Nome scientifico: Aythya nyroca L

Gruccione
Merops apiaster Linnaeus, 1758
Codice lista italiana: 110.537.0.001.0
Priorità: 9
RARITÀ GENERALE: valore = 1: Non è incluso in alcuna "Lista Rossa" e non rientra
nell'Allegato I alla Direttiva "Uccelli" (CEE/79/409). Tuttavia si tratta di una specie che in
Europa presenta uno status di conservazione complessivamente sfavorevole. In Italia la sua
distribuzione è estesa alla Pianura Padana occidentale, al litorale ed entroterra tosco-laziale
e alla Sardegna; altrove risulta raro e localizzato. La popolazione nidificante in Italia è
stimata in circa 3.300 coppie.
COROLOGIA: valore = 1: Il Gruccione ha corologia euroturanico-mediterranea, con areale
esteso all’Europa sud-occidentale, centrale e orientale; è presente in Asia fino alle regioni
centrali, in Asia minore e in nord Africa.
FRAGILITÀ [dimensioni della popolazione]: valore = 2: Ha subito decrementi marcati in
alcuni paesi dell’Europa meridionale e lievi incrementi in alcuni paesi dell’Europa centrale.
La principale causa è attribuibile alla pressione venatoria a cui gli individui in migrazione
sono soggetti in alcuni paesi (Malta e Cipro). Ulteriore motivo di preoccupazione è dato
dalla perdita di zone idonee alla nidificazione e l’eccessiva predazione ai nidi da parte di
della donnola e di alcuni rettili. La popolazione europea è attualmente stimata in più di
115.000 coppie nidificanti. Abbastanza comune durante la migrazione primaverile in Italia.
CONSISTENZA DEL POPOLAMENTO REGIONALE: valore = 2: Il Gruccione nidifica soprattutto
nell’Oltrepò pavese e in modo più localizzato nelle zone planiziali e nell’anfiteatro
gardesano. Occupa complessivamente un decimo del territorio regionale.
SELETTIVITÀ AMBIENTALE: valore = 2: Frequenta zone agricole limitrofe a corsi d’acqua,
ambienti collinari con vegetazione aperta e zone incolte. Preferisce situazioni di xericità
più o meno spiccata; per lo scavo del nido necessita di terreni a granulometria fine, incisi
da profondi terrazzamenti; a volte utilizza anche le cave.
CRITICITÀ: valore = 2: Il territorio regionale, nel contesto della situazione nazionale, risulta
importante per la specie. Nel nord Italia infatti il Gruccione nidifica quasi esclusivamente
nella parte occidentale della Pianura Padana.
STRATEGIE DI CONSERVAZIONE: Trattandosi di una specie che nidifica in ambienti
abbastanza particolari, la principale strategia di conservazione consiste nella applicazione
di interventi diretti sugli habitat [B] e nella applicazione di misure che minimizzino il
disturbo antropico alle colonie [D]. Poiché la specie possiede uno status di conservazione
complessivamente sfavorevole si consiglia l’esecuzione di monitoraggi sulla popolazione
nidificante nella regione [C].
TIPOLOGIE DI INTERVENTO: Poiché il Gruccione utilizza spesso le pareti dei corsi d’acqua
quali siti di nidificazione si suggerisce innanzitutto la rinaturalizzazione degli alvei e delle
sponde [Ba2] e, in secondo luogo, il controllo delle variazioni del livello dell’acqua
qualora questa fosse regolata da sbarramenti di tipo artificiale [Ba10]. Le preferenze della
specie per le zone agricole o aperte in cui siano presenti elementi di diversificazione del
paesaggio, quali siepi e filari, suggeriscono il mantenimento o la creazione di zone
ecotonali [Bc1], l’utilizzo controllato di erbicidi e pesticidi e l’incremento dell’agricoltura
biologica [Bc4]. Nell'ambito di una gestione agricolo-forestale che favorisca la permanenza
della specie si suggerisce: l’incoraggiamento di pratiche agricole rotazionali [Bc5], la
promozione e il miglioramento del set-aside [Bc7] e il mantenimento e il ringiovanimento
degli ambienti aperti naturali e semi-naturali [Bc10]. Misure più generali di conservazione
prevedono la creazione e la conservazione di aree idonee alla riproduzione [Bd1], nonché
la protezione dei siti riproduttivi [Bd4]. In ragione dei decrementi occorsi in diversi paesi
europei risultano di fondamentale importanza attività di monitoraggio rivolte alla verifica
dello status delle popolazioni presenti nella regione [C2], con particolare attenzione alla
loro consistenza e struttura [C1]. Data l’avversione degli apicoltori nei confronti del
Gruccione appare opportuno il risarcimento degli eventuali danni arrecati dalla specie alle
colonie di api [D1]. Per questo motivo e per minimizzare il disturbo alle colonie si rendono
necessari interventi di educazione ambientale e di divulgazione a largo raggio [D3]; si
raccomanda comunque di porre sotto controllo il disturbo diretto alle colonie [D4].
COSA NON FARE: Risultano evidentemente dannosi lavori di sbancamento di terra in
corrispondenza delle colonie, in particolare (è evidente) durante il periodo riproduttivo.
FATTORI CRITICI: Il principale fattore critico è legato alla scarsità di luoghi idonei allo scavo
dei nidi.
Specie inconfondibile per la sua livrea variopinta, con parti superiori castane, ali gialle e
coda verde-blu; negli adulti le timoniere mediane sono sporgenti ed appuntite. Le parti
inferiori, sulle quali spicca una vistosa gola gialla, sono verde-blu; il becco è nero, dalla
forma ricurva e lunga8.
In Europa è diffuso nelle regioni meridionali ed orientali, dalla Spagna alla Russia; i
quartieri principali di nidificazione sono le pianure ungheresi, mentre quelli di svernamento
sono in Africa. In Italia è migratore regolare (aprile-maggio/agosto-settembre) e localmente
estivante diffuso soprattutto nella Pianura Padana occidentale, nel litorale ed entroterra
tosco-laziale, lungo la costa tirrenica e in Sardegna, dove si riscontrano le colonie più
numerose.
Secondo l’atlante degli uccelli nidificanti in Lombardia, il Gruccione è distribuito nella
parte meridionale della regione sia in aree planiziali delle province di Pavia, Cremona,
Mantova e Brescia, con una presenza discontinua, sia in quelle collinari come l’Oltrepò
Pavese e l’anfiteatro morenico gardesano. Fattori che influenzano la presenza della specie
sono le condizioni meteoclimatiche (le zone elettive sono quelle con scarse precipitazioni
estive), e la disponibilità di siti per la nidificazione. E’ presente, a basse densità, in diversi
Parchi fluviali (Mincio, Oglio sud, Serio, Adda Nord e Sud, Valle del Ticino). Nidificante
sporadico anche in altre aree dell’alta pianura (ad es. Parco delle Groane) e della bassa
pianura (ad es. Parco agricolo Sud Milano).
Frequenta ambienti aperti e campagne alberate, spesso anche rive di fiumi con banchi
sabbiosi. Specie gregaria, si nutre di insetti, soprattutto imenotteri, ma anche coleotteri,
lepidotteri, ditteri, odonati ed emitteri, solitamente catturati in volo. Nidifica in ambienti
aperti fino a circa 600 metri di quota, utilizzando pareti sabbioso-argillose di origine
naturale come in argini golenali di corsi d’acqua di varia portata, o artificiale, come ad
esempio le scarpate di cava , sbancamenti tra campi coltivati e terrapieni.
Il Gruccione può condividere pareti estese di nidificazione con il Martin pescatore, mentre
non sono note coppie miste a colonie di Topino. Il nido è un lungo cunicolo inclinato,
scavato da entrambi i partner in un substrato sabbioso-terroso, terminante in una camera
circolare, senza lettiera in cui viene deposta una sola covata (4/6 uova bianco lucenti), da
metà maggio a giugno. La specie si è rilevata tollerante nei confronti dell’uomo e
dell’attività antropica, pertanto la sua presenza è legata alla salvaguardia e al mantenimento
dei siti idonei alla nidificazione e alla protezione degli individui contro la persecuzione
diretta a scopo collezionistico.
Elisabetta de Carli e Marina Nova
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