La patologia della nutrizione comprende diversi - Digilander

Prof.ssa Wolf
Venerdì 27/01/2006
10,30-11,30
Quel che stiamo svolgendo in questo periodo riguarda l’ Eziologia Generale, oggi affronteremo le
cause ambientali di patologie e il ruolo della alimentazione.
La patologia della nutrizione comprende diversi aspetti: problemi di tipo qualitativo e quantitativo
del cibo assunto e problemi riguardanti la presenza di eventuali contaminanti nei cibi e che possono
essere responsabili di eventuali patologie. Per quanto riguarda i contaminanti ci preoccupiamo di
due aspetti: la patologia della nutrizione riscontrabile nei Paesi industrializzati e quella riscontrabile
nei Paesi del Terzo Mondo.
Per i Paesi industrializzati, ci preoccupiamo sostanzialmente delle sostanze additive degli alimenti,
utilizzate per la conservazione e per l’ ”impacchettamento” degli alimenti che noi consumiamo.
Tuttavia sostanze tossiche sono presenti negli alimenti di origine naturale, che però assumiamo in
piccolissime dosi, ma se assunte in dosi massicce possono essere causa di malattia; un esempio è
rappresentato dal caffè, dove sono presenti i tannini, sostanze cancerogene. Non si può certo dire
che il caffè sia cancerogeno di per sé, ma c’è una cumulazione. Altre sostanze naturali che possono
essere tossiche, se assunte in elevate quantità sono : prezzemolo (safrolo), basilico e finocchio
(estrapolo). Alle quantità che assumiamo non possono essere considerate tossiche, ma in realtà in
esse sono presenti sostanze tossiche, basti pensare al fatto che in passato una pozione a base di
prezzemolo, somministrata in quantità industriale veniva usata per l’aborto.
Poi ci dobbiamo preoccupare di quelli che sono i pesticidi usati per la coltivazione dei prodotti nei
Paesi industrializzati, ma esistono anche pesticidi naturali presenti nei cibi, come appunto i metossi
– psoraleni. Nei cibi ci sono dunque diverse sostanze che si comportano da contaminanti. Altri tipi
di sostanze che possono contaminare i cibi, sia quelli in scatola dei Paesi industrializzati, sia quelli
dei Paesi del III mondo, sono rappresentati da sostanze tossiche naturali come la tossina botulinica,
nonché dai microrganismi di contaminazione quali la Salmonella il virus dell’Epatite A.
Un’altra classe di sostanze sono le aflatossine, di cui abbiamo sentito parlare nella cancerogenesi, e
in particolare nella cancerogenesi del fegato, queste sostanze contaminano le derrate alimentari
soprattutto nei climi umidi, in quanto questa muffa si sviluppa maggiormente sui cereali conservati
nei climi umidi. Queste sostanze sono diffuse nelle zone dell’Africa equatoriale dove è elevata
l’incidenza del tumore primario del fegato. Pertanto i contaminanti e gli additivi hanno varie origini.
Un altro gruppo di sostanze è rappresentato da sostanze che sono prodotte dalla cottura dei cibi così
ad esempio, la carne cotta alla griglia è ricca di lipidi ossidati e di idrocarburi policiclici aromatici,
sostanze cancerogene; un altro esempio è rappresentato dall’affumicazione, pratica che esiste da
sempre, e che porta alla liberazione delle n-nitrosammine (derivano da nitrati e nitriti sviluppati
durante il processo). Un altro aspetto importante deriva dalla presenza di ormoni nei cibi che
ingeriamo, soprattutto nelle carni. C’è poi tutta una serie di problemi sul confezionamento dei cibi
(esempio recente le scritture sul tetrapak). Ed infine altri tipi di contaminanti sono quelli ambientali
(suolo, acqua, ecc.) rappresentati soprattutto da metalli come Hg, Pb, As, Cd ecc.
Le Carenze nutrizionali:
- Nel III Mondo assistiamo ad una denutrizione, cioè alla mancanza di una quantità sufficiente
di nutrimento, soprattutto nei bambini; e ad una malnutrizione, laddove i soggetti si nutrono
primariamente con una sola sostanza, un esempio è il riso nei paesi del Sud-Est asiatico.
- Nei Paesi Industrializzati, abbiamo già visto e rivedremo nella trattazione della
fisiopatologia, che ci sono molte importanti patologie umane in cui la nutrizione rappresenta
una componente importante, esempi sono: il cancro (assunzione di cancerogeni),
l’aterosclerosi (fondamentalmente per la dieta iperlipidica), il diabete (quando un cambio
nella dieta, aumenta l’utilizzazione dei lipidi e diventa più importante rispetto a quella dei
glucidi) e anche l’ipertensione. Quindi, nei Paesi industrializzati, la dieta va a influenzare
l’incidenza di importantissime patologie.
Una dieta adeguata prevede la presenza combinata di varie sostanze essenziali: sostanze che
servono per la produzione di energia e sostanze che non potendo sintetizzare dobbiamo assumere
dall’esterno: aa essenziali, acidi grassi, vitamine e minerali.
- Parliamo di malnutrizione primaria quando il problema nasce dalla carenza di uno o di tutti
i componenti essenziali nella dieta.
- Parliamo invece di malnutrizione secondaria quando l’apporto nutrizionale sarebbe
adeguato, ma il problema risiede nella utilizzazione delle sostanze: malassorbimento per
patologie gastrointestinali; alterati processi di immagazzinamento; utilizzazione oppure
perdita eccessiva (es. colera con perdita massiva di acqua o sostanze nutritive); aumento di
fabbisogno (es. gravidanza).
Nei Paesi industrializzati, sembrerebbe che la malnutrizione sia un problema secondario; può essere
legata fondamentalmente all’ignoranza e alla povertà o ad altre malattie, come l’alcolismo cronico,
in cui c’è mancanza soprattutto di vitamine e di calorie; ad una serie di condizioni che possono
essere malattie acute o croniche; a quelle patologie molto diffuse che sono squilibri nutrizionali di
origine nervosa: anoressia o bulimia.
Malnutrizione protido-energetica (PEM)
Si tratta della malnutrizione primaria più importante: condizione in cui la quantità di nutrienti,
soprattutto di proteine, viene a mancare; è rappresentata soprattutto nei Paesi del III mondo nella
popolazione infantile, basti pensare che il 25% dei problemi nei bambini del III mondo sono legati
ad una malnutrizione di questo tipo, e che rappresenta la principale causa di morte per i bambini al
di sotto dei 5 anni. Può presentarsi in due forme:
- Diminuzione massiccia del compartimento proteine somatiche (muscoli scheletrici) 
marasma
- Diminuzione compartimento proteine viscerali (fegato)  Kwashiorkor
Parliamo di bambino malnutrito o di bambino con patologia grave della nutrizione, quando il suo
peso corporeo, secondo delle tabelle convenzionali in cui variabili indipendenti sono età e sesso del
bambino, sia inferiore all’80%, se inferiore al 60% marasma. Le conseguenze sono irreversibili:
ritardo crescita, riduzione massa muscolare, livelli serici di Albumina normali o poco ridotti, ecc.
Il bambino, quindi, risulta estremamente magro e appunto sofferente in tutte le sue componenti.
L’elemento fondamentale è la diminuzione di peso.
Nel caso del Kwashiorkor c’è una variabile di confondimento: poche proteine nel fegato  poca
produzione di albumina  ipoalbuminemia  ritenzione di acqua nel fluido extracellulare.
Kwashiorkor significa malattia legata al II figlio, perché nei Paesi meno sviluppati in cui ci sono
molte gravidanze, il secondo figlio non può essere più allattato con il latte materno, quindi si passa
precocemente ad una dieta non lattea, rappresentata nei Paesi poveri da un pugno di riso, sostanza
contenente carboidrati e povera di proteine e altre sostanze fondamentali. Quindi i bambini sono
svezzati precocemente e questa condizione è molto grave, in quanto determina una malnutrizione
assai grave con ritardo della crescita e tutte le conseguenze del caso.
Altre condizioni che possono determinare la PEM in maniera meno drammatica della precedente,
sono infezioni delle vie intestinali caratterizzate da stati diarroici cronici, enteropatie, sindromi
nefrosiche o ustioni estese: ma in questi casi la diminuzione di peso è meno grave del caso
precedente. Questa malattia è caratterizzata da forte ipoalbuminemia ed edema generalizzato che
maschera la riduzione di peso. Ci sono poi alterazioni cutanee tipiche di questa malattia,
rappresentate da zone di iperpigmentazione e zone di ipopigmentazione; un’altra caratteristica è
rappresentata dalla presenza di macchie tipiche dei capelli, dovute a strisce prive di pigmento. Sono
ovviamente apatici, inappetenti, svogliati, e sono soggetti a infezioni secondarie.
Caratteri clinici in disegno: segno a bandiera dei capelli, insufficienza crescita, apatia e irritabilità,
cambiamenti nella capigliatura
Steatosi epatica (perché può insorgere anche per carenza di amminoacidi e vitamine, e quindi
diminuzione della capacità di sintesi proteica, e si ha squilibrio fra la sintesi della polipoproteine e
della componente lipidica che fa sì che i trigliceridi siano depositati nel fegato). La steatosi si
sviluppa per varie ragioni:
Atrofia villi intestino tenue e diarrea
Depigmentazione pelle
Dermatosi
Edema (ipoalbuminemia)
PEM secondaria
Si manifesta in altre condizioni patologiche, come malattie acute e croniche, ed interessa soprattutto
malati oncologici o pazienti anziani, nei quali si manifestano sintomi simili legati a squilibri
nutrizionali o alla mancanza di utilizzo di queste sostanze. I malati oncologici, manifestano nella
fase terminale della malattia la cosiddetta “cachessia neoplastica” (condizione in cui il paziente
dimagrisce, “si consuma”), a cui subentra poi l’inappetenza instaurandosi così una sindrome da
PEM-secondaria, che può appunto manifestarsi anche nei pazienti anziani, molto deboli, che
mangiano poco.
Altra situazione in cui si ha una condizione simile alla PEM è quella della anoressia nervosa. In
questo caso, oltre che squilibri nutrizionali, per carenza di nutrienti o per diminuzione drastica della
dieta, c’è un altro aspetto importante da considerare: le modificazioni del sistema endocrino,
conseguenti alla mancanza di nutrienti e soprattutto di grassi. Tipico della anoressia nervosa è
l’amenorrea per carenza di ormoni, dovuta alla diminuzione delle gonadotropine: LH, ecc.
Altre caratteristiche sono: l’intolleranza al freddo, la bradicardia, la stipsi, cute secca e squamosa,
l’aumento dei peli, condizione nota come lanugine, che costituisce una risposta alla intolleranza al
freddo, avente come scopo la protezione dell’organismo dalla perdita di calore; problemi che
assomigliano all’osteoporosi post-menopausa, dovuti alla carenza gli estrogeni. Nei casi gravi
subentra una condizione di anemia, di linfopenia e di ipoalbuminemia, nonchè la morte improvvisa,
generalmente dovuta a crisi cardiache: aritmie determinate soprattutto dalla ipopotassiemia, oppure
in altri casi la morte è una sorta di suicidio perché si lasciano andare.
La Bulimia è una condizione contraria, ma alla fine abbastanza simile, all’anoressia, caratterizzata
dall’introduzione di quantità smodate di cibo per motivi nervosi, e seguita dall’induzione del vomito
(quindi alla fine non c’è apporto nutrizionale all’organismo). In questa patologia l’amenorrea è
meno prevalente (per l’anoressia può essere uno dei primi sintomi in cui si può iniziare una
diagnosi) e si manifesta in meno del 50% dei casi. Il fattore più grave di questa malattia è
l’induzione del vomito e le sue conseguenze: conseguente squilibrio degli elettroliti (anche in
questa condizione patologica si ha una perdita eccessiva di acqua, che provoca appunto
l’ipopotassiemia con conseguenze sull’attività cardiaca); aspirazione polmonare del contenuto
gastrico con tutti gli acidi gastrici che si verifica nell’atto della induzione del vomito.
Carenze vitaminiche
Le 13 vitamine sono suddivise in: liposolubili e idrosolubili. Le v. liposolubili sono assunte
attraverso l’assorbimento intestinale ed alcune di esse possono essere sintetizzate dal nostro
organismo. La carenza primaria è legata ad un ridotto apporto alimentare mentre la carenza
secondaria, è legata a problemi di assorbimento, trasporto ecc.
(Cominciamo a descriverne qualcuna e le altre le troviamo sul Robbins, dove sono fatte molto
bene)
Vitamina A: ha caratteristiche che possiamo definire quasi di tipo ormonale; viene assunta con la
dieta soprattutto sottoforma di pro-vitamina A, ed ha due funzioni essenziali:
1) fotoprotettiva
2) antiossidante.
Viene assunta a livello dell’intestino per essere poi trasformata in retinolo (vitamina A di riserva) e
quindi in retinale (il pigmento visivo), che a sua volta può essere trasformato attraverso delle
reazioni di ossidazione in acido retinico.
La carenza di vitamina A come si configura?
- cecità notturna
- xeroftalmia (occhi secchi): c’è un’alterazione del differenziamento delle cellule dell’occhio
e delle mucose adiacenti, per cui esse diventano squamose e perdono la capacità secernente.
- Infezioni polmonari secondarie, calcoli della vescica, immunodeficienza.
L’eccesso di vitamina A, per contro, provoca anche una serie di patologie. Ce ne preoccupiamo
perché, soprattutto gli americani con la fissazione di addizionare i cibi di vitamine, hanno provocato
queste patologie che non sarebbero neanche esistite.
In particolare avremo una tossicità:
 acuta: mal di testa, vomito, papilledema, ecc.
 cronica: perdita di peso, nausea, vomito, secchezza delle mucose, epatomegalia.
Proprio per la capacità di modificare il differenziamento cellulare i retinoici sintetici in gravidanza
sono da sconsigliare, perché possono provocare malformazioni congenite al feto.
Sul Robbins sono trattate in maniera molto chiara!!!!
Rossano Festa