Versione pdf - Circolo Culturale La Torre

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Piotr Ilich Tchaikovsky - 1812 Overture (Finale)
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Questa pagina, tra le più popolari e largamente eseguite per la sua altisonante efficacia descrittiva, fu
commissionata a Cajkovskij dall'Esposizione Pan-Russa delle Arti e dei Mestieri di Mosca nel 1880 ed
eseguita in quella sede il 20 agosto 1882.
L'Ouverture vuole essere una fantasiosa e fantasmagorica rievocazione della campagna napoleonica in Russia,
realizzata con un'orchestrazione quanto mai brillante e ricca di effetti anche realistici. Si apre con un tema corale
di viole, violoncelli e contrabbassi su un inno liturgico ortodosso dalla caratteristica struttura armonica modale.
Nella presente edizione e per la prima volta nei concerti dell'Accademia il coro canta per 30 battute sulle parole
«Dio proteggi il tuo popolo»; probabilmente in origine
Cajkovskij aveva pensato di inserire a questo punto il coro
che successivamente è stato tolto nelle normali esecuzioni
concertìstiche.
Agli archi si alternano i fiati nella esposizione dell'inno, per
lasciare poi spazio ad una pensosa melodia dell'oboe solo (
piangendo e molto espressivo, annota il compositore in
calce alla partitura). La melodia viene ripresa dai fiati in un
largo crescendo di tutta l'orchestra e, dopo un breve
episodio con tamburo militare e squilli di corni, si giunge alla descrizione della battaglia: un disegno basato su un
salto ascendente di ottava e su una veloce scala discendente passa da uno strumento all'altro dell'orchestra in
una specie di fugato di crescente concitazione, mentre corni, trombe e tromboni espongono il tema della
Marsigliese.
La tensione giunta al culmine si spegne progressivamente in un passaggio di violoncelli e contrabbassi; con gli
archi all'unisono, rinforzati dai fiati, si ode un tema popolare
russo già usato da Rimskij - Korsakov nella sua Ouverture
su temi russi.
Si riaccende la battaglia sul tema russo e della Marsigliese,
vero e proprio leitmotiv; a questo punto si innesta la sezione
conclusiva del brano con l'orchestra scatenata in fortissimo
e rafforzata da colpi di cannone e rintocchi di campane,
mentre dalla solenne perorazione conclusiva emergono le
note dell'inno ortodosso iniziale e dell'Inno zarista, quasi a
simboleggiare la vittoria del popolo russo sulle armate
napoleoniche, in un esaltante e travolgente en plein air strumentale.
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