STAGIONE CONCERTISTICA 2014-2015
COMUNICATO STAMPA
Prosegue all'insegna dell'eccellenza musicale
la Stagione Concertistica 2014-2015
della Fondazione Teatri di Piacenza
Venerdì 6 febbraio alle ore 21
si esibiranno per la prima volta sul palco del Municipale
i Solisti di Mosca
diretti per l'occasione da Yuri Bashmet
Una Stagione Concertistica all'insegna delle eccellenze musicali quella proposta quest'anno
dalla Fondazione Teatri di Piacenza. Arrivano, infatti, a Piacenza i Solisti di Mosca che venerdì 6
febbraio alle 21 si esibiranno sul palco del Municipale diretti da Yuri Bashmet, per l’occasione
nella doppia veste di direttore e viola solista.
Un concerto imperdibile, però non solo per questa accoppiata che già da sola varrebbe il costo
del biglietto, ma anche perchè durante la serata verrà presentata l'ultima composizione del
giovane compositore contemporaneo Andrea Liberovici, Non un silenzio. Dedicata al musicologo
Giovanni Morelli, l'opera eseguita per la prima volta lo scorso marzo al Teatro La Fenice di Venezia
trae il proprio titolo da uno degli ultimi libri di Morelli. È un lavoro di ampio respiro, in cui un
comporre a pannelli si organizza secondo una precisa idea strutturale. L'opera sembra guardare
fuggevolmente a Budapest: a Kurtag e a Ligeti, con qualche barbaglio bartòkiano. L'epilogo si
spegne nel silenzio, in una musica del congedo, punteggiata dai flebili sospiri della celesta, forse
una toccante allusione al “profondo nulla” di cui parla il musicologo scomparso da quasi tre anni.
Ad aprire il serata sarà invece il Concerto per viola e orchestra in re maggiore di Franz Anton
Hoffmeister. Composto in data imprecisata, probabilmente antecedente il 1799, è uno dei più
raffinati concerti per viola del classicismo viennese, molto vicino ai modelli di Mozart e Haydn.
Assieme al concerto in re maggiore di Carl Stamitz, è uno dei più conosciuti e più frequentemente
eseguiti tra i concerti per viola del periodo classico. Il primo movimento è in forma sonata.
L'orchestra espone il primo tema, che si articola in due semifrasi di quattro battute ciascuna. Il
secondo tema presenta l'indicazione dolce nella parte del solo ed è anch'esso articolato in due
semifrasi di quattro battute. Dopo un breve intervento dell'orchestra, il successivo intervento della
viola è un arpeggio di bicordi, ripetuto in eco, seguito da un lungo arpeggio in la maggiore e una
cadenza perfetta, che segna il termine dell'esposizione. Segue un interludio dell'orchestra, che
riprende il primo tema e materiale del ponte modulante, tutto trasportato alla dominante. A
battuta 103 vi è una cesura e segue un piano improvviso con crescendo, sempre in tonalità di
dominante e preparando l'ingresso del solo, che avviene a battuta 117 con levare. La viola elabora
materiale del primo tema e poi modula in si minore. Dopo una cadenza in si minore della viola,
l'orchestra riprende l'inizio del primo tema, trasportato questa volta in si minore, e modula
ritornando in tonalità d'impianto, preparando la ripresa del solista a battuta 162 con levare. I due
temi vengono riproposti entrambi in tonalità di re maggiore, seguiti da due frasi della viola
Via Verdi, 41 – 29100 Piacenza
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Direzione Artistica +39 0523 492264-2262 Fax 0253 492253
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costituite da arpeggi e scale, ognuna di esse ripetuta in eco. Il tutto si conclude con un arpeggio e
trillo su armonia di dominante, con cadenza sulla tonica. L'orchestra esegue un tutti di alcune
battute, che porta ad una cadenza sospesa. Dopo la cadenza solistica improvvisata dalla viola, una
codetta dell'orchestra conclude il movimento. L'adagio è in forma binaria, in re minore. Il
movimento è aperto da un'introduzione dell'orchestra, segue una sezione solistica, un interludio
dell'orchestra ed il movimento si chiude con una coda affidata all'orchestra. Il terzo movimento è
un rondò, scelta consueta nei concerti dell'epoca.
A chiudere la serata sarà quindi Souvenir de Florence di Petr Il'ic Cajkovskij facente parte della
produzione di musica da camera per archi del compositore russo. Scritto tra il 1887-'90 e
revisionato nel 1891-92 il Sestetto, meglio conosciuto con il sottotitolo di Souvenir de Florence,
vuole essere un omaggio affettuoso alla città toscana, dove il musicista trascorse un riposante
soggiorno nell'inverno del 1890, impegnato nella stesura dell'opera La Dama di picche. Della
composizione del Sestetto si ha notizia in una lettera indirizzata dal musicista alla sua mecenate e
protettrice Nadezda Filaterovna von Meck e recante la data del 12 luglio 1890. In essa Cajkovskij
dice: «La Dama di picche non è ancora finita e già sto lavorando ad una nuova partitura di cui è
ultimato lo schema compositivo. Spero che sarete felice di sapere che ho composto un Sestetto per
archi. Conosco il vostro interesse per la musica da camera e sarò lieto se potrete ascoltare il mio
Sestetto: non sarà necessario che vi rechiate ad un concerto in pubblico, in quanto potrete
facilmente organizzare un'esecuzione a casa vostra. Spero che questo lavoro incontrerà tutto il
vostro gradimento, perché l'ho scritto con molto entusiasmo e senza il minimo sforzo». Nel
novembre del 1890, mentre si provava a Pietroburgo La Dama di picche, che avrebbe avuto
un'accoglienza favorevole il 19 dicembre dello stesso anno, il compositore organizzò una
esecuzione privata del Sestetto, alla presenza di alcuni amici, tra cui Glazunov e Ljadov, i quali
espressero alcune riserve, tanto che Cajkovskij pensò di riscrivere lo Scherzo e il Finale. In questa
versione il Sestetto fu presentato a Pietroburgo il 7 dicembre 1892, poco meno di un anno prima
della morte del musicista. Non mancano nel Sestetto alcune reminiscenze del lirismo cantabile
delle opere italiane, verso cui l'autore nutriva sincera ammirazione, ma nel complesso la musica di
questo lavoro rispecchia uno stile di marca russa, specie nei suoi accenti vivaci e popolareschi.
Per info e biglietti è possibile rivolgersi alla biglietteria del Teatro Municipale di Piacenza, in via
Verdi 41, al numero di telefono 0523.492251 o al fax 0523.320365 o all'indirizzo mail
[email protected].
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