ca· ed~ S pecifici stati mentali producono nella persona stati umoralialtrettanto delineati.Grazie a questo semplice e intuitivoschema è possibile aiutare inparticolare ilbambino nell'identificazione del proprio stato umorale in un determinato contesto e momento (mood oworeness), dando a quest'ultimo un nome univoco (mood lobeling) e creando cosi un vero e proprio "tramite" essenziale tra ilsentimento interno e la possibilità di comunicarloall'esterno cervello umano rilascia una serie di neurotrasmettitori (si veda box "I neurotrasmettitori") che trasmettono le così più comuni sensazioni di tristezza o rabbia A loro volta, le sensazioni hanno un legame con il nostro corpo, perché corpo e mente agiscono insieme per aiutarci nella ricerca della risposta da attuare, fornendo una guida per la riorganizzazione delle priorità degli obiettivi individuali e una ricollocazione delle risorse per raggiungerli, in seguito all'accadimento di eventi rilevanti. Nello specifico, la rabbia è una emozione considerata "fondamentale" a livello scientifico e psicologico in quanto primitiva. Quindi, insieme alla gioia e al dolore, la rabbia è una tra le emozioni più precoci. La rabbia fa parte della triade dell'ostilità insieme al disgusto e al disprezzo, e ne rappresenta il fulcro e l'emozione di base. Tali sentimenti si presentano spesso in combinazione e pur avendo origini, vissuti e conseguenze diverse risulta difficile che predomini sulle altre. Moltissimi risultano essere i termini linguistici che si riferiscono a questa reazione emotiva: collera, esasperazio- dai bambini e ragazzi che vedono nei calciatori i propri modelli di riferimento. Per questo sarebbe buona cosa, per chi pratica calcio a livello professionisti co, cercare di avere coscienza edei significati delle proprie emozioni prima di metterle in atto senza un accurato filtro. A sostegno di quanto detto, la figura degli istruttori della scuola calcio risulta quindi determinante per la mediazione tra meccanismi imitativi sbagliati osservati e quelli giusti. Sul versante opposto invece, la gioia è un'emozione piacevole di alta intensità che proviamo quando crediamo, con certezza, che uno scopo per noi molto importante sia stato realizzato. Simile alla gioia è la felicità, anche se non è la stessa cosa, quest'ultima infatti ha a che fare con l'ambiente esterno, con la realtà, mentre la gioia nasce dentro di sé: è un'esperienza soggettiva, che può svilupparsi anche in condizioni psicologiche ed esistenziali non ottimali, anche per la sua breve durata. Senza gioia la felicità non avrebbe senso. Ecco perché magari spesso accade che una squadra che vince una "ingiustamente" una partita di calcio per demerito dell'avversario più che per merito proprio, ne, furore e ira rappresentano lo stato . non avrà la stessa condivisione soggetemotivo intenso della rabbia; altri invece tiva di "riuscita" da parte di tutti i suoi esprimono lo stesso sentimento ma di in- calciatori, che magari provano felicità per tensità minore, come: irritazione, fasti dis; il traguardo raggiunto, senza provarne gioimpazienza. Nell'attività sportiva alle ia intimamente. La gioia è anche un antivolte purtroppo è ben visibile tutto quedoto contro tutte le patologie depressive: sto nel suo insieme e nel calcio, essendo chi prova l'emozione della gioia riesce con lo sport maggiormente praticato in Italia, maggiore facilità a superare la paura, la queste reazioni vengono viste e imitate vergogna e lo sconforto. • > APPROFONDIMENTI Ineurotrasmettitori U n neurotrasmettitore, o "neuromediatore", è una sostanza che veicola le informazioni fra le cellule del sistema nervoso,ovvero i neuroni, attraverso il processo di trasmissione sinaptica. Grazie a quest'ultima, l'impulso nervoso può viaggiare da un neurone all'altro o da un neurone a una fibra (es. muscolare): all'interno del neurone, i neurotrasmettitori sono contenuti in vescicole dette vescicole sinaptiche.5ono più di cinquanta le sostanze chimiche di cui è stata dimostrata la funzione di neurotrasmettitore a livello sinaptico. La serotonina per esempio è un neurotrasmettitore presente soprattutto nel sistema nervoso centrale e nel tratto gastro-intestinale, dove regola la digestione favorendo la peristalsi. A livello del sistema nervoso centrale la serotonina è fondamentale per regolare l'umore, ilsonno, l'appetito, l'apprendimento e la memoria, per questo è comunemente nota anche come "ormone della felicità o del buonumore". Buoni livelli di serotonina nel sangue sono compresi tra 101 e 283 ng/rn! mentre una carenza importante di questa sostanza può causare depressione, attacchi di panico, emicrania, ipertensione e insonnia, influenzando anche il comportamento aggressivo. IL RUOLO DELLA SEROTONINA NELL'ORGANISMO UMANO LA SEROTONINA NELLA PARETE INTESTINALE ·Stimola la peristalsi intestinale (movimenti per la digestione) E UN NEUROTRASMETTlTORE NEL SANGUE PRESENTE: NEL SISTEMA NERVOSO CENTRALE • agisce sul ritmo sonno/veglia • sull'umore • sull'appetito • sulla percezione del dolore