L*assistenza domiciliare Le cure palliative

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L’assistenza domiciliare
Le cure palliative
Venerdì 20 marzo 2015, Palazzolo sull’Oglio
Perché l’associazione oggi?
Perché un’Associazione di volontariato dopo la Legge n. 38 del 15 marzo 2010 ?
 PER INFORMARE tutti dell’esistenza di diritti e di Leggi che tutelano il malato inguaribile e la
sua famiglia
 PER FORMARE nella Società civile una cultura intorno alle problematiche del fine vita
 PER RACCOGLIERE RISORSE umane e materiali per sostenere ed integrare la Rete del Servizio
Pubblico
 PER APRIRE UN DIALOGO CON LE ISTITUZIONI a vantaggio del malato e della sua famiglia
 PER STIMOLARE E MONITORARE L’IMPEGNO DELLE ISTITUZIONI per una sempre più puntuale
risposta ai bisogni del malato inguaribile e della sua famiglia
Storia naturale di una malattia inguaribile
Accertamenti
Diagnosi
Terapie
Recidiva o mancata
risposta alle terapie
CAMBIA
TUTTO!!!
Storia naturale di una malattia inguaribile
Caduta l’aspettativa della guarigione, si entra nel mondo del fine vita e si modificano:
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IL RAPPORTO MALATO-CURANTE
LE FINALITA’ DELLE TERAPIE
LA GERARCHIA DEI VALORI
IL VALORE DEL TEMPO
NON CAMBIA IL DESIDERIO DEL MALATO DI ESSERE ASSISTITO FINO ALLA FINE
SENZA DOLORE E IN MODO RISPETTOSO DELLA SUA DIGNITA’ DI UOMO
Epidemiologia
L’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’ prevede che nel 2020 vi saranno circa 10 milioni di morti
per cancro, di cui 7/8 milioni nei paesi in via di sviluppo, mentre la mortalità nei Paesi industrializzati
resterà invariata.
Il problema “ cancro “ non può essere risolto: sta diventando una causa “ naturale “ di morte = la morte è
inevitabile ma è evitabile la sofferenza umana.
Le cure palliative vanno estese a tutte le malattie cronico-degenerative: raddoppierà la popolazione a cui
possono essere erogate (in Italia si stima tra 250-300.000 persone ).
Definizione di MALATO TERMINALE :
paziente affetto da malattia inguaribile non più suscettibile di terapia specifica chirurgica o radiochemioterapica, con un Indice di Karnofsky uguale o minore di 50 e con aspettativa di vita di circa 90
giorni.
Definizione di cure palliative
La legge 15 marzo 2010 n. 38 « Disposizioni per garantire l’accesso alle cure
palliative e alla terapia del dolore»
DEFINISCE LE CURE PALLIATIVE:
L’insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla
persona malata sia al suo nucleo famigliare, finalizzati alla cura attiva e totale dei
pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un’inarrestabile evoluzione e da
una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici.
Cure palliative non oncologiche
Le tipologie di malattie inguaribili non oncologiche sono le seguenti:
 MALATTIE NEURODEGENERATIVE: es. Sclerosi laterale amiotrofica ( SLA ): 1,5-2 casi/anno/100.000
abitanti
 SCOMPENSO CARDIACO REFRATTARIO in fase III-IV NYHA: per 2/3 da malattia coronarica, 50% muore
entro 5 anni, se non trapiantati
 HIV/AIDS: mortalità in diminuzione del 50-60% tra 1996 e 2000. Problemi : co-morbilità ( cirrosi e
insufficienza epatica da epatiti B e C, neoplasie ), nel mondo ( circa 30 milioni di malati ) disparità di
accesso alle terapie antiretrovirali, complessità degli schemi terapeutici
 CIRROSI EPATICA: 15.000 morti/anno in Italia, se compensata, sopravvivenza del 70-75% a 5 anni, se
compensata con ascite, aspettativa di vita di 2-3 anni, se scompensata e sindrome epato-renale 2-6
mesi
 BRONCOPNEUMOPATIA CRONICA OSTRUTTIVA (BPCO)
 MALATTIA RENALE CRONICA: 79% presenta dolore tipo neuropatico con algie crampiformi
Qualche numero..
Ogni anno in Lombardia (abitanti 9.995.000 al 30-05-14) sono attesi:
 45.000 nuovi pazienti affetti da malattie inguaribili
 Di questi, 27.000 sono di origine oncologica
Il fabbisogno in posti letto in hospice è pari a 0,39 ogni 10.000 abitanti
Ogni anno nella A.S.L. di Brescia (abitanti 1.171.759 al 30-11-13)
sono attesi:
 5.400 nuovi pazienti affetti da malattie inguaribili
 Di questi, 3.600 sono di origine oncologica
I posti-letto previsti in hospice sono 45,6
Ogni anno nei distretti sanitari n.6 Monte Orfano e n.7 Oglio Ovest
(abitanti 157.111) sono attesi:
 706 nuovi pazienti affetti da malattie inguaribili
 Di questi, 470 sono di origine oncologica
I posti-letto previsti in hospice sono 6,1
Cardine
fondamentale
dell’assistenza
a questi
malati non
possono che
essere:
1. Il medico di
famiglia
2.L’assistenza
domiciliare
Il pianeta dolore
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
Dimensioni : secondo l’O.M.S. almeno 4 milioni di persone nel mondo soffrono di
dolore da cancro.
Circa il 30% dei pazienti sottoposti a trattamento attivo ( presenza di protesi o
drenaggi, chemio-ormono-immunoterapia, radioterapia, sindromi neuropatiche postchirurgiche, post-radioterapiche e post- chemioterapiche ) e il 70% dei pazienti in fase
avanzata presentano dolore legato alla malattia ( per infiltrazione tumorale di ossa e
articolazioni, di visceri, di tessuti molli, per infiltrazione o compressione dei tessuti
nervosi ).
La presenza cronica di dolore interferisce con le attività quotidiane, con le relazioni
sociali e con il sonno, limita l’autonomia e, nel lungo periodo, altera l’equilibrio
psicologico del malato ( si calcola che quest’ultimo problema si manifesti, in modo più
o meno evidente ma costante, dopo tre mesi dall’insorgenza di un dolore cronico).
Esistono dolori particolarmente intensi, legati ad una rapida progressione della
malattia, e a sindromi dolorose resistenti anche agli oppioidi che rappresentano un
problema di difficile soluzione nel 20/30% dei malati.
Dolore oncologico
• 30-40% nella fase iniziale della malattia
• 30-50% nel corso del trattamento
• 60-80% in fase avanzata di malattia
Incidenza di dolore in relazione alla sede primitiva
di cancro
Ossa
Cavità orale
App. genito-urinario
Mammella
Polmone
App. gastro-enterico
Linfomi
Leucemie
85 %
80 %
75 % (maschi)
70 %(femmine)
52 %
45 %
40 %
20 %
5%
Dolore nelle patologie non oncologiche
CONSEGUENZE DEL DOLORE
•Depressione
•Disturbi del sonno
•Disturbi comportamentali
•Ospedalizzazione
•Anoressia perdita di peso
•Sindrome ipocinetica
•Aumentato rischio di cadute
Trattamento del dolore

Bisogna trattare il dolore in tutte le fasi della malattia e non ritenere che solo il dolore della fase avanzata meriti
di essere preso in considerazione.

Evitare il più possibile l’esperienza dolore permette di ottenere migliori risultati e di impiegare dosaggi più bassi.

Alcune regole :

Mai usare placebo

Terapia ad orari fissi, non al bisogno

Non usare un numero eccessivo di somministrazioni

Non pretendere dal farmaco più di quello che le sue caratteristiche farmacologiche prevedono

Illustrare e prevenire gli effetti collaterali o indesiderati prima di usarlo

Utilizzare solo farmaci efficaci alle dosi efficaci

Verificare la reale posologia attuata dal malato

Scegliere la via di somministrazione più semplice o più o più gradita dal malato

Non modificare la terapia prima di aver raggiunto la dose ottimale

Non ridurre l’intervallo tra le somministrazioni ma aumentare la dose
Visto dalla parte del malato..
Sulla base della nostra esperienza relativa a oltre 1.000 malati assistiti a domicilio, dopo tanti accertamenti,
interventi chirurgici, terapie varie che non sono state in grado di ottenere la guarigione, cosa vorrebbe il malato, se
adeguatamente aiutato in modo certo e continuativo:
 RESTARE A CASA PROPRIA, curato dai famigliari e dal medico di famiglia, con il supporto, quando necessario,
dell’intervento a domicilio di altri operatori specialisti ( infermiere, medico palliatore, fisioterapista, psicologo, …… )
 NON AVERE DOLORE E ALTRI DISTURBI con adeguate terapie
 ESSERE ASSISTITO DA POCHE PERSONE, SEMPRE LE STESSE, REPERIBILI, SE NECESSARIO, PER 7 GIORNI ALLA
SETTIMANA
 RICEVERE PERIODICHE VISITE DEL PROPRIO MEDICO DI FAMIGLIA secondo le necessità determinate dall’evolvere
della malattia
 ACCEDERE A AMBULATORI SPECIALISTICI E AD ESAMI DIAGNOSTICI SECONDO ESIGENZA E SENZA LISTA DI ATTESA
 UN DIALOGO COSTANTE TRA FAMIGLIA, MEDICO CURANTE E SPECIALISTI OSPEDALIERI in modo da continuare ad
essere seguito anche a domicilio da chi già l’ha avuto in cura
Conclusioni
 Le cure palliative sono tutt’altro che semplici palliativi
 Curare nel fine vita richiede piccoli mezzi e grande preparazione professionale
 Più che mai in questa fase sono necessarie umiltà, umanità, disponibilità,
ascolto, rispetto, attenzione anche ai più piccoli dettagli
 In compenso, c’è tanto da imparare da queste persone
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