Anno A
27ª DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Is 5,1-7 - La vigna del Signore è la casa d’Israele.
Dal Salmo 79 - Rit.: La vigna del Signore è il suo popolo.
Fil 4,6-9 - Il Dio della pace sarà con voi.
Canto al Vangelo - Alleluia, alleluia. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me e io
in lui, porta molto frutto. Alleluia.
Mt 21,33-43 - Darà la sua vigna ad altri vignaioli.
Esortazione alla fiducia in Dio e alla virtù
L’Apostolo chiude la lettera ai Filippesi con alcune confidenze, raccomandazioni ed
esortazioni cordiali. In particolare li esorta all’orazione, al rendimento di grazie e a tutto
ciò che è lodevole e santo.
Non angustiatevi per nulla (v. 6)
L’esortazione è la conclusione logica dell’affermazione che l’Apostolo ha fatto ai Filippesi:
«Il Signore è vicino». Tale vicinanza, e di conseguenza la speranza cristiana, è un motivo
in più per superare l’angoscia e le preoccupazioni della vita quotidiana, unitamente a una
preghiera incessante che non si esprime solo con richiesta ma anche come
ringraziamento. Echeggia in queste parole l’esortazione di Gesù: «perciò vi dico: per la
vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro
corpo, di quello che indosserete; la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?» (Mt 6,25).
La pace di Dio (v. 7)
La risultante di tale impostazione di vita, dettata dall’esortazione di Paolo, non può essere
che «la pace di Dio», non tanto nel senso stoico di pura imperturbabilità, ma nel senso
biblico globale di salvezza, tanto più che essa è possibile solo «in Cristo Gesù». Il Signore
non trovò nulla che contenesse maggiori benedizioni per Israele che la pace (cf Sal
29,11).
Essa custodirà, prenderà nella propria sfera d’influsso cuori e menti, ossia tutto l’essere
affettivo e intellettuale del fedele. Essa eccede ogni intelligenza, o perché non può essere
compresa pienamente o perché non è frutto degli sforzi razionali o naturali dell’uomo. Essa terrà lontano ogni timore, ogni inquietudine, ogni diffidenza, sentimenti che possono
far perdere la grazia di Dio.
Sintesi armonica di alcune virtù (v. 8)
Questa conclusione invita a un comportamento che veda il cristiano in posizione recettiva
dei valori morali del proprio ambiente, anche pagano, di vita. È sentenza comune infatti
che le sei qualità elencate denotino una stima rispettosa per i valori sani e lodevoli
dell’ideale morale dei pagani.
Con questa conclusione Paolo intende condensare il suo insegnamento morale, il quale
dovrà però attuarsi nella sfera del soprannaturale, onde la virtù – parola molto comune
presso i moralisti greci e qui usata per l’unica volta da s. Paolo – non sarà più il semplice
risultato dello sforzo dell’uomo: questi avrà solo il merito di aver cooperato con umile docilità all’azione di Dio.
27ª Domenica del Tempo Ordinario - “Omelie per un anno - vol. 2”, Elledici
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L’Apostolo vuole che i suoi fedeli presentino, a scopo soprattutto di buon esempio e di
azione morale sugli altri, una sintesi armonica di tutto quello che la parte più sana del
mondo pagano sa ancora apprezzare.
Modellatevi sul mio esempio (v. 9)
Paolo dà ai Filippesi una norma pratica per l’attuazione del suo insegnamento morale, ed
è quella di modellarsi sul suo esempio, sia per quanto hanno potuto constatare di
persona, sia per quanto hanno potuto conoscere dalla parola di altri relativa alla sua
condotta. Risultati di questo lavorio di perfezionamento soprannaturale saranno l’avere
con sé il Dio della pace e l’essere oggetto delle sue compiacenze e della sua particolare
tutela.
Riflessioni pratiche
Abbiamo in questo brano un magnifico programma di vita morale che deve essere materia delle nostre meditazioni e del nostro studio continuo, perché sia anche la pratica della
nostra vita quotidiana. Beati noi se vivremo secondo questa celeste dottrina; giungeremo
molto presto alla perfezione del nostro stato. Un eccellente modo di insegnare è quello di
rendere noi stessi modelli di buona vita sull’esempio di s. Paolo.
27ª Domenica del Tempo Ordinario - “Omelie per un anno - vol. 2”, Elledici
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