PERCORSO DIAGNOSTICO-TERAPEUTICO RIFERITO AL BAMBINO CON FARINGOTONSILLITE ACUTA In ambito pediatrico la faringotonsillite acuta è una patologia ad alta diffusione che il pediatra affronta con notevole frequenza nella pratica ambulatoriale. L’approccio risulta però differente sia dal punto di vista diagnostico, sia terapeutico quando avviene in ospedale o nello studio del Pediatra di Base. In particolare si è rilevato che presso lo studio del Pediatra di Libera Scelta è ampiamente diffuso l’utilizzo di test rapidi per la ricerca dello streptococco beta emolitico, che favorisce un approccio terapeutico tempestivo ed appropriato, mentre al Pronto Soccorso si fa ricorso al tampone faringeo con metodica tradizionale il cui esito di norma è disponibile non prima di 48 ore. Per quanto riguarda i consumi di amoxicillina nel corso del 2003 si è rilevato un consumo pressoché sovrapponibile tra amoxicillina in forma semplice e in associazione con acido clavulanico, a fronte di un costo paziente sette volte inferiore per quanto riguarda la terapia con la sola amoxicillina. Al fine di omogeneizzare i comportamenti e l’utilizzo di risorse è stato elaborato in accordo tra specialisti ospedalieri e pediatri di libera scelta il percorso diagnostico-terapeutico che di seguito si riporta, che si prefigge anche l’obiettivo di - migliorare la qualità dell’approccio diagnostico (accuratezza diagnostica nel differenziare faringotonsillite SBEGA e non SBEGA) - favorire un aumento dell’appropriatezza prescrittiva: trattamento antibiotico delle sole faringotonsilliti SBEGA e utilizzo dell’amoxicillina come farmaco di prima scelta. Premessa I dati della letteratura riportano una prevalenza dell’eziologia batterica da Streptococco beta emolitico di gruppo A (SBEGA), unico patogeno che va trattato con terapia antibiotica, variabile dal 5 al 30 % fra tutte le forme di faringotonsillite acuta, essendo le restanti di origine quasi esclusivamente virale. La diagnosi precoce e certa di faringotonsillite da SBEA ha le seguenti finalità: - controllare rapidamente la sintomatologia acuta ed evitare rischi di complicanze (ascesso peritonsillare e retrofaringeo), attraverso un inizio precoce della terapia antibiotica; - evitare le complicanze secondarie della faringotonsillite da SBEA (febbre reumatica, glomerulonefrite acuta post-streptococcica) mediante adeguata terapia. - Ridurre il rischio di diffusione della malattia - Aumentare la compliance alla terapia Criteri di inclusione Bambino,senza distinzione di età, che presenta iperemia dell’orofaringe con o senza tumefazione tonsillare, con sintomi esorditi da almeno 8 ore. Criteri di esclusione Bambino che abbia ricevuto un trattamento antibiotico nei 5 gg precedenti l’arruolamento. Diagnosi La faringotonsillite si presenta con un quadro di iperemia dell’orofaringe e/o tumefazione tonsillare. Possono essere presenti anche: febbre, faringodinia, essudato tonsillare, enantema al palato, linfoadenopatia sottoangolomandibolare e/o laterocervicale, torcicollo,cefalea, dolore addominale rash cutaneo. Il problema principale nella gestione della faringotonsillite è l’impossibilità di porre una diagnosi eziologica certa sulla base dei soli criteri clinici, nonostante numerosi lavori abbiano cercato di riproporre negli anni degli “score” clinici capaci di distinguere fra le diverse eziologie. Il punteggio di Breeze ha una sensibilità del 78% ed una specificità del 38%. Il PdF, prima dell’uso dei test rapidi, sensibilità del 65.3% e specificità del 68,1% ( Reggiani ’99 ). Per tali motivi e quando il criterio epidemiologico induce a sospettare una forma streptococcica, l’esecuzione del test rapido per ricerca SBEGA consente la conferma immediata del sospetto diagnostico. Validità predittiva dei test rapidi Si ritiene necessario Utilizzare un test che abbia sensibilità >90% e specificità >92% e sia presente in letteratura. Occorre inoltre prestare attenzione alle modalità di esecuzione e al fatto che anche la minima positiva è postiva. Se il TEST RAPIDO è POSITIVO E’ indicato il trattamento antibiotico: Di elezione: amoxicillina 50 mg/kg/die in 2 somministrazioni x 10 gg per i soli allergici alla penicillina: macrolide per b.ni in profilassi con penicillina per pregresso RAA, o in pregressa terapia con amoxicillina negli ultimi 30 gg, o al terzo episodio da SBEGA negli ultimi 6 mesi: cefalosporina Se il TEST RAPIDO è NEGATIVO In caso di negatività non si prescrivono antibiotici e non si richiede una coltura di conferma eccetto che nei pazienti a rischio: - bambini in profilassi con penicillina per pregresso RAA; famigliari/conviventi di bambini in profilassi con penicillina per pregresso RAA; circolazione di ceppi reumatogeni, nefritogeni o invasivi attestata da recenti diagnosi nel proprio territorio di RAA, GNAPS o malattia invasiva da SBEGA) NON ESEGUIRE TEST RAPIDO DI CONTROLLO DOPO TERAPIA Le colture faringee alla fine del trattamento sono indicate di solito solo nei casi a rischio di malattia reumatica (o con familiari con malattia reumatica) o ancora sintomatici. Portatori faringei Non è indicato ripetere la terapia antibiotica nei pz asintomatici (portatori) le cui colture continuano a essere positive dopo terapia appropriata, tranne nel caso di soggetti con malattia reumatica, o che abbiano familiari affetti da malattia reumatica, o in altre circostanze particolari, come epidemia di malattia reumatica o glomerulonefrite acuta poststreptococcica. Monitoraggio Il monitoraggio dell’applicazione del presente PDT sul consumo di risorse verrà effettuato attraverso l’analisi di specifici indicatori, di seguito rappresentati: N° di test rapidi effettuati presso le strutture ospedaliere N° di test rapidi effettuati presso gli studi dei PLS N° di pazienti minori di 14 anni in trattamento con amoxicillina DDD costo die N° di pazienti minori di 14 anni in trattamento con amoxicillina e a. clavulanico DDD costo die N° di pazienti minori di 14 anni in trattamento con cefalosporine DDD costo die Legnano dicembre 2004