CS concerto 5 giugno MusicArchita del liceo musicale

Liceo Statale Archita
Con un concerto intitolato ”Promenade nell’est della Musica – Una passeggiata nella
musica classica dell’Europa orientale” si conclude domenica 5 giugno alle 20.30 al Teatro
Tarentum il progetto MusicArchita. Il concerto di fine anno dell’orchestra sinfonica e del
coro polifonico del Liceo Archita di Taranto è diventato ormai un appuntamento
tradizionale e atteso per la città. Quest’anno l’orchestra di 56 elementi, preparata e
diretta dal professor Paolo Battista, e il Coro polifonico, costituito da 45 ragazzi, preparato
e diretto dalla professoressa Maria Antonietta Carola, eseguiranno un programma
dedicato a Musorgskij. Cajkovskij e Borodin, un “tuffo” nella musica est europea del tardo
Ottocento, secolo caratterizzato dal cosiddetto nazionalismo musicale. Nei paesi europei
che non avevano tradizioni musicali colte, anche nell’ambito dei movimenti politico-sociali
che portarono alla nascita degli stati nazionali, si cominciò a rifiutare l’egemonia della
musica italiana, francese e tedesca in favore della ricerca delle proprie “radici” nelle
musiche di tradizione folklorica dalle quali si traevano melodie, ritmi, scale musicali che
cominciarono a innervare le composizioni di autori come Musorgskij e Borodin in Russia,
Dvorak in Boemia, Albeniz e Falla in Spagna, Grieg in Norvegia.
La grande Madre Russia, ricca di storia e di misteri, di eroismi e di intrighi, di paesaggi
sconfinati e di infinite nostalgie, di leggende di streghe e malefici (BabaYaga), di danze
ancestrali, luogo di passaggio e congiunzione tra l’Occidente e l’Oriente, ha dato un
contributo determinante all’arte musicale, contagiando e inglobando tutto l’Est europeo.
Queste poche considerazioni potrebbero già da sole a spiegare la valenza e l’importanza
della proposta che MusicArchita fa al suo affezionato pubblico quest’anno.
Di Cajkovskij, autore sensibile ai richiami della tradizione russa, ma dallo stile cosmopolita,
saranno eseguite tre danze del celeberrimo balletto Lo schiaccianoci, (1892) che
metteva in scena un racconto di Alexandre Dumas che era in realtà una rielaborazione di
un testo di E.T.A. Hoffman, Lo schiaccianoci e il re dei topi. Nella partitura di Cajkovskij
compare in orchestra uno strumento di nuova costruzione, la celesta.
La composizione dei Quadri di un’esposizione, ispirati a Musorgskij dalla visita a una
mostra di acquarelli del suo amico pittore e architetto Viktor Hartmann,è a tratti primitiva,
un abbozzo di una trama più complessa ed articolata, seppur finita e completa nel suo
contesto puramente espressivo e comunicativo e spesso caratterizzata da un approccio
virtuosistico al pianoforte, strumento cui è destinato lo spartito, che viene “esplorato” fino
al limite delle proprie possibilità. Musorgskij utilizza alcuni disegni esposti alla mostra
come fonte di ispirazione non per una composizione semplicemente ed esteriormente
descrittiva, bensì realizzando una vera e propria sequenza di stati d’animo e riflessioni
interiori concatenate secondo un coerente procedimento discorsivo. I Quadri diventano
così quasi un pretesto per raccontare una storia fatta di immagini, luoghi, personaggi ed
avvenimenti.
I Quadri, pubblicati nel 1886, quattro anni dopo la morte del loro autore, furono orchestrati
nel 1922 da Maurice Ravel che ne diede una versione dalla ricca tavolozza timbrica in cui
spiccano le squillanti sonorità degli ottoni, quelle sognanti della celesta e dell’arpa e una
vasta gamma di percussioni. L’orchestrazione di Ravel, luminosa e variegata, si discosta
dal colore scuro e ruvido dell’originale. Nel concerto di MusicArchita si ascolteranno alcuni
brani nella originale versione pianistica, accostati ad altri nella versione orchestrata da
Ravel.
Le Danze polovesiane, tratte dall’opera Il Principe Igor (1887) di Alexandr Borodin,
hanno una bellezza particolare. La prima danza è un “Andantino” pregno di intima grazia
melodica; segue una vigorosa e ritmata danza dei guerrieri, “Allegro vivo”, a cui succede
un rapido “Allegro” in 3/4 dai temi pulsanti e trascinanti. La quarta danza è un “Presto” in
6/8, vorticoso e fuggente nella strumentazione ora leggera ed ora piena di ebbrezza. La
festa nell’accampamento è qui al suo culmine, ma ancora ritornano i temi delle danze
precedenti prima di giungere alla conclusione festosa e giubilante.
Al concerto si accede per invito. Si possono chiedere gli inviti (disponibili fino ad
esaurimento posti) telefonando al numero 328 7413062.