Il vino Sanguinasti dal cuore del granito, E dentro un cavo tronco aspro di alburno Ti franse, o vino, un uomo taciturno E truce come in funerëo rito. E, o vino, - nella sera, odi? un viburno Canta a un elce un dionisiaco mito Io chiamo nel mio cuore dal notturno Cielo i miei sogni a un funebre convito. E li inebrio di te: ché mal l'incerto Volo ferman sull'anima romita Da che vi giacquer morte le chimere. Ahi! ma vinto l'incanto, dal deserto Cuor rivolan stridendo oltre la vita, Dentro cieli di fiamma, aquile nere.