sc umane id 2 - Istituto B. Pascal

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Classe 1 SSS
Scienze Umane
Il Sistema Nervoso
Il sistema nervoso è formato da ENCEFALO (cervello) e NEURONI.
L’ENCEFALO è composto di quattro LOBI: frontale (dove abbiamo la
fronte), temporale (sulle tempie), parietale (in cima alla testa),
occipitale (dove termina il nervo ottico).
È diviso – tramite il corpo calloso – in due EMISFERI (destro e
sinistro). A differenza degli animali, l’uomo ha sviluppato una
SPECIALIZZAZIONE EMISFERICA, cioè le due metà del cervello
svolgono compiti differenti
Scienze Umane
Il Sistema Nervoso
Il Neurone è costituito da un ASSONE, da un CORPO CELLULARE e
dai DENDRITI. L’ASSONE è ricoperto da una GUAINA MIELINICA ,
che permette ai neurotrasmettitori di muoversi più velocemente.
Le SINAPSI sono dei collegamenti fra un neurone e l’altro che
permettono di ragionare più velocemente. Il collegamento avviene
attraverso un BOTTONE SINAPTICO contenente un liquido. Nello
spazio fra un bottone e l’altro vengono liberati i neurotrasmettitori,
sostanze in grado di eccitare o inibire un potenziale di azione.
Scienze Umane
Il Sistema Nervoso
Il Neurone è costituito da un ASSONE, da un CORPO CELLULARE e
dai DENDRITI. L’ASSONE è ricoperto da una GUAINA MIELINICA ,
che permette ai neurotrasmettitori di muoversi più velocemente.
Le SINAPSI sono dei collegamenti fra un neurone e l’altro che
permettono di ragionare più velocemente. Il collegamento avviene
attraverso un BOTTONE SINAPTICO contenente un liquido. Nello
spazio fra un bottone e l’altro vengono liberati i neurotrasmettitori,
sostanze in grado di eccitare o inibire un potenziale di azione.
Scienze Umane
Il Sistema Nervoso
Un neurotrasmettitore è l’acetilcolina, ma ogni neurone produce uno
specifico neurotrasmettitore e lo immagazzina in vescicole nei bottoni
sinaptici. La trasmissione sinaptica avviene in meno di mezzo
millisecondo e il neurotrasmettitore in eccesso viene disgregato o
riassorbito nel bottone sinaptico.
Alcune sostanze chimiche, dette ANTAGONISTE, ostacolano o
inibiscono la trasmissione sinaptica, atre invece (AGONISTE) la
facilitano.
Scienze Umane
Il Sistema Nervoso
I nostri sensi (vista, udito, tatto, olfatto, gusto) raccolgono delle
informazioni che trasmettono al cervello attraverso i neuroni del
sistema
Queste
nervoso.
informazioni
immagazzinate
nella
vengono
memoria
rielaborate
a
lungo
dal
cervello
termine
ed
(MLT).
In seguito vengono richiamate e “manipolate” nella memoria di lavoro
o memoria a breve termine (MBT).
Scienze Umane
Le Emozioni
Le EMOZIONI sono fenomeni della vita psichica molto complessi. Si
riconoscono
dall’interno
perché
causano
una
ATTIVAZIONE
FISIOLOGICA e dall’esterno perché provocano una modificazione
delle
ESPRESSIONI
FACCIALI.
Spesso confondiamo le emozioni con i SENTIMENTI: stati d’animo
che hanno intensità minore e durata maggiore delle emozioni.
Scienze Umane
Le Emozioni
Come nasce un’emozione? Secondo gli psicologi il processo avvierei
due tempi: vi è da una parte una “attivazione fisiologica” e dall’altra un
riconoscimento
da
parte
del
cervello,
un
“etichetta
mento”
dell’emozione.
Nello stesso tempo, associamo un’emozione all’evento che si sta
verificando. Le emozioni hanno un valore adattivo, ad es. la rabbia
comunica ai nostri simili devono lasciarci in pace.Le emozioni sono
poi legate molto strettamente alla MEMORIA: ogni RICORDO si fissa
grazie allo stato d’animo provato in quel momento.
Scienze Umane
Le Emozioni
Il passaggio da un’emozione all’altra è rapido, ma come fa
un’emozione ad iniziare e finire? Lo spiega la TEORIA DEL
PROCESSO
ANTAGONISTA.
L’effetto di un’emozione assomiglia alla “crisi di astinenza” provocata
dalle doghe. Il processo antagonista è quello che riporta il corpo nella
situazione di EQUILIBRIO iniziale (omeostasi). Questo processo
consiste nel produrre neurotrasmettitori che abbiano effetti opposti ai
precedenti
Scienze Umane
Le Emozioni
I pregiudizi possono provocare diffidenza e si attenuano man mano
che si approfondisce la conoscenza dell’altro (spesso le guerre
nascono dalla xenofobia, cioè dalla paura del diverso, es. dell’ebreo).
Anche fra “maschi” e “femmine” possono generarsi incomprensioni,
specialmente
da
bambini.
Il pregiudizio, a differenza dello stereotipo, coinvolge anche le nostre
EMOZIONI
e
da
origine
all’ATTEGGIAMENTO,
un
insieme
psicologico e comportamentale atto all’autodefinizione.
Scienze Umane
La Comunicazione
La COMUNICAZIONE è uno scambio di informazioni attraverso un
“codice” (immagini, suoni, la lingua che usiamo …) più o meno
“simbolico”.
In genere si dice che la comunicazione è “analogica” quando usa
gesti, immagini, musica (più immediati) e “digitale” quando usa un
linguaggio codificato come la scrittura alfabetica o le parole.
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La Comunicazione
Un modo di comunicare articolato come il nostro è in possesso solo al
genere umano. Fra gli animali vi sono forme di comunicazione come
la “danza” delle api (la coreografia cambia a seconda del messaggio:
es. “fiori”, “pericolo” ecc.).
La
comunicazione
infatti
può
essere
VOLONTARIA
o
INVOLONTARIA e la prima forma di comunicazione è l’immagine che
diamo di noi! Il nostro aspetto e il nostro abbigliamento dicono chi
siamo. La comunicazione può essere VERBALE, NON VERBALE o
PARAVERBALE.
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La Comunicazione
La comunicazione “verbale” è il contenuto di un messaggio, poi ci
sono altre due componenti, spesso difficili da controllare, che fanno
parte del “linguaggio del corpo”.
Si dicono “segnali paraverbali” il tono della voce, le pause, il ritmo
ecc.; si dicono “segnali non verbali” la prossemica , la postura , le
espressioni del volto, lo sguardo, i gesti .
INCIDENZA delle tre componenti della comunicazione su quanto
comunichiamo: verbale 7%, paraverbale 38% e non verbale 55%
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La Comunicazione
Il fatto di riuscire a capire cosa prova una persona percependo i suoi
stati fisici, si chiama EMPATIA. Questa capacità è fondamentale nelle
mamme e nei neonati perché il bambino può comunicare il suo
disagio e i suoi bisogni senza parlare, mentre la mamma può
comunicare sicurezza e tranquillità per calmarlo.
Per essere buoni comunicatori bisogna immedesimarsi negli altri e
metterli a proprio agio, non giudicare, non criticare, non imporsi né
isolarsi.
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Le Relazioni
Tutti noi occupiamo un determinato “posto” nella società in cui viviamo
e abbiamo delle RELAZIONI con altre persone.
A seconda del
contesto recitiamo un RUOLO, così ad es. la stessa persona è “figlio”,
“nipote”, “fratello”, “studente”, “portiere di calcio”, “chitarrista”, “cliente”
di un negozio.
Dunque il RUOLO è la funzione che svolgiamo all’interno di un
gruppo, lo STATUS è il prestigio che ci da il ruolo che occupiamo
Scienze Umane
Le Relazioni
I gruppi sociali si creano per soddisfare i bisogni primari ed ottenere
vantaggi (Maslow chiama questo fenomeno “bisogno di affiliazione”).
È un bisogno innato e comune a tutti gli individui di ogni società: un
neonato
ha
bisogno
dei
genitori
per
sopravvivere.
Crescendo, la presenza ed il ruolo degli altri nella nostra vita cambia,
ma continuiamo a formare gruppi.
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Le Relazioni
GRUPPI SOCIALI: sono formati da persone che interagiscono fra loro, cooperano
ed hanno bisogni e scopi comuni che li rendono interdipendenti.
GRUPPI NON SOCIALI: sono formati da un insieme di persone che stanno nello
stesso posto nello stesso momento, ma che non necessariamente interagiscono tra
loro
GRUPPI PURI: non sono altro che un insieme di persone “etichettate” come gruppo:
basta l’appartenenza ad una “categoria”
GRUPPO DEI PARI: è caratterizzato da un rapporto paritario e simmetrico fra i suoi
componenti. Si tratta di un gruppo omogeneo per età o condizioni sociali o ruoli.
Spesso il termine si usa per definire i gruppi adolescenziali.
Scienze Umane
Le Relazioni
In tutte le culture, la famiglia è l’istituzione attraverso cui la società
riproduce
sé
stessa,
biologicamente
e
culturalmente.
Oggi la famiglia sta modificando fortemente la propria STRUTTURA
ed anche le proprie funzioni. Si è diffuso il modello CONIUGALE
INTIMO, con ruoli interscambiabili e flessibili.
Scienze Umane
La Motivazione
La MOTIVAZIONE può essere definita come una forza che dà origine
ad
un
comportamento,
lo
sostiene
e
lo
dirige.
Una motivazione può essere ESTRINSECA o INTRINSECA, cioè
provenire dall’esterno (premio o punizione) oppure dall’interno
(autostima, desiderio di eccellere). La motivazione intrinseca è più
forte di quella estrinseca.
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La Motivazione
Tutto parte da un BISOGNO, cioè da una mancanza. Questo genera
una PULSIONE, cioè una spinta a soddisfarlo. Maslow distingue tra
bisogni PRIMARI, ovvero di carenza, e SECONDARI, ovvero di
crescita.
Maslow definisce “bisogni di CARENZA”, quelli la cui soddisfazione
sana
una
mancanza,
mentre
“di
CRESCITA”
quelli
la
cui
soddisfazione suggerisce una maturazione, una aggiunta, rispetto al
livello di OMEOSTASI.
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La Motivazione
Per ovviare al problema dell’alienazione, i datori di lavoro moderni
hanno provato a MOTIVARE i loro impiegati i due modi: con una
motivazione intrinseca e una estrinseca.
La motivazione al lavoro può essere estrinseca e consiste in “premi di
rendimento” (denaro) e “benefit” come cellulare aziendale, auto
aziendale, viaggi - premio, oppure intrinseca ovvero “partecipare” al
progetto della ditta: ogni impiegato viene reso partecipe e informato di
tutti i passaggi, dall’avvio del lavoro al prodotto finito.
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La Motivazione
La Psicologia definisce l’INTELLIGENZA come la “capacità di
adattarsi
all’ambiente”.
In passato, veniva considerata intelligenza solo il saper fare calcoli
difficili a mente.
Ora si è scoperto che esistono anche intelligenze pratiche e che
intelligenza significa principalmente “creatività e problem solving” cioè
capacità di improvvisare e risolvere problemi.
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