Classe 1 Liceo Scienze Umane Scienze Umane Il Sistema Nervoso Il sistema nervoso è formato da ENCEFALO (cervello) e NEURONI. L’ENCEFALO è composto di quattro LOBI: frontale (dove abbiamo la fronte), temporale (sulle tempie), parietale (in cima alla testa), occipitale (dove termina il nervo ottico). È diviso – tramite il corpo calloso – in due EMISFERI (destro e sinistro). A differenza degli animali, l’uomo ha sviluppato una SPECIALIZZAZIONE EMISFERICA, cioè le due metà del cervello svolgono compiti differenti Scienze Umane Il Sistema Nervoso Il Neurone è costituito da un ASSONE, da un CORPO CELLULARE e dai DENDRITI. L’ASSONE è ricoperto da una GUAINA MIELINICA , che permette ai neurotrasmettitori di muoversi più velocemente. Le SINAPSI sono dei collegamenti fra un neurone e l’altro che permettono di ragionare più velocemente. Il collegamento avviene attraverso un BOTTONE SINAPTICO contenente un liquido. Nello spazio fra un bottone e l’altro vengono liberati i neurotrasmettitori, sostanze in grado di eccitare o inibire un potenziale di azione. Scienze Umane Il Sistema Nervoso Il Neurone è costituito da un ASSONE, da un CORPO CELLULARE e dai DENDRITI. L’ASSONE è ricoperto da una GUAINA MIELINICA , che permette ai neurotrasmettitori di muoversi più velocemente. Le SINAPSI sono dei collegamenti fra un neurone e l’altro che permettono di ragionare più velocemente. Il collegamento avviene attraverso un BOTTONE SINAPTICO contenente un liquido. Nello spazio fra un bottone e l’altro vengono liberati i neurotrasmettitori, sostanze in grado di eccitare o inibire un potenziale di azione. Scienze Umane Il Sistema Nervoso Un neurotrasmettitore è l’acetilcolina, ma ogni neurone produce uno specifico neurotrasmettitore e lo immagazzina in vescicole nei bottoni sinaptici. La trasmissione sinaptica avviene in meno di mezzo millisecondo e il neurotrasmettitore in eccesso viene disgregato o riassorbito nel bottone sinaptico. Alcune sostanze chimiche, dette ANTAGONISTE, ostacolano o inibiscono la trasmissione sinaptica, atre invece (AGONISTE) la facilitano. Scienze Umane Il Sistema Nervoso I nostri sensi (vista, udito, tatto, olfatto, gusto) raccolgono delle informazioni che trasmettono al cervello attraverso i neuroni del sistema Queste nervoso. informazioni immagazzinate nella vengono memoria rielaborate a lungo dal cervello termine ed (MLT). In seguito vengono richiamate e “manipolate” nella memoria di lavoro o memoria a breve termine (MBT). Scienze Umane Le Emozioni Le EMOZIONI sono fenomeni della vita psichica molto complessi. Si riconoscono dall’interno perché causano una ATTIVAZIONE FISIOLOGICA e dall’esterno perché provocano una modificazione delle ESPRESSIONI FACCIALI. Spesso confondiamo le emozioni con i SENTIMENTI: stati d’animo che hanno intensità minore e durata maggiore delle emozioni. Scienze Umane Le Emozioni Come nasce un’emozione? Secondo gli psicologi il processo avvierei due tempi: vi è da una parte una “attivazione fisiologica” e dall’altra un riconoscimento da parte del cervello, un “etichetta mento” dell’emozione. Nello stesso tempo, associamo un’emozione all’evento che si sta verificando. Le emozioni hanno un valore adattivo, ad es. la rabbia comunica ai nostri simili devono lasciarci in pace.Le emozioni sono poi legate molto strettamente alla MEMORIA: ogni RICORDO si fissa grazie allo stato d’animo provato in quel momento. Scienze Umane Le Emozioni Il passaggio da un’emozione all’altra è rapido, ma come fa un’emozione ad iniziare e finire? Lo spiega la TEORIA DEL PROCESSO ANTAGONISTA. L’effetto di un’emozione assomiglia alla “crisi di astinenza” provocata dalle doghe. Il processo antagonista è quello che riporta il corpo nella situazione di EQUILIBRIO iniziale (omeostasi). Questo processo consiste nel produrre neurotrasmettitori che abbiano effetti opposti ai precedenti Scienze Umane Le Emozioni I pregiudizi possono provocare diffidenza e si attenuano man mano che si approfondisce la conoscenza dell’altro (spesso le guerre nascono dalla xenofobia, cioè dalla paura del diverso, es. dell’ebreo). Anche fra “maschi” e “femmine” possono generarsi incomprensioni, specialmente da bambini. Il pregiudizio, a differenza dello stereotipo, coinvolge anche le nostre EMOZIONI e da origine all’ATTEGGIAMENTO, un insieme psicologico e comportamentale atto all’autodefinizione. Scienze Umane La Comunicazione La COMUNICAZIONE è uno scambio di informazioni attraverso un “codice” (immagini, suoni, la lingua che usiamo …) più o meno “simbolico”. In genere si dice che la comunicazione è “analogica” quando usa gesti, immagini, musica (più immediati) e “digitale” quando usa un linguaggio codificato come la scrittura alfabetica o le parole. Scienze Umane La Comunicazione Un modo di comunicare articolato come il nostro è in possesso solo al genere umano. Fra gli animali vi sono forme di comunicazione come la “danza” delle api (la coreografia cambia a seconda del messaggio: es. “fiori”, “pericolo” ecc.). La comunicazione infatti può essere VOLONTARIA o INVOLONTARIA e la prima forma di comunicazione è l’immagine che diamo di noi! Il nostro aspetto e il nostro abbigliamento dicono chi siamo. comunicazione può essere VERBALE, NON VERBALE La o PARAVERBALE. Scienze Umane La Comunicazione La comunicazione “verbale” è il contenuto di un messaggio, poi ci sono altre due componenti, spesso difficili da controllare, che fanno parte del “linguaggio del corpo”. Si dicono “segnali paraverbali” il tono della voce, le pause, il ritmo ecc.; si dicono “segnali non verbali” la prossemica , la postura , le espressioni del volto, lo sguardo, i gesti . INCIDENZA delle tre componenti della comunicazione su quanto comunichiamo: verbale 7%, paraverbale 38% e non verbale 55% Scienze Umane La Comunicazione Il fatto di riuscire a capire cosa prova una persona percependo i suoi stati fisici, si chiama EMPATIA. Questa capacità è fondamentale nelle mamme e nei neonati perché il bambino può comunicare il suo disagio e i suoi bisogni senza parlare, mentre la mamma può comunicare sicurezza e tranquillità per calmarlo. Per essere buoni comunicatori bisogna immedesimarsi negli altri e metterli a proprio agio, non giudicare, non criticare, non imporsi né isolarsi. Scienze Umane Le Relazioni Tutti noi occupiamo un determinato “posto” nella società in cui viviamo e abbiamo delle RELAZIONI con altre persone. A seconda del contesto recitiamo un RUOLO, così ad es. la stessa persona è “figlio”, “nipote”, “fratello”, “studente”, “portiere di calcio”, “chitarrista”, “cliente” di un negozio. Dunque il RUOLO è la funzione che svolgiamo all’interno di un gruppo, lo STATUS è il prestigio che ci da il ruolo che occupiamo Scienze Umane Le Relazioni I gruppi sociali si creano per soddisfare i bisogni primari ed ottenere vantaggi (Maslow chiama questo fenomeno “bisogno di affiliazione”). È un bisogno innato e comune a tutti gli individui di ogni società: un neonato ha bisogno dei genitori per sopravvivere. Crescendo, la presenza ed il ruolo degli altri nella nostra vita cambia, ma continuiamo a formare gruppi. Scienze Umane Le Relazioni GRUPPI SOCIALI: sono formati da persone che interagiscono fra loro, cooperano ed hanno bisogni e scopi comuni che li rendono interdipendenti. GRUPPI NON SOCIALI: sono formati da un insieme di persone che stanno nello stesso posto nello stesso momento, ma che non necessariamente interagiscono tra loro GRUPPI PURI: non sono altro che un insieme di persone “etichettate” come gruppo: basta l’appartenenza ad una “categoria” GRUPPO DEI PARI: è caratterizzato da un rapporto paritario e simmetrico fra i suoi componenti. Si tratta di un gruppo omogeneo per età o condizioni sociali o ruoli. Spesso il termine si usa per definire i gruppi adolescenziali. Scienze Umane Le Relazioni In tutte le culture, la famiglia è l’istituzione attraverso cui la società riproduce sé stessa, biologicamente e culturalmente. Oggi la famiglia sta modificando fortemente la propria STRUTTURA ed anche le proprie funzioni. Si è diffuso il modello CONIUGALE INTIMO, con ruoli interscambiabili e flessibili. Scienze Umane La Motivazione La MOTIVAZIONE può essere definita come una forza che dà origine ad un comportamento, lo sostiene e lo dirige. Una motivazione può essere ESTRINSECA o INTRINSECA, cioè provenire dall’esterno (premio o punizione) oppure dall’interno (autostima, desiderio di eccellere). La motivazione intrinseca è più forte di quella estrinseca. Scienze Umane La Motivazione Tutto parte da un BISOGNO, cioè da una mancanza. Questo genera una PULSIONE, cioè una spinta a soddisfarlo. Maslow distingue tra bisogni PRIMARI, ovvero di carenza, e SECONDARI, ovvero di crescita. Maslow definisce “bisogni di CARENZA”, quelli la cui soddisfazione sana una mancanza, mentre “di CRESCITA” quelli la cui soddisfazione suggerisce una maturazione, una aggiunta, rispetto al livello di OMEOSTASI. Scienze Umane La Motivazione Per ovviare al problema dell’alienazione, i datori di lavoro moderni hanno provato a MOTIVARE i loro impiegati i due modi: con una motivazione intrinseca e una estrinseca. La motivazione al lavoro può essere estrinseca e consiste in “premi di rendimento” (denaro) e “benefit” come cellulare aziendale, auto aziendale, viaggi - premio, oppure intrinseca ovvero “partecipare” al progetto della ditta: ogni impiegato viene reso partecipe e informato di tutti i passaggi, dall’avvio del lavoro al prodotto finito. Scienze Umane La Motivazione La Psicologia definisce l’INTELLIGENZA come la “capacità di adattarsi all’ambiente”. In passato, veniva considerata intelligenza solo il saper fare calcoli difficili a mente. Ora si è scoperto che esistono anche intelligenze pratiche e che intelligenza significa principalmente “creatività e problem solving” cioè capacità di improvvisare e risolvere problemi. Scienze Umane