STRUMENTI PER IL MEDICO:
A N T I B I OT I C I
SI O NO?
PROGETTO ARPA 2006
ALTE VIE RESPIRATORIE …
Faringotonsillite:
è un’infiammazione acuta di una porzione della gola caratterizzata da dolore alla deglutizione, gola arrossata e dolente, febbre, mal di testa.
Sebbene abitualmente di origine virale, può essere dovuta anche a batteri soprattutto della famiglia degli streptococchi. La quasi totalità dei pazienti, senza aver assunto
alcun antibiotico, guarisce entro una settimana: il trattamento farmacologico si limita a
ridurre in media di poche ore la durata dei sintomi.
È stato dimostrato inoltre che ritardare di alcuni giorni l’assunzione del farmaco, qualora
sia necessario a causa di infezione batterica, non modifica il rischio di complicazioni quali
infiammazione alle articolazioni o a livello del rene.
Nella faringotonsillite da streptococco il trattamento di prima scelta è l’amoxicillina per
6 giorni.
Rinosinusite:
è un’infiammazione acuta o cronica dei seni paranasali, cavità scavate all’interno delle ossa del cranio, dovuta ad infezioni virali (la maggior parte), batteriche o fungine o a reazioni allergiche. È caratterizzata da dolore alla fronte o alla mascella
(zona sottostante gli occhi) e da scolo nasale.
Nei pazienti con rinosinusite acuta l’assunzione di antibiotici non modifica in alcun modo il
decorso della malattia.
Pertanto gli antibiotici dovrebbero essere riservati solo a pazienti con sintomi gravi
(secrezione nasale purulenta associata a febbre) o prolungati (10-14 giorni).
In questi casi amoxicillina è da considerarsi il farmaco di prima scelta.
L’uso di antibiotici per
il trattamento delle
infezioni acute delle
alte vie respiratorie
non è raccomandato
in quanto la gran parte
è di origine virale.
Con il termine antibiotico si indica un farmaco, di origine naturale o di sintesi, in grado di rallentare o fermare la proliferazione dei batteri.
Gli antibiotici non hanno effetto contro virus, funghi e parassiti.
BASSE VIE RESPIRATORIE …
Bronchite acuta non complicata:
è una condizione patologica per la quasi totalità dei casi di origine virale.
Per tale motivo il ricorso al trattamento antibiotico non è consigliato non essendo in grado né di ridurre i sintomi né di prevenire ulteriori complicazioni.
Polmonite di origine extraospedaliera: essendo la maggior parte di origine batterica, è necessario iniziare subito l’antibiotico. L’efficacia del trattamento dipende dal batterio che si deve sconfiggere, dalle condizioni del paziente e
dalle resistenze batteriche locali (dove per resistenza si intende la capacità di alcuni microrganismi di sopravvivere in presenza di concentrazioni di antibiotici di regola sufficienti per inibire o uccidere il microrganismo stesso).
Il trattamento a domicilio con amoxicillina ad alte dosi (da sola o in associazione ad acido clavulanico) è una ragionevole
prima scelta in quanto gran parte dei batteri risponde a questo farmaco e gli effetti collaterali più comuni sono di tipo non
grave. Se dopo 48 ore dalla somministrazione della prima compressa di antibiotico non si avverte alcun miglioramento, è
consigliabile avvisare il medico che, se lo ritiene opportuno, può decidere di cambiare la terapia.
È bene ricordarsi che …
• Iniziare immediatamente un trattamento antibiotico non modifica il decorso delle infezioni delle alte vie
respiratorie né della bronchite acuta, ma può favorire lo sviluppo di resistenze e sottoporre i pazienti
ad inutili effetti indesiderati (nausea, vomito, diarrea, irritazioni cutanee).
• Lo sviluppo di resistenze costringe alla ricerca di antibiotici sempre più potenti, ma gravati da un pesante
profilo di effetti indesiderati.
A cura di: Unità di Informazione sul Farmaco - Centro di Riferimento Regione Veneto
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