La mobilizzazione
La capacità di muoversi è uno dei
bisogni primari dell’organismo, ciò
significa che la salute, quando è
compromessa, può determinare
delle modifiche nel movimento e
dunque vi è la possibilità che il
corpo si muova male nello spazio.
Accertamento
• A volte la mobilità di una persona è ridotta
a causa di dolore, paralisi, perdita di forza
muscolare, malattie sistemiche, presenza
di presidi che immobilizzano ( per
esempio, gessi, tutori )
• L’accertamento comprende il controllo
della posizione dell’assistito, la sua
capacità di spostarsi, la sua forza, il suo
tono muscolare.
Cosa fare ….
• L’infermiere deve tenere sotto osservazione il
paziente per accertare l’eventuale presenza di
ipotensione, nausea, tachicardia, astenia,
pallore, sudorazione.
• L’infermiere si accerta che il paziente sia in
grado di mantenere l’equilibrio, di spostarsi, e/o
di saper utilizzare i presidi più appropriati per
spostarsi senza pericolo.
Meccanica corporea
• Ogni attività infermieristica ,per essere
svolta senza rischi , deve avvalersi di una
buona conoscenza del sistema muscoloscheletrico.
• Per poter stare in piedi correttamente,
sollevare, trasportare o aiutare il paziente
nei movimenti o nei suoi spostamenti, è
infatti necessario, avere qualche nozione
di meccanica corporea.
Le forze fisiche
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Il corpo lavora in concomitanza con le forze
fisiche dell’attrito
L’azione di leva, aiuta a spostare un paziente con
più facilità ; ve ne sono di tre tipi:
1. La prima è come un’altalena
2. La seconda utilizza un punto (es. il gomito) su
una superficie rigida
3. La terza sfrutta la posizione accovacciata per
sollevare pesi.
Posizioni della persona a letto
Posizione supina (dorsale) :
• la testa è in linea con la spina dorsale,
• il tronco è posizionato in modo da minimizzare
la flessione delle anche,
• le braccia sono accanto al corpo con le mani
sull’addome,
• i talloni sono sollevati con un piccolo cuscino
collocato sotto le caviglie,
• le gambe sono distese con sotto la zona
poplitea, un sostegno piccolo e compatto.
Posizioni della persona
Posizione sul fianco (laterale ):
•
La testa è sostenuta da un cuscino ed è in linea con la
spina dorsale,
•
Il corpo è in posizione allineata,evitando torsioni delle
spalle, del torace, delle anche,
•
Le spalle e i gomiti sono flessi e il braccio è sostenuto
da un cuscino,
•
La parte superiore dell’anca è tenuta lievemente in
avanti e la gamba è sostenuta da un cuscino,
•
La schiena può essere sorretta da un altro cuscino
Rischi di errate posture
• La forza e la capacità di un paziente a
muoversi, ne determina l’aggravarsi delle
sue condizioni e, in maniera esponenziale,
lo mette a rischio di alcune evenienze
spiacevoli.
• Prime, fra tutte le piaghe da decubito, ma
non meno importanti: le distorsioni, gli
strappi, le escoriazioni.
La posizione di un paziente
allettato
• Non tutti i pazienti richiedono gli stessi
supporti, ma tutti devono avere un
adeguato programma per evitare i danni
da decubito forzato.
• La posizione semiseduta,o di Fowler, si fa
assumere ai pazienti che hanno problemi
respiratori, è detta anche posizione
“ortopnoica”.
Altra posizione
• Decubito supino sul dorso :
E’ utilizzata prevalentemente per prevenire
l’edema
E’ molto usata dai bambini e dagli adulti che
pongono un braccio o due flessi sulla testa
Altra posizione
• Decubito prono :
In questa posizione il paziente giace a
pancia in giù, con le gambe estese e la
testa ruotata lateralmente.
In questo modo, mettendo un cuscino sotto
la pancia, si ha una pressione minima
sulla rotula e sui piedi.
L’attività fisica e la deambulazione
• L’essere ammalato e costretto a letto,
indebolisce il fisico e può determinare una grave
compromissione, non solo del movimento, ma
anche del funzionamento di altri apparati.
• Per questi motivi l’intervento dell’infermiere può
essere di aiuto al paziente, sia nel
mantenimento di un buon tono muscolare, sia
nella ripresa alla deambulazione, quando questa
sarà possibile.
La mobilizzazione
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Essere mobile, cioè essere capace di
muoversi liberamente è una necessità
umana basilare.
Gli aspetti più importanti della mobilità
sono:
La mobilità delle articolazioni
La postura e l’andatura
L’attività fisica
La tolleranza a delle attività
La mobilizzazione delle
articolazioni
• E’ l’unica funzione del sistema muscolo
scheletrico.
• E’ il punto dove le ossa dello scheletro si
articolano
• La maggior parte dei muscoli dello scheletro si
inseriscono sulle due ossa dell’articolazione, i
muscoli sono di diverso tipo:flessori, estensori,
intrarotanti ecc.
• I flessori sono più potenti degli estensori, quindi
in caso di inattività, le articolazioni si pongono in
posizione flessa.
Tipi di mobilizzazione
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Ci sono cinque tipi di esercizio che possono essere
scelti a seconda dello stato di salute della forza
muscolare del paziente:
Attivo (provoca contrazione del muscolo)
Passivo (mantiene la mobilità,ma non previene
l’atrofia)
Attivo-Assistito (stimola la funzione del muscolo,poi è
un terzo che spinge l’arto all’estensione normale)
Statico (mantiene il tono e la forza,ma non la mobilità)
Contro resistenza (accresce il volume, la forma e la
tensione del muscolo)
La deambulazione
• E’ la funzione che la maggior parte della
gente dà per scontata.
• Quando si è ammalati può risultare
compromessa, tanto più un paziente
rimane allettato, tanta più difficoltà avrà
nel camminare.
Aiutare un paziente a camminare
• A volte, anche se il paziente è stato
allettato per pochi giorni, è necessario
aiutarlo a rimettersi in piedi
• L’infermiere deve assicurarsi che il
paziente abbia scarpe con suola
antisdrucciolevole e che sia ben coperto;
lo aiuterà a sedersi sul bordo del letto e
seguirà le indicazioni del medico sulla
durata della camminata.
Assistenza alla deambulazione
• Mettersi dietro al paziente e fornire un sostegno
a livello della vita.
• Il braccio dell’infermiere che si trova più vicino al
paziente,starà alla vita e quello del paziente più
vicino all’infermiere sulla spalla di quest’ultimo.
• Fare piccoli passi, se il paziente dovesse
vacillare, l’infermiere,posto dietro , allargherà le
gambe e lo poggerà sul suo corpo inclinandosi
indietro e piegando le gambe, facendolo
scivolare a terra senza ferirlo e senza provocare
strappi alla sua colonna.
Strumenti d’ausilio alla
deambulazione
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Sono diversi gli strumenti di cui ci
possiamo servire per aiutare il paziente a
deambulare;
1. IL bastone
2. Le stampelle
3. Il girello
Lesioni da decubito
• Una piaga da decubito è una lesione tissutale
con evoluzione necrotica che può interessare: la
cute, il derma fino a raggiungere, nei casi più
gravi, i muscoli e addirittura le ossa.
• Le lesioni da decubito, non sono una
conseguenza inevitabile di una prolungata
immobilizzazione, anzi, rappresentano il perfetto
fallimento dell’assistenza ospedaliera o
domiciliare.
Fattori che determinano una
lesione da decubito
• Possiamo dividerli in: locali e sistemici.
Fattori locali
1. Pressione (periodi prolungati di stasi che
determinano prima una condizione di ischemia
e poi la conseguente necrosi del tessuto
2. Forze di stiramento o di taglio (quando i vari
segmenti corporei tendono a scivolare se non
sorretti da una corretta postura)
3. Attrito o frizione (quando vi è sfregamento di
due parti che determinano lesioni della cute)
Fattori che determinano una
lesione da decubito
Fattori sistemici
1. Età (i soggetti anziani sono più
predisposti a sviluppare una lesione a
causa della pelle invecchiata)
2. Riduzione della mobilità (ogni malattia
che determini l’abilità a muoversi
aggrava il rischio di lesioni)
3. Malnutrizione (lo stato nutrizionale può
essere compromesso negli anziani)
La prevenzione delle lesioni da
decubito
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Si deve tener conto, per fare prevenzione, di
una serie di operazioni che costituiscono un
protocollo preciso:
Educazione e addestramento
La valutazione del rischio
La mobilizzazione
L’alimentazione
L’igiene personale
Il letto e la biancheria
L’incontinenza
Promuovere la guarigione delle
lesioni
• Le lesioni da decubito possono essere
classificate in quattro stadi ( I-II-II-IV ), ma
indipendentemente dallo stadio raggiunto,
prima di ogni altra cosa, va eliminata la
pressione esercitata sulla zona colpita.
• Va quindi effettuata una mobilizzazione
oraria che permetta al paziente di
cambiare spesso posizione
Promuovere la guarigione delle
lesioni da decubito
• Per facilitare la guarigione, va corretto il
regime alimentare e, l’eventuale squilibrio
idro-elettrlitico.
• Andrebbero introdotti nella dieta
carboidrati, oligoelementi, vitamina C e
Zinco per formare collagene e favorire la
cicatrizzazione della lesione.
Nuovi trattamenti delle lesioni
• L’acido ialuronico è uno dei principali
componenti nella riparazione dei tessuti.
• Inizialmente fu scoperto nell’umor vitreo
dell’occhio, successivamente si capì che
interveniva nei processi di riparazione e si
provò ad usare sviluppando una serie di
biomateriali, nella cura delle lesioni,
ottenendo risultati brillanti.
IL trasporto del malato
•
Di regola, si cerca di evitare lo spostamento di un
paziente da un letto ad un altro, ma se si rende
necessario, questa manovra va effettuata con
attenzione, per non nuocere al paziente, né
all’infermiere stesso.
• Quando è necessario trasportare il paziente da un
luogo ad un altro (es. servizi, visite specialistiche,) è
bene utilizzare :
1. Il letto (se le condizioni fisiche del paziente sono
compromesse)
2. La sedia a rotelle (usata per pazienti che hanno subito
interventi, paraplegici, emiplegici)
3. La barella a ruote (per il paziente che da locali di
terapia, si deve spostare in sala visita, in sala
operatoria, in radiologia