PSEUDO-ANEURISMA TROMBIZZATO DI UN RAMO

PSEUDO-ANEURISMA TROMBIZZATO DI UN RAMO SEGMENTALE DELL’ ARTERIA
RENALE: APPROCCIO DIAGNOSTICO E TERAPEUTICO.
S. Fornia, D. Campobasso, S. Ferretti, D. Cerasi, S. Meli, P. Cortellini
U.O. Urologia Direttore P. Cortellini
Azienda Ospedaliero Universitaria di Parma
SCOPO DEL LAVORO
Presentiamo il caso di un uomo di 37 anni con un aneurisma trombizzato di un ramo segmentale
dell’ arteria renale di sinistra che è stato diagnosticato dopo accertamenti radiologici per dolore
colico e che è stato trattato conservativamente con approccio endovascolare.
MATERIALI E METODI
Dopo ripetuti episodi di dolore colico al fianco sinistro con ecografia delle vie escretrici nella
norma, A.R. di anni 37 esegue una TAC addome con fase urografica che evidenzia una trombosi
completa del terzo medio dell’ arteria renale sinistra a cui si associa ipoperfusione del terzo medio
inferiore del rene con sospetto infarto polare inferiore. A conferma del quadro si procede ad
angiografia in urgenza che identifica uno pseudo aneurisma in parte trombizzato di un’ arteria
segmentale della renale sinistra del polo medio inferiore. Durante la degenza, la clinica si complica
con un’ ipertensione arteriosa instabile associata a cefalea e nausea. La scintigrafia renale conferma
una severa alterazione della funzione renale con compromissione del terzo medio-inferiore del rene
sinistro. Il filtrato glomerulare complessivo sec. Gates è pari a 64.3 ml/min con ripartizione
percentuale della funzionalità renale globale del 28% a sinistra e del 72% a destra. La
localizzazione del difetto vascolare depone a favore di un intervento endovascolare nel tentativo di
conservare parte del parenchima renale residuo. Si procede ad un’ angiografia standard con accesso
selettivo dell’ arteria renale sinistra per via femorale con un catetere Cobra 5Fx80 cm TERUSMO.
La tortuosità del trombo e l’angolazione del sito dell'aneurisma impediscono, nonostante vari
tentativi, il passaggio del filo guida per un eventuale stenting e fibrinolisi. Si opta per il
posizionamento in corrispondenza dell’ aneurisma di 5 spirali (Boston GDC-10 360° soft SR
7mmx15cm) al fine di salvaguardare il parenchima residuo escludendo l'arteria aneurismatica a
rischio di rottura ed estensione del trombo.
RISULTATI
Immediatamente dopo la procedura il quadro clinico è rimasto stabile con remissione completa
della sintomatologia algica e con un buon controllo pressorio. A circa 6 mesi la scintigrafia renale
mostra un filtrato renale globale del 70% , pari al 30% per il rene sinistro, in lieve miglioramento
rispetto ai precedenti controlli. I valori pressori rimangono nei limiti con amlodipina 5 mg
DISCUSSIONE
Gli aneurismi dell'arteria renale non sono frequenti e si verificano in circa lo 0,09% della
popolazione generale; l’ eziopatogenesi in età giovanile è spesso di tipo displastico e la diagnosi
avviene incidentalmente o durante la valutazione dei sintomi correlati, poiché spesso sono
asintomatici fintanto che non si complicano. Il loro trattamento viene proposto per prevenire le
complicanze, che sono la rottura o la trombosi
MESSAGGIO CONCLUSIVO
. L’atteggiamento terapeutico può trovare indicazione sia nella chirurgia tradizionale che in quella
endovascolare, a discrezione del chirurgo, vista l'estrema variabilità di presentazione. Nel nostro
caso si è optato per un atteggiamento conservativo poiché il grado di compromissione del
parenchima renale e le condizioni emodinamiche del paziente lo consentivano preservando la
funzionalità renale residua.
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