UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI ROMA TRE Facoltà di Ingegneria - Corso di Laurea in Ingegneria Meccanica SOLUZIONE DELLA PROVA D'ESAME DI ANALISI MATEMATICA A.A. 2007/08 - Corso tenuto dal dott. B. Palumbo 18 giugno 2008 ~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~ A1. Verificare (applicando SOLO la definizione) che lim x x 2x 7 . Soluzione. Fissato un generico M > 0, verifichiamo che da un certo NM in poi si ha f(x) > M, cioè x 2x 7 M . È lecito elevare al quadrato i due membri, in quanto essi sono certamente positivi (infatti deve essere x x2 7 ); abbiamo perciò M 2 , cioè x 2 2M 2 x 7 M 2 0 . Le radici del trinomio sono 2x 7 2 M 2 M 4 7M 2 , entrambe reali se supponiamo M 7 . Poiché il trinomio è positivo nei due intervalli x M è esterni alle radici, possiamo affermare che per x M 2 M 4 7M 2 la disuguaglianza 2x 7 vera. Perciò il limite è verificato, con N M M 2 M 4 7M 2 . A2. Studiare la funzione f ( x) x 2 3x 4 e tracciarne il grafico. x2 Soluzione. Poiché il trinomio x2 + 3x + 4 è sempre positivo (in quanto privo di radici reali), il dominio della funzione è D = ( , 2) (2 , +). Ovviamente l'unica intersezione con gli assi è (0 , 1), e inoltre la funzione è negativa per x < 2 e positiva per x > 2. Dal segno si deduce facilmente che lim f ( x) e che lim f ( x) . Per quanto riguarda i limiti x2 x2 per x , osserviamo che numeratore e denominatore hanno lo stesso ordine di infinito; tuttavia, mentre per x + si ha lim x x 3x 4 lim x x2 2 3 4 3 4 3 4 x 2 1 2 x 1 2 1 2 x x x x x x lim lim 1, x x 2 2 2 x 1 x 1 1 x x x 3 4 3 4 3 4 x 2 1 2 | x | 1 2 1 2 x 3x 4 x x x x x x viceversa è lim lim lim lim 1 . x x x x x2 2 2 2 x1 x 1 1 x x x Si hanno pertanto i due asintoti orizzontali y = 1 ed y = 1, dei quali solo il secondo interseca il grafico, nel punto (0 , 1). Per quanto detto, non esistono asintoti obliqui. 7( x 2) Il calcolo della derivata dà f ( x) , il cui segno è: 2( x 2) 2 x 2 3x 4 2 2 2 2 Perciò la funzione presenta un massimo relativo nel punto 2 , 4 A3. Dimostrare che l'equazione 7 arccos 4x 1 6 9 Soluzione. Sia f ( x) 7 arccos 20 2 x 4 x 2 1 ammette una ed una sola radice reale. 2 4x 1 1 6 20 2 x 4 x 2 . Per determinare il dominio di f, occorre 9 2 risolvere il sistema 4x 1 1 1 9 20 2 x 4 x 2 0; La doppia disequazione dà facilmente 9 4x + 1 9, da cui 5 x 2 . Per la seconda, si consideri 2 5 e 2, per cui abbiamo ancora la stessa condizione. Dunque f è continua in 2 1 1 5 5 5 D , 2 . Si ha f 7 0 e f (2) , per cui f presenta almeno uno zero in , 2 . 2 2 2 2 2 8(3x 1) 5 Il calcolo della derivata dà, per ogni x in , 2 , f ( x) , il cui segno è: 2 20 2 x 4 x 2 che le radici del trinomio sono 5 2 1 3 2 7 1 1 Pertanto f presenta un minimo relativo (che è anche assoluto) in , 7 arccos 2 170 27 2 3 5 1 1 (quest'ultimo numero è approssimativamente 17,417). Ne segue che per x la f decresce da 7 2 3 2 7 1 7 1 1 1 a 7 arccos 2 170 , mentre per x 2 f cresce da 7 arccos 2 170 a . Concludiamo 3 2 27 2 27 2 5 1 che f presenta un solo zero reale, che si trova tra e . 2 3 p A4. Dopo aver calcolato, in funzione di p, l'integrale Soluzione. funzione integranda, scriviamo A B 0 x A Bx C 1 2 . Svolgendo i calcoli, abbiamo il sistema B C 1 da cui A , 2 ( x 1)( x 4) x 1 x 4 5 4 A C 0, B Per decomporre in fratti x dx , calcolare lim A p . 2 p 0 ( x 1)( x 4) A( p) 1 4 , C . Perciò il calcolo dell'integrale dà: 5 5 semplici la 4 1 1 p p p x x 1 1 2 A( p) 5 5 2 5 dx log | x 1 | log( x 2 4) arctg . x 4 20 5 0 10 0 5 0 x 1 p Visto che l'integrale che definisce A(p) ha senso solo per p > 1, abbiamo: 1 1 p2 4 2 p A( p) log( p 1) log arctg , 5 10 4 5 2 che, ricordando le proprietà dei logaritmi, si può scrivere nella forma A( p) 1 p2 4 1 2 p 1 p2 4 2 p log log( p 1) 2 arctg log arctg . 2 10 4 10 5 2 10 4( p 1) 5 2 1 p2 4 tende a ; siccome poi l'arcotangente di una funzione che tende a 2 4( p 1) 4 1 1 2 log 2 + tende a , il limite richiesto vale . log 10 4 52 5 2 Per p +, la funzione A5. Dimostrare che la somma della serie (1) k 1 1 1 1 1 k 2 3 9 29 3 9 4 94 k 1 k 9 10 . 9 {Suggerimento: scrivere la formula di Taylor (di ordine n generico) per la funzione f(x) = log(1+x), con x0 = 0.} è uguale a log Soluzione. Seguendo il suggerimento, consideriamo la funzione f(x) = log(1+x). Abbiamo 1 2 (k 1)! 1 , f ( x) , f ( x) , e in generale f ( k ) ( x) (1) k 1 per k 1. f ( x) 2 3 (1 x) (1 x) (1 x) k 1 x Essendo f(0) = 0 ed f ( k ) (0) (1) k 1 (k 1)! per k 1, abbiamo la nota formula n log(1 x) (1) k 1 k 1 che nel caso particolare x xk Rn ( x) , k 1 diventa 9 log n 10 (1) k 1 1 Rn . k 9 k 1 k 9 9 Ora, per il resto vale la formula di Lagrange Rn ( x) nostro caso, si ha f ( n 1) ( x) (1) n n! , da cui: (1 x) n 1 (A) f ( n1) (c) n1 x , con un c compreso tra x0 ed x. Nel (n 1)! 1 Rn 9 n! n 1 1 (1 c) n 1 1 , n 1 (n 1)! (n 1) 9 (1 c) n 1 9 (1) n 1 1 , visto che 0 c . Siccome quest'ultima espressione tende a 0 per (n 1) 9 n 1 9 k 1 (1) 10 n , dalla (A) otteniamo log . k 9 k 1 k 9 che si può maggiorare con y y 12 y 3e 3 x 2e 4 x A6. Risolvere il problema di Cauchy y(0) 3 y (0) 8. Soluzione. Consideriamo dapprima l'equazione omogenea associata y y 12 y 0 , la cui equazione caratteristica è 2 12 0 . Le radici di questa equazione sono 1 3 ed 2 4 , per cui l'integrale generale dell'equazione omogenea è: y0 c1e 3 x c2 e 4 x . Per determinare una soluzione particolare, possiamo utilizzare il metodo dei coefficienti indeterminati. A tale scopo, osserviamo che per quanto riguarda il termine 3e3x possiamo inserire nella y una funzione Ae3x, mentre per il termine 2e4x è necessario considerare lo stesso esponenziale moltiplicato per x, visto che il numero 4 appare tra le radici dell'equazione caratteristica (con molteplicità 1). Abbiamo quindi y Ae3 x Bxe4 x . Calcolando le derivate e sostituendo, si ha 9 Ae3 x 8Be 4 x 16Bxe4 x (3Ae3 x Be 4 x 4Bxe4 x ) 12( Ae3x Bxe4 x ) 3e3 x 2e 4 x , da cui A 1 2 e B . Pertanto l'integrale generale dell'equazione completa è: 7 2 1 2 y c1e 3 x c2 e 4 x e 3 x xe4 x . 2 7 3 2 8 La derivata è y 3c1e 3 x 4c2 e 4 x e 3 x e 4 x xe4 x ; ponendo le condizioni iniziali, troviamo: 2 7 7 1 c1 c2 2 3 3 2 3c1 4c2 8. 2 7 La soluzione di questo sistema è c1 y 67 138 , c2 ; perciò la soluzione del problema di Cauchy è: 98 49 67 3 x 14 x 138 4 x 1 3 x e e e . 98 49 2 B1. Verificare (applicando SOLO la definizione) che lim x x 1 2 x . Soluzione. Fissato un generico M > 0, verifichiamo che prima di un certo NM f(x) < M, cioè x 1 M . La funzione è definita per x < 2, ma possiamo senz'altro supporre x < 1, cosicché i due 2 x membri sono concordi (entrambi negativi). Ricordando che da a < b < 0 segue a2 > b2, abbiamo x 2 2x 1 cioè Le radici del trinomio sono M 2, x 2 (2 M 2 ) x (1 2M 2 ) 0 . 2 x M 2 2 M 4 12 M 2 , entrambe reali. Poiché il trinomio è positivo nei due intervalli esterni alle radici, 2 x 1 M 2 2 M 4 12 M 2 M è vera. Perciò il possiamo affermare che per x la disuguaglianza 2 2 x limite è verificato, con N M B2. Studiare la funzione M 2 2 M 4 12 M 2 . 2 f ( x) x 2 5x 7 e tracciarne il grafico. x 1 Soluzione. Poiché il trinomio x2 + 5x + 7 è sempre positivo (in quanto privo di radici reali), il dominio della funzione è D = ( , 1) (1 , +). Ovviamente l'unica intersezione con gli assi è (0 , 7 ), e inoltre la funzione è negativa per x < 1 e positiva per x > 1. Dal segno si deduce facilmente che lim f ( x) e che lim f ( x) . Per quanto riguarda i limiti x1 x1 per x , osserviamo che numeratore e denominatore hanno lo stesso ordine di infinito; tuttavia, mentre per x + si ha lim x x 5x 7 lim x x 1 2 5 7 5 7 5 7 x 2 1 2 x 1 2 1 2 x x x x x x lim lim 1, x x 1 1 1 x 1 x 1 1 x x x 5 7 5 7 5 7 x 2 1 2 | x | 1 2 1 2 x 5x 7 x x x x x x viceversa è lim lim lim lim 1 . x x x x x 1 1 1 1 x 1 x 1 1 x x x Si hanno pertanto i due asintoti orizzontali y = 1 ed y = 1, dei quali solo il secondo interseca il grafico, nel punto (2 , 1). Per quanto detto, non esistono asintoti obliqui. 3( x 3) Il calcolo della derivata dà f ( x) , il cui segno è: 2( x 1) 2 x 2 5 x 7 2 3 1 1 Perciò la funzione presenta un massimo relativo nel punto 3 , 2 B3. Dimostrare che l'equazione 4 8x 3 10 3x 4 x 2 arcsen 1 ammette una ed una sola radice reale. 13 8x 3 Soluzione. Sia f ( x) 4 10 3x 4 x 2 arcsen 1 . Per determinare il dominio di f, occorre 13 risolvere il sistema 10 3x 4 x 2 0 1 8 x 3 1; 13 La doppia disequazione dà facilmente 13 8x 3 13, da cui 5 x 2 . Per la prima disequazione, 4 5 e 2, per cui abbiamo ancora la stessa condizione. Dunque f è 4 5 5 continua in D , 2 . Si ha f 1 0 e f (2) 1 0 , per cui f presenta almeno uno zero 2 2 4 4 5 in , 2 . 4 8(1 2 x) 5 Il calcolo della derivata dà, per ogni x in , 2 , f ( x) , il cui segno è: 4 10 3x 4 x 2 si consideri che le radici del trinomio sono 5 4 1 2 2 1 1 Pertanto f presenta un massimo relativo (che è anche assoluto) in , 2 42 arcsen 1 13 2 5 1 (quest'ultimo numero è approssimativamente 12,0385). Ne segue che per x la f cresce da 1 a 4 2 2 1 1 1 2 42 arcsen 1 , mentre per x 2 f decresce da 2 42 arcsen 1 a 1 . Concludiamo che f 13 2 13 2 5 1 presenta un solo zero reale, che si trova tra e . 4 2 p B4. Dopo aver calcolato, in funzione di p, l'integrale Soluzione. funzione integranda, scriviamo A B 0 x A Bx C 1 2 . Svolgendo i calcoli, abbiamo il sistema 3B C 1 da cui A , 2 ( x 3)( x 9) x 3 x 9 6 9 A 3C 0, B Per decomporre in fratti x dx , calcolare lim A p . 2 p 0 ( x 3)( x 9) A( p ) 1 1 , C . Perciò il calcolo dell'integrale dà: 6 2 semplici la 1 1 1 p p p x x 1 1 1 A( p) 6 6 2 2 dx log | x 3 | log( x 2 9) arctg . x 9 30 6 0 12 0 6 0 x3 p Visto che l'integrale che definisce A(p) ha senso solo per p > 3, abbiamo:: 1 p3 1 p2 9 1 p A( p) log log arctg , 6 3 12 9 6 3 che, ricordando le proprietà dei logaritmi, si può scrivere nella forma A( p) 1 p2 9 1 ( p 3) 2 1 p 1 p2 9 1 p log log arctg log arctg . 2 12 9 12 9 6 3 12 ( p 3) 6 3 p2 9 tende a 1; siccome poi l'arcotangente di una funzione che tende a + ( p 3) 2 tende a , il limite richiesto vale . 12 2 Per p +, la funzione B5. Dimostrare che la somma della serie 1 k 10 k 1 k 1 1 1 1 2 3 10 2 10 3 10 4 10 4 10 . 9 {Suggerimento: scrivere la formula di Taylor (di ordine n generico) per la funzione f(x) = log(1x), con x0 = 0.} è uguale a log Soluzione. Seguendo il suggerimento, consideriamo la funzione f(x) = log(1x). Abbiamo 1 2 (k 1)! 1 , f ( x) , f ( x) , e in generale f ( k ) ( x) per k 1. Essendo f(0) = 0 f ( x) 2 3 ( 1 x ) ( 1 x ) ( 1 x) k 1 x ed f ( k ) (0) (k 1)! per k 1, abbiamo la nota formula n log(1 x) k 1 che nel caso particolare x xk Rn ( x) , k 1 diventa 10 log n 9 10 1 1 log Rn . k 10 9 k 1 k 10 10 Ora, per il resto vale la formula di Lagrange Rn ( x) nostro caso, si ha f ( n1) ( x) n! , da cui: (1 x) n1 (B) f ( n1) (c) n1 x , con un c compreso tra x0 ed x. Nel (n 1)! n! n 1 n 1 1 1 (1 c) 1 , Rn (n 1)! 10 (n 1) 10 n 1 (1 c) n 1 10 1 1 , visto che 0 c . Siccome quest'ultima espressione tende a 0 per (n 1) 9 n 1 10 1 10 log . n , dalla (B) otteniamo k 9 k 1 k 10 che si può maggiorare con . y 3 y 10 y 2e 2 x 3e 5 x B6. Risolvere il problema di Cauchy y(0) 1 y (0) 5. Soluzione. Consideriamo dapprima l'equazione omogenea associata y 3 y 10 y 0 , la cui equazione caratteristica è 3 10 0 . Le radici di questa equazione sono 1 2 ed 2 5 , per cui l'integrale generale dell'equazione omogenea è: 2 y0 c1e 2 x c2 e5 x . Per determinare una soluzione particolare, possiamo utilizzare il metodo dei coefficienti indeterminati. A tale scopo, osserviamo che per quanto riguarda il termine 2e2x possiamo inserire nella y una funzione Ae2x, mentre per il termine 3e5x è necessario considerare lo stesso esponenziale moltiplicato per x, visto che il numero 5 appare tra le radici dell'equazione caratteristica (con molteplicità 1). Abbiamo quindi y Ae2 x Bxe5 x . Calcolando le derivate e sostituendo, si ha 4 Ae 2 x 10 Be5 x 25Bxe5 x 3(2 Ae 2 x Be5 x 5Bxe5 x ) 10( Ae 2 x Bxe5 x ) 2e 2 x 3e5 x , da cui A 1 3 e B . Pertanto l'integrale generale dell'equazione completa è: 6 7 1 3 y c1e 2 x c2 e 5 x e 2 x xe5 x . 6 7 1 3 15 La derivata è y 2c1e 2 x 5c2 e 5 x e 2 x e 5 x xe5 x ; ponendo le condizioni iniziali, troviamo: 3 7 7 1 c1 c2 6 1 1 3 2c1 5c2 5. 3 7 La soluzione di questo sistema è c1 y 13 152 , c2 ; perciò la soluzione del problema di Cauchy è: 98 147 13 2 x 63x 152 5 x 1 2 x e e e . 98 147 6