L’EQUILIBRIO ECONOMICO
GENERALE E L’ECONOMIA DEL
BENESSERE
Dr Angelo Leogrande, Dipartimento di Economia Aziendale e Studi
Giusprivatistici, Università degli studi di Bari «Aldo Moro», sede di
Brindisi
L’EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE E
L’ECONOMIA DEL BENESSERE
• «La più alta e migliore forma di efficienza è la cooperazione
spontanea di un popolo libero» (Bernard Baruch).
OBBIETTIVI
• Distinguere tra analisi di equilibrio parziale e generale.
• Applicare l’equilibrio generale in contesti di mercato concorrenziale
• Analizzare l’effetto prodotto da una politica di minimo salariale
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L’ECONOMIA DEL BENESSERE
• Derivare e applicare le scatole di Edgeworth ai processi di scambio tra
due soggetti.
• Discutere la desiderabilità sociale di diversi equilibri tramite
l’economia del benessere.
• Definire l’efficienza di produzione e consumo.
• Costruire le frontiere delle possibilità produttive.
• Determinare le condizioni di necessarie per ottenere l’efficienza
paretiana.
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L’ECONOMIA DEL BENESSERE
• Esaminare il primo e il secondo teorema del benessere e il concetto di
ottimo di seconda istanza.
• Analizzare l’effetto prodotto dall’efficienza e dall’incertezza
sull’economia del benessere.
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• Agli inizi del XXI Secolo il governo italiano, come molti altri governi
europei, ha avviato una dura battaglia contro l’industri del tabacco
limitando drasticamente la possibilità di fumare nei locali pubblici
(uffici, ristoranti, cinematografi).
• Si potrebbe pensare che un simile provvedimento colpisca
principalmente i coltivatori e i commercianti di tabacco unitamente ai
rivenditori di sigarette, ma gli effetti si trasmettono in tutta
l’economia, interessando l’industria degli autotrasporti con la
diminuzione delle spedizioni di sigarette; i negozietti per la vendita di
sigarette con la riduzione delle vendite; le agenzie pubblicitarie, il
settore della sanità pubblica e le imprese che producono e vendono
sostituti delle sigarette.
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L’ECONOMIA DEL BENESSERE
• L’aspetto più rilevante di questa vicenda è che gli effetti della crociata
contro il fumo si son propagati da un mercato all’altro; quindi per
capire le reali conseguenze di tale iniziativa, bisogna esaminare
simultaneamente diversi mercati utilizzando l’analisi di equilibrio
generale e abbandonando l’approccio fin qui utilizzato dell’analisi di
equilibrio parziale.
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L’ECONOMIA DEL BENESSERE
• L’analisi di equilibrio generale permette di comprendere come i vari
elementi di un sistema economico compongono un insieme unitario,
ma è interessante stabilire anche se il sistema produce «Buoni»
risultati.
• Per questo motivo, nella seconda parte del capitolo ci occuperemo
dell’economia del benessere, che fornisce una serie di criteri per
valutare un sistema economico.
L’EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE E
L’ECONOMIA DEL BENESSERE
12.1 L’analisi di equilibrio generale-le curve di domanda e di offerta
Le ripercussioni da un settore all’altro del sistema economico, si
verificano a prescindere dalla struttura dei mercati coinvolti.
Tuttavia, in questo capitolo considereremo esclusivamente mercati
concorrenziali, i quali possono essere analizzati usando il modello della
domanda e dell’offerta che ci è ormai familiare.
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• Un buon esempio è fornito dall’aumento di 16 centesimi dell’imposta
che grava su ogni pacco da sei lattine di birra, deciso dal governo
federale degli Stati Uniti nel 1991.
• Nel grafico A della figura 12.1 D^B e S^B rappresentano
rispettivamente la domanda e l’offerta di mercato di birra prima
dell’aumento dell’imposta.
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S^B’
FIG.12.1A
S^B
4,12
4,10
4,00
D^B’
D^B
X
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FIG.12.1B
S^w
PREZ
ZO
DI
UNA
BOTT
IGLIA
D^w’’
D^W’
D^W
BOTTIGLIE DI VINO
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L’equilibrio economico con il modello della domanda e dell’offerta.
Inizialmente, quando il prezzo di equilibrio è pari a 4 dollari al pacco da sei
lattine e il prezzo del vino è pari a 6 dollari alla bottiglia, il sistema
economico è in equilibrio.
In seguito l’imposta fa salire il prezzo della birra da 4 dollari a 4,10 dollari e
ciò provoca uno spostamento della curva di domanda di vino da DW a DW’.
Come conseguenza, il prezzo del vino sale a 6,15 dollari e questo aumento, a
sua volta, fa si che la curva di domanda di birra diventi DB’’.
Alla fine del sistema economico raggiungerà una nuova situazione di
equilibrio generale.
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L’ECONOMIA DEL BENESSERE
• D^B e D^S rappresentano rispettivamente la domanda e l’offerta di
mercato di birra prima dell’aumento dell’imposta.
• Il prezzo di equilibrio è 4 dollari per ogni pacco da sei lattine e X è il
corrispondente volume di produzione.
• Nel grafico B è rappresentato il mercato del vino, un sostituto della
birra.
• In questo grafico D^W è la curva di domanda di vino e S^W è la curva
di offerta prima dell’aumento dell’imposta sulla birra; il prezzo di
equilibrio è pari a6 dollari alla bottiglia e la quantità di equilibrio è Y.
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• Supponendo che anche tutti gli altri mercati all’interno del sistema
economico fossero in equilibrio prima dell’aumento dell’imposta,
possiamo dire che 4 dollari per un pacco da sei lattine di birra 6
dollari per una bottiglia di vino erano una combinazione di prezzi di
equilibrio generale, nel senso che erano compatibili con l’equilibrio di
tutti i mercati del sistema economico.
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• In seguito viene deciso l’aumento dell’imposta sulla birra.
• L’introduzione di un’accisa fa sì, che dal punto di vista dei
consumatori, la curva di offerta si sposti verso l’alto in misura pari
all’ammontare dell’imposta, in questo caso 16 centesimi.
• La nuova curva di offerta è S^B e il nuovo prezzo di equilibrio è quello
corrispondente all’intersezione tra S^B’ e D^B. 4.10 dollari per ogni
pacco da sei lattine.
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• Se stessimo facendo un’analisi di equilibrio parziale, avremmo già
finito: ma quando ci si occupa di equilibrio general, bisogna tener
conto dei legami esistenti tra mercati diversi.
• In particolare, poiché la birra è un sostituto del vino, un incremento
del prezzo della birra fa aumentare la domanda di vino.
• Nel grafico B, la curva di domanda del vino si sposta da D^W a D^W’
e il nuovo prezzo di equilibrio è 6.15 dollari alla bottiglia.
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• Possiamo quindi dire, che dopo l’aumento dell’imposta, la nuova
combinazione di prezzi di equilibrio generale è di 4.10 dollari per un
pacco da sei lattine di birra e 6.15 dollari per una bottiglia di vino?
• No, non possiamo: ricorderete, infatti, che la curva di domanda
iniziale della birra si ricava facendo variare il prezzo di questo bene e
mantenendo costanti tutti gli altri fattori, tra cui i prezzi dei beni
collegati (Vedi capitolo 3).
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• Ciò significa che la curva D^B è stata tracciata ipotizzando che il
prezzo del vino, un bene sostituto, rimanesse pari a6 dollari.
• Quando invece il prezzo del vino aumenta da 6 a 6,15 dollari, la curva
di domanda della birra si sposta verso l’esterno da D^B a D^B’’.
• Il nuovo prezzo di equilibrio della birra è quello corrispondente
all’intersezione tra S^B’ e D^B’’vale a dire 4.12 dollari per ogni pacco
da sei lattine.
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• Ma l’aumento del prezzo della birra da 4,10 dollari a 4.12 dollari,
provoca un ulteriore spostamento della curva di domanda del vino da
D^W a D^W’: tale spostamento determina una variazione del prezzo
del vino, la quale a sua volta influisce sul prezzo della birra e così di
seguito.
• A ogni fase di aggiustamento successiva, l’effetto di interazione
diventa sempre più piccolo, alla fine si avrà una nuova combinazione
di prezzi di equilibrio del vino e della birra, e in corrispondenza di essi
la quantità domandata di ciascun bene sarà pari a quella offerta.
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• L’analisi di equilibrio generale mostrata nella figura 12.1 non
considera altre possibili relazione.
• Per esempio, le variazioni del prezzo di vino potrebbero influire sulla
domanda d’uva, che a sua volta influirà sulla domanda di braccianti
agricoli, che a sua volta potrebbe avere degli effetti sull’immigrazione
di manodopera e così via.
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• Si potrebbero immaginare ripercussioni in qualsivoglia mercato del
Sistema economico, e non solo nei due rappresentati nella figura
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• Vi sono connessioni tra i mercati dei due beni, se questi beni sono
«collegati» ( sostituti o complementari) oppure se uno di essi è un
input utilizzato per la produzione dell’altro.
• Se esiste una relazione tra due mercati, uno spostamento della curva
di domanda o di quella di offerta in uno dei mercati ha ripercussioni
sul prezzo e sulla quantità scambiata dall’altro.
• Di conseguenza, quando gli amministratori pubblici valutano
l’opportunità di intervenire in un mercato ( per esempio,
introducendo un’imposta o un limite di prezzo), dovrebbero cercare di
prevedere gli effetti che il loro intervento potrebbe avere sui mercati.
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• Supponiamo che i beni X e Y siano collegati e che si verifichi uno
spostamento della curva di domanda o della curva di offerta di X.
Un’analisi di equilibrio parziale delle conseguenze di questo
spostamento potrebbe rivelarsi errata, perché non terrebbe conto
degli effetti d’interazione con il mercato del bene Y.
• Facendo riferimento al grafico A della figura 12.1, alla fine il prezzo di
equilibrio della birra sarà più elevato di 4,10 dollari, cioè del valore
che si indicherebbe se si trascurassero gli effetti di interazione.
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• L’analisi di equilibrio generale insegna che si possono avere effetti
d’interazione con altri mercati, ma ciò non significa che questi effetti siano
necessariamente importanti.
• Ovviamente, quando si verificano consistenti variazioni della domanda o
dell’offerta in settori preminenti dell’economia ignorando i legami tra i
mercati, si possono fare delle previsioni profondamente errate.
• Un esempio è fornito dalla crisi petrolifera dei primi anni Settanta, che
provocò un brusco aumento del prezzo del greggio, con significative
ripercussioni nei mercati della benzina, delle automobili, dei materiali
isolanti per l’edilizia e di molti altri beni.
• In conclusione, per decidere se sia meglio affrontare un determinato
problema mediante un’analisi di equilibri parziale generale, bisogna
valutare la consistenza degli effetti di interazione.
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CASO DI STUDIO, CIBO, CARBURANTE PER LA VITA
Il cibo è uno dei prodotto fondamentali che consumiamo.
Nei paesi più ricchi, il prezzo di molti prodotti alimentari, in senso molto
ampio, incide poco sul livello di consumo dal momento che l’elasticità della
domanda al reddito è piuttosto bassa, mentre in quelli più poveri una
variazione del prezzo dei cibi può incidere molto sul loro consumo.
A livello mondiale, i prezzi di prodotti di base come grano, cereali, granturco,
caffè ecc. sono andati calando a partire dalla metà degli anni Settanta (The
Economist, 8 dicembre 2007).
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• Dall’indice dei prezzi delle derrate alimentari riportato da THE
Economist risulta che di fatto i prezzi dei prodotti alimentari sono
scesi di tre quarti nel periodo in questione.
• Il risultato è stato che nelle economie più ricche, i consumatori in
media hanno avuto la possibilità di acquistare maggiori quantità di
cibo e di allargare la gamma di prodotti senza incidere molto sugli
acquisti degli altri prodotti non alimentari.
• Tuttavia, a partire dal 2005, questa tendenza di diminuzione del
prezzo è cambiata.
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• Dall’indice dei prezzi delle derrate alimentari pubblicato da The
Economist è risultato che i prezzi sono aumentati del 75% a fine 2007
e per quanto questo fenomeno sia in parte ascrivibile alla crescita
della popolazione mondiale e alla rapida espansione di economie
fondamentai come quella cinese o indiana vi sono anche effetti
relativi agli specifici prodotti di base ed esiti locali particolari che
illustrano la correlazione dei mercati dei diversi prodotti.
• Se, per esempio, ci concentriamo su granturco e zucchero, capiamo
come decisioni politiche prese da un governo nazionale in un mercato
hanno prodotto notevoli effetti su altri mercati.
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• Entrambi questi prodotti di base vengono utilizzati non soltanto come
derrate alimentari, ma anche come carburanti: zucchero e granturco
possono essere raccolti e trasformati in bioetanolo, che può essere
utilizzato come carburante per automobili e altri veicoli.
• In Brasile, ciò ha comportato che una quota significativa dei raccolti
di canna da zucchero sia stata destinata alla produzione di carburante,
mentre negli Stati Uniti la produzione di granturco è aumentata in
risposta all’offerta da parte del governo di sussidi per la sua
produzione allo scopo di aiutare l’economia statunitense a risolvere i
suoi problemi di fornitura di carburanti.
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• In entrambi i casi, il risultato è simile.
• Gli interventi volti ad aiutare un settore ( quello energetico) hanno
generato un aumento dei prezzi in un altro (quello alimentare): vale a dire
che i consumatori del settore alimentare pagano prezzi più elevati non
collegati a una modifica della domanda.
• IL Brasile è anche uno dei principali esportatori di zucchero, per cui, se la
sua destinazione viene dirottata dal consumo alimentare alla produzione di
bioetanolo, le esportazioni diminuiscono e i prezzi dello zucchero a livello
mondiale aumentano.
• Questo, per i consumatori più poveri, potrebbe incidere negativamente sul
loro consumo a livello nutrizionale, se la loro assunzione calorica scendesse
al di sotto dei livelli minimi.
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• L’EQUILIBRIO GENERALE IN UN’ECONOMIA DI PURO SCAMBIO
Analizziamo il modello relativo a un’economia immaginaria in un’isola dove
vivono solo due individui (Carlo e Andrea).
Sappiamo che un sistema concorrenziale permette di fissare
contemporaneamente i prezzi dei prodotto e fattori produttivi e di
coordinare le attività di produttori e consumatori.
Tale modello ci aiuta a capire come il mercato faccia da tramite tra persone
diverse che potrebbero essere interessate a effettuare scambi.
Supponiamo che Carlo e Andrea consumino due beni: pane e vino, entrambi
disponibili in quantità fissa.
Ipotizzando che la quantità totale di entrambi i beni sia fissa, possiamo
ignorare temporaneamente il lato della produzione ( ce ne occuperemo più
avanti).
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• Se non si considera l’attività di produzione, l’unico problema rimane
quello di allocare tra i due abitanti dell’isola la quantità dei due beni
disponibile all’interno del sistema economico.
• Per descrivere una situazione di questo tipo si parla di economia di
puro scambio.
• Malgrado la semplicità di questo modello, tutti i risultati importanti
cui si giunge analizzando un sistema con due persone e due beni
valgono anche quando i consumatori e beni sono numerosi.
L’EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE E
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LA SCATOLA DI EDGEWORTH
Per illustrare l’allocazione del pane e del vino tra Carlo e Andrea,
possiamo usare uno strumento di analisi noto come scatola di
Edgeworth (Edgeworth Box) .
L’EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE E
L’ECONOMIA DEL BENESSERE Andrea
y
O’
r
Litri di
vino
v
w
u
Carlo
O
x
Pane
s
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L’ECONOMIA DEL BENESSERE
• Nella figura 12.12 la base del diagramma a scatola , OS, rappresenta la
quantità totale di pane disponibile all’interno del sistema economico;
mentre l’altezza, Or, rappresenta la quantità totale di vino.
• Le distanze dal punto O indicano la quantità di ciascuno dei due beni
consumati da Carlo, mentre le distanze dal punto O’ indicano la quantità
consumata da Andrea.
• Per esempio, in corrispondenza del punto v Carlo consuma Ou litri di vino
e Ox filoni di pane, mentre Andrea consuma O’y filoni di pane e O’w litri di
vino.
• Analogamente, qualunque altro punto all’interno della scatola di
Edgeworth corrisponde a una determinata allocazione del pane e del vino
tra Carlo e Andrea.
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L’ECONOMIA DEL BENESSERE
• Ora supponiamo che le preferenze di Carlo e Andrea nei confronti del pane
e del vino siano rappresentare da due mappe di curve di indifferenza,
aventi la forma consueta.
• Nella Figura 12.3 entrambe le mappe di curve d’indifferenza sono state
sovrapposte alla scatola di Edgeworth: le curve che si riferiscono a Carlo
sono contrassegnate con la C, quelle che si riferiscono and Andrea sono
contrassegnate con la A.
• La numerazione delle curve d’indifferenza è indicativa del livello di utilità a
cui corrispondono.
• Quindi, per Carlo la curva di indifferenza C_3 è preferibile rispetto a C_2 o
a C_1 e per Andrea la curva di indifferenza A_3 è preferibile rispetto ad A_2
e A_1-
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• Supponiamo che inizialmente l’allocazione del pane e del vino tra i due
consumatori sia quella corrispondente al punto g nella Figura 12.4.
• In altre parole Carlo dispone di un paniere costituito da OC filoni di pane e
Od litri di vino, mentre Andrea dispone di un paniere formato da O’f filoni
di pane e O’h litri di vino.
• Partendo da questo punto, il problema e quello d’individuare un prezzo per
il pane e un prezzo per il vino che soddisfino le seguenti condizioni.
1. Data questa combinazione di prezzi e i rispettivi panieri di beni, sia Carlo
sia Andrea massimizzano l’utilità.
2. La quantità offerta coincide con la quantità domandata, sia nel mercato
del pane sia in quello del vino.
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Andrea
Litri di
vino
all’anno
A_1
A_2
C_1
Carlo
A_3
C_3
C_2
Filoni di pane all’anno
L’EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE E
L’ECONOMIA DEL BENESSERE
Andrea
e_A
g
Litri
di
vino
all’an
no
B_1
k
e_c
A_e
C’_e
A_g
C_g
Carlo
Filoni di pane all’anno
L’EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE E
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Per definizione questa è la combinazione di prezzi di equilibrio generale in
un’economia di puro scambio.
Per risolvere il problema, seguiremo lo stesso metodo adottato in
precedenza; sceglieremo arbitrariamente una combinazione di prezzi iniziale,
controlleremo se soddisfa le due condizioni e , se non le soddisfa,
cercheremo di capire come deve essere modificata.
Per cominciare, ipotizziamo che il prezzo del pane, p_p, sia 1 euro al filone e
il prezzo del vino, p_v, sia 2 euro al litro.
Dati questi prezzi, quale quantità di pane e di vino domanderà Carlo ?
Abbiamo detto che il suo paniere delle dotazioni è rappresentato dal punto
g, per cui egli inizialmente dispone di Oc filoni di pane ed Od litri di vino.
L’EQUILIBRIO ECONOMICO GENERALE E
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• Dal momento che il prezzo del vino è doppio rispetto a quello del pane,
Carlo può scambiare un bene con l’altro nella proporzione di un litro di vino
per due filoni di pane.
Quindi il suo vincolo di bilancio è una retta che passa per il punto g e ha
una pendenza pari a -1/2, tale retta è B_1 nella figura 12.4.
• E’ fondamentale comprendere che, dato questo vincolo di bilancio, Carlo
no è del tutto soddisfatto dal paniere g, ma preferirebbe consumare il
paniere e_c, che si trova su una curva d’indifferenza più lotana dall’origine
e quindi gli procurerebbe un’utilità maggiore
• Per spostarsi da g e e_c, Carlo deve vendere una parte del vino che
possiede e acquistare pane; più precisamente, egli deve vendere gi litri di
vino e comprare ie_c filoni di pane.