alla ricerca della normalità – il valore dell`inclusione sociale

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QUO VADIS – L’individuo alla ricerca
di…
…alla ricerca della normalità – il valore
dell’inclusione sociale
Prof.agg. Vanessa Macchia, PhD
Convegno 15 anni Centro Terapeutico Bad Bachgart
29./30.09.2016
Bressanone
”Io voglio fare come gli altri.
Io vorrei andare nei laboratori di chimica e
fisica.”
(Dall’intervista di un alunno disabile di scuola superiore, in CDH di
Bologna e Modena, Erickson, 2003, p.61)
IL DOPPIO VALORE DELLA NORMALITÀ
• I molteplici sensi della ”normalità”
• Normalità come ugualianza di valore
• Normalità come identità dei diritti
• Don Milani “dare di più a chi ha di meno”
• Normalità non è soltanto ”valore
normale”
• È anche fare come tutti gli altri
• Sviluppare la nostra identità sociale,
appartenenza e coesione comune,
“la voce del branco”
• Normalità non è soltanto ”valore
normale”
• È anche fare come tutti gli altri
• Sviluppare la nostra identità sociale,
appartenenza e coesione comune,
“la voce del branco”
Duddits non l’avevano incontrato a scuola
perché lui non andava alle medie di Derry,
bensì alla scuola speciale, nota ai ragazzi
del luogo come “l’Accademia dei rinco”
oppure “la scuola degli scemi”. Nel
normale corso degli eventi, le loro strade
non si sarebbero mai incrociate…
(King, 2001, p.125)
…passano davanti all’Accademia dei rinco
sull’altro lato della strada senza neppure
vederli. I ritardati escono alla stessa ora, ma
gran parte di loro va a casa con la madre
sull’autobus speciale…alcuni handicappati più
evoluti che hanno il permesso di tornare a
casa da soli passano cazzeggiando con le loro
strane espressioni perennemente perplesse.
Pete e i suoi amici li guardano senza vederli,
come sempre. Sono parte del paesaggio.
(King, 2001, p.125)
“Okay”, dice Henry. ”Passiamo qui alle otto meno un quarto e lo
accompagniamo a scuola. E lo riportiamo a casa nel pomeriggio.” (…)
Lo accompagneranno a scuola per i prossimi cinque anni, esclusi i giorni
in cui è ammalato…negli ultimi tempi Duddits non va più alla scuola
speciale, detta anche “l’Accademia dei rinco”, ma alla scuola
professionale, dove impara a fare biscotti, a sostituire la batteria
dell’auto, a contare il resto e a farsi il nodo della cravatta (che è sempre
perfetto, anche se talvolta gli scende a metà petto). In quegli anni,
Duddits cresce sino a superarli tutti in statura, diventando un
adolescente dinoccolato con una faccia infantile di peculiare bellezza. In
quegli anni gli insegnanti gli insegnano a giocare a Monopoli in versione
semplificata; inventano il gioco di Duddits e si intrattengono in partite
senza fine, talvolta ridendo così forte (…) Duddits, entrando nelle loro
vite, ha fatto loro un gran favore. Duddits che, come hanno capito sin
dall’inizio, è diverso da chiunque altro.
(King, 2001, p.178)
La normalità è un valore essenziale in sè e un valore
strumentale, un ottimo mezzo per raggiungere finalità di
sviluppo e di partecipazione attiva di tutti, a prescindere
dalle loro condizioni personali e sociali, dalle loro
disabilità o patologie.
Rischio reale:
• Non riconoscere adeguatamente la specificità bisogni di una persona,
• Di non leggere in modo esatto la complessità della situazione
• C’è una specialità che ha bisogno di risposte speciali
• “speciale normalità” , un arricchimento della normalità e non un
allontanamento da essa
Normalità e specialità debbono coesistere, rafforzarsi,
sostenersi e correggersi a vicenda.
Speciale normalità:
• Attivare le risorse e gli interventi necessari (privilegiando quelli più vicini
alla normalità- arricchire di quel tanto di specialità che serve)
• Includere nella normalità, trasformandola, quei “principi attivi” tecnici e
speciali che la rendono più efficace e che ne sono essi stessi modificati
UN BISOGNO EDUCATIVO NORMALE DIVENTA SPECIALE
• complessità e ”specialità” dei bisogni educativi degli alunni in
difficoltà
• Difficoltà nell’ambito dell’apprendimento e dello sviluppo di
competenze;
• ritardo mentale e dello sviluppo;
• disturbi dello spettro autistico;
• apprendimento difficile, scarso rendimento scolastico;
• problematiche emozionali;
• dimensione psichica;
• difficoltà comportamentali;
• Ambito psicoaffettivo;
• Storia e vissuto familiare
• Origine sociale ed economica
• Difficoltà ”soft”
• 2-3 % alunni certificati
• 10-15% soggetti con altro tipo di
difficoltà. BES
BES (Bisogno Educativo Speciale/Special
Educational Need)
Il bisogno educativo speciale è qualsiasi difficoltà
evolutiva, in ambito educativo e/o apprenditivo,
che consiste in un funzionamento (frutto
dell’interrelazione reciproca tra i sette ambiti della
salute secondo il modello ICF dell’Organizzazione
mondiale della sanità) problematico anche per il
soggetto, in termini di danno, ostacolo o stigma
sociale, indipendentemente dall’eziologia, e che
necessita di educazione speciale individualizzata.
I BES sulla base del modello ICF (OMS,
2002; 2007)
• In questa idea di BES è centrale il
concetto di funzionamento educativoapprenditivo
ICF
Modello
ConcettualeAntropologico
Linguaggio
(codici e qualificatori)
COMUNI
che servono da riferimento per la descrizione della
salute e degli stati ad essa correlati
SALUTE e
FUNZIONAMENTO
sono la risultante di
un’interconnessione
complessa,
globale e
multidimensionale
tra …
CONDIZIONI FISICHE
(disturbo o malattia)
FUNZIONI
CORPOREE
STRUTTURE
CORPOREE
ATTIVITÀ
PERSONALI
PARTECIPAZIONE
SOCIALE
FATTORI
CONTESTUALI
FATTORI
AMBIENTALI
FATTORI
PERSONALI
La soglia tra funzionamento normale e problematico
Come passare da una sensazione soggettiva di disagio a una
valutazione il più possibile oggettiva che quello stato di
funzionamento, in quel particolare momento, è effettivamente
problematico per il soggetto?
1. Danno
2. Ostacolo
3. Stigma sociale
Costruire una didattica inclusiva ben individualizzata
Video:
„The Pills, La Tipa Wild, 2° stagione“
Grazie per l’attenzione!
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