Istruzione Aziendale AZIENDA OSPEDALIERA ISTITUTI OSPITALIERI DI VERONA LA MOBILIZZAZIONE, LE POSTURE E LE LESIONI DA DECUBITO IA 22 Rev. 0 del 15/02/2008 Pag. 1 / 4 La mobilizzazione è il movimento della persona, strettamente collegato all'intervento assistenziale, rappresentato sia dall'azione diretta del paziente che dalla collaborazione con il personale addetto all’assistenza; la mobilizzazione può essere definita anche chinesiterapia. Questa si divide in attiva e passiva. E’ attiva quando è svolta dal paziente sotto la guida di un operatore; è passiva quando è svolta dall’operatore o da un mezzo meccanico. Il cambio di postura è l’insieme degli atti sostitutivi della mobilizzazione mirati al mantenimento dello schema posturale fisiologico. 1. Cambiare la posizione almeno ogni due ore (evidenza B); nella realtà ciò può avvenire ad intervalli di tempo maggiori o minori per le diverse caratteristiche locali e generali del singolo soggetto. È essenziale in ogni caso individuare un protocollo personalizzato in funzione delle caratteristiche del paziente1. 2. Usare dispositivi che allevino completamente la pressione sui talloni (evidenza C); sollevarli dal letto o fuori dal materasso. 3. Evitare di posizionare il paziente direttamente sul trocantere (evidenza C). 4. Inclinare la testiera del letto al minimo e per il minor tempo possibile (evidenza C); massimo 30° compatibilmente con i bisogni del paziente. 5. Non usare ausili a ciambella (evidenza C). 6. Utilizzare un programma scritto per girare e mobilizzare il paziente (evidenza B). Per aiutare a mantenere le posizioni è possibile utilizzare uno o più cuscini. 1 Estratti dalle linee guida dell’AHCPR File IA 22 Mobilizzazione e Posture rev 0 Redazione Data applicazione 15/02/2008 Verifica Copia Dr.ssa L. Bissoli - Dir. Medico Clin. Geriatria AFD A. Chiecchi - Ortopedia OCM Inf. F. Dolci - Rianimazione OP Dr.ssa C. Ferrari - Servizio Per le Professioni Sanitarie Inf. A. Gaspari - Rianimazione OP Dr.ssa E. Maffei - Dir. Farmacista Dip. Farmacia Dr.ssa J. Minic - Dir. Medico Chir. Plastica 1 a Dr. M.Scodellari - Dir. Medico Geriatria 1a Inf. P. Soffiatti - Dozzinanti B OCM Dr. G. Tarondi - Direzione Medica OCM AFD M. Zanoni - Servizio Per le Professioni Sanitarie Dr.ssa E. Allegrini Dr.ssa F.Fabris Dr.ssa G. Ghirlanda Dr.ssa E. Zandonà Approvazione Dr. L. Flor Istruzione Aziendale AZIENDA OSPEDALIERA ISTITUTI OSPITALIERI DI VERONA LA MOBILIZZAZIONE, LE POSTURE E LE LESIONI DA DECUBITO IA 22 Rev. 0 del 15/02/2008 Pag. 2 / 4 Estratti dalle linee guida dell’AHCPR per soggetti costretti su una sedia: Posizionare il paziente leggermente inclinato per distribuire meglio la pressione ed evitare lo scivolamento. 1. Cambiare la posizione almeno ogni ora (evidenza C). 2. Fare in modo che il paziente sposti il suo peso almeno ogni 15 minuti, se ne è in grado (evidenza C). 3. Considerare l’allineamento posturale, la distribuzione del peso, l’equilibrio, la stabilità e l’alleviamento della pressione (evidenza C). 4. Usare un piano di mobilizzazione scritto (evidenza C). Posture Le posture che si possono fare assumere ad un paziente sono: - postura supina; - postura fianco sinistro o destro; - postura prona; - decubito ortopnoico. Istruzione Aziendale AZIENDA OSPEDALIERA ISTITUTI OSPITALIERI DI VERONA IA 22 LA MOBILIZZAZIONE, LE POSTURE E LE LESIONI DA DECUBITO Rev. 0 del 15/02/2008 Pag. 3 / 4 Punti critici Decubito ortopnoico Occipite Scapole Tuberosità ischiatiche Talloni Postura supina Occipite Scapole Gomiti Sacro Talloni Punti critici Postura prona Orecchio Guancia Gomiti Seni (donne) Genitali (uomini) Ginocchia Alluci Postura sul fianco destro o sinistro Orecchio Acromion Scapole Costole Trocanteri Condili mediali e controlaterali Malleoli Gli ausili per posturare2 1 Usare cuscini o supporti di schiuma per evitare il contatto reciproco tra prominenze ossee (evidenza C). 2 Usare sollevatori per alzare i soggetti durante gli spostamenti e i cambi di posizione, invece che trascinarli (evidenza C). 3 Sistemare i soggetti a rischio di piaga su un materasso antidecubito (evidenza B). Istruzione Aziendale LA MOBILIZZAZIONE, LE POSTURE E LE LESIONI DA DECUBITO AZIENDA OSPEDALIERA ISTITUTI OSPITALIERI DI VERONA IA 22 Rev. 0 del 15/02/2008 Pag. 4 / 4 Le superfici antidecubito NON SOSTITUISCONO I CAMBI DI POSTURA, ma ne riducono la frequenza. Non esistono evidenze scientifiche tali da suggerire che un tipo di superficie antidecubito sia più efficace di un altro. La scelta e l’utilizzo delle superfici è direttamente legata alla valutazione globale della persona. Tra gli ausili del letto si ricordano: archetto alzacoperte spondine di contenimento snodi a manovella reggispalle indispensabile per evitare che il peso delle lenzuola e delle coperte ulcerino le dita del piede e lo condizionino in equinismo; utili a pazienti che attaccandosi si aiutano nei cambi di postura; consentono l’articolazione del letto; se il letto non è articolato staffa con trapezio va adoperata con cautela, per evitare frizioni alla cute; cuscini cunei evitano lo scivolamento del paziente e il piede equino Anche un semplice cuscino, se adoperato correttamente concorre a prevenire una piaga da decubito. 2 Estratti dalle linee guida dell’AHCPR