CICERONE
106 ARPINO A.C. – 43 ROMA A.C.
• QUESTORE, CONSOLE, ORATORE
GIURISTA
• PROCESSI CELEBRI
• COME CONSOLE REPRESSIONE
CONGIURA DI CATILINA
• CONTRARIO A CESARE E LEGATO
AGLI AMBIENTI CHE ORDIRONO LA
CONGIURA (44 a.C.)
• UCCISO NEL 43 DAI PARTIGIANI DI
ANTONIO
• DE RE PUBLICA
• DE LEGIBUS
• DE OFFICIIS
MEDIATORE CULTURALE
• PARTECIPA ALLA ATMOSFERA CULTURALE
DELLO STOICISMO E A UNA SUA RADICALE E
NON EPISODICA ROMANIZZAZIONE
STOICISMO
• APATIA: DOMINIO TOTALE DELLE PROPRIE
PASSIONI, L’UOMO NON PUÒ PIÙ ESSERE
TURBATO O TRAVAGLIATO DAL DOLORE
• PRIMATO DELLA VOLONTÀ E DELA RAGIONE
• INDIRIZZA CONDOTTA IN CONFORMITÀ ALA
LEGGE NATURALE
•
•
•
•
NEL SINGOLO TRIONFA IL LOGOS
UOMO LIBERO PERCHÉ SEGUE LA RAGIONE
RIGIDA MORALE
CONCORDA CON I VALORI DI ROMA
• ELEMENTI DI ROMANIZZAZIONE DEL
PENSIERO GRECO:
• FORTE OPZIONE PER L’IMPEGNO POLITICO
(NO CONTEMPLAZIONE MA AZIONE)
• ELEMENTI GIURIDICI CHE GUARDANO ALLA
LEGGE E AL DIRITTO COME ELEMENTI DA
INCLUDERE NEL PENSIERO POLITICO CHE
VIENE GIURIDIFICATO
INVITO ALL’IMPEGNO POLITICO
• “Ma Africano, onde tu sia più pronto alla difesa
della città (rem publicam), tieni per fermo questo:
che per tutti coloro che hanno osservato, aiutato,
ingrandito la patria, è assicurato in cielo un posto
particolare, dove i beati si godono l’eternità; nulla
infatti è più gradito a quel primo Dio, che governa
tutto il mondo, almeno di ciò che accade in terra
delle riunioni e dei sodalizi degli uomini associati
nel diritto, i quali sono chiamati Stati (civitates);
ed i loro governanti (rectores) e conservatori, di
qui partiti, qui ritornano” (De rep. VI, 13)
1.DEDIZIONE ALLA CAUSA DELLA CITTÀ
2.SERVIZIO
PUBBLICO
PER
ECCELLENZA
3.APPLICAZIONE SUL TERRENO DELLA
PRATICA DI UNA VIRTÙ NON OZIOSA E
NON SOLITARIA
POLITICA
• IL CULMINE DELL’ATTIVITÀ DELL’UOMO
• SI ESPRIME LA PIÙ COMPIUTA VIRTÙ
DELL’UOMO
• INSEGNAMENTO DI PLATONE, DI ARISTOTELE
DEGLI STOICI IN PARTICOLARE DI PANEZIO
• POLEMICA CON LA TEORIZZAZIONE EPICUREA
DEL DISIMPEGNO (atarassia)
• UNIONE DI TEORIA E PRATICA: LA TEORIA
POLITICA DEVE REALIZZARSI FARSI CONCRETA
ATTIVITÀ DI GOVERNO
• IN POLEMICA CON SOFISTI E CON GLI
EPICUREI, RIFIUTA L’IDEA
UTILITARISTICA E PATTIZZIA DELLA
SOCIETÀ
• CONCEZIONE STOICA: NATURALE
PREDISPOSIZIONE DEGLI UOMINI A
VIVERE IN SOCIETÀ
• PRIMA VERA CAUSA NON È IL BISOGNO
QUANTO IL DESIDERIO DI PARTECIPARE
AI SUOI SIMILI LA SUA UMANITÀ, CIOÈ I
RISULTATI DELLA SUA ATTIVITÀ
• L’UOMO SOLAMENTE NELLA SOCIETÀ
PUÒ ESPRIMERE LA SUA NATURA
RAZIONALE
• L’UOMO È PER NATURA UN ESSERE
SOCIALE,
• STOICISMO NON PIÙ DISTINZIONE
FRA UOMINI MA TUTTI PARTE DEL
GENERE UMANO
L’UOMO
PORTATO PER NATURA:
• A CONOSCERE LA VERITÀ E A FAR
CONOSCERE LA VERITÀ
• A VOLERE LA GIUSTIZIA E A FAR
RISPETTARE LA GIUSTIZIA, CHE SI FONDA
SULLA SINCERITÀ, SULLA FEDELTÀ,
SULLA VERACITÀ NEI CONFRONTI DELLE
PROMESSE E DEI PATTI
• AD ESSERE BENEVOLENTE O GENEROSO
TIPI DI SOLIDARIETÀ UMANA E FINI
• LA FAMIGLIA
• IL GRUPPO PARENTALE
• LE AGGREGAZIONI E LE ASSOCIAZIONI
PARTICOLARI
• LA SOCIETÀ POLITICA, LA «RES
PUBLICA»
SOCIETÀ/STATO
• LO STATO: FONDATO SULLA SOCIETÀ
DEGLI UOMINI
• SE NE DISTINGUE PER UNA SPECIFICA
AUTONOMIA,
UNA
PROPRIA
ORGANIZZAZIONE
• CIÒ CHE CONSENTE ALLO STATO DI
PARTECIPARE DELLA SOCIETÀ MA
NELLO STESSO TEMPO DI ESSERNE
DISTINTO È IL DIRITTO.
DIRITTO
• PROMANA DALLA NATURA DELL’UOMO
ED È CONNESSO AI VALORI OGGETTIVI
CHE FORMANO L’ONESTO
• NELLA SUA INTRINSECA UMANITÀ E
RAZIONALITÀ IL DIRITTO RITROVA IL
SUO PIÙ VALIDO COLLEGAMENTO CON
LA GIUSTIZIA
• FA DI UNA PLURALITÀ DI UOMINI E
COSE UNA UNITÀ REALE, IL POPOLO LA
RES PUBLICA
DIRITTO
• HA PERMESSO L’USCITA DALLA
SITUAZIONE
DI
VIOLENZA
E
BARBARIE
• CENTRALE IN QUANTO :
1.IUSTUM: ACCOGLIE IN SÉ LA GIUSTIZIA
NATURALE DEGLI STOICI
2.IUSSUM: OGGETTO DI UN COMANDO
POSITIVO DA PARTE DI UN POTERE
•
• DIRITTO=POTERE: NON È SOLO L’IDEA
DELLA GIUSTIZIA, MA NE È ANCHE
L’APPLICAZIONE COGENTE, È LEGGE
EFFETTIVA
• LEGGE E POTERE SONO LE DUE
FACCE DEL DIRITTO
LEGGE NATURALE
• «ESISTE UNA LEGGE VERA ED È LA RETTA RAGIONE,
CONFORME ALLA NATURA, PRESENTE IN TUTTI,
SEMPRE CONSONANTE CON SE STESSA, NON
SOGGETTA A PERIRE….NESSUNA CORREZIONE A
QUESTA LEGGE È MAI CONSENTITA, NON È LECITO
ABROGARLA NÉ DEL TUTTO NÉ IN PARTE. NÉ IL
SENATO NÉ IL POPOLO POSSONO ESENTARCI DAL
PRESTARLE UBBIDIENZA….TALE LEGGE NON È
DIVERSA AD ATENE, DIVERSA A ROMA, DIVERSA
OGGI, DIVERSA DOMANI. ESSA È UNA SOLA E STESSA
LEGGE ETERNA ED IMMUTABILE, CHE REGGE TUTTI I
POPOLI E IN TUTT I TEMPI E PER INSEGNARLA E
PRESCRIVERLA A TUTTI ESISTE UNA SOLA
DIVINITÀ…CHI NON UBBIDISCE A QUESTA LEGGE
NON SA CHI EGLI SIA (OSSIA IGNORA LA PROPRIA
NATURA)»
COSTITUZIONE
MIGLIORE O IDEALE
• UNA COSTITUZIONE STORICA, QUELLA ROMANA,
IL VERO MODELLO
• IL
RISULTATO
DELL’ESPERIENZA
DI
GENERAZIONI E DI ILLUMINATI UOMINI POLITICI
• NON È POSSIBILE CHE LA MENTE DI UN SOLO
UOMO POSSA PREVEDERE E CONOSCERE TUTTI
I CASI CHE SOLAMENTE IL TEMPO E LA PRATICA
CI RENDONO MANIFESTI
• I
PRINCIPI
FONDAMENTALI
INDIVIDUATI
MEDIANTE UN’ANALISI STORICA DEL SUO
PROCESSO DI FORMAZIONE, DEI PROBLEMI CHE
SI SONO DOVUTI AFFRONTARE E RISOLVERE
IL POPOLO
• NON È QUALSIASI INSIEME DI
INDIVIDUI MA È QUELLA MOLTITUDINE
CHE SI È ASSOCIATA PER UNA
COMUNE UTILITÀ E MEDIANTE IL
VINCOLO DEL DIRITTO: I SINGOLI
COSTITUISCONO UNA UNITÀ, POSSONO
DIVENTAREE POPOLO SOLO GRAZIE AL
DIRITTO
L’ORDINAMENTO
REPUBBLICANO
CERCA DI CONTEMPERARE:
• IL POTERE DEI CONSOLI CON QUELLO DEI
TRIBUNI DELLA PLEBE, IL POTERE DEL
POPOLO CON L’AUTORITÀ DEL SENATO
• L’ARMONIA E L’EQUILIBRIO DEL SISTEMA
POLITICO
REPUBBLICANO
SI
DEVONO
FONDARE,
IN
ULTIMA
ANALISI,
SULL’AUTORITÀ DEL SENATO
• È NECESSARIO CHE VENGA RICONOSCIUTA DA
TUTTI LA SUA FUNZIONE DI CONSIGLIO, DI
GUIDA, DI SUPREMO CUSTODE DELLE LEGGI
E DELLA COSTITUZIONE
• «…SE LE ALTRE CLASSI ACCETTANO
CHE LO STATO SIA GOVERNATO DAL
CONSIGLIO DI QUESTA CLASSE DI
OTTIMATI, È POSSIBILE, CON IL
CONTEMPERAMENTO
DEI
DIRITTI,
RISIEDENDO IL POTERE NEL POPOLO E
L’AUTORITÀ
NEL
SENATO,
CONSERVARE LO STATO IN CONDIZIONI
DI EQUILIBRIO E DI CONCORDIA»
SENATO
• «IL MASSIMO PERENNE MODERATORE DELLA
REPUBBLICA»
• «IL CUSTODE DELLA REPUBBLICA, IL SUO
REGGITORE, IL SUO DIFENSORE»
• IL DETENTORE DELL’AUCTORITAS, CIOÈ DEL
POTERE DI INDIRIZZO E DI CONTROLLO SU
TUTTE LE DECISIONI
• (Pro Sestio, 137)
• CLASSE ARISTOCRATICA:
1. IL CULTO DELLE TRADIZIONI, IL MOS
MAIORUM
2. IN GRADO DI ESPRIMERE GLI UOMINI
DI GOVERNO DELLA REPUBBLICA
3. DI SVOLGERE LA INELIMINABILE
FUNZIONE DI TUTELA NEI
CONFRONTI DEL POPOLO
4. DI CONTENERE LE RICHIESTE NEI
LIMITI DELLE LEGGI E DELLA
COSTITUZIONE
• TRIBUNI DELLA PLEBE: CONTENERE E
LIMITARE L’ECCESSIVO POTERE DEI CONSOLI
E DEL SENATO, NEL GARANTIRE QUINDI LA
LIBERTÀ
• LA
LIBERTÀ
È
ESSENZIALMENTE
REPUBBLICANA, ESSA SI RIFERISCE QUINDI AL
RUOLO CHE VIENE RICONOSCIUTO AL
POPOLO NELLA COSTITUZIONE ROMANA
• POPOLO TITOLARE DELLA SUMMA POTESTAS
(potere politico vero e proprio che regola la vita
quotidiana)
• «NULLA DI PIÙ DOLCE DELLA LIBERTÀ,
MA PER ESSERE LIBERTÀ DEVE
ESSERE UGUALE PER TUTTI»
• SE NON È POSSIBILE REALIZZARE UNA
UGUAGLIANZA DI FATTO, OCCORRE
ORGANIZZARE LA RESPUBLICA IN
MODO CHE TUTTI I CITTADINI
ABBIANO EGUALI DIRITTI
• LA STRUTTURA PORTANTE DELL’ORDINE
POLITICO È RIPORTATO ALL’UNICA FONTE
DELLE LEGGI, ALLA SUMMA POTESTAS.
• SE NON APPARTIENE AL POPOLO: IL
REGIMEN CIVITATIS, LA COSTITUZIONE SI
TRASFORMA IN GOVERNO TIRANNICO CHE,
ELIMINANDO
LA
LIBERTÀ
POLITICA,
DISTRUGGE PER CIÒ STESSO IL VINCOLO
GIURIDICO CHE MANTIENE UNITA LA SOCIETÀ
• BASI PER TIRANNICIDO, UCCISIONE DI
CESARE
• SPERAVA CHE IL CONTRASTO E LA
LOTTA FRA LE FORZE SCHIERATE
INTORNO AL PARTITO DEGLI OTTIMATI
E QUELLE ORGANIZZATE INTORNO AL
PARTITO DEI POPOLARI RIUSCISSERO
A COMPORSI
PRINCEPS
• OCCORREVA UNA PERSONALITÀ
EMINENTE:
1. I POTERI DI DIVERSE MAGISTRATURE
2. VASTISSIMI CONSENSI
3. DE REPUBLICA: DELINEA LA FIGURA
DEL PRINCEPS, PACIFICATORE E
RESTAURATORE DELL’ORDINE
REPUBBLICANO.
• M. D’Addio, Storia Delle Dottrine Politiche,
Genova, ECIG, 1996, pp. 116-121.
• C. Galli (a cura di), Manuale di storia del
pensiero politico, Bologna, Il Mulino, 2001, pp.
48-51.
• J. J. Chevalier, Storia del pensiero politico, vol.
I, Il Mulino, Bologna, 1989, pp. 208-214.