Stoicismo - Altervista

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CAPITOLO 3
Lo stoicismo
Il fondatore della scuola stoica fu Zenone di Cizio in Cipro che nacque nel 333 e morì nel 264. Si trasferì ad
Atene e si innamorò della figura di Socrate tramite i suoi scritti e divenne allievo di Cratete che riteneva simile
a Socrate. Intorno al 300 fondò una scuola nel Portico Dipinto (Stoa Poikile). Di lui ci restano pochi frammenti
anche se scrisse molte opere (Repubblica, sulla natura dell’uomo, le passioni ecc.). Dopo di lui lo succedettero
a capo della scuola
 Cleante, uomo di pochi bisogni e di volontà ferrea che però diede un contributi minimo alla filosofia
stoica
 Crisippo che fu di prodigiosa fecondità letteraria e ritenuto il secondo fondatore della scuola
 Zenone di Tarso
 Diogene di Seleucia che andò anche a Roma ma venne accusato da Catone di distogliere i giovani
romani dalla vita militare
Ci sono rimasti pochi frammenti delle molte opere degli stoici per cui non possiamo tracciare l’idea personale
di ognuno ma solo riferirci in generale allo stoicismo. Lo stoicismo si presenta come completamento e
continuazione della filosofia cinica (in quanto Zenone fu discepolo di Cratete il cinico). Gli stoici ricercano la
felicità per mezzo della virtù ma per raggiungerla è necessaria la scienza (anche se alcuni stoici disprezzano la
scienza). Il concetto di filosofia coincide con quello della virtù. Il suo fine è quello di raggiungere la sapienza
che è la scienza delle cose umane e divine. La filosofia si divide in tre parti: logica etica e fisica.
Lo stoicismo si divide in 3 fasi:
 Lo stoicismo antico: ovvero quello di Atene, da Zenone a Crisippo.
 Lo stoicismo medio: dal carattere eclettico in quanto influenzato da altre dottrine
 Lo stoicismo nuovo o romano o neostoicismo: che si sviluppa a Roma e abbandona la tendenza eclettica
cercando di tornare alle origini.
Secondo gli stoici esiste un ordine immutabile, razionale, perfetto e necessario che governa e sorregge tutte
le cose. Questo ordine è Dio per questo la loro dottrina è un rigoroso panteismo (tutto è Dio).
Gli stoici ammettono 2 principi: quello passivo, la sostanza spoglia, la materia; e quello attivo è ragione, cioè
Dio che agisce sulla materia e crea le cose. La ragione divina forma le cose. Ogni cosa nasce dalla materia ma è
fatta da Dio.
Gli stoici dicono che esiste solo il corpo poiché (come diceva Platone) solo il corpo può subire o compiere un
azione. Gli stoici ammettono solo 4 specie di cose incorporee: il significato, il vuoto il luogo il tempo.
Dio è il fuoco, ma non il fuoco distruttore, è un soffio caldo (pneuma) che conserva, alimenta, accresce e
sostiene tutto. Dio è la ragione seminale del mondo.
La vita ha un suo ciclo. Dopo un periodo di tempo detto grande anno ci sarà una conflagrazione e la distruzione
di tutti gli esseri; dopo si formerà lo stesso ordine cosmico e accadranno gli stessi avvenimenti. Questo ciclo si
ripete eternamente. Il destino è la legge necessario che regge le cose, il destino è l’ordine del mondo e la
concatenazione necessario che tale ordine pone tra tutti gli esseri nel tempo. Dio è autore e garante infallibile, è
provvidenza che ogni cosa regga e conduce al suo fine perfetto. Destino, provvidenza e ragione si identificano
tra loro e con Dio. Dio è anche il cosmo perciò esso è perfetto. Il male secondo gli stoici è necessario per
l’esistenza del bene.
© Federico Ferranti S.T.A.
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