L’IDENTITA’ TERRITORIALE IN UNA GIORNATA ECOLOGICA. Si è svolta a Sinagra la Terza Edizione de “A FESTA DI PATATI”. Ieri domenica 8 giugno, si è rinnovata in Sicilia ( popolazione di mangiatori di frumento), una particolare sagra, quella delle patate, che ritroviamo uguale solo nelle regioni lungo il corso del Po (popolazioni di mangiatori di patate) e in Europa centrale (ricordiamo il famoso dipinto di Van Ghog). In contrada Baronia, un esteso pianoro a circa 800 metri di altitudine, nel comune di Sinagra, ma quasi al confine con S.Angelo di Brolo e con Ficarra, agli inizi del ‘900 pare si coltivassero ottime patate di montagna fino ad alcuni anni dopo la II Guerra M.. La proprietaria, una certa Za’ Cuncetta, donna vulcanica dalle idee innovative, organizzava a conclusione della raccolta di giugno, una grande festa di ringraziamento, con cerimonia religiosa e pranzo a base di patate, coronato da dolci caserecci. La festa durava fino a tarda sera con canti e balli, eventi con cui le società contadine hanno da sempre celebrato il buon fine delle loro attività. Infatti ieri il sacerdote, nell’atto di benedire, ha ricordato come il lavoro eseguito nella pace estenda la bontà anche ai suoi frutti. La terza edizione della sagra si è svolta con l’obiettivo di riproporre quelle atmosfere a tutti coloro che sono interessati a trascorrere una giornata ecologica all’insegna del rispetto della natura e del recupero delle tradizioni; questa l’ottica in cui la Pro Loco di Sinagra ha coinvolto i comuni di S.Angelo e di Ficarra, presenti i sindaci con delegazione. Come da programma, di mattina una breve scarpinata ci ha portati nel sito leggendario di Petrazita, visitato in compagnia di due insigni archeologi Professori dell’Università di Roma, interessati alla realizzazione di una carta archeologica della zona, che per di più comprende molti palmenti a cielo aperto scavati nella pietra. Lunghissime tavolate apparecchiate hanno accolto le comitive dei festaioli, con vassoi di maccheroni, gnocchi, patate fritte, al pepe e al forno, bevande; in sostanzioso opuscoletto, distribuito ai convenuti, un compendio informativo sulle leggende, le ricette, i cenni storici sui beni etno-antropologici. Il pomeriggio è proseguito con le cantate del tenore dilettante Aristide Casuccio e con le ballate del cantastorie M. Giuliano, ambedue sinagresi di adozione. L’arietta fresca e un cielo movimentato dalla nuvolaglia striata hanno concorso a rendere frizzante la gioia della festa. F. Sinagra Brisca