valutazione paure e ansia stato-tratto File - e

FEAR SURVEY SCHEDULE
FOR CHILDREN
Le paure evolutive
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Paure in età evolutivatappe sviluppo
Comuni, età-specifiche, transitorie
Possono variare in intensità, frequenza e durata
i meccanismi che sottendono a questi sistematici
cambiamenti nelle paure, siano legati alla capacità
cognitiva del bambino di riconoscere e capire i
potenziali pericoli presenti nelle diverse situazioni
Le paure evolutive
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Proprio in questo senso, le paure sono adattive e
possiedono un importante ruolo nei processi di
sopravvivenza, in quanto costituiscono una risposta
protettiva ad una situazione che non può essere
pienamente compresa e controllata dai bambini
(Ollendick, King, Muris, 2002, 2004).
Fobia
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1) è caratterizzata da paure eccessive e non
proporzionali rispetto alla situazione,
2) non può essere spiegata e non sembra ragionevole,
3) è oltre il controllo volontario, e
4) conduce all’evitamento della situazione che la fa
scaturire. Successivamente,
5) persiste lungo un arco di tempo piuttosto esteso,
6) non è adattiva,
7) non è legata ad un’età o ad una fase di sviluppo
specifici.
Dsm IV
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ASSE I DISTURBI D’ANSIA
1) Paura marcata e persistente, eccessiva e irragionevole, provocata dalla
presenza o dall’attesa di uno oggetto o situazione specifici (per esempio: volare,
altezze, animali, ricevere un’iniezione vedere il sangue);
2) L’esposizione allo stimolo fobico quasi invariabilmente provoca una risposta
ansiosa immediata, che può prendere forma di Attacco di Panico situazionale o
sensibile alla situazione;
3) La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole;
4) La situazione (le situazioni) fobica viene evitata oppure sopportata con intensa
ansia o disagio
5) L’evitamento, l’ansia anticipatoria o il disagio nella situazione (situazioni) temuta
interferiscono in modo significativo con la normale routine della persona, con il
funzionamento lavorativo (o scolastico) o con le attività o le relazioni sociali, oppure
è presente disagio marcato per il fatto di avere la fobia;
6) Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.
DSM 5
DISTURBI NEUROCOGNITIVI DISTURBI D’ANSIA
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1) Paura marcata e persistente, eccessiva e irragionevole, provocata dalla presenza o dall’attesa di uno
oggetto o situazione specifici (per esempio: volare, altezze, animali, ricevere un’iniezione, vedere il sangue);
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NOTA: NEI BAMBINI LA PAURA O L’ANSIA POSSONO ESSERE ESPRESSE COL PIANTO, TANTRUM,
FREEZING, CLINGING.
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2) L’esposizione allo stimolo fobico quasi invariabilmente provoca una risposta ansiosa immediata, che può
prendere forma di Attacco di Panico situazionale o sensibile alla situazione;
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3) La persona riconosce che la paura è eccessiva o irragionevole;
L‘ansia è eccessiva ma non è detto che la persona se ne renda conto
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4) La situazione (le situazioni) fobica viene evitata oppure sopportata con intensa ansia o disagio
5) L’evitamento, l’ansia anticipatoria o il disagio nella situazione (situazioni) temuta interferiscono in modo
significativo con la normale routine della persona, con il funzionamento lavorativo (o scolastico) o con le
attività o le relazioni sociali, oppure è presente disagio marcato per il fatto di avere la fobia;
6) Negli individui al di sotto dei 18 anni la durata è di almeno 6 mesi.
Il sintomo non viene spiegato da altri disturbi che includono paura, ansia o evitamento
Es. PANICO-AGORAFBIA, OSSESSIONI; POST TRAUMATICO, ANSIA DI SEPARAZIONE O FOBIA SOCIALE:
FOBIE SPECIFICHE
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Possibili eziologie:
associative learning suggeriscono che sono proprio alcune
situazioni ed alcuni oggetti presenti nell’ambiente del
bambino a “condizionare” e così spiegare l’insorgenza della
paure e delle fobie specifiche.
condizionamento diretto (per esempio, il bambino è esposto
ad un evento traumatico come un uragano o un incendio),
modeling (per esempio, il bambino vede nei pari, nei fratelli
o nei genitori le reazioni alla paura),
instruction/information (per esempio, il bambino legge una
storia o ascolta una notizia che riporta di uragani o incendi).
Fobie specifiche
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non-associative learning portata avanti da Menzies
e Clark (1994). Questa teoria attribuisce molta
meno importanza agli eventi traumatici, sia quelli di
cui si può avere esperienza diretta ed indiretta;
invece queste teorizzazione afferma che “la
maggior parte dei membri di una specie mostrerà
paura nei confronti un insieme di stimoli rilevanti
quando incontrati per la prima volta” (Menzies,
Clark, 1994, p.305). Questo significa che la paura
di determinati stimoli è pre-programmata e non
appresa.
Fobie specifiche
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Ipotesi dinamiche
Meccanismi di difesa
Significato simbolico
Fear survey schedule
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1) un range di sensibilità a specifiche paure in età evolutiva utile per studiare i
processi di acquisizione delle paure e anche aspetto psicopatologici,
2) uno strumento normativo per individuare quei bambini e adolescenti che
possiedono alti livelli di paura per progetti di prevenzione e per il trattamento, e
3) una misura applicabile in fase di assessment, post-trattamento e follow-up per le
ricerche che valutano aspetti di outcome degli interventi in età evolutiva.
E’ stata infatti usata sia in campo clinica che di ricerca e si è dimostrata
particolarmente utile per individuare specifiche situazioni che provocano paura e
che attivano comportamenti di evitamento, come succede ai bambini o agli
adolescenti con fobie specifiche (Last, Francis, Strauss, 1989; Ollendick, Ost,
Reuterskiold, 2009; Silverman, Kurtines, Ginsburg et al., 1999; Weems, Silverman,
Saavedra et al., 1999).
Inoltre è anche considerato uno strumento utile nelle procedure di assessment
evidence-based (Silverman, Ollendick, 2005, 2008).
Versioni
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Versione originale FSSC-R (Ollendick, 1983)
80 item
(1) nessuna paura
(2) un po’ di paura
(3) molta paura
6-17 anni
Studi cross-culturali
Caratteristiche psicometriche
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Buone caratteristiche psicometriche, Scala con alta sensibilità clinica
discrimina i soggetti con livelli sintomatici.
Struttura fattoriale originale
Fattore 1 Paura e morte (per esempio, essere investito da una
macchina o da un camion),
Fattore 2 Paura di cose sconosciute (per esempio, buio, fantasmi),
Fattore 3 Fallimento e critica (per esempio, prendere brutti voti,
venire punito),
Fattore 4 Farsi male e piccoli animali (e.g farsi un taglio, lucertole),
Fattore 5 Paure mediche (per esempio, andare dal dentista, dal
medico).
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Mellon (2004) Grecia
1) Morte e pericolo,
2) Paura delle cose sconosciute,
3) Fallimento e critica,
4) Farsi male e piccoli animali
5) Ambito medico,
6) Viaggiare e agorafobia,
7) Andamento a scuola (school performance)
Genere
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Femmine > maschi
 ruolo stereotipi
orientamento di genere che sembrerebbe
caratterizzato da una maggiore capacità
nell’espressione delle emozioni negative e da
comportamenti di evitamento. Altri autori
affermano che queste differenze potrebbero essere
influenzate anche da aspetti di rinforzo o punizione
legati alla scoperta della paura da parte delle
figure genitoriali
età
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Decremento con l’età
Cambiamenti legati al contenuto
Più piccoli: animali, buio; >7-8 anni performance,
scolastiche.
Altre versioni
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FSSC-II (adattata contesto storico anni ‘90, es.
include HIV e bombardamenti nucleari)
FSSC-HI (adattata per le Hawaii)
The Koala Fear Questionnaire (Muris et al., 2003)
31 immagini potenzialmente paurose
Versione per genitori
Versione Italiana FSSC-IT
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Item 73 da Russia diventa Iraq
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1845- 1962 bambini 6-10 anni
Versione Italiana FSSC-IT
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4 fattori quindi utilizzabili sono
Death and danger/Morte e pericolo (20 item: 4 - 10 - 11 - 18 - 20 - 26 - 32 - 33 - 34 - 35 - 41 - 43 49 - 52 - 58 - 59 - 70 - 72 - 73 - 76),
Injury and animals/Animali e farsi male (15 item: 6 - 25 - 30 - 37 - 45 - 47 - 50 - 62 - 67 - 68 - 71 - 75 77 - 78 – 79)
Failure and criticism/Fallimento e critica (13 item: 3 - 5 - 24 - 28 - 29 - 31 - 38 - 40 - 44 - 48 - 64 - 66 65),
Fear of the unknown/Paura di cose sconosciute (9 item: 2 - 12 - 14 - 17 - 19 - 39 - 42 - 55 - 69) e sono in
linea con i fattori riconosciuti dalla letteratura internazionale (Svensson, Orst, 1999; Muris et al., 2002
mettere i primi tre e poi et al; Mellon et al., 2004; Varela, Sanchez-Sosa, Biggs et al., 2008).
Oppure (Di Riso et al., 2013)
Death and Danger/Morte e pericolo,
The Unknown/Cose sconosciute,
Failure and Criticism/Fallimento e critica,
Dark and Closed Places/ Buio e posti chiusi,
Animals and Injury/Animali e farsi male,
Doctors and medical care/Dottori e cure mediche.
10 paure più elevate
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Essere investito da una macchina o un camion
Di non riuscire a respirare
Di bombardamenti e invasioni
Del fuoco, di essere bruciato
Di cadere da posti alti
Dell’Iraq
Di perdersi in un posto sconosciuto
Di essere mandato dal preside
Dei terremoti
Che un teppista-ladro entri in casa tua
STATE-TRAIT ANXIETY
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Il modello teorico che ha condotto alla costruzione dello STAI-C è
identico a quello al quale Spielberger si riferisce nello STAI per gli
adulti e gli adolescenti (1966, 1971, 1972a, 1972b). Tale modello
propone una distinzione dell’ansia in due componenti chiamate
dall’autore ansia di stato e ansia di tratto. I primi a introdurre questi
due concetti furono negli anni sessanta Cattell & Scheir (1961,
1963) con il questionario Anxiety Scale Questionnaire – ASQ, una
scala ideata per la misurazione dell’ansia latente e manifesta e
degli aspetti secondari dell’ansia quali il senso di colpa, la
sospettosità e la tensione. Secondo Cattell e Scheier, i soggetti con
elevata ansia-tratto mostrano una più marcata reattività a un
numero maggiore di stimoli e sono caratterizzati da elevato arousal,
tendenza alla sensitività e alla colpa. Solo più tardi Spielberger
riprese questi due costrutti allo scopo di ampliarli e
operazionalizzarli per la costruzione del suo strumento (1966;
1972; 1976; 1979).
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Sulla base di tale modello, per ansia di stato
s’intende uno stato emotivo transitorio del soggetto,
esperito in una particolare situazione, soggettivo,
consapevolmente percepito, con sentimenti di
apprensione, tensione e preoccupazione, di intensità
variabile e che può modificarsi nel tempo. L’ansia di
tratto riguarda, invece, una caratteristica di
personalità, stabile, che differenzia tra loro i
soggetti nella propensione a rispondere con
specifici livelli d’ansia a situazioni percepite come
pericolose.
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Le reazioni emozionali che rimandano all’ansia di stato sono
considerate l’espressione sociale degli stati affettivi e si
possono presentare in associazione a stimoli specifici e
perdurare anche quando le condizioni che li hanno evocati
non sono più presenti. Lo stato d’ansia può variare
d’intensità e fluttuare nel tempo in funzione del modo in cui
il soggetto percepisce ed esperisce quell’evento specifico. Il
vissuto soggettivo dell’ansia si traduce in uno stato di
preoccupazione, di tensione e in un sentimento d‘insicurezza
che può condurre a una tendenza a fuggire e ad evitare la
minaccia oppure produrre uno stato d’impotenza rispetto al
pericolo percepito (Baker, 1980). Elevati livelli nell’ansia di
stato sono normalmente presenti in soggetti esposti a
situazioni stressanti.
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L’ansia di tratto riguarda, invece, le differenze individuali
relativamente stabili nella propensione all’ansia. Le persone
manifestano disposizioni differenti a riconoscere alcuni stimoli come
minacciosi o pericolosi; tali disposizioni sono durevoli e conducono a
reagire ad uno stimolo in maniera specifica, ossia con un livello
d’intensità e durata differenti. Nel loro modo di percepire gli eventi
e di comportarsi, manifestano una regolarità prevedibile legata,
appunto, al tratto. In tal senso l’ansia di tratto riflette le differenze
nella vulnerabilità e disposizione all’ansia. I soggetti con un’elevata
ansia di tratto tendono a percepire una vasta gamma di situazioni
come minacciose (situazioni in cui il soggetto fa esperienza di
fallimento o nelle quali è in gioco la valutazione dell’adeguatezza
personale). A simili eventi rispondono con tensione e preoccupazione
manifestando maggiori livelli di ansia di stato rispetto ai soggetti
con bassa ansia di tratto (Spielberger, 1983).
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Per questo l’autore propone di distinguere le
caratteristiche oggettive della situazione stimolo,
definite come “stress”, e la valutazione soggettiva della
situazione “threat”. Questi due termini corrispondono a
diversi momenti della sequenza temporale che produce
lo stato d’ansia: è soprattutto l’esperienza soggettiva e
la valutazione cognitiva della situazione a produrre lo
stato d’ansia, indipendentemente dalle caratteristiche
oggettive dell’evento. L’ansia di stato si manifesta solo
quando nella valutazione della situazione, si percepisce
la presenza di una minaccia.
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uattro distinti momenti che spiegano la distinzione tra stato e tratto e il modo in cui
questi due aspetti s’influenzano reciprocamente nel determinare il comportamento
del bambino in risposta all’ansia (Gaudry & Spielberg, 1970):
1) quando una situazione è valutata come pericolosa viene evocata una risposta di
ansia di stato;
2) situazioni o eventi valutati come potenzialmente rischiosi per l’autostima o forieri
di possibili insuccessi sono più facilmente percepiti come pericolosi, soprattutto, in
soggetti con un elevato livello di ansia di tratto;
3) meccanismi di feedback sensoriali o cognitivi segnalano la persistenza della
situazione;
4) l’ansia di stato attiva una serie di meccanismi di difesa intrapsichici che ha già
sperimentato o comportamenti che riducono tale stato;
5) la ripetuta esposizione a situazioni stressanti porta il soggetto a sviluppare
meccanismi di adattamento e di autocontrollo dell’ansia attraverso la
minimizzazione della minaccia.
STAI-C
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20 ITEM valutano stato momentaneo (STATO)
Mi sento nervoso: Molto nervoso, nervoso, non
nervoso (3 livelli)
Mi sento calmo: molto, calmo, non calmo REVERSE
20 item come si sente generalmente (TRATTO)
Si chiede la frequenza
Mi preoccupo: Quasi mai, qualche volta, spesso
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Validità convergente-divergente:
con FSSC-R .63
Con CDI .74
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Problemi: discriminazione e norme datate
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