screening e potenziamento alla scuola dell`infanzia-pdf

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PROGETTO DI SCREENING E
POTENZIAMENTO ALLA SCUOLA
DELL’INFANZIA
Dott.ssa Daniela Gallo
Neuropsicologa dei DSA
Ottica di prevenzione
L’individuazione precoce di indicatori di rischio
di DSA in bambini molto piccoli
•
•
•
una tempestiva presa in carico terapeutica
(logopedica)
una riduzione dei tempi e dei costi di risoluzione del
problema
Una prevenzione di eventuali disturbi correlati
(DSA…)
PER TUTTI QUESTI MOTIVI È
FONDAMENTALE
L’ IDENTIFICAZIONE PRECOCE
LEGGE 170/2010 ARTICOLO 3
•
E' compito delle scuole di ogni ordine e grado,
comprese le scuole dell'infanzia, attivare,
previa apposita comunicazione alle famiglie
interessate, interventi tempestivi, idonei ad
individuare i casi sospetti di DSA degli
studenti, sulla base dei protocolli regionali di
cui all'articolo 7, comma 1. L'esito di tali
attività non costituisce, comunque, una
diagnosi di DSA.
D.M. 17 APRILE 2013
“Linee guida per la predisposizione delle attività
di individuazione precoce nei casi sospetti di
DSA”:
•
Colloca nella scuola dell’infanzia il momento
in cui far partire la rilevazione delle difficoltà,
elencando gli indicatori di rischio ed
evidenziando la necessità di predisporre
attività educative e didattiche specifiche
Fattori di rischio per DSA nei
bambini prescolari :
(dalla Consensus Conference)
•
•
Difficoltà nelle competenze:
–
comunicativo-linguistiche (Disturbi o ritardi del
linguaggio)
–
motorio-prassiche
–
uditive
–
visuo-spaziali
Anamnesi familiare positiva
atipie e/o ritardi dello sviluppo
linguistico (1)
•
I bambini che presentano ancora alterazioni
fonologiche dopo il compimento dei 4 anni
hanno l’80% di probabilità di sviluppare DSA
(Bishop 1992, Stella 2004).
•
I disturbi specifici del linguaggio (DSL) sono il
predittore più affidabile della dislessia
La ricerca...
Esiste una correlazione significativa tra abilità
di lettura e abilità linguistiche
Le competenze linguistiche in scuola materna
sono i migliori predittori del livello di lettura
successivo
Questa correlazione è particolarmente
significativa per le abilità di processamento
fonologico
(Liberman e Liberman 2004)
La fonologia
Definisce e descrive l’insieme degli elementi e
delle regole di combinazione dei suoni che, in
ciascuna lingua, servono per la costruzione delle
parole
L’italiano ha 30 fonemi che non possono essere
combinati fra loro in qualsiasi ordine
Per esempio il fonema [s] può precedere,
ma non seguire il fonema [t]
stella, storia, etc, ma non ts-
La fonologia
•
•
La padronanza dello sviluppo fonologico deve
essere raggiunta entro i 36 mesi (con una
tolleranza di 6 mesi).
Questo elemento prescrittivo è il cut-off tra
ritardo e disturbo del linguaggio
Lo sviluppo fonologico
•
Dai 3 anni in poi il conteggio di parole perde la
sua utilità….ma diviene più rilevante
l’intelleggibilità di quello che dice
•
“Ketto bibbo” (questo è un bimbo)….
Disturbo fonologico espressivo
Quando la capacità di organizzare le componenti
fonologiche che formano le parole si manifesta in
ritardo, si sviluppa troppo lentamente o in
maniera alterata.
cappa per scarpa, areio per aereo, etc
•
•
•
Dislalia
Deficit fonetico-fonologico
Disturbo fono-articolatorio
tallina … pucino
…petoa…tane…
pragmatica
morfo-sintassi
lessico
fonologia
Piccolino…
giallo…
nell’uovo…
pragmatica
morfo-sintassi
lessico
fonologia
DISFASIA EVOLUTIVA
lupo entro letto…sembra
a nonna … apriva un
grande bocca… aum
pragmatica
morfo-sintassi
lessico
fonologia
Alessio (7 anni) e Salvatore
Salvatore: (avanza verso Alessio con
atteggiamento arrabbiato e aggressivo)
“ti ammazzo, ti spacco la faccia… ti …”
Alessio resta impassibile e chiede alla maestra
“perché dice ti ammazzo? Perché mette la
faccia così?”
La maestra risponde: “scherza…ti fa le smorfie”
Alessio:“le smorfie è quando mette la bocca
storta?”
Disturbo semantico-pragmatico
Disturbo di Asperger
Autismo High Function
Principali fasi dello sviluppo
fonologico
1. Lallazione canonica, replicazione della sillaba piana CV
(ma:ma, Ka:Ka..)
2. Sillaba piana variata (bi:bo;po:ta; a:ka…)
3. Allargamento del repertorio fonetico
4. Comparsa della sillaba complessa CVC (POR-ta) o CCV
(SCA-la) o CVV (FIO-re)
Disturbo fonologico espressivo
•
Si manifesta come un ritardo nell’organizzazione della
struttura fonotattica
•
La sillaba piana persiste a lungo come unica struttura
prodotta dal bambino
•
Le parole con struttura complessa vengono ridotte a
parole con sillabe piane
–
•
torta [to:ta]
barca [ba:ka]
biscotto [bi’to:to]
vengono introdotte sostituzioni di suoni, inversioni di
sillabe, o armonie consonantiche
–
cane [tane]
topo [poto]
tappo [pa:po]
Disturbo fonologico espressivo
•
L’organizzazione sintattica della frase non è
alterata, ma la morfologia grammaticale è
omessa, o prodotta in modo scorretto
–
La mamma toglie la scarpa al bambino
[ma:ma toje ka:pa bi:bo]
le bambine si siedono sulla panca
[bi:be segono a:la pa:ka]
Evoluzione del
Disturbo fonologico espressivo
a)
b)
c)
d)
Il bambino produce parole isolate formate da strutture piane
Il bambino comincia a produrre parole con struttura più
complessa, ma solo in alcune situazioni isolate, mentre nel
discorso continua a produrre le stesse parole in modo
storpiato
Il bambino parla meglio quando ripete che quando produce
spontaneamente
Il bambino di fronte a parole complesse mantiene alcuni
errori ricorrenti (bricecchetta per bicicletta)
Disturbo fonologico espressivo
4 aa.
5 aa.
Realizzazioni poco intelleggibili
Miglioramento della produzione verbale
6 aa. Difficoltà di analisi fonologica
8 aa.
Difficoltà di accesso lessicale
Diff. Di letto-scrittura
Dislessia Evolutiva
(Definizione dell’International Dyslexia Association)
•
La Dislessia è una disabilità specifica
dell’apprendimento di natura neurobiologica.
Essa è caratterizzata dalla difficoltà ad
effettuare una lettura accurata e/o fluente e
da abilità scadenti nella scrittura e nella
decodifica. Queste difficoltà tipicamente
derivano da un deficit nella componente
fonologica del linguaggio che è spesso
inattesa in rapporto alle abilità cognitive e alla
garanzia di un’adeguata istruzione scolastica.
familiarità per il disturbo (2)
•
Numerosi studi hanno accertato il maggior
rischio di sviluppare dislessia tra i figli di
genitori dislessici.
•
Tra questi si segnala per numerosità del
campione e lunghezza del follow-up lo studio
longitudinale “Jyvaskyla Longitudinal Study of
Dyslexia” (Lyytinen, 2004; Lyttinen, 2001;
Torppa, 2006)
Coordinazione (3)
•
Goffaggine;
•
Difficoltà a impugnare correttamente
matita, pastelli, pennarelli…
•
Difficoltà nella motricità fine, ad es. infilare
delle perline, allacciare le scarpe…
Memoria (4)
•
Difficoltà a ricordare il proprio compleanno,
indirizzo, la propria età, il nome degli amici;
•
Difficoltà a ricordare semplici istruzioni
•
Difficoltà ad automatizzare semplici
associazioni;
•
Dimentica dove ha messo le cose;
Grafia (5)
•
•
Difficoltà a impugnare correttamente matita,
pastelli, pennarelli…
Difficoltà a colorare i disegni;
IDENTIFICAZIONE PRECOCE
QUANDO effettuarla ?
Essa può avvenire in qualunque momento
durante il processo di acquisizione della lettoscrittura, nel primo anno della scuola primaria.
Tuttavia tipicamente essa avviene già in età prescolare nell’ultimo anno della scuola dell’infanzia.
Prima di questa età si ha un alto numero di “falsi
positivi”, a causa dell’ancora elevata eterogeneità
dei profili individuali di sviluppo
Come identificare a scuola i
bambini a rischio DSA?
•
Osservazione naturalistica dell’insegnante
•
Osservazione guidata dell’insegnante
(l’insegnante può usare delle check-list
apposite)
•
Somministrazione di PROVE SPECIFICHE
(misurazione oggettiva dell’abilità o dei sui
precursori)
Screening
(Wood et al. 2002)
Non è un test diagnostico ma predittivo
Individua con un buon livello di
attendibilità i soggetti a rischio di un
determinato disturbo
Indirizza verso uno studio diagnostico una
popolazione che presenta alcuni indici
caratterizzanti.
Caratteristiche dello
Screening
PROVE SEMPLICI
RAPIDE DA SOMMINISTRARE
POCO COSTOSE
35
MEGLIO SE COLLETTIVE
STRUMENTI DI SCREENING IN
ETA’ PRESCOLARE
IPDA
Questionario osservativo per l’identificazione
precoce delle difficoltà di apprendimento
(Terreni, Tretti et al.,Erickson)
PERCHÉ UN QUESTIONARIO OSSERVATIVO COME
PRIMO SCREENING?
•
Diverse ricerche hanno
dimostrato che i questionari
osservativi compilati dagli
insegnanti possono essere
strumenti altamente predittivi
rispetto alla possibilità di un
successivo sviluppo di difficoltà di
apprendimento;
IPDA
•
Destinatari:
Bambini dell’ ultimo anno della Scuola
dell’Infanzia
•
È composto da 43 item divisi in due sezioni:
- ABILITÀ GENERALI (relative all’idoneità
all’apprendimento in genere);
- ABILITÀ SPECIFICHE (relative ai prerequisiti
della letto-scrittura e quelli della matematica);
QUESTIONARIO OSSERVATIVO IPDA
per ciascun bambino il questionario deve essere compilato da
una sola persona che può consultarsi con i colleghi.
•
all’insegnante viene chiesto, prima di compilare il
questionario, di osservare i bambini per almeno una settimana
e di considerare ciascun item indipendentemente dagli altri.
•
L’insegnante deve dare una valutazione delle affermazioni
espresse negli item, utilizzando una scala a 4 livelli:
1) PER NIENTE/MAI
2) POCO/A VOLTE
3) ABBASTANZA/IL PIÙ DELLE VOLTE
4) MOLTO/SEMPRE
•
QUALCHE STRUMENTO DI
SCREENING
Dopo 4 anni di progettazione,
sviluppo e ricerca
SPEED
Composto da tre prove che valutano tre ambiti delle prime conoscenze alfabetiche
Prova di Riconoscimento di Lettere Prova di Denominazione di Lettere
Indice di “Conoscenza Alfabetica”
Prova di Scrittura di Lettere
Lo Screening consiste in prove di:
•
RIPETIZIONI DI STIMOLI VERBALI – 16 PAROLE, 16 NON
PAROLE
La padronanza di una struttura fonologica o sintattica in un
compito di ripetizione di stimoli verbali è un buon indicatore
del futuro sviluppo linguistico del bambino (Devescovi e
Caselli, 2007)
Perché due prove?
•
•
Dalla ricerca scientifica e dalla sperimentazione è
emerso che alcune prove discriminano meno a
determinate età e altre invece meglio.
le due prove vanno proposte ai bambini secondo
questa suddivisione per età:
La prova “IL GIOCO DEL
PAPPAGALLO”
•
SOFTWARE:
•
CARTACEA:
RISULTATI GIOCO PAPPAGALLO LALLO:
Quando usare questi strumenti
(in un’ ottica di osservazione longitudinale)
•
3 e 4 anni = Pappagallo Lallo
•
5 e 6 anni = Pappagallo Lallo, Speed e Ipda
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