a.C.) La prima spedizione decisa ad imporre la sottomissione fallì in seguito a una tempesta, che distrusse la flotta persiana davanti alle scogliere del monte Athos La prima guerra persiana (490 a.C.) La prima guerra persiana (490 a.C.) – p. 132 Nell’estate del 490 a.C., agli ordini dell’ammiraglio Dati e del satrapo Artaferne, venne organizzata una seconda spedizione che aveva come obiettivo Atene; il piano era di assediare la città in modo che gli Ateniesi, terrorizzati, accettassero di sottomettersi a questo scopo accompagnava la spedizione il figlio di Pisistrato, Ippia (i cui seguaci erano ancora numerosi ad Atene) che si era rifugiato alla corte del re di Persia. Eretria La flotta persiana sbarcò indisturbata in Eubea, conquistò Eretria e ne deportò la popolazione in Asia poi si diresse verso l’Attica e stabilì l’accampamento a nord di Atene, nella pianura di Maratona. L’Eubea, Eretria, Maratona Maratona L’assemblea ateniese decise di inviare contro il nemico tutto l’esercito, costituito da diecimila opliti, al comando del loro migliore generale, Milziade, che in passato era stato soldato di ventura e tiranno di una città della Tracia (dove aveva avuto modo di studiare la tattica militare dei Persiani); L’unica città greca che mandò un aiuto fu Platea (1000 opliti); Furono subito inviati messaggeri a Sparta per invocarne l’aiuto, ma gli Spartani risposero che avrebbero inviato aiuti solo al termine delle feste Carnee, in tale periodo era loro interdetto l’uso delle armi Battaglia di Maratona, 1a fase lo scontro decisivo la falange degli opliti si dimostrò allora — come si sarebbe dimostrata in ogni guerra successiva contro i Persiani — un’arma invincibile scendendo a passo di corsa dalle alture, gli opliti ateniesi con la loro massa compatta spezzarono lo schieramento dei nemici e li respinsero sino alle navi, costringendoli a reimbarcarsi nel massimo disordine 2a fase Esito della battaglia Gli opliti ateniesi, che si erano trincerati sulle alture che dominavano la pianura, con la loro massa compatta di scudi e lance spezzarono lo schieramento dei Persiani, che si erano mossi per snidarli dalle loro posizioni, Disparità fra i caduti: 200 fra gli Ateniesi, 6000 tra i Persiani. I Persiani tentarono di sorprendere per mare Atene rimasta sguarnita di soldati, ma questa ultima mossa fu sventata e non rimase loro che abbandonare la Grecia, La “maratona” di Fidippide Il soldato che corse ininterrottamente per 42 km. (la distanza tra Atene e Maratona) per avvertire gli Ateniesi della vittoria Milziade poi riporto a tappe forzate l’esercito verso la città Bisognava impedire eventuali manovre dei Pisistratidi filopersiani