L’ Attica confina ad ovest con la Boezia e nella zona del golfo Saronico e dell’ Istmo è a stretto contatto con il mondo dorico e ciò lo si riscontra nella sua arte e nella sua cultura. In uno scenario di crisi economica e sociale, attraversata da Atene tra il VII e il VI secolo a.C., l’ unico che tentò, attraverso delle riforme, a porre rimedio a tale situazione fu Solone. Innanzitutto Solone eliminò i precedenti debiti contratti e non ridistribuì le terre poiché come lui stesso disse non voleva né aggiungere né togliere privilegi al popolo. Inoltre Solone passò ad una forma politica basata sul censo, cosi detta timocratica. Creso e Solone 1624 Gerard van Honthorst alias Gherardo delle Notti (Utrecht 1590-1656) Kunsthalle Museum - Hamburg Le donne ad Atene esistevano per servire gli uomini, per procurare loro piaceri sessuali o per generare figli, che era il compito più importante. Se apparteneva ad una famiglia ricca, la donna non doveva far altro che guardare gli schiavi mentre svolgevano i loro lavori domestici; se appartenevano ad un ceto più umile, invece le donne dovevano preparare i pasti e fare le pulizie, ma non dovevano fare le compere perché questo era uno dei tanti lavori attribuiti agli schiavi. Per quanto riguarda i riti funebri, il ruolo della donna era di rilevante importanza poiché erano proprio le donne anziane, che ad Atene venivano umiliate, che si occupavano di lavare, ungere, vestire e “abbellire” con gioielli il morto che dopo tre giorni veniva sepolto. In Grecia i vestiti erano molto semplici. La veste principale era il chitone, un rettangolo di stoffa tagliato in due e fissato sulle braccia in più punti, che formava una tunica lunga fino alle caviglie, per gli anziani e le donne, corta per i giovani e gli schiavi. Sopra la tunica si indossava un mantello, l’ himation, che era di lino o di lana. Le donne si truccavano gli occhi con la fuliggine e si coloravano le guance con il succo di more; indossavano collane, anelli, bracciali. Portavano i capelli lunghi e li sistemavano con delle acconciature elaborate fissate con cere e lozioni. Si utilizzavano molto nastri e cappelli per ripararsi dal sole. Il tentativo di Solone di assicurare stabilità politica allo Stato ateniese fallì, poiché la situazione economica e sociale dell’ Attica era in continua trasformazione. La società venne così divisa in 3 gruppi: Pediaci, i nobili che avevano le terre migliori; Parali, agricoltori della zona costiera ( erano soprattutto marinai, commercianti, pescatori e artigiani); Diacri, coloro che abitavano nelle zone marginali dell’ Attica e guidati da Pisistrato. Pisistrato riuscì a prendere il potere intorno al 561 a.C., ed istituì una tassa, la decima, sui prodotti agricoli. Con il ricavato riuscì a finanziare la costruzione di opere pubbliche che offrivano lavoro ai cittadini e conquistò il Chersoneso tracico. Alla sua morte, 518 a.C, presero il potere Ippia e Ipparco, i suoi figli che furono ben presto odiati dal popolo, che grazie all’ aiuto di Sparta riuscì ad abbattere la tirannia cacciando Ippia. Quest’ ultimo si rifugiò dal satrapo persiano Artaferne. Itaca Pisistrato fece scrivere l’ Iliade e l’ Odissea, poemi attribuiti ad Omero. Mentre l’ Iliade che ha come scenario la guerra di Troia scatenata da Paride che si innamorò e portò via da Troia Elena, sposa del re troiano Menelao narra e si concentra sulla figura di Achille, guerriero più valoroso in cerca del suo onore e della sua gloria l’ Odissea narra il fantastico e affascinante viaggio di ritorno ad Itaca di Ulisse. Le avventure di Ulisse o Odisseo sembrano essere narrate in prima persona dal protagonista, come se fosse lui stesso un aedo: ed è ciò che darà origine alla parola “Odissea” . zuppe di lenticchie e di ceci, formaggi, verdure, frutta, olio, pesce, Pane, dolci vino e (se annacquato, poiché bere il vino puro era ritenuto un atto barbarico). Carne (utilizzata soprattutto nelle cerimonie religiose, durante le quali gli animali domestici venivano sacrificati agli dei). Crollata la tirannide ad Atene ricominciarono le lotte per impossessarsi del potere: tali lotte si conclusero nel 508 a.C. quando Clistene, un nuovo riformatore, riuscì a rafforzare e sviluppare il governo ateniese introducendo la democrazia. Clistene suddivise il territorio dell’ Attica in 3 zone, chiamate trittie: pianura, città e costa. Distribuì gli abitanti dell’ Attica in 10 tribù, ognuna delle quali era formata da 3 trittie (in tale modo i vari gruppi sociali erano mescolati tra di loro). Inoltre introdusse la procedura dell’ ostracismo, ovvero l’ esilio degli esponenti politici che si ritenevano pericolosi per la comunità anche se non avevano compiuto nessuna azione perseguibile. Boulè, 500 membri eletti dalle tribù, 50 per ognuna delle 10 tribù 10 arconti 10 strateghi Eliea, tribunale popolare Cittadini liberi, suddivisi in 10 tribù nell’ekklesia Metèci, stranieri senza diritti politici Donne e schiavi Gli scavi archeologici eseguiti ad Atene hanno riportato alla luce delle tipologie di case ateniesi del VI e V secolo a.C. Mentre sulle colline che circondavano la città vi erano principalmente ville, di solito a due piani destinate ad accogliere più famiglie di ceti benestanti, nella parte bassa della città vi erano le abitazioni unifamiliari, tipologia di casa prevalentemente presente ad Atene. Vicino a quest’ ultime vi erano gli agglomerati di case, fabbricati a due piani dove le persone potevano vivere in condominio; tali case erano costruite con mattoni di fango su una base in pietra, con il tetto di tegole e terracotta. Tutte le case avevano una cosa in comune: il cortile scoperto, il vero cuore della casa, dove si consumavano i pasti. Le case più grandi avevano un piano superiore composto da più stanze, tutte affaccianti sul cortile, mentre gli agglomerati avevano un piano terra nel quale vi erano soprattutto botteghe, magazzini … Le case erano illuminate con lampade ad olio o con candele di cera e venivano riscaldate con i bracieri. I mobili erano pochi e tra questi c’ erano letti, sedie, sgabelli, tavoli rotondi o quadrati con tre o quattro gambe.