Mignattino Chlidonias niger (Linnaeus, 1758) Codice lista italiana: 110.514.0.003.0 Priorità: 11 RARITÀ GENERALE: valore = 3: Secondo la nuova “Lista Rossa” italiana appartiene alla categoria delle specie “in pericolo in modo critico”; facendo quindi parte delle specie che corrono rischio di estinzione nel futuro immediato. Il Mignattino rientra inoltre nell’allegato I della direttiva “Uccelli” (CEE/79/409), che comprende le specie per i cui habitat si prevedono misure speciali di conservazione, onde garantirne la sopravvivenza e la riproduzione nell’area di distribuzione. In Italia l’areale ha subito una contrazione con la scomparsa della specie dalla Sardegna e dalla Puglia. Oggi è presente solo in Pianura Padana e sulle coste dell’Alto Adriatico. Anche le consistenze hanno subito un decremento a partire dalla metà degli anni ’60. Il numero di coppie nidificanti era stimato in 100-160 nel periodo 1983-90. COROLOGIA: valore = 1: Specie a corologia oloartica, distribuita su Nord America, Europa e Russia Asiatica fino allo Yenisey. Sul continente europeo ha areale continuo nell’Europa orientale e altamente frammentato in Svezia, Finlandia ed Europa centro-meridionale. FRAGILITÀ [dimensioni della popolazione]: valore = 2: Il Mignattino ha subito un declino drammatico a causa della distruzione degli habitat riproduttivi già a partire dal diciannovesimo secolo e con un aggravamento del fenomeno nel periodo 1970-1990. La popolazione europea è attualmente stimata in circa 57.000-110.000 coppie nidificanti. CONSISTENZA DEL POPOLAMENTO REGIONALE: valore = 3: Nidificante rarissimo, presente in un solo sito riproduttivo nel Lago Inferiore di Mantova nel periodo 1980-1987. Già negli due anni del periodo citato la nidificazione non è stata accertata. La massima consistenza registrata è stata di 5 nidi. Anche in Lombardia, come in tutto l’areale, il Mignattino ha subito una pesante diminuzione concretizzatasi nella scomparsa delle piccole colonie presenti sul Po, Ticino, Basso Garda e, in tempi più recenti, in Lomellina. E’ comunque possibile che qualche altra coppia isolata o in piccole colonie nidifichi nelle aree risicole e lungo i fiumi. SELETTIVITÀ AMBIENTALE: valore = 3: In periodo riproduttivo è altamente selettivo nei confronti degli habitat di acque dolci o salmastre, di solito non più profonde di due metri. Non frequenta bacini molto grandi né molto piccoli. Importante è la presenza di ricca vegetazione emergente e galleggiante. Nei restanti periodi frequenta anche laghi, aree costiere marine e corsi d’acqua nell’entroterra. CRITICITÀ: valore = 1: La popolazione regionale risulta decisamente marginale rispetto a quella nazionale dato il bassissimo numero di coppie nidificanti in Lombardia. STRATEGIE DI CONSERVAZIONE: Trattandosi di una specie soggetta ad ampie fluttuazioni e aa decrementi locali, nonché fortemente selettiva per ambienti particolarmente vulnerabili, la principale strategia di conservazione consiste nella applicazione di interventi diretti sull’habitat [B]. La tendenza alla diminuzione dimostrata in alcune aree europee e il rischio di rapidi decrementi o scomparsa locale consiglia l’esecuzione di monitoraggi sulla popolazione esistente [C]. Interventi diretti debbono essere finalizzati al controllo del disturbo di origine antropica [D]. TIPOLOGIE DI INTERVENTO: Lo stretto legame del Mignattino con ambienti di acque interne anche artificiali consigliano di attuare interventi volti al ripristino e ricostituzione di zone umide di idonea estensione, anche all’interno di aree agricole produttive [Bc2], l’incentivazione all’allagamento precoce delle risaie e la limitazione dell’impiego di cultivar di riso coltivate a secco [Bc13], la creazione e conservazione di aree idonee alla riproduzione [Bd1], la protezione dei siti riproduttivi esistenti [Bd4], l’attuazione di interventi volti a favorire la nidificazione (allestimento di piattaforme galleggianti) [Bd7]. Lo status delle popolazioni va sottoposto a monitoraggio [C1]. Andrebbe poi effettuata la definizione qualitativa delle potenzialità faunistiche del territorio [C4] così come studi particolareggiati finalizzati ad individuare potenziali interventi futuri [C11]. La vulnerabilità della specie ai disturbi diretti alle colonie (navigazione a motore, canottaggio) implica interventi di controllo degli stessi [D4]. COSA NON FARE: Negli interventi di ingegneria idraulica a carico delle sponde andrebbe evitata l’eccessiva compromissione degli stessi e della vegetazione acquatica. Nei lavori di ripulitura dei fondali dei bacini d’acqua va evitata l’estirpazione della vegetazione galleggiante. Onde evitare il rischio di abbandono delle colonie andrebbero evitate attività turistico ricreative al loro interno e nelle aree adiacenti, andrebbe altresì impedita la navigazione a motore in un’area circostante di idonea ampiezza. FATTORI CRITICI: Le maggiori minacce per la specie derivano dalla bonifica delle aree umide e dalla canalizzazione dei corsi d’acqua. Altrettanto dannosa risulta la drastica e periodica riduzione della vegetazione emergente e galleggiante nei corpi d’acqua naturali e artificiali. Probabilmente l’inquinamento delle acque ha contribuito a ridurre le disponibilità alimentari per questa specie. Effetti negativi conseguono al disturbo antropico dovuto alle attività antropiche svolte nei pressi delle colonie. A questi si aggiungono fattori naturali quali l’oscillazione del livello delle acque, la competizione per i siti riproduttivi o la predazione diretta da parte di altri uccelli acquatici (gabbiani, anatre e cigni). Il Mignattino appartiene alla famiglia degli Sternidi nel cui ambito è una delle specie maggiormente legate agli ambienti di acque interne poco o nulla correnti. E’ lungo fino a 24 cm ed ha apertura alare di circa 65 cm. Caratteristica livrea riproduttiva molto scura con testa, collo, petto e ventre neri, parti dorsali e sottoala grigio scuro, sottocoda bianco. Becco e zampe neri. In livrea eclissale le parti nere diventano bianche con l’eccezione del vertice. Gli immaturi hanno livrea simile a quella eclissale con parti dorsali tendenti al marrone. Nel Mignattino piombato la gola è bianca, petto e addome sono grigi; nel giovane di questa specie il dorso ha una barratura marrone più fitta. In Lombardia, così come nel resto d’Italia e d’Europa, è presente solo durante il periodo riproduttivo e la migrazione; movimenti migratori in aprile-maggio e agosto-inizio ottobre. La migrazione si compie principalmente lungo le coste atlantiche. Lungo i percorsi migratori esistono punti di sosta tradizionali nei quali possono addensarsi concentrazioni di migliaia. In aprile e in settembre, alcune decine si osservano regolarmente alla foce dell’Adda nel Lago di Como (Riserva Naturale del Pian di Spagna). La popolazione europea sverna in gran parte lungo le coste dell’Africa occidentale, una parte meno consistente di origine russa sverna nel Mar Nero e nel Mar Caspio, una parte ancora in Egitto meridionale e Sudan. Il Mignattino nidifica in acque costiere e interne in bacini di dimensione media, in anse tranquille di fiumi, in paludi di acqua salmastra o dolce. Preferisce invasi profondi non più di due metri, con acqua persistente o temporanea, purché con ricca vegetazione acquatica, sia emergente che galleggiante. Le segnalazioni di riproduzione più recenti per la Lombardia si riferiscono al Lago Inferiore di Mantova, all’interno del Parco Regionale del Mincio. Prima della riduzione dell’areale, nidificava spesso nelle risaie, dove sono ancora possibili osservazioni sporadiche (ad es. nel Parco Agricolo Sud Milano). Nei Laghi di Mantova nidifica in acque poco profonde, con fondo fangoso e quasi completamente coperte da vegetazione galleggiante. Questo è il tipico supporto per il nido, altrimenti vengono utilizzate piccole isole fangose o il terreno nudo tra la vegetazione palustre. Nel caso lombardo vengono spesso utilizzati detriti galleggianti (pezzi di polistirolo, tavole). Tipicamente coloniale, solitamente in assembramenti di 15-20 nidi (mai più di 5 in Lombardia) fino a qualche centinaio. I nidi distano tra gli 0,5 e i 10m. Le coppie difendono un’area di circa 3 m di raggio e manifestano un’elevata fedeltà al sito; se le condizioni lo permettono, nidificano entro 100 m dal luogo utilizzato l’anno precedente. Colonie spesso nei pressi di altri Mignattini, Sterna comune, Gabbiano comune, Svassi. Il nido è un ammasso di piante acquatiche con una leggera depressione al centro o, su terreno asciutto, una leggera depressione imbottita di resti vegetali. Deposizione dell’unica covata in maggio-giugno (2-4 uova di 35×25 mm, color crema con macchie verdastre, brune o nere). Incubazione di 21-22 giorni effettuata da entrambi i genitori. Prole precoce e seminidifuga, indipendente a uno-due mesi. La dieta è basata su invertebrati, in gran parte adulti o larve di insetti. Si alimenta anche di piccoli pesci o anfibi. In periodo non riproduttivo consiste in gran parte di pesci ma comprende anche insetti e crostacei. L’alimento viene in genere raccolto in volo dal pelo dell’acqua. Massimo Favaron e Lorenzo Fornasari Bibliografia Boano G., Brichetti P., 1989. Proposta di una classificazione corologica degli uccelli italiani. I. Non passeriformi. Riv. ital. Orn. 59: 141-158. Brichetti P., Fasola M., 1990. Atlante degli uccelli nidificanti in Lombardia. Editoriale Ramperto, Brescia. Cramp S., Simmons K.E.L., 1985. Birds of the Western Paleartic: Handbook of the Birds of Europe, the Middle East and North Africa. Vol IV (Terns to Woodpeckers). Oxford University Press, Oxford. Hagemeijer E.J.M., Blair M.J., 1997. The EBCC Atlas of European Breeding Birds: Their Distribution and Abundance. T. & A.D. Poyser, London. LIPU e WWF (a cura di), Calvario E., Gustin M., Sarrocco S., Gallo-Orsi U., Bulgarini F., Fraticelli F., 1999. Nuova lista rossa degli uccelli nidificanti in Italia. Riv. ital. Orn. 69: 343. Meschini E., Frugis S., 1993. Atlante degli uccelli nidificanti in Italia. Suppl. Ric. Biol. Selvaggina, XX: 1-344. Tucker G.M., Heath M.F., 1994. Birds in Europe: their conservation status. BirdLife Conservation Series n° 3. BirdLife International, Cambridge.