PETR ILIC CAJKOVSKIJ Nacque nel 1840 e morì nel 1893. A metà Ottocento la popolazione russa era formata nella stragrande maggioranza da contadini. Perciò la musica classica non poteva ancora contare su un ampio pubblico e dunque un musicista non avrebbe potuto mantenersi solo facendo il compositore. Cajkovskij sentì fin da bambino una grande passione per la musica, ma fu costretto allo studio del diritto, per diventare avvocato. Per sua fortuna aveva un padre che lo capiva e abbastanza ricco da permettergli di dedicarsi solo alla musica. Le cose cambiarono quando il padre subì un rovescio finanziario, e l’adorata madre morì per un’epidemia di colera. Ottenuto un posto di insegnante a Mosca e si dedicò alla composizione di opere come: Romeo e Giulietta, l’ouverture 1812, che celebra la ritirata di Napoleone dalla Russia, le opere liriche La dama di picche e Eugenio Oneghin. La sua vita fu ancora più fortunata quando la ricca vedova Van Meck, senza averlo mai conosciuto di persona, gli diede una rendita fissa purchè continuasse a comporre, tanto era entusiasta della sua musica. L’autore si era ormai affermato come uno straordinario autore di musiche per balletto, con il suo Lago dei Cigni, La bella addormentata e Schiaccianoci. Ma l’ossessione che lo perseguitava fin da ragazzo prese il sopravvento: l’ultima, fra le sei sinfonie da lui composte, che porta il titolo di Patetica, rivela un tragico senso di desolazione.