Cap. 19 ANTIPARKINSONIANI e Miorilassanti (Testo) Il morbo di Parkinson o paralisi agitante è una malattia cronico-progressiva che colpisce in età avanzata (1% popolazione). E' di origine neurodegenerativa come M. di Alzheimer, coree (di Untington e di Sydenham) , accumunate tutte da disturbi dei movimenti. Principalmente colpiti risultano i neuroni dopaminergici della substantia nigra e del sistema extrapiramidale ( movimenti soggetti ad automatismi) Tipiche manifestazioni che appaiono in progressione e con intensità progressiva sono: bradicinesia, rigidità della muscolatura, fino ad acinesia; tremore a riposo, difficoltà di parola, sbilanciamento posturale con tipico ripiegamento in avanti, rallentamento pensiero (depressione, ansia, ebetismo, fissità dello sguardo, faccia unta ...) L'eziologia è tuttora ignota. Così non esistono indicatori biologici o esami in grado di identificare la predisposizione e lo stato della malattia: sintomi evidenti del morbo appaiono solo quando la maggior parte (80-90%) dei neuroni dopaminergici sono stati già distrutti. La terapia è tuttora sintomatica, riducendo le manifestazioni e rallentandone l'evoluzione. PROVE DEL RUOLO DELLA DOPAMINA: La sindrome extrapiramidale, caratterizzata da scoordinamemto motorio simile a quello del morbo di Parkinson, può essre indotta da: neurolettici fenotiazinici e butirrofenoni, cioè antagonisti della dopamina reserpinici, che provocano deplezione di dopamina colinergici centrali, tremorina e oxotremorina, con squilibrio del tra stimolo dopaminergico (inibitorio) e colinergico (eccitatorio) da neurotossine di origine ambientale tipo MPTP (vedi più avanti) BASI BIOCHIMICHE: Sbilanciamento dell’ equilibrio " dopaminergico dopaminergica. colinergico " per ridotta attività EZIOLOGIA E IPOTESI NEUROTOSSICA Scartata la possibilità che il Morbo sia principalmente di origine ereditaria, lo studio si è diretto verso fattori ambientali e infezioni virali. Una potente neurotossina è stata trovata come prodotto di alterazione di esteri inversi della meperidina (prodine) ad attività morfinosimile 1: N-metil-4phenil-1,2,5,6-tetraidropiridina (MPTP), che si forma per idrolisi acida e successiva disidratazione della N-metil-4-propionossi-4-phenilpiperidina (MPPP), secondo il seguente schema: L' MPTP si trasforma poi nella neurotossina attiva (MPP+) ad opera della MAO-B, che attraverso due ossidrilazioni seguite da disidratazione promuove l'aromatizzazione dell'anello piperidinico. 1 Nel 1977 uno studente di 23 anni che faceva uso di prodinemanifestò improvvisamente una acuta 212 Il sale di piperidinio viene assorbito attivamente (mediante carrier) dai neuroni catecolinergici, ove produce danno irreversibile che porta alla loro distruzione. Metanfetamina, ecstasi ed alcuni inquinanti ambientali (come pesticidi) presentano simili proprietà tossiche sui neuroni dopaminergici. Terapia Anticolinergica Storicamente i primi farmaci utili come antiparkinsoniani sono stati gli anticolinergici. Questi però in aggiunta ai potenti effetti parasimpaticolitici periferici, producevano numerosi effetti secondari dovuti all'abbassamento del tono colinergico centrale. Attualmente la terapia con anticolinergici muscarinici è quasi abbandonata per i numerosi e seri effetti secondari: depressione, allucinazioni, sonnolenza, atassia: a livello centrale secchezza delle fauci, costipazione, ritenzione urinaria, disturbi visivi, vasodilatazione, tachicardia ...: a livello periferico Nell'antichità era già noto l'uso dello iosciamo (contenente iosciamina, antipodo ottico levogiro dell'atropina 2) e per un secolo, a partire dal 1850, sono stato gli unici mezzi per curare il Morbo. Per migliorane l'efficacia a livello centrale così da ridurre i dosaggi e gli effetti vegetativi era necessario preparare dei derivati a più alta lipofilia e maggior resistenza al metabolismo. E' stato cosi sintetizzata la benzatropina, dove, oltre ad un anello aromatico in più, la labile funzione esterea presente nell'atropina è sostituita da una funzione eterea molto più resistente all'idrolisi. 2 Si noti come l'unico centro chirale sia localizzato nella catena laterale dell'acido tropico, mentre il tropanolo possedendo un piano di simmetria, che passa sull'ossigeno e sull'azoto, non possiede centri chirali 213 CH 3 H3C N CH 3 N OH N CH3 SO3H HO H H O O O O O Iosciamina [tropanolo D-(-)-tropato] Benzatropina Atropina [tropanolo S-(+)-tropato] Un notevole miglioramento si ottenne modificando ulteriomente la benzatropina per ottenere derivati, come il triesilfenidile, con effetti periferici ancora più ridotto: N N HCl N HO HO HO (Benserezide) (Prociclidina) Triesifenidile Si noti la somiglianza con la benzatropina. Uno dei due anelli aromatici è sostituito con un anello aliciclico, la funzione eterea con la funzione alcolica (funzione isomerica) e l'azoto è sempre racchiuso in un ciclo saturo piperidinico o pirrolico. CH3 O N CH3 Difenidramina CH3 O CH3 CH3 N CH3 CH3 S N Orfenadrina N CH3 Prometazina Gli antistamici, antagonisti sul recettore H1 (vedi Cap. ), ed in particolare quelli con una più spiccata attività anticolinergica centrale, come difenidramina, orfenadrina e prometazina, sono stati impiegati per un certo lasso di tempo in associazione con L-DOPA per risolvere il tremore, sul quale non agiscono i dopamino-mimetici. Tuttavia, anche se meglio tollerati dei precedenti anticolinergici, oggigiorno non hanno grande impiego. Si noti la somiglianza con la benzatropina, con la variante di avere l'azoto basico conforzionalmente più flessibile, perchè non compreso in un sistema ciclico. 1. 2. 3. 4. 5. Terapia Dopaminergica (Fig. 13.5) stimolo della sintesi di dopamina nel SNC stimolo dei recettori dopaminergici con agonisti favorire la liberazione di dopamina dai depositi presinaptici ridurre il riassorbimento di dopamina inibire la biodemolizione di dopamina Terapia con L-DOPA 3 – 6 g / die L-Dopa + 10% inibitore Dopadecarbossilasi: 100 – 250 mg /die 214 Effetti collaterali: simpaticomimetici: aumento della pressione Disturbi gastrici e induzione di vomiti (stimolo di CTZ) Associazione L-Dopa + MAO-B inibitore centrale: -dimetil-N-(2-propinil)-feniletilamina Un potente inibitore della dopamina- -idrossilasi: !!! completamente inattivo Stimol. di liberazione di DA Amantadina: 1-amino-triciclo[3,3,1,1]decano Attiva la pompa del reuptake della DA Base più forte della DA ma resistente alle MAO: Penetra bebe la BEE 100-200 mg / die in associazione con L-Dopa Stimolazione diretta dei recettori DAergici Bromocriptina : alcaloide dell’ Ergot Apomorfina e N-propil-nor.apomorfina : ottenuto da morfina Vantaggio su L-Dopa: attività indipendente da degenerazione nigro striatale 215 Miorilassanti Centrali Antispastici : depressione riflessi spinali polisinaptici Farmacologia simile a sedativo ipnotici, ma maggiore selettività per la corda spinale e quindi minor effetto sedativo Ora sostituiti da diazepam, sedativi e analgesici Classici : struttura diolica libera o protetta da funzione carbammica Mefenesina o 3-(o-toluilossi)-1,2-propandiolo: uno dei più attivi e sicuri Azione ultrabreve Meprobamato : elevata componente sedativa MIORILASSANTE AD AZIONE PERIFERICA: DANTROLENE (5-p-nitrofenil.furfuriliden.amino)idantoina Produce mio-rilassamento inibendo il rilascio di Ca2+ dal reticolo sarcoplasmatico : antispastico, combatte anche l’ ipertermia muscolare. Effetti secondari: depressione SNC con euforia, vertigini, sonnolenza Tolleranza per gli effetti secondari, ma non per i miorilassanti 216 MIORILASSANTI PERIFERICI: vedi Capitolo Sistema Colinergico 217