ALCUNI COMPOSTI BIOLOGICAMENTE IMPORTANTI CARBOIDRATI (aldosi, disaccaridi, polisaccaridi) chetosi, deossizuccheri, LIPIDI (acidi grassi, grassi, fosfolipidi, glicolipidi, ACIDI NUCLEICI (basi azotate, nucleosidi, nucleotidi) PEPTIDI (amminoacidi, ammine) CARBOIDRATI Un monosaccaride consiste di una catena di carboni legati ad un gruppo idrossile (OH) e contenente un gruppo aldeidico (ALDOSI) o chetonico (CHETOSI). Monosaccaridi (CH2O) n dove n = o > 3 ALDOSI : GLICERALDEIDE ERITROSIO RIBOSIO GLUCOSIO (zucchero più diffuso in natura) CHETOSI : DI-IDROSSIACETONE RIBULOSIO XILULOSIO FRUTTOSIO SEDOEPTULOSIO La ciclizzazione della molecola avviene per reazione intramolecolare GLI ZUCCHERI CHE CONTENGONO IL GRUPPO ALDEIDICO O CHETONICO NELLA CONFIGURAZIONE APERTA POSSONO RIDURRE LO IONE Cu2+ (REAZIONE DI FEHLING) E VENGONO QUINDI DEFINITI ZUCCHERI RIDUCENTI DISACCARIDI Dimeri costituiti da due molecole di monosaccaride che possono essere uguali o diverse Si forma un legame di tipo GLICOSIDICO (si forma per eliminazione di una molecola di acqua tra il gruppo ossidrilico di un saccaride ed il gruppo ossidrilico di un altro composto) MALTOSIO prodotto dall’idrolisi enzimatica dell’amido e costituito da due unità di D-glucosio (legame -1,4). Si forma nei mosti di birreria e di distilleria e nell'idrolisi dell'amido con acido solforico ZUCCHERO RIDUCENTE CELLOBIOSIO prodotto dall’idrolisi parziale della cellulosa e costituito da due unità di D-glucosio (legame -1,4). ZUCCHERO RIDUCENTE LATTOSIO disaccaride del latte formato da galattosio e glucosio (legame -1,4) ZUCCHERO RIDUCENTE SACCAROSIO prodotto finale della fotosintesi. Costituito da D-glucosio e D-fruttosio (legame -1,2) ZUCCHERO NON RIDUCENTE POLISACCARIDI Polimeri ad alto peso molecolare costituiti dall’unione di centinaia e migliaia di monosaccaridi con legami glicosidici I più importanti zuccheri di riserva nelle piante sono l’amilosio e l’amilopectina la cui unione forma l’amido L’amilopectina è un polimero ramificato con legami -1,4 e -1,6 ogni 20 unità di D-glucosio L’amilosio legame -1,4 tra unità di D-glucosio L’amido è presente in granuli nel citoplasma ed ogni granulo contiene una miscela di amilopectina ed amilosio Il glicogeno è simile all’amilopectina ma più ramificato ed ha un più alto peso molecolare La cellulosa è un polisaccaride del glucosio con legame -1,4. La cellulosa forma lunghe catene che si arrangiano in fibrille Nelle specie arboree, nella matrice interna delle fibrille, è contenuta la LIGNINA. I mammiferi non hanno gli enzimi capaci di digerire il legame -1,4 e per ciò non digeriscono questo polisaccaride Tale capacità è presente in alcuni batteri, funghi e protozoi AMMINOACIDI Sono composti bifunzionali per la presenza contemporanea del gruppo carbossilico ed amminico. Sono i mattoni attraverso cui si formano le PROTEINE, che in tutti gli organismi viventi sono costituite da 20 a.a. essenziali In base al gruppo R, gli a.a. si suddividono in: - A.A. NON POLARI - A.A. POLARI - A.A. ACIDI - A.A. BASICI A.A. NON POLARI: R è una catena alifatica o aromatica. Sono a.a. idrofobici A.A. POLARI: R presenta gruppi debolmente polari. Sono più idrofilici dei precedenti A.A. ACIDI: R presenta un gruppo carbossilico A.A. BASICI: R presenta un gruppo amminico PROPRIETA’ DEGLI AMMINOACIDI I due gruppi funzionali presenti sono uno basico e l’altro acido. Gli a.a. sono composti anfoteri che esistono sottoforma di DIPOLI O ZWITTERIONI La struttura dipolare degli a.a. attribuisce loro alcune proprietà tra cui quella di essere degli ottimi buffer Il pH al quale l’a.a. non ha carica netta è detto PUNTO ISOELETTRICO (pI) PROTEINE I peptidi e le proteine sono polimeri degli a.a. 1. Il legame chimico nelle proteine è un legame speciale tra il gruppo carbossilico di un amminoacido e l’azoto di un altro a.a., ed è chiamato LEGAME PEPTIDICO Le proteine e i peptidi sono catene direzionali 1. La catena peptidica caratteristicamente presenta un gruppo amminico libero ed un gruppo carbossilico libero a. Il gruppo amminico terminale (N-terminale) è la porzione finale della catena che contiene il gruppo amminico libero b. Il gruppo carbossilico terminale (C-terminale) è la porzione finale della catena che contiene il gruppo carbossilico libero c. Il legame peptidico è un legame rigido per cui i peptidi sono strutture planari d. Nei peptidi si possono avere anche dei legami disolfuro tra i residui della cisteina. Questi legami sono detti PONTI DISOLFURO Le funzioni delle proteine sono molteplici: • possono agire come enzimi • come mezzo per conservare l’azoto in una forma biologicamente accessibile • come componenti strutturali delle cellule, ecc. • sono capaci di distribuirsi in strutture tridimensionali ben definite o in conformazioni tali da legarsi strettamente ad altre molecole. Ciò gli permette di “riconoscere” altre molecole in modo estremamente specifico (ad esempio gli enzimi possono riconoscere il loro substrato, gli anticorpi possono riconoscere il corrispondente antigene, ecc.) 1. STRUTTURA PRIMARIA DELLA PROTEINE Tutte le catene polipeptidiche presentano una struttura comune lineare non ramificata che differisce nella lunghezza da un polipeptide ad un altro Ci sono gruppi laterali della catena polipeptdica (residui) che appartengono ad ogni -amino acidi. Il numero dei residui ed il loro ordine nella catena conferisce caratteristiche uniche al polipeptide Esiste anche un altro tipo di legame covalente che è presente nelle proteine. Questo legame è il ponte disolfuro tra le catene laterali di cisteina sulla stessa o su catene vicine. Il doppio amminoacido che viene a formarsi dal legame laterale è chiamato cistina 2. STRUTTURA SECONDARIA DELLA PROTEINE Organizzazione delle catene di amminoacidi in strutture regolari. Ogni legame peptidico può ruotare così che tutta la catena potrebbe avere una struttura estremamente flessibile Due differenti strutture si formano a causa dei legami ad idrogeno a. -elica: si hanno ponti ad idrogeno tra l’ossigeno del gruppo carbossilico dei diversi peptidi e l’azoto dell’ammide di un altro peptide. La catena può essere avvolta a forma di elica. In tale struttura ci sono 3,6 amminoacidi per ogni giro di elica ed ogni giro occupa uno spazio di 0,54 nm lungo la catena. Il legame idrogeno tra i gruppi peptidici giace parallelo alla catena peptidica b. -foglietto ripiegato è una struttura in cui molte catene polipeptidiche che giacciono parallele, sono tenute insieme da legami idrogeno tra gruppi di peptidi. E’ questa una struttura molto forte come se fosse un cartone ripiegato 3. STRUTTURA TERZIARIA La struttura terziaria in una proteina si riferisce all’arrangiamento tridimensionale di tutti gli amminoacidi nel polipeptide. Si hanno due tipi di struttura: a. Proteine globulari: generalmente solubili in acqua (mioglobina ed emoglobina) b. Proteine fibrose: non sono solubili in acqua (seta e collagene) COLLAGENE Questa struttura è resa così stabile dal fatto che, all’interno della molecola, i gruppi non polari possono interagire tra loro e sono lontani dall’acqua, mentre all’esterno le molecole idrofile sono stabilizzate dal contatto con l’acqua La struttura terziaria è mantenuta stabile da: • legami idrogeno tra i residui laterali ammino acidici; • legami ionici opposte; tra i gruppi con cariche • interazioni idrofobiche tra i residui ammino acidici idrofobici laterali; • legami covalenti disolfuro tra i residui cisteina di 4. STRUTTURA QUATERNARIA Molte proteine globulari sono costituite da diversi polipeptidi, definiti sub-unità legate tra loro attraverso diversi tipi di legame, ma raramente attraverso quello covalente. Le sub-unità possono essere identiche o diverse; un esempio è l’emoglobina, una proteina globulare costituita da 4 sub-unità CLASSIFICAZIONE DELLE PROTEINE La classificazione delle proteine è associata con la struttura o la funzione delle proteine: 1. PROTEINE SEMPLICI - proteine composte solo di amminoacidi 2. PROTEINE CONIUGATE – proteine che presentano componenti addizionali oltre che gli a.a. (ad esempio, l’emoglobina che contiene il gruppo EME, associato alla colorazione) • PROTEINE FIBROSE – lunghi filamenti di proteine • PROTEINE GLOBULARI – generalmente compatte e solubili in acqua FUNZIONI BIOLOGICHE DELLE PROTEINE a. ENZIMI – catalizzano le reazioni biologiche (alcool deidrogenasi, glucochinasi, ecc.) b. ORMONI – segnali tra le cellule (insulina, ormoni di crescita) c. PROTEINE DI IMMAGAZZINAMENTO - accumulo di nutrienti (la ferritina per il ferro) d. PROTEINE DI TRASPORTO - trasporto di nutrienti nel sangue o nella linfa (emoglobina per il trasporto dell’ossigeno) e. PROTEINE STRUTTURALI – determinano la struttura delle cellule (cheratina, elastina, collagene) f. PROTEINE DI DIFESA – hanno specifica funzione protettiva (anticorpi) g. PROTEINE CONTRATTILI - movimento delle cellule (miosina per la contrazione del muscolo) h. PROTEINE TOSSICHE - proteine che hanno conseguenze negative (veleno dei serpenti) Proprietà delle proteine Molte proteine sono solubili in acqua e sono invece denaturate da solventi organici Tuttavia altre proteine si dissolvono in solventi organici e tale differenza di solubilità può essere usata per dividere le proteine in due classi che mostrano più o meno lo stesso comportamento Un sistema di classificazione delle proteine delle piante basato sulla loro solubilità in differenti solventi è stato usato per almeno 100 anni e nonostante la sua età è ancora usato per la classificazione delle proteine dei semi Esso rappresenta un modo raggruppare anche altre proteine molto utile di Tabella 9.1 Classificazione delle proteine in base alla loro solubilità Tipo di proteina Proprietà Funzioni ALBUMINA Soluzione in acqua e in soluzioni saline diluite Principalmente globulare, proteine metaboliche; include la maggior parte degli enzimi GLOBULINA Insolubile in acqua ma solubile in soluzioni saline diluite Funzioni simili all’albumina ma anche come proteina di riserva in legumi e avena GLUTELINE Insolubile in acqua o soluzioni saline diluite ma solubile in soluzioni acide o basiche diluite Enzimi insolubili, proteine ribosomali e proteine di membrana, principali proteine di riserva del riso PROLAMMINE Insolubili in acqua, in soluzioni diluite di Sali o soluzioni diluite acide ma solubili in etanolo al 7090% Proteine di riserva in molti semi di cereali ad eccezione di riso e avena ACIDI GRASSI Un acido grasso consiste di una catena idrocarburica con un gruppo carbossilico terminale. La maggior parte degli acidi grassi in natura contiene un numero pari di atomi di C. Si possono avere a. grassi saturi ed insaturi La formula generale degli a. grassi è quindi CH3(CH2)nCOOH Gli a. grassi monoinsaturi hanno un solo doppio legame mentre i polinsaturi hanno due o più doppi legami Le proprietà degli a. grassi dipendono dalla lunghezza della catena e dal numero di doppi legami Gli a. grassi a catena corta hanno un punto di fusione più basso di quelli a catena lunga Gli a. grassi insaturi hanno un punto di fusione più basso dei saturi a parità di lunghezza della catena NOMENCLATURA Gli a. grassi sono nominati in base al numero di atomi di carbonio e in base al numero ed alla posizione del/i doppi legami A.PALMITICO A.STEARICO A.OLEICO A. LINOLEICO A.LINOLENICO A. ARACHIDONICO C16:0 C18:0 C18:1 C18:2 C18:3 C20:4 RUOLO DEGLI ACIDI GRASSI Gli a. grassi svolgono 4 ruoli principali: a. Formano i glicerolfosfolipidi e gli sfingolipidi, componenti essenziali delle membrane biologiche b. Numerose proteine sono legate in modo covalente dagli a. grassi c. Gli a. grassi rappresentano molecole altamente energetiche quando formano i triacilgliceroli e vengono ossidati per produrre energia d. I derivati degli a. grassi sono ormoni (come la prostglandina) e messaggeri secondari intracellulari LIPIDI DI MEMBRANA (Amfipatici) • • • • • Glicerolfosfolipidi: glicerolo + 2 acili legati con un legame estereo e presentano una “testa polare“ ed una catena idrofobica. La testa polare contiene fosfato Sfingolipidi: sfingosina (amminoalcol) + catena di un acido grasso legato con un legame ammidico (CERAMIDI) o un altro zucchero (legato con legame glicosidico alla sfingosina) (GLICOLIPIDI) Glicosfingolipidi: racchiudono molecole come i CEREBROSIDI ed i GANGLIOSIDI Fosfosfingolipidi lipidi in cui l’ossidrile in posizione C1 della sfingosina è variamente sostituito (SFINGOMIELINA) Colesterolo: fa parte di un gruppo di molecole chiamate STEROIDI, tra cui importanti ormoni GLICEROLFOSFOLIPIDI SFINGOLIPIDI • • I lipidi di membrana sono AMFIPATICI cioè contengono un gruppo polare (testa) ed una catena non polare (coda) --> questa duplicità è responsabile delle proprietà biologiche dei lipidi I lipidi in ambiente acquoso si associano attraverso interazioni non covalenti a formare strutture sopramolecolari, come le MICELLE • • La forza motrice per la formazione delle micelle è data dalla rimozione entropica della coda non polare dal contatto con l’acqua (“effetto idrofobico") La struttura è stabilizzata anche da: • interazioni di Van der Waals tra le catene idrocarburiche delle code non polari • interazioni elettrostatiche delle teste polari con l’H2O (legami ad idrogeno e solvatazione dei gruppi carichi) ACIDI NUCLEICI La scoperta dei CROMOSOMI rese chiaro che il materiale genetico era confinato nel nucleo delle cellule. Miescher identificò una sostanza contenente fosforo che chiamò NUCLEINA che era costituita da una parte acida (carica negativamente) ed un’altra basica (carica positivamente) Adesso chiamiamo la porzione acida della nucleina ACIDO NUCLEICO, specificatamente ACIDO DEOSSIRIBONUCLEICO (DNA) e la porzione basica composta soprattutto da proteine ISTONI I singoli componenti del DNA non furono noti sino agli anni ’40 Il DNA è un polimero formato da subunità chiamate NUCLEOTIDI Questi sono costituiti da uno zucchero a 5 atomi di carbonio, il DEOSSIRIBOSIO, da un gruppo fosfato e da 4 diverse strutture chiamate BASI AZOTATE Le 4 basi azotate si dividono in due categorie: - BASI PURINICHE che presentano una struttura con un doppio anello tra cui l’ADENINA (A) e la GUANINA (G) - BASI PIRIMIDINICHE con un singolo anello, tra cui la TIMINA (T), l’URACILE (U), e la CITOSINA (C) NUCLEOSIDE: è una base azotata purinica o pirimidinica legata in modo covalente ad uno zucchero che nel DNA è il DEOSSIRIBOSIO e nell’RNA è il RIBOSIO In ogni caso il C1 dello zucchero è legato ad uno degli atomi di N delle basi. Se la base è pirimidinica è legato l’N1, se la base è purinica è legato l’N9 NUCLEOTIDE: è un estere fosfato del nucleoside. Il gruppo fosforico è legato al gruppo ossidrile legato al C5 dello zucchero del nucleoside Possono esserci da uno a tre gruppi fosfato LEGAME 3’5’-FOSFODIESTERICO: nel DNA le molecole dei diversi nucleotidi sono legate covalentemente a formare un lungo polimero Per ogni nucleotide, il gruppo fosfato legato alla posizione 5’ dello zucchero si lega al gruppo idrossilico del carbonio 3’ dello zucchero di un altro nucleotide. Dato che questo legame è di tipo esterico il legame tra 2 nucleotidi si chiama in questo modo Quindi negli acidi nucleici tutti i gruppi idrossilici 3’ e 5’ degli zuccheri sono coinvolti in questo legame fatta eccezione del primo e dell’ultimo. Per questo motivo la catena del DNA ha una polarità: essa ha un 5’ terminale ed un 3’ terminale. SEQUENZA DEL DNA: ogni nucleotide può essere rappresentato con le lettere A, G, C e T in funzione delle basi Geni diversi hanno diverse sequenze di questi 4 nucleotidi e così codificano per 4 diversi messaggi. Poiché nel DNA le uniche differenze sono proprio nelle basi si può definire il DNA come una sequenza di basi. Ad esempio ACTTTCAGACC è una porzione di una sequenza di basi di un gene e codifica per una parte di una proteina mentre la sequenza TGGAACCGTCA una parte di una sequenza di basi di un altro gene che codifica per un’altra proteina La sequenza di basi è scritta convenzionalmente dalla parte 5’ terminale alla 3’ terminale Dato che ci sono 4 diversi tipi di nucleotidi nel DNA, il numero delle sequenze possibili della catena del DNA lungo n nucleotidi è dato da 4n. Le molecole del DNA sono tipicamente costituite da migliaia di nucleotidi DNA A DOPPIA ELICA: nel 1953 Watson e Crick scoprirono la struttura tridimensionale del DNA. Essi dedussero che il DNA era composto da un doppio filamento avvolto su se stesso a formare un doppia elica con le basi azotate poste all’interno e lo zucchero fosfato all’esterno Nella doppia elica i due filamenti del DNA sono organizzati in modo ANTIPARALLELO cioè i due filamenti corrono in direzioni opposte uno in direzione 5’3’ ed uno 3’ 5’. Le basi dei due filamenti sono legate tra loro attraverso ponti ad idrogeno COMPLEMENTARIETA’ DELLE BASI: l’appaiamento delle basi nel DNA non è casuale. L’adenina di un filamento è SEMPRE legata alla timina dell’altro filamento e viceversa. Nello stesso modo la guanina è appaiata alla citosina Il ponte ad idrogeno tra le due coppie di basi unisce i due filamenti del DNA insieme La natura complementare delle basi determina un semplice mezzo attraverso il quale le molecole sono replicate perché tutte le informazioni per fare la doppia elica di DNA sono contenute su uno dei due filamenti STRUTTURA DELL’RNA Come il DNA, l’RNA (ACIDO RIBONUCLEICO) è un acido nucleico che si trova nelle cellule ed è un polimero costituito da un nucleoside monofosfato. Esistono tuttavia alcune differenze con il DNA: a. Le basi azotate presenti sono l’adenina, la guanina, l’uracile e la citosina. Non è presente la timina sostituita dall’uracile b. Lo zucchero dell’RNA è il RIBOSIO c. L’RNA raramente è composto di due filamenti con le basi appaiate. Tipicamente l’RNA è un singolo filamento Esistono 3 tipi di RNA che sono tutti coinvolti nella traduzione dell’informazione genetica nella sequenza delle basi nel DNA alla sequenza di amminoacidi nelle proteine: a. RNA messaggero (mRNA), deriva direttamente dal DNA e porta le informazioni nella sequenza del DNA dal nucleo cellulare ai RIBOSOMI dove vengono sintetizzate le proteine. L’informazione è organizzata nel DNA e nell’mRNA in una sequenza di 3 nucleotidi chiamata CODONE. Ogni codone determina l’incorporazione di uno specifico amminoacido b. RNA transfer (tRNA): traduce il codice genetico. Una terminazione del tRNA contiene 3 nucleotidi in sequenza, ed è definita ANTICODONE ed è complementare al CODONE dell’mRNA. L’altra terminazione del tRNA è legata covalentemente ad uno specifico amminoacido. Poiché l’a.a. condotto dall’mRNA è specifico per ogni anticodone ed ogni anticodone è complementare al codone dell’mRNA, il tRNA determina nella traduzione il legame tra sequenza delle basi e sequenza degli amminoacidi nelle proteine. Questo processo avviene nei ribosomi che sequenzialmente incorporano a.a. corrispondenti all’ordine dei codoni nell’mRNA c. RNA ribosomale (rRNA): è un componente dei ribosomi dove avviene la sintesi delle proteine L’ACQUA COME SOLVENTE LE CARATTERISTICHE DELL’ACQUA SVOLGONO UN RUOLO CHIAVE PER GLI ESSERI VIVENTI Acqua (H2O) e metano (CH4) hanno massa e dimensioni simili - l’acqua presenta un alto calore di evaporazione in virtù del fatto che la densità elettronica nella molecola non è distribuita uniformemente - legami OH polarizzati per l’alta elettronegatività = DIPOLO ELETTRICO STRUTTURA DELL’ACQUA E DEL GHIACCIO Le caratteristiche dipolari della molecola favoriscono la formazione dei ponti a idrogeno. Quindi allo stato liquido molte molecole sono legate tra loro con questo tipo di legame, che si rompe e si rigenera continuamente A 0°C (ghiaccio) si formano “grappoli” di molecole di acqua coordinati in forma di tetraedro IDRATAZIONE L’acqua dispone di una elevata capacità di dissoluzione degli ioni L’acqua forma un guscio idratato che scherma lo ione nel suo centro rendendolo incapace di riconoscere ioni di carica opposta A 0°C (ghiaccio) si formano “grappoli” di molecole di acqua coordinati in forma di tetraedro