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L’igiene del paziente
allettato: prevenzione delle
lesioni da decubito
TESINA CORSO OPERATORE SOCIO SANITARIO
L’igiene del paziente allettato: prevenzione delle lesioni da decubito
Sommario
1.
Figura dell’OSS - Accordo Stato-Regioni 2001 ....................................................................................... 3
2.
Mansioni frequenti dell’OSS in ambito ospedaliero .............................................................................. 3
3.
Igiene del paziente allettato .................................................................................................................. 4
4.
Lesioni da decubito e loro prevenzione ................................................................................................ 5
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L’igiene del paziente allettato: prevenzione delle lesioni da decubito
1. Figura dell’OSS - Accordo Stato-Regioni 2001
La figura dell’OSS è definita dalla legge n°91 dell’accordo Stato- Regioni del 22 febbraio del 2001; questo
accordo tra il ministro della sanità ed il ministro per la solidarietà sociale, individua il profilo professionale
dell’OSS e la definizione dell’ordinamento didattico dei corsi di formazione.
Secondo l’accordo l’OSS è l’operatore che, a seguito dell’attestato di qualifica conseguito dopo una specifica
formazione professionale,svolge attività indirizzata a:
-soddisfare i bisogni primari della persona nelle proprie aree di competenza sia nell’ambito sociale e
sanitario, sia in ambito ospedaliero che al domicilio dell’utente;
-favorire il benessere fisico e l’autonomia del’utente.
L’attività dell’OSS si svolge con il metodo del lavoro multiprofessionale, infatti nello svolgimento della sua
attività segue le indicazioni degli operatori professionali (medici e infermieri) collaborando con essi.
Le attività dell’OSS sono rivolte sia al paziente che all’ambiente in cui vive fornendo:
-assistenza diretta e supporto alla gestione del paziente,
-intervento igienico sanitario e di carattere sociale,
-supporto gestionale,organizzativo e formativo.
La formazione dell’OSS è di competenza delle regioni e provincie autonome che provvedono a organizzare
corsi e attività didattiche. Tutti i corsi comprendono un tirocinio guidato presso strutture e servizi.
2. Mansioni frequenti dell’OSS in ambito ospedaliero
L’OSS nelle organizzazioni sanitarie è un’importante risorsa in quanto è un operatore qualificato in grado di
dare un contributo all’interno dell’equipe.
In ambito ospedaliero l’OSS svolge le seguenti mansioni:
1. Accoglienza e monitoraggio del paziente ricoverato:
- Collaborazione all’accoglimento della persona in unità operativa:garantisce un’adeguata sistemazione e
informazione al paziente
- Rilevazione della temperatura corporea
- Rilevazione del peso ed eventuali monitoraggio delle variazioni per motivi clinici
- Annotazione dei parametri sulla grafica vengono annotati: nome,cognome,data di nascita,luogo di
residenza,il reparto, il numero telefonico, il peso, la temperatura corporea,aspetto delle urine e delle feci
2. Collaborazione durante alcuni trattamenti sanitari:
- Assistenza alla persona che vomita assistenza alle persone non autosufficienti e incoscienti e monitoraggio
delle caratteristiche del vomito
- Ossigenoterapia: preparazione del materiale ed eventuale erogazione
- Aerosolterapia: preparazione ed eventuale erogazione
- Preparazione del materiale per aspirare e supporto all’infermiere durante la manovra
- Collaborazione nelle medicazioni: Aiutare l’infermiere nella preparazione del carrello, nel porgere il
materiale, nel sorreggere il paziente
- Esecuzione di medicazioni semplici: medicazione lesioni da pressione di primo stadio, lesioni cutanee
superficiali (escoriazioni, abrasioni), flebiti venose post iniezioni endovenose,alterazioni cutanee su cute
integra (micosi, eritemi)
- Preparazione nell’esecuzione del clistere di pulizia
3. Igiene e cura del paziente:
- Pulizia del cavo orale
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L’igiene del paziente allettato: prevenzione delle lesioni da decubito
- Esecuzione della tricotomia: Depilazione della cute tramite rasoi monouso, clipper (rasoio elettrico)
- Posizionamento della persona allettata e/o parzialmente autosufficiente
- Mantenimento della forza muscolare e del movimento articolare
- Prevenzione lesioni da pressione
4. Raccolta del materiale da inviare al laboratorio:
- Raccolta urine delle 24 ore
- Svuotamento della sacca per la raccolta urine e campioni di raccolta (esame
urine, urinocoltura)
- Prelevamento del materiale fecale e campioni di raccolta (sangue occulto)
5. Composizione della salma e igiene del defunto
- Rispettare la dignità e il credo del defunto e della famiglia
- Effettuare le ultime cure igieniche al defunto
3. Igiene del paziente allettato
Uno dei compiti dell’OSS é curare l’igiene personale del paziente allettato a causa di patologie, interventi
operatori o deficit. E’molto importante seguire l’igiene della persona allettata per evitare la formazione di
infezioni e piaghe da decubito e per proteggere gli organi interni, in particolar modo per chi ha un catetere
vescicale.
Il primo compito dell’OSS è quello di preparare il carrello per le cure igieniche con tutto il materiale
necessario, seguendo delle precise procedure per mantenere la sterilità e la pulizia di tutto l’occorrente.
Sul carrello devono essere presenti:
-bacinella d’acqua, brocca, padella
-sapone intimo neutro
-cotone idrofilo
-manopole o salviette
-biancheria per il letto: lenzuola, cerata, traversa, coperta, copriletto
-pannoloni,traverse monouso, guanti
-deodorante, talco, crema per la cura della pelle
-prodotti per medicazioni
-sacche per urine, sacchi per spazzatura.
Per prima cosa si informa il paziente della procedura che si sta per svolgere e lo si prepara per la pulizia
mettendolo inizialmente in posizione supina. Si inizia con la pulizia del viso utilizzando manopole con acqua
e sapone neutro poi si passa al collo, orecchie e capelli. Per la pulizia del corpo si usano sempre acqua,
sapone e manopole e una volta finito si mettono la crema idratante e il talco; in questa fase bisogna
controllare le zone mammarie e le zone sottoascellari per verificare che non ci siano irritazione o noduli, in
caso ce ne siano bisogna comunicarlo al medico. Durante l’igiene intima si deve fare attenzione
particolarmente al catetere e bisogna pulirlo se ci sono residui di sangue o di feci perché possono provocare
infezioni; le parti intime vengono lavate in modo profondo usando acqua tiepida sapone neutro e
monopole. Infine si passa agli arti inferiori, in questo caso il paziente viene messo su un fianco e
successivamente si ripete la pulizia anche sull’altro lato. Dopo aver pulito il paziente si inizia con il cambio
del letto: si cambia tutta la biancheria tenendo il paziente sempre girato su un fianco; dopo aver sistemato
un lato del letto, utilizzando un panno, facciamo ruotare il paziente sull’altro fianco e si completa l’altra
metà del letto, il paziente viene messo supino e si mette il pannolone, la canottiera e il pigiama. Una volta
sistemato il paziente si mettono il lenzuolo, la coperta e il copriletto in caso di necessità si alzano le
spondine.
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L’igiene del paziente allettato: prevenzione delle lesioni da decubito
4. Lesioni da decubito e loro prevenzione
Con il termine lesione da decubito s’intende una lesione necrotica dei tessuti dovuta alla compressione dei
tessuti molli tra una superficie dura e l’osso che può interessare tutti gli strati della pelle e, nei casi più
gravi, raggiunge i muscoli e le ossa.
I pazienti più a rischio sono gli anziani e gli allettati, in particolare i diabetici. Le ulcere sorgono più spesso
nelle zone dell’osso sacro, sulla nuca, sui talloni, sulle scapole, sulle ginocchia, sulle orecchie, sui femori.
Le lesioni sono classificate per stadi, in base alle condizioni dei tessuti:
-
-
Stadio 1 - ERITEMA DELLA PELLE: la pelle non presenta ulcere ma rossore, calore e indurimento. In
questo stadio può intervenire l’OSS, sempre seguito da un infermiere; viene medicata la piaga con
disinfettante e con Fitostimoline;
Stadio 2 FERITA SPESSA CHE COINVOLGE L’EPIDERMIDE E DERMA: si presenta un’ulcera che ha
l’aspetto di una abrasione, vescica o cavità;
Stadio 3 FERITA SPESSA CHE IMPLICA IL DANNO O LA NECROSI DEL TESSUTO SOTTO CUTANEO
che si può estendere ai muscoli ma senza attraversarli;
Stadio 4: FERITA SPESSA CON DISTRUZIONE DEI TESSUTI NECROSI O DANNI AI MUSCOLI,OSSA E
TENDINI.
Nella prevenzione delle lesioni è importante l’assistenza per eliminare o ridurre le cause delle lesioni. I
principali metodi di prevenzione sono:
-RIDURRE LA PRESSIONE SULLE SUPERFICI D’APPOGGIO: questo avviene tramite azioni di spostamento
rotazione e distensione ogni 2 ore nei pazienti a basso rischio e ogni mezz’ora nelle situazioni più gravi. Nel
caso in cui non si può garantire un’assistenza ottimale si possono utilizzare anche presidi antidecubito
associati al movimento del paziente.
-PREVENIRE LE FORZE DI STIRAMENTO: si deve evitare la posizione semiseduta perché favorisce lo
scivolamento del paziente; se è necessaria questa posizione si deve prevenire lo scivolamento con un
cuscino sotto le ginocchia o un asse imbottito su cui poggiare i piedi.
-PREVENIRE L’ATTRITO: è importante rifare il letto con lenzuola lisce e ben tirate senza pieghe ed
eliminando tutti i corpi estranei che potrebbero ammaccare la pelle del paziente. Il paziente non deve
essere mai trascinato; ciò è particolarmente importante nei pazienti anziani in cui la pelle e molto sottile ed
è più facile che si graffi.
-PREVENIRE LA MACERAZIONE CUTANEA: evitare di utilizzare pomate o soluzioni con contenuto alcolico
che seccano la pelle, ma utilizzare creme idratanti ed emollienti; questo è particolarmente importante in
caso di incontinenza urinaria e/o fecale che richiede numerosi lavaggi, in questi casi è importante utilizzare
detergenti neutri e la pelle va tenuta asciutta tamponando e non sfregando.
-MIGLIORARE LE CONDIZIONI GENERALI DEL PAZIENTE: è importante anche tenere sotto controllo i valori
ematici e idro-elettrolitici del paziente; anche la malnutrizione frequente nei pazienti anziani più
aumentare il rischio di lesioni.
I dispositivi antidecubito sono fatti di materiali che hanno la caratteristica di non farsi schiacciare dal peso
della persona per evitare che la pressione fra la palle e il piano del letto non chiuda i capillari;e importante
anche che il peso del corpo sia ben distribuito sulla base. Esistono diversi tipi di materassi e cuscini
antidecubito.
MATERASSI ANTIDECUBITO
- MATERASSI AD ARIA: sono costituiti da più camere riempite d’aria;vengono posizionati sul materasso del
letto.
-MATERASSI A FIBRA CAVA: queste fibre seguono il movimento del paziente riducendo l’attrito e le
sollecitazioni di taglio. Non sono adatti per i pazienti che hanno bisogno di un supporto rigido
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L’igiene del paziente allettato: prevenzione delle lesioni da decubito
-MATERASSI CON SUPPORTO IN GEL: danno un buon sostegno e sono indicati per i pazienti che hanno
bisogno di un supporto stabile.
-MATERASSI IN GOMMAPIUMA: permettono di distribuire il peso del corpo su una superficie più ampia
-MATERASSI AD ACQUA: offrono un buon sostegno e una buona penetrazione delle sporgenze ossee.
CUSCINI ANTIDECUBITO
Per scegliere i cuscini antidecubito si deve tener conto di regole di confort stabilità posturale e durabilità il
cuscino deve essere fatto insieme alla carrozzina I cuscini attualmente disponibili sono:
-CUSCINI IN SCHIUMA non sono molto utilizzati perchè seguono i movimenti del paziente e si deformano e
vengono utilizzati in pazienti che riescono a camnìbiare autonomamente la loro posizione;
-CUSCINI IN GEL: offrono una buona stabilità al paziente ma non sono adatti a persone che passano molte
ore sedute senza alzarsi o cambiare posizione;
-CUSCINI AD ARIA: è il più diffuso ed efficace;
-cuscini multistrato: impedisce lo scivolamento del paziente.
LETTI CON CARATTERISTICHE PARTICOLARI
-LETTI A CUSCINI AD ARIA: la pressione dell’aria è controllata per evitare che sia troppo alta e per adattarla
ai cambi di posizione dei pazienti
-LETTI FLUIDIZZATI: sono i presidi più efficaci.
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