DALLA NORMATIVA ALL’INDIVIDUAZIONE PRECOCE DEGLI INDICATORI: TRATTAMENTO E POTENZIAMENTO DSA … sapere Legge 170 - Art. 3 (Diagnosi) - E` compito delle scuole di ogni ordine e grado, comprese le scuole dell’infanzia, attivare, previa apposita comunicazione alle famiglie interessate, interventi tempestivi, idonei ad individuare i casi sospetti di DSA degli studenti Disposizioni attuative della Legge 8 ottobre 2010, Nuove norme in materia di disturbi specifici di apprendimento in ambito scolastico (D.M. 12 luglio 2011) Decreto N. 5669 Articolo 3 Articolo 5 Interventi didattici individualizzati e personalizzati La scuola garantisce ed esplicita, nei confronti di alunni e studenti con DSA, interventi didattici individualizzati e personalizzati, anche attraverso la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, con l’indicazione degli strumenti compensativi e delle misure dispensative adottate. LINEE GUIDA PER IL DIRITTO ALLO STUDIO DEGLI ALUNNI E DEGLI STUDENTI CON DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO ALLEGATE AL DECRETO MINISTERIALE 12 LUGLIO 2011 3. DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA E PERSONALIZZATA STRUMENTI COMPENSATIVI, MISURE DISPENSATIVE .....................................6 3.1 Documentazione dei percorsi didattici 4. UNA DIDATTICA PER GLI ALUNNI CON DSA.................................. 8 4.1 Scuola dell’infanzia 4.2 Scuola primaria 4.3 Scuola secondaria di I e di II grado 4.3.1 Disturbo di lettura 4.3.2 Disturbo di scrittura 4.3.3. Area del calcolo 4.4 Didattica per le lingue straniere PERSONALIZZATO/INDIVIDUALIZZATO “strategie didattiche finalizzate a garantire a ogni studente una propria forma di eccellenza cognitiva, attraverso possibilità elettive di coltivare le proprie potenzialità intellettive (capacità spiccata rispetto ad altre/punto di forza). In altre parole, la PERSONALIZZAZIONE ha lo scopo di far sì che ognuno sviluppi propri personali talenti” Nel rispetto degli obiettivi generali e specifici di apprendimento, la didattica personalizzata si sostanzia attraverso l’impiego di una varietà di metodologie e strategie didattiche, tali da promuovere le potenzialità e il successo formativo in ogni alunno: l’uso dei mediatori didattici (schemi, mappe concettuali, etc.), l’attenzione agli stili di apprendimento, la calibrazione degli interventi sulla base dei livelli raggiunti, nell’ottica di promuovere un apprendimento significativo. SCREENING o RILEVAZIONI PRECOCE Cos’è uno screening "Con il termine screening si intende una metodologia di rilevazione che è in grado di predire un disturbo sulla base della presenza di un segno critico selezionato in precedenza (test predittivo)... Lo screening non ha le pretese di evidenziare in modo inequivocabile un disturbo, ma di individuare, con buon livello di attendibilità, i soggetti a rischio di un determinato disturbo. Non si tratta di effettuare una diagnosi, ma piuttosto di indirizzare ad uno studio diagnostico una popolazione che presenta alcuni indici caratterizzanti. Per essere efficace un test di screening deve essere semplice, rapido da somministrare e poco costoso, sia in termini di strumentazione che di impiego di risorse specialistiche". (A. Paoletti, G. Stella, "Indici qualitativi di rischio negli screening sui disturbi specifici di apprendimento", "Dislessia", vol. I, gennaio 2008) Lettura e scrittura … … COME ACQUISIRLE??? Consapevolezza fonologica Scrittura e lettura Chi deve somministrare nelle scuole le prove di screening? "Il Referente di Istituto - (. .. ) Il referente che avrà acquisito una formazione adeguata e specifica sulle tematiche, a seguito di corsi formalizzati o in base a percorsi di formazione personali e/o alla propria pratica esperienziale/didattica, diventa punto di riferimento all'interno della scuola ... " (MIUR, “Linee guida per il diritto allo studio degli alunni e degli studenti con DSA”, 2012, pag. 23). Scopi - Punti di forza e di debolezza - degli screening •Riconoscere gli indicatori di rischio •Favorire in modo ottimale lo sviluppo delle competenze implicate nell’apprendimento della letto-scrittura e del calcolo. GLI STRUMENTI SCREENING UTILIZZATI A SCUOLA PROGETTO DI PREVENZIONE DSA classi 1-2 Primaria dell’Istituto Comprensivo Classi prime: gennaio – maggio Dettato di parole (Stella) Maggio: prova di lista di non parole a tempo Classi seconde: gennaio: dettato di parole Prova di lettura di lista di non-parole a tempo Maggio: dettato con diverse difficoltà ortografiche Comprensione di un brano ...dunque OSSERVARE • Abilità che favoriscono l’apprendimento scolastico • Sviluppo prassico e motorio • Aspetti emotivo-relazionali • Livello cognitivo generale • Sviluppo delle abilità cognitive primarie • Fattori motivazionali Possibili indicatori dei DSA (5-7 anni) È lento nell’apprendere e nello stabilizzare la corrispondenza tra le lettere ed i suoni. Le capacità di lettura e di scrittura risultano inferiori alla vivacità intellettiva. Ha un’intelligenza vivace e pronta ma il suo rendimento scolastico è basso, specie nelle prove scritte. Può pronunciare male parole lunghe. Ha difficoltà nel leggere singole parole isolate. Quando scrive dimentica delle lettere nelle parole e/o le mette nell’ordine sbagliato. La lettura è lenta, priva di espressività e poco fluente (lettura ad alta voce faticosa e stentata). Ha difficoltà nel verbalizzare i suoi pensieri. Attività di potenziamento - Giochi metafonologici - Giochi di motricità fine - Importanza della postura - Importanza dell’impugnatura - Importanza della coloritura GLI STILI DI APPRENDIMENTO e STILI COGNITIVI Stili cognitivi/apprendimento Video della scimmia e passaggi Lo stile di apprendimento input elaborazione Out put Definizione: è l’approccio all’apprendimento preferito di una persona, il suo modo tipico e stabile di percepire, elaborare, immagazzinare e recuperare le informazioni (Mariani, 2000). Cervello di un normodotato Pianificatore Sequenziale Impulsivo Analogico Globale Difficoltà dei DSA: mancanza di collaborazione dei due emisferi Lo stile cognitivo Modalità di elaborazione dell’informazione che la persona adotta in modo prevalente, che permane nel tempo e si generalizza a compiti diversi (Boscolo, 1981) Predisposizione che porta la persona a preferire certe modalità di apprendimento (Stenberg 1985) PRINCIPALMENTE Preferenza per la letto-scrittura Principali stili di apprendimento