gli infermieri non stanno a guardare

ASSISTENZA PRIMARIA – OTTOBRE 2002
IL CONTRIBUTO ALLA BUONA PRATICA
ASSISTENZIALE di INFERMIERI, OSTETRICHE e
ASSISTENTI SANITARIE
L’evoluzione normativa ha sancito, negli ultimi anni la trasformazione delle
professioni infermieristica, ostetrica e di assistente sanitaria da “Professioni
Sanitarie Ausiliarie“ a “Professioni Sanitarie“ con la definizione di specifici ambiti di
responsabilità.
Parallelamente, anche il percorso formativo si è trasferito in università con
l’istituzione di lauree di primo livello e la previsione delle lauree specialistiche. In
particolare, l’abolizione dei mansionari, ormai obsoleti ed estremamente limitanti
rispetto all’evoluzione scientifica ed alla effettiva preparazione dei professionisti, ha
rafforzato l’esigenza, da parte degli operatori, di dotarsi di strumenti che orientino la
pratica quotidiana alle evidenze scientifiche disponibili, nell’ambito delle specifiche
competenze.
Sulla scorta di queste premesse, il Servizio Infermieristico dell’ASL di
Brescia, in collaborazione con il Servizio Formazione, ha attivato gruppi di lavoro
coinvolgendo infermieri, ostetriche ed assistenti sanitarie operanti nei Distretti, al
fine di produrre e/o adottare linee guida su alcune problematiche assistenziali.
Si tratta di strumenti che, dopo una fase di sperimentazione, vengono
formalmente trasmessi agli operatori, non in quanto definitivi, quanto invece punti
di partenza che dovranno essere costantemente aggiornati, avvalendosi anche, ci
auguriamo, dell’esperienza e del contributo propositivo dei Medici di Medicina
Generale.
In questo numero di Assistenza Primaria sono sinteticamente presentate le
Linee guida sulla Prevenzione delle lesioni cutanee; seguirà la presentazione delle
linee guida sul trattamento delle lesioni cutanee, sulla presa in carico degli utenti
con alterazione del tono dell’umore e, per quanto riguarda l’area materno infantile,
delle linee guida sull’assistenza alla gravidanza fisiologica, le raccomandazioni per
il sostegno e la promozione dell’allattamento al seno e per l’assistenza alla madre e
al neonato durante il puerperio fisiologico.
Tutti i documenti sono disponibili presso i Distretti, nell’ambito delle
specifiche aree funzionali, e saranno, a breve, inseriti sul sito aziendale dell’ASL
(www.aslbrescia.it), link della Direzione Sanitaria, nello spazio web riservato al
Servizio Infermieristico.
Simonetta Di Meo
Responsabile Servizio Infermieristico
dell’Asl di Brescia
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Tra gli eventi legati alla disabilità, le lesioni cutanee occupano
sicuramente un posto di rilievo e sono, da anni, oggetto di ricerca da parte
degli infermieri che più di altri operatori hanno frequenti e diretti contatti con
l’utente e la sua famiglia.
La prevenzione delle lesioni da decubito ricopre un ruolo molto importante
in quanto la loro insorgenza ha risvolti negativi per:
la qualità di vita della persona malata, per la quale aumenta il rischio di
mortalità e di complicanze (infezioni locali, osteomieliti, sepsi);
 l'impegno della famiglia, che viene messo a dura prova dalla lentezza
dei tempi di guarigione;
 il carico di lavoro degli operatori, che vede aumentare la richiesta di
interventi assistenziali.

Sull'argomento è disponibile un'abbondante mole di letteratura e
numerose esperienze di professionisti, per cui sembrerebbe inutile una
ulteriore pubblicazione curata da un gruppo di infermieri.
Analizzando però la qualità delle cure in ambito domiciliare, sono emersi
alcuni problemi da non sottovalutare: una sensibile disomogeneità di
interventi fra operatori che si avvicendano attorno all’assistito, la difformità
delle indicazioni fornite ai care-givers, la prescrizione di prodotti la cui
efficacia è dubbia o, in alcuni casi, dimostrata non vera da studi controllati.
Prevedibili conseguenze di ciò sono il disorientamento degli utenti,
conflitti e incomprensioni fra gli operatori, un risultato delle prestazioni che,
nonostante l'impegno profuso per impedire l'insorgenza delle lesioni o per
ottenerne la guarigione, appare complessivamente al di sotto dell'esito
atteso.
Si è ritenuto necessario affrontare il problema tenendo in considerazione
aspetti sia di carattere formativo sia di tipo organizzativo.
Un gruppo di lavoro, composto da infermieri di tutti i distretti dell'ASL e da
due caposala (una del Servizio Infermieristico ed una del Servizio
Formazione e Qualità), ha esaminato la letteratura disponibile ed ha
elaborato Linee guida realmente spendibili nel contesto delle cure domiciliari,
con l'impegno di diffonderle ed implementarle, coinvolgendo tutti gli attori
che possono avere interesse a conoscerle ed a condividerle.
Le Linee guida offrono indicazioni che orientano gli operatori all'adozione
di procedure di provata efficacia e propongono l'uso di semplici, ma validi
strumenti per:
 individuare i soggetti adulti suscettibili di sviluppare lesioni da
decubito e documentare per iscritto la stima esatta del rischio;
 identificare le risorse residue del paziente ed ottenere la sua
collaborazione, entro i limiti del possibile, per prevenire le lesioni da
decubito;
 pianificare interventi preventivi coinvolgendo gli operatori o i caregivers che se ne fanno direttamente carico;
 informare ed addestrare i care-givers rispetto alle corrette procedure
assistenziali preventive, nonché all’utilizzo di appropriati ausilii,
fornendo loro indicazioni scritte; a tal fine é stato predisposto uno
specifico opuscolo informativo;
 valutare l’evoluzione, nel tempo, della situazione del paziente.
Come già esplicitato nella premessa, la stesura non viene ritenuta un atto
definitivo ed un percorso concluso; al contrario, rappresenta la prima fase di
un processo che si può avvantaggiare del contributo di chiunque voglia
suggerire proposte migliorative, con la sola condizione che esse abbiano un
riscontro nelle evidenze scientifiche oggi disponibili.