anno scolastico 2010/ 2011 Il VIAGGIO Tessere d`evoluzione

Istituto Comprensivo Carpi zona Nord
Scuola Media Statale secondaria di I grado "Odoardo Focherini"
anno scolastico 2010/ 2011
Il VIAGGIO
Tessere d’evoluzione,
scoperte e invenzioni
dall'Ottocento al Novecento,
porta aperta sul terzo millennio.
Gli alunni della classe 3°G,
fra storia, scienza, tecnologia e letteratura,
per riflettere sulla contemporaneità,
con una combinazione di approfondimenti
fra ipertesto e presentazioni
Coordinamento pluridisciplinare svolto dalle insegnanti Cassiani, Ferrari e Formighieri
Gli alunni della classe 3°G
Informiamo i nostri cibernauti
che gran parte del nostro lavoro
è stato svolto in Power Point
ricordiamo di attivare la
presentazione con il tasto F5,
un clik sull'icona in fondo ad
ogni diapositiva Vi porterà a
quella successiva, infine i link
dei titoli, all'indice, per poi
ripartire per un nuovo viaggio.
Buona navigazione
Bartolomeoli Nicola
Lasalvia Antonio
Bernardi Samanta
Leporati Federico
Bussei Martina
Lo Tufo Monica
Caffagni Rebecca
Orlandi Luca
Calò Marianna
Pavesi Sarah
Caputo Giovanni
Piccoli Alessandro
Corghi Cristina
Platania Giancarlo
Difalco Domenico
Quattrini Andrea
Franzosi Alexander
Rauseo Antonella
Grasso Giulia
Santini Andrea
Greco Giorgia
Vellani Francesco
Hashim Junaid
Zagaria Andrea
INDICE
“A volte disubbidire ai genitori fa bene”:
Charles Darwin,
o come lo conoscevan tutti:
“Il guastafeste dai mille perchè..."
Chi era Darwin? Un famosissimo scienziato sconosciuto
Perché proprio Darwin fu scelto per il viaggio?
Si parte con la cartina, ecco l'itinerario del viaggio
Le Galapagos, una scoperta!
Le tartarughe
L'ambiente
Gli endemismi
I fringuelli
...Un po' di gossip, prima di...
piante ed animali, ovvero flora e fauna
nonché il tema dell'iguana
La biodiversità, che bell'ecosistema,!
Le selezioni naturali e le sue leggi
Le teorie evoluzionistiche da Lamarck a Darwin
La scienza oggi
... e per continuare il lavoro di Darwin...
Edison... e fu la lucElettrica:
storia di una piccola
grande invenzione
Il nucleare, la scoperta è donna
Da Einstein a Levi,
ma questo è l'uomo?
Questo percorso
ci fa dire che...
A VOLTE
DISUBBIDIRE AI GENITORI
FA BENE
Charles Darwin, o come lo conoscevan tutti “il guastafeste dai mille perché”, è nato il 12
Febbraio 1809 in un piccolo paesino della Gran Bretagna chiamata Shresbury. I vicini di
casa della famiglia Darwin erano una coppia di anziani, di nome Cole, che non chiedevano
altro dalla vita senonchè felicità, ma non si potevano neanche immaginare che cosa li
aspettasse. Già a sette anni Charles era un piccolo demonio, non lasciava un attimo in
pace la signora Cole che riempiva di dispetti o scherzi. Un giorno però Megan si stancò
delle sue brigantaggini e andò da suo padre, Robert Darwin, un famoso medico, per
avvisarlo della sua idisciplina. Il padre molto arrabbiato chiamò Darwin per una santa
sgridata, il ragazzo come se non fosse successo niente andò dal padre e disse:”Cosa c’è
padre??”. E lui:”Hai anche il coraggio di chiedere che cosa non va??!! Va bè lasciamo
stare. Se sento un'altra volta la signora Cole che si lamenta per il tuo comportamento non
so dove ti caccio!! Capito??!!”. Con un’aria da finto pentito Darwin rispose:”Ok padre non
lo farò più prometto”.
Il padre concluse:”Ora vado a sbrigare alcune cose. Ciao Charles”.
Appena il signor Robert si girò Darwin tirò fuori la sua fionda e tirò un bigliettino che si
appiccicò nella schiena del padre:c’era scritto “SONO UN POVERO ILLUSO”.
Questo azione strappò un sorriso alla signora Cole che tornò a casa sperando che il
ragazzo avesse imparato la lezione. Da questo comportamento si può capire come era
Darwin da bambino, un piccolo monello!
Darwin aveva un’infinita passione:collezionare tutto quello che trovava, non per buttarlo
nelle finestre degli altri, ma per sezionarlo insieme a suo fratello. Finito il percorso
scolastico di base con fatica, poiché Charles non voleva studiare, il padre lo iscrisse in
diverse scuole non ottenendo risultati positivi fino a quando, nella scuola di Cambridge,
due scienziati gli fecero una proposta: navigare il globo come naturalista.
Visto che Darwin era esperto di scherzi di questo tipo provò a verificare se lo era o era la
pura verità.
Capì che era tutto vero e allora iniziò ad allungare le labbra come a formare un cerchio:
stava sorridendo. Accettò naturalmente anche se contro le decisioni di suo padre.
Darwin, uno scienziato
Charles Robert Darwin nacque il 12 febbraio del 1809 a
Shrewsbury, nello Shropshire, quinto figlio e secondo
maschio di una benestante famiglia di professionisti.
Privo di madre, Darwin fu allevato in famiglia, soprattutto
dalle sue due sorelle maggiori, Caroline e Susan.
Il padre desidera che anche lui diventi medico, ma il suo
grande interesse è collezionare insetti, rocce e osservare gli
uccelli.
A sedici anni il padre decise di iscriverlo alla facoltà di
medicina di Edimburgo, medico il famoso nonno Erasmus,
medico il padre, anche Darwin voleva fare il medico, ma con
grande dispiacere del padre, non durò molto in quella
scuola.
Il padre di Charles, volle comunque che il figlio si iscrivesse
all’università di Cambridge, per farne un reverendo o un
missionario. Anche questo fu un’esperienza senza
conclusioni, Darwin non ne sentiva la passione; Tuttavia i tre
anni passarti a Cambridge furono certamente decisivi per il
futuro di Darwin, in quanto aumentò più il suo interesse per
l’osservazione diretta della natura.
Darwin studiò teologia diplomandosi, ma nel contempo si
iscrisse anche alla facoltà di biologia diplomandosi in
zoologia e botanica.. Qui la sua passione viene
incoraggiata da due docenti, uno dei quali gli fa una
proposta incredibile; si tratta di imbarcarsi su un brigantino
da guerra chiamato Beagle e fare una ricognizione lungo le
coste del Perù, del Cile, della terra del fuoco e tra le isole
del pacifico nelle vesti di naturalista.
Del secondo viaggio del HMS beagle fece parte anche Charles
Darwin., grazie al capitano Fitz Roy poiché temeva che la
solitudine lo avrebbe portato ad un analoga depressione, così
chiese a Fracis Beaufort, organizzatore della spedizione, di avere
un gentlemen di compagnia, come ad esmpio un naturalista che
avrebbe raccolto reperti ed osservazioni sulle terre sconosciute che
si apprestavano a visitare. Fu così interpellato John Stevens
Henslow, che dopo il rifiuto di Leonard Jenyns propose Darwin ,
allora ventiduenne. La scelta cadde sul giovane naturalista ,
nonostante Fitz Roy fosse inizialmente contrario.
Nel 1839 Darwin sposò sua cugina, dalla quale ebbe quattro figli;
visse a Londra fino al 1842; nel 1854 in poi egli si dedicò allo studio
dell’evoluzione.
Nel 1859 compose il saggio on the Origin of Species by Means of
Natural Selection ( sull’origine della specie attraverso la selezione
naturale).
Nel 1871 pubblicò oltre alle altre sue composizioni.
Dopo aver vissuto una vita piena di ricerche, si stabilì a Down, un
piccolo villaggio del kent, dove rimase fino alla morte, scrivendo le
opere che lo resero immortale. Fu sepolto nell’abbazia di
Westminster accanto alla tomba di un’altro immortale: Newton.
Fitzroy e Darwin
il capitano ed il mozzo
…Il capitano fu Robert FitzRoy, che aveva preso il
comando della nave durante il primo viaggio
del Beagle. Fitzroy, temendo che la solitudine lo
portasse ad una analoga depressione, chiese
a Francis Beaufort, organizzatore della spedizione, di
avere a bordo un gentlemen di compagnia, ad
esempio un naturalista che raccogliesse reperti ed
osservazioni sulle terre sconosciute che si
apprestavano a visitare.
Fu così interpellato John Stevens Henslow, che dopo
il rifiuto di Leonard Jenyns propose Darwin, allora
ventiduenne.
La scelta cadde sul giovane naturalista, nonostante
Fitzroy fosse inizialmente contrario…
Il secondo viaggio del HMS Beagle , dal 27 dicembre 1831 al 2 ottobre 1836, fu la seconda
spedizione esplorativa compiuta con il brigantino HMS Beagle.
Charles Darwin prese parte al viaggio intorno al mondo e compì le osservazioni naturalistiche che
lo portarono a sviluppare la teoria dell'evoluzione per selezione naturale.
Il Beagle attraversò l'Oceano Atlantico, compì dettagliate rilevazioni idrografiche lungo le coste
della parte meridionale del Sud America, poi passò l'Oceano Pacifico, raggiunse Tahiti e
l'Australia per poi concludere la circumnavigazione del globo.
La spedizione era inizialmente pianificata per durare due anni, ma in realtà ne furono impiegati
ben cinque.
Darwin passò gran parte del tempo in esplorazioni sulla terraferma; tre anni e tre mesi sulla terra,
diciotto mesi in mare.
Queste ricerche lo resero famoso come naturalista, ma ottenne anche un'ottima reputazione
come geologo e collezionista di fossili. La pubblicazione delle sue osservazioni ebbe molto
successo e divenne un classico della letteratura con il nome The Voyage of the Beagle.
Il viaggio
Darwin partì con Robert Fitzroy,capitano della
nave Beagle, per visitare le coste del sud.Sicuro
che questa fosse l’occasione della sua vita.
Annotò tutte le sue scoperte e informazioni
ricavate in un diario. Nel lungo periodo trascorso
tra mari e terre, egli ebbe modo di sviluppare
quelle capacità osservative e analitiche che gli
hanno reso possibile la formulazione di un
principio biologico rivoluzionario apparentemente
contro intuitivo, ma che doveva rivelarsi l’unico
modo veramente scientifico di interpretare le
dislocazioni e le varietà delle specie viventi ne
differenti contesti.
La possibilità di lavorare durante la spedizione
direttamente sul campo di indagine gli permise
di studiare di prima mano sia le caratteristiche
geologiche di continenti isole, sia un gran
numero di organismi viventi e fossili. Egli
raccolse metodicamente un gran numero di
campioni sconosciuti alla scienza. Di ritorno nel
1836,Darwin analizzò campioni di specie
animali e vegetali,che aveva raccolto,e notò
somiglianze tra fossili e specie viventi della
stessa area geografica.
Il viaggio inizia a Devonport il 27 dicembre
1831.La prima tappa furono le isole Canarie a
Tenerife, ma temendo l’epidemia di colera in
Inghilterra le autorità locali vietarono lo
sbarco.Così la prima sosta fu all’isola vulcanica
di Santiago delle isole Capoverde. Dopo brevi
soste nelle isole San Paolo e Fernando de
Noronha arrivarono a Bahia(Salvador),in
Brasile,il 29 febbraio.Darwin descrive a lungo lo
splendore della foresta tropicale.
La nave ripartì il 18 marzo ed arrivò al Rio de
Janeiro il 4 aprile.
Clic sulla tartaruga per
le Galapagos
Le principali tappe del Beagle:
DEVONPORT, 27 Dicembre 1832
Il viaggio del Beagle ebbe inizio da Devonport a
sud dell’Australia.
Nel corso del viaggio, egli soffrì spesso di mal
di mare ma, in ogni caso, quella fu l'occasione
della sua vita. I suoi sogni di naturalista
cominciavano a realizzarsi proprio a
Devonport in quella fine di dicembre del 1831.
ISOLE GALAPAGOS, 15 Settembre 1835
Darwin trovò le Galapagos molto ospitali,
soprattutto per il clima.
Osservò tuttavia la scarsità delle piante,
dovuta probabilmente al fatto che si tratta di
isole vulcaniche. Classificò alcuni cespugli,
un'acacia e qualche cactus. Nell'arcipelago,
Darwin svolse comunque numerose
osservazioni. Alcune decine di specie di
fanerogame erano esclusive dell'arcipelago, e
ne concluse di poter considerare le isole come
un distretto floristico autonomo.
Altre esperienze e conclusioni furono da lui
svolte sugli animali del luogo. Fatta eccezione
per la Terra del Fuoco, nessun altro posto sino
ad allora visitato gli sembrò più desolato.
CAPO DI BUONA SPERANZA, 9 Maggio 1836
Qui Darwin notò che l'antilope era l'animale più comune e ne studiò il
comportamento.
Nell'estremo dell'Africa, fu sorpreso anche dall'alta densità di elefanti
in una terra così povera di vegetazione (probabilmente per questioni di
latitudine).
Animali erbivori di quelle dimensioni davano l'idea di necessitare di
grosse quantità di cibo giornaliere, ma la situazione dimostrava il
contrario. Darwin suppose quindi che gli arbusti reperibili dovevano
essere sufficienti per i pachidermi ed essi, nonostante le apparenze,
non dovevano mangiare poi così tanto.
ISOLA DI SANT'ELENA, 8 Luglio 1836
Come naturalista, Darwin si interessò alla storia geologica dell'isola
(estinzione di alcune chiocciole), alle varietà di piante presenti (alcune
uniche al mondo), alla storia delle aree boschive (estinzione dei
boschi), agli animali, soprattutto uccelli, e agli insetti. Nel complesso,
l'isola si rivelò molto interessante.
FALMOUTH
Il 2 ottobre 1836 il Beagle fece ritorno in Inghilterra, terminando il suo
viaggio, approdando appunto nel porto di Falmouth
Le Galapagos
“L’origine della specie” di Darwin ed il concetto di
selezione naturale hanno avuto un forte impatto nel
mondo scientifico e culturale. L’idea sembra essere
nata dal viaggio di Darwin alle Galapagos a bordo
del Beagle.
Darwin scrive il suo libro in seguito alle riflessioni su ciò
che ha visto nei suoi viaggi intorno al mondo.
Nell’isola delle Galapagos, Darwin vede numerose
specie di fringuelli che si distinguono l’una dall’altra
per la forma del becco.
Il becco serve per mangiare, i becchi sono di forma
diversa a seconda delle abitudini alimentari. Rimane
da capire perchè i becchi sono cambiati.
Darwin ipotizzo che i primi fringuelli fossero arrivati
sull’isola dal continente. Questi uccelli iniziano a
moltiplicarsi, e sotto la spinta della selezione
naturale tendono ad adattarsi all’isola.
Per via della crescita della popolazione, alcuni fringuelli
si trasferiscono su un’altra isola, ed anche qui
tendono ad adattarsi alle caratteristiche della nuova
isola, subendo ulteriori modificazione.
Ad un certo punto incomincia ad esserci troppa
differenza tra i fringuelli delle varie isole,
probabilmente compare anche qualche barriera
naturale, e gli animali non possono più ibridizzarsi.
Nasce così a tutti gli effetti una nuova specie.
Tartarughe delle Galapagos
La tartaruga è il simbolo delle Galapagos, questo animale dà perfino
il nome alle isole.
La storia delle tartarughe giganti non è un racconto felice.
I primi visitatori quali pirati e balenieri vedevano le tartarughe come
fonte di cibo, pensiero rinforzato dal fatto che una tartaruga può
vivere per circa un anno senza acqua né cibo.
Per questo decine di centinaia di questi animali furono portati sui
velieri come scorta di carne fresca durante i lunghi viaggi in mare.
Inizialmente esistevano 13 sottospecie, ora ne rimangono solo 10.
Le isole dove si trovano le tartarughe sono Floreana, Fernandina e
Santa Fè.
Gli scienziati pensano che le depredazioni degli animali introdotti
successivamente nelle Galapagos, come topi (che ne mangiano le
uova), cani e gatti abbiano ridotto la popolazione già decimata. Gli
esemplari rimanenti sono circa 15.000, soporattutto nell’isola di
Isabela.
Darwin rimase colpito dal fatto che si potesse capire dalla forma
della corazza da quale isola provenisse una tartaruga. Infatti questo
è il modo principale grazie al quale si possono distinguere le diverse
specie di tartaruga, e questa osservazione influenzò molto la linea di
pensiero di Darwin, che lo portò alla sua teoria dell’evoluzione. La
diversa forma della corazza dipende dall’ambiente in cui una
tartaruga vive: le tartarughe che popolano le isole più secche, come
la tartaruga Hood, hanno carapaci sul davanti, così da poter
raggingere la vegetazione, le tartarughe sulle altre isole hanno
carapaci a cupola che le aiutano a passare attraverso gli arbusti.
Clic sul Beagle per veleggiare
verso l’indice
Le Galapagos sono un arcipelago di 14 isole vulcaniche
situate nell’ Oceano Pacifico, a circa 1000 chilometri
dalla costa occidentale dell’ America del Sud.
Politicamente l’arcipelago appartiene alla Republica
dell’Ecuador.
Le isole sono distribuite a nord e a sud dell’equatore,
che attraversa la parte settentrionale dell’isola
piu’grande, Isabela. Le più vecchie datano circa 4
milioni di anni, mentre le più giovani sono ancora in via
di formazione.L’arcipelago è infatti considerato una
delle zone vulanicamente più attive della Terra.
Il relativo isolamento dovuto alle distanze del
continente e l’ampia varietà di climi e di habitat dovuta
alle correnti marine delle zona hanno portato
all’evoluzione di numerose specie endemitiche di
animali e vegetali, della cui osservazione Charles
Darwin ha tratto ispirazione per la formulazione della
teoria dell’evoluzione. Il suo celebre “L’origine delle
specie” contiene numerosissimi riferimenti ai propri
studi sulle specie endemiche delle Galapagos.
Endemismo questo sconosciuto
L'endemismo è il fenomeno per cui alcune specie di animali o vegetali sono esclusivi di un dato
territorio. Anche se, tecnicamente, il termine “endemismo” si può applicare anche a territori vastissimi,
come interi continenti, risultano interessanti gli endemismi relativi ad areali molto ristretti come quelli
insulari, a volte estesi solo per qualche chilometro quadrato.
Endemismi nel mondo
Gli endemismi sono particolarmente diffusi nelle isole, dove sono favoriti dalle barriere geografiche che
evitano la dispersione zoologica: la quantità di endemismi riscontrabili su un' isola è direttamente
proporzionale alla sua età geologica ed alla sua distanza dalla terraferma. Altri ambienti possono essere
di fatto isolati dalle aree circostanti perché presentano habitat o climi completamente dissimili: le alte
vette montane, le caverne, i laghi profondi, le fosse oceaniche …
La circoscrizione dell'area in cui un organismo endemico vive fa sì che gli organismi endemici siano
estremamente vulnerabili nei confronti di cambiamenti climatici e nella competizione con organismi non
autoctoni, cioè non locali.
Nel mondo sono considerati importantissimi centri di endemismi ristretti le isole Galapagos , le isole
Hawaii, la Nuova Caledonia, il Madagascar , la Nuova Zelanda e le isole Canarie.
In Italia risultano molto ricche di endemismi la Sardegna e la Sicilia, nonché le isole minori.
In Europa, il maggior centro di biodiversità vegetale è rappresentato dalle Alpi che ospitano circa
5500 specie di piante (il 43%della flora europea) di cui 350 endemiche. A volte una specie diffusa
su più territori presenta sottospecie endemiche di singole aree, per esempio l’orso bruno.
Flora
Nell’arcipelago delle Galapagos ci sono sei fasce diverse di vegetazione, che si estendono dalle coste
fino agli altipiani.
1- La zona costiera ospita specie come le mangrovie e i sesuvium; questi hanno la capacità di
tollerare quantità elevate di sale nel loro ambiente.
2- La zona arida comprende molte piante grasse, tra cui varie specie di cactus, foreste di fichi d'India
giganti, alberi come il palo santo, il palo verde, le acacie spinose e la cordia.
3- La zona di transizione presenta invece meno alberi rispetto alla zona arida e un maggior numero di
erbe perenni; la vegetazione è fitta e varia. Questa zona cede il passo alla vegetazione tipica delle
foreste nebulari.
4- La zona delle foreste nebulari è predominata dalla specie endemica della Scalesia. Gli alberi sono
ricoperti da piante più piccole, come bromeliacee, felci, muschi, epatiche e orchidee.
5- La zona miconia, di alta quota, è quasi priva di alberi e caratterizzata da una fitta vegetazione di
arbusti e felci.
6- La zona più elevata ospita carici e felci, la più alta è la felce arborea delle Galàpagos che raggiunge i
3 m di altezza.
Sulle isole sono presenti circa 560 specie di piante, di cui un terzo sono endemiche cioè specifiche
del luogo. Sono presenti: specie uniche di cotone, di peperoncino, di passiflora, di pomodoro, di guava
e di caffè ed intere specie endemiche.
Altre specie sono state introdotte dall'uomo per motivi vari, in primo luogo lo sviluppo dell’agricoltura;
purtroppo alcune di queste stanno invadendo l'habitat naturale in modo pericoloso ed incontrollato;
anche gli animali introdotti stanno causando dei danni.
Le specie più importanti:
1- Cactus :
Cactus della lava : i fusti raggiungono i 50-60 cm di altezza, il fusto
è di colore verde scuro, con numerose costolature, e quasi
completamente ricoperto da lunghe spine appuntite, di colore
giallo negli esemplari giovani, che divengono grigie col passare
degli anni. In estate lungo i fusti sbocciano alcuni fiori di colore
bianco-crema, di forma tubolare che sono il nutrimento per api
operaie e altri insetti. Queste piante sono tra le prime a
colonnizzare le aree devastate dalle eruzioni vulcaniche,
risaltando moltissimo tra le rocce scure.
Cactus candelabro : è un cactus sempreverde con una
caratteristica colorazione bianca; gli esemplari adulti sono di
taglia grande e raggiungono i 7 m d’altezza. Crescendo,
queste piante tendono ad avere uno sviluppo colonnare.
Cactus opuntia : questo cactus è detto anche “pero spinoso” e
cresce nei paesaggi aridi dell’isola di S. Plaza. Qui, le iguane
terrestri circondano i cactus e aspettano che cadano i gustosi
frutti.
2- Palo santo: quest’albero cresce e viene coltivato in aree del Sud
America molto diverse, con il risultato che la composizione chimica
della pianta, e quindi le sue proprietà, non sono raffrontabili.
3- Palo verde: questo è un albero che si trova facilmente sull’isola
Floreana. Le foglie sono molto numerose, ma la caratteristica
principale sono le foglioline che ricoprono i sottili numerosi rami.
4- Muschio delle Galapagos: questo ricopre le terre
rocciose di molte aree
costiere. Questa specie è caratterizzata da foglie
grasse e cilindriche con piccoli
fiori bianchi a forma di stella. È il nutrimento preferito
dalle lucertole della lava. È
normalmente di colore verde, ma durante la stagione
fredda assume la colorazione
tra il rosso e l’arancione.
1- Guava: è originaria dell'America Centrale. È un
arbusto sempreverde con foglie
pubescenti, a fiori ermafroditi, bianchi e vistosi, solitari o
riuniti in piccoli gruppi. Dà
frutti di forma variabile e di colore giallo-verde, con
polpa bianca o rossa, con un gradevole sapore dolce,
agrodolce o acido, con numerosi semi. Resiste anche a
basse temperature.
2- Fiore della passione : si può trovare sopra ai rami
o alle gemme delle piante rampicanti, in un'area
compresa tra il livello del mare e la zona dello Scalesia
(circa fra i 300 e i 600 metri sopra il livello del mare).
3- Caocatillo: questo cresce solamente sui versanti
puù a sud delle isole Santa Cruz e San Cristobal, circa
fra i 500 e i 700 m di altitudine. Nelle zone in cui si trova
la Miconia, l’arbusto del caocatillo è la pianta più alta,
raggiunge infatti dai 2 ai 5 m di altezza.
Fauna
Le Galapagos presentano numerose specie di animali, tra le quali numerose
sono endemiche :
• Iguana marina : l'unica iguana al mondo a cibarsi in mare, infatti può
restare immersa in acqua per un'ora e si nutre di alghe. E’ endemica delle
Galapagos. La sua pelle è scura tendente al nero. Sul volto ha spesso "fregi"
bianchi: si tratta del sale espulso da ghiandole speciali poste vicino al naso.
Darwin la definì "una creatura di aspetto orribile, di colore nero sporco,
stupida e lenta di movimenti”.
• Iguana terrestre delle Galápagos : è un terzo più grande dell'iguana
marina. Si tratta del secondo animale terrestre più grande delle Galapagos,
dopo le tartarughe. Si nutrono di cactus in particolare dei loro frutti: si
arrampicano su queste piante e ne fanno cadere il fiore. Se hanno
l'occasione mangiano anche carogne di animali, pertanto non sono
completamente vegetariane. La loro pelle tende al giallo e all'azzurro.
• Tartaruga gigante delle Galápagos : deriva dallo spagnolo “galapagos” da
cui appunto prende il nome l'arcipelago; è la tartaruga più grande del mondo
e può raggiungere i 250 kg di peso. E' vegetariana e la sua digestione è
talmente lenta che un pasto può impiegare fino a tre settimane perché venga
digerito. E’ tra gli animali più longevi del mondo. Possono vivere circa 2
secoli.
• Sula dai piedi azzurri : si tratta di un uccello acquatico caratterizzato da
zampe pinnate di un bel colore celeste, il petto bianco, le ali marroni mentre
le piume del capo e della schiena sono alternate tra marrone chiaro, scuro e
particolari sfumature di bianco: il maschio le usa per attirare le potenziali
partner durante la danza di corteggiamento, la femmina per tenere al caldo le
uova e i piccoli. E' possibile osservare i loro nidi nei pressi delle scogliere.
Sula piedirossi: la Sula dai piedi rossi, con
piumaggio più omogeneo sulle sfumature dell'argento
e pigmentazione attorno agli occhi celeste e rosa,
oppure, la Sula Mascherata dal piumaggio bianco
con mascherina nera intorno agli occhi e parte del
piumaggio delle ali sempre nero. Si nutre in mare, fa il
nido a terra e si appollaia sugli alberi costieri. Le
Galapagos ospitano una delle più popolose colonie al
mondo.
Fringuelli di Darwin : termine comune per indicare
13 specie di fringuelli unici al mondo.
Pinguino delle Galápagos : stranamente in questa
zona si trova un’incredibile specie di un particolare
volatile, il pinguino delle Galapagos, quest’ultimo vive
appunto nel caldo ed arido luogo di queste isole,
presso l'equatore.
Cormorano delle Galápagos : questo cormorano
attero non è capace di volare. Si pensa che i primi
uccelli di questa specie che giunsero all'arcipelago
sapessero volare, ma dal momento che non trovarono
cibo nei pressi delle coste, sopravvissero solamente
quelli che riuscivano a nuotare e tuffarsi in mare
pertanto l'uso delle ali andò perduto.
Tursiope: Un tursiope spunta in superficie nelle
acque delle Galapagos. Grazie al volto "sorridente",
all'intelligenza e alla familiarità con l'uomo, è la specie
di delfino più studiata e amata.
I fringuelli delle isole
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I fringuelli di Darwin sono il simbolo dell'evoluzione sulle
isole. I fringuelli sono uccelli piccoli e dalla colorazione poco
attraente. Darwin riferì che ciascuna specie presentava un
becco con una morfologia diversa. Questi becchi sono il
risultato della selezione naturale.
Darwin osservò che gli animali presenti sulle diverse isole
mostravano notevoli differenze a seconda del territorio in cui
vivevano. Erano presenti ben tredici specie di fringuelli :
sei specie vivevano sugli alberi cacciando degli insetti;
sei specie vivevano a terra nutrendosi di semi e di insetti;
una specie viveva nei cespugli cibandosi di fiori e di frutti.
Il fringuello operaio catturava gli insetti da sotto la corteccia
degli alberi, utilizzando una spina di cactus che portava nel
becco.
L’origine delle diverse specie di fringuelli si ritiene sia la
seguente:
all’inizio nelle isole Galapagos non esistevano fringuelli. Con
un mezzo sconosciuto, alcuni di essi giunsero in una delle
isole. Venne fondata una popolazione e su di essa agirono la
deriva, la consanguineità e la selezione. Questa popolazione
riuscì ad adattarsi all’ambiente insulare.
In una seconda tappa, alcuni fringuelli colonizzarono un’altra
isola. Venne fondata in essa un'altra popolazione e i fringuelli
si adattarono al nuovo ambiente.
Per un po’ di gossip
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Quando alcuni fringuelli della seconda isola tornarono all’isola
originaria, le popolazioni erano già tanto diverse (si erano
formati meccanismi di isolamento riproduttivo) da essere già
specie distinte. Il processo di colonizzazione venne ripetuto,
coinvolgendo le diverse isole. Il risultato finale è la presenza
nelle isole Galapagos delle 13 specie di fringuelli che
conosciamo attualmente.
Più precisamente, può darsi che fosse presente un allele poco
frequente; questo fenotipo, non essendo incompatibile con le
condizioni dell’ambiente, portò allo sviluppo di una
popolazione con tale allele dominante, quind,i aumentando
quella popolazione, si continuò ad avere un pool genico
differente da quello originario. Tuttavia questo provocò una
speciazione, ossia la nascita di nuove specie per il
raggiungimento dell’isolamento produttivo. Non tutti gli isolati
periferici, tuttavia, possono essere considerati “specie
nascenti”, infatti alcuni tendono ad estinguersi del tutto. Alcuni
individui migrarono nelle isole più vicine; le diverse condizioni
ecologiche delle varie isole dell’arcipelago provocarono
variazioni significative nelle abitudini alimentari delle piccole
popolazioni di fringuelli per cui, sotto la selezione naturale,
sopravvissero solo quelli che avevano un particolare fitness, al
punto che i loro pool genici differivano talmente l’uno dall’altro
da impedire l’interfecondazione , fino ad arrivare ad una nuova
speciazione per ogni isola.
A proposito di fringuelli ed evoluzione …
un po’ di gossip !!!
Il biologo Stephen Jay Gould diceva che la scienza non venera dèi e non crea miti, ma che la gente ha
bisogno di leggende, come Darwin che osserva i fringuelli, li classifica e scopre l’evoluzione.
Darwin e i suoi fringuelli sono diventati un fenomeno indimenticabile nella memoria della gente.
Le osservazioni di Darwin
Charles Darwin sbarcò alle Galàpagos il 15 settembre del 1835. Raccolse un campione di fringuello
a Chatham, a Charles e a James, e studiandoli scoprì che ogni isola aveva una propria specie
endemica: differivano tra loro per la lunghezza del becco e per il colore.
Confusione ornitologica
Con i fringuelli Darwin fece una confusione apocalittica: non li aveva riconosciuti come appartenenti
a un’unica famiglia e non era stato in grado di classificarli. Quando tornò a Londra Darwin si
accorse di aver fatto questi due errori madornali. Quindi raccolse tutti gli uccelli e li consegnò al
famoso ornitologo londinese John Gould, che li classificò in tredici specie appartenenti tutte alla
stessa famiglia. Solo da quel momento scattò l’interesse di Darwin per i fringuelli.
Nascita di una leggenda
Nel 1909 qualcuno suggerì che, giunto alle Galàpagos, egli capì improvvisamente l’evoluzione. Il
figlio Francis però negò, provando che suo padre aveva iniziato a parlare di evoluzione solo nel
1837. D’altra parte, nel 1935, l’Ecuador festeggiò il centenario della visita alle Galàpagos per
commemorare l’importante ricorrenza… Mah, non si sa proprio a chi credere!
Seguiamo gli esperti
Forse ha ragione John Van Wyhe, eperto di Darwin, quando chiede di proporre la figura di Darwin
in modo attuale che tenga conto delle scoperte compiute in tutti questi anni!
•
L’iguana di Darwin
Era solo un cucciolo quando fu preso e portato in quel losco
negozio. Non capì subito come avesse fatto ad arrivare dalla
sua terra d’origine. Il negozio era una piccola stanza con
una luce fioca dove un uomo, il negoziante, stava sempre ad
aspettare che arrivassero i clienti ai quali vendere l’insolita
“merce”.Il cucciolo era costretto a stare in una piccolissima
gabbia e tra l’altro era l’unico animale a stare da solo; di
questo se ne dispiacque un po’, ma poi non si preoccupò
più di niente a parte il fatto di nascondersi dalle luride mani
di quell’uomo che con sveltezza gli metteva dei piccoli stracci di cibo in una ciotola
sporca e puzzolente.
Lui era un iguana, un cucciolo d’iguana che veniva disprezzato da tutti, infatti il suo
arrivo era stato un errore, avevano sbagliato animale, un iguana non poteva essere
portata in un negozio da animali da compagnia per le ricche signore; chi l’avrebbe mai
presa! ma non si poteva tornare indietro, un altro viaggio alle Galapagos sarebbe
costato troppo. Così, se ne stava lì ad osservare cosa gli succedeva intorno, o meglio
fuori dalla gabbia, soprattutto gli interessavano le clienti, quasi sempre grosse signore.
Queste avevano lunghi vestiti colorati e lunghe piume in testa che gli facevano paura.
Un giorno alcuni curiosi gli si avvicinarono, lui si ritrasse impaurito dietro la coda, ma lo
stavano solo guardando con disprezzo, infatti i loro occhi erano colmi di disgusto e alla
fine comprarono due graziosi uccellini. Lui rimase lì per tempo, circa tre mesi, quando
un giorno il suo padrone vide nel giornale che un certo naturalista, Charles Darwin,
andava a fare un importate viaggio intorno al mondo su una importante nave, il Beagle,
in partenza da Devonport, nel porto di Falmouth, in Inghilterra proprio a due passi dal
negozio.
Così, lo portò con la gabbia al porto e lo affidò, speculandoci un po’ su, a quel
naturalista che con aria stupita lo prese con sé. Quel lunghissimo viaggio lo passò
dentro una stanza, ma all’interno di un gabbia molto più confortevole e grande di quella
precedente. Si trovò subito bene, l’ambiente lo faceva sentire a suo agio e in tranquillità
e nulla gli mancava a parete la sua cara terra. Darwin lo guardava sempre come felice
di poterlo fare, e nel frattempo lo disegnava su un squadernino e scriveva tanto e tanto
di lui; la piccola iguana si sentiva finalmente apprezzata. Rimasero insieme per
tantissimo tempo, circa due anni, quando poi lo scienziato lo dovette riportare nel suo
habitat, la sua casa che da tanto non vedeva. L’iguana era felice di tornare e rivide tutti,
ma fu dispiaciuto perché dopo qualche tempo anche la nave di Darwin ripartì per il mare.
Ormai però era felice, era il più coccolato da tutti, non faceva altro che raccontare le sue
avventure e gli intrepidi episodi vissuti sulla nave e ancora prima in quello squallido
negozio.
Anche se fu solo una parte della sua vita, Darwin e quella magnifica, anche se un po’
pericolosa esperienza, se la porterà per sempre nei suoi ricordi e nel suo cuore.
Biodiversità
Minor variabilità significa minori possibilità di sopravvivere
La Convenzione sulla Biodiversità afferma il valore caratteristico della
diversità biologica e dei suoi vari componenti: ecologici, genetici, sociali
ed economici, scientifici, educativi culturali, ricreativi ed estetici.
La Convenzione riconosce inoltre che l'esigenza fondamentale per la
conservazione della diversità biologica consiste nella salvaguardia in
situ degli ecosistemi e degli habitat naturali, col mantenimento e
ricostruzione delle popolazioni di specie vitali nei loro ambienti naturali.
Biodiversità è la varietà delle forme di vita vegetali e animali presenti
negli ecosistemi del Pianeta.
Il termine viene anche usato per indicare la variabilità genetica all'interno
di una specie.
La sopravvivenza di ogni specie dipende dalla varietà di popolazioni che
la compongono.
Darwin, l’evoluzione attraverso
la selezione naturale
Come dice il nome questa teoria fu appoggiata e dichiarata da Charles Darwin che affermava che
l’evoluzione delle specie animali e vegetali avveniva per selezione naturale e ciò portava alla
variabilità dei caratteri.
Darwin diceva che tutti gli animali si sono creati dall’evolversi di un’unica specie e attraverso la
selezione naturale si sono distinti nelle varie specie.
Alla base della teoria della selezione naturali ci sono tre punti: la variabilità dei caratteri, la lotta per
l’esistenza, la competizione vantaggiosa o svantaggiosa.
Darwin diceva:” Tutti gli esseri viventi si riproducono in quantità superiori alle reali possibilità di
sopravvivenza e danno vita a individui fra loro differenti per alcune caratteristiche, la cui comparsa
è del tutto casuale”.
Nella lotta per la sopravvivenza, l’ambiente opera una selezione naturale mantenendo in vita solo gli
individui, nati casualmente con caratteristiche che li rendono più adatti; queste variazioni casuali
sono ereditarie e gli individui le trasmettono alla discendenza, attraverso gli incroci, le variazioni
favorevoli si accumulano di discendenza in discendenza, permettendo l’evoluzione della specie.
Questo meccanismo porta alla differenziazione e all’origine delle varie specie, le cui forze
generatrici sono la selezione naturale e l’evoluzione. In seguito con Mendel e la nascita della
genetica si scoprirà che le variazioni non sono casuali.
APPROFONDIMENTO
In realtà cosa rimane della teoria darwiniana, oggi, all’interno del mondo evoluzionista? Parlando di
evoluzione occorre distinguere tra evento e meccanismo. L’evento è la teoria di Darwin, cioè ciò che
ha detto. Il meccanismo invece è la selezione naturale. Per gli evoluzionisti l’evento è un fatto
discutibile. In più come scienziati devono spiegare ogni fenomeno con cause naturali. Questo è
condiviso da tutti i Darwinisti e basta e avanza per spiegare, perché appoggiano Darwin e non
Chambers, Saint George Mivart o lo stesso Wallace.
Le diverse teorie sull’evoluzione
della terra
La teoria CREAZIONISTA: con la formazione della Terra ci fu la creazione di
tutte le specie presenti sulla Terra all’inizio del Mondo. Esiste anche il
creazionismo religioso che è la credenza che l’Universo, la Terra, l’uomo e la vita
sia stato creato da una o più divinità.
La teoria DELLE CATASTROFI: Georges Leopold Chretien Frédéric Dagobert
Cuvier, ne fu il fondatore. Questa teoria dice che la maggior parte degli organismi
viventi nel passato sarebbero stati spazzati via da numerosi cataclismi e il
mondo sarebbe stato ripopolato dalle specie sopravvissute.
La teoria sull’EREDITA’ DEI CARATTERI ACQUISITI: Lamarck fu il primo a
coniare questa teoria, era un biologo, zoologo e botanico francese. Disse che
gli organismi, così come si presentavano, erano il risultato di un processo
graduale di modificazione che avveniva sotto la pressione delle condizioni
ambientali.
Lamarck per prima cosa ha affermato che pochi animali sono mutati, ma le
variazioni più evidenti si sono manifestate quando l’animale utilizzava una
certa parte del proprio corpo, questa si modificava aiutandolo e facendolo
sopravvivere all’ambiente, mentre se non la utilizzava questa si atrofizzava.
Lamarck affermava anche che i nuovi caratteri acquisiti o persi venivano
trasmessi ai propri discendenti.
LA SCIENZA OGGI
DARWIN, EINSTEIN, così lontani, così vicini
Darwin e Einstein sembrerebbero, a prima vista, non avere alcun punto in contatto. Eppure ci sono
delle somiglianze tra il fisico e il naturalista. Il punto di contatto più evidente è il fatto che pur non
essendo dei filosofi hanno entrambi un loro posto ben definito nella storia della filosofia;perché il
loro lavoro ha interessato argomenti di particolare interesse in un modo nuovo e radicale da creare
interesse anche dove non c’era un pubblico di specialisti.
Nel concreto, entrambi hanno dato un nuovo posto all’uomo nel creato:
- Darwin calandolo a pieno nel regno animale;
- Einstein invece ridefinendo i concetti di spazi e di tempo facendo capire che la nostra percezione
degli eventi è imprecisa.
In entrambi i casi le discussioni di carattere pubblico non sono quasi mai state improntate ad un
reale dibattito sulla teoria, ma quasi esclusivamente sulle sue implicazioni di carattere etico e
morale.
Si può notare che gli elementi posti in discussione, hanno più una valenza emotiva che scientifica,
in quanto vanno a toccare ambiti dai quali generalmente le scienze esatte sono escluse.
Il lavoro necessario per ottenere una buona rappresentazione mentale di queste teorie porta a dare
giudizi non sul merito, ma delle eventuali conseguenze sul piano della coscienza personale e
dell’etica.
Biodiversità, il valore
Terra è madre della Biodiversità.
La terra, una riserva di vita.
Non inquinare e dai un giorno di vita in più alla Terra.
Il più grande mistero è l’origine della vita per questo vale
comunque la pena di rispettarla.
Darwin si è comportato come un cucciolo di leone: ha
seguito la propria strada e ha avuto ragione.
La Biodiversità è importante perché la Terra è un unico
insieme di organismi e se muore una specie animale o
vegetale nel mondo è come se morisse una parte di noi
stessi.
Salviamo la Terra proteggendo la Biodiversità.
Rispetto per la vegetazione,
Rispetto per gli animali,
Rispetto per gli esseri umani: RISPETTO PER LA VITA!
Salviamo il Mondo iniziando a prenderci cura dell’ambiente.
Umani, non diventate gli assassini della Terra.
THOMAS ALVA EDISON “Un imprenditore nella scienza”
Thomas Alva Edison nacque l’11 febbraio del 1847 a Milan,
piccola ma attivissima città dell'Ohio , che diventerà famosa
per le sue barche a vela, dal padre Samuel e dalla madre
Nancy. Figlio di povera famiglia, è costretto ad abbandonare
la scuola dopo pochi mesi di frequenza a causa di problemi
finanziari; riceve una sommaria istruzione dalla madre e, a
soli 12 anni, inizia a vendere giornali sui treni della "Grand
Trunk Railway", dedicando il tempo libero ai suoi primi
esperimenti con apparecchiature elettriche e meccaniche.
Nel suo libro Thomas Alva Edison ci racconta in persona i
suoi lampi di genio, ma ci parla anche di sé, della sua
infanzia, della sua straordinaria adolescenza e del suo
incredibile modo di vivere e di lavorare.
In primo luogo Edison è stato definito “L’uomo che inventò il
futuro”.
Fu lui che cominciò a distribuire l’energia elettrica nelle case
e nelle fabbriche; fu lui a inventare la lampadina a
incandescenza e a scoprire il modo di riprodurre la voce e la
musica.
Grazie a lui oggetti come il telefono e la radio raggiunsero un
gran numero di persone cambiando il nostro modo di vivere.
Depositò più di mille brevetti, guadagnò milioni di dollari e
investì il denaro nella ricerca di nuove invenzioni.
Perseguì sempre l’idea che la scienza e la tecnologia devono
servire a migliorare la qualità della vita della gente.
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Edison era l’ultimo di sette figli.
Nel 1855 la famiglia Edison si trasferisce a Port
Huron nel Michigan.
Edison voleva guadagnare denaro per poter
portare avanti il suo piccolo laboratorio scientifico
che aveva costruito nel garage della sua
abitazione.
Il giorno di natale del 1871 si celebrò il matrimonio
tra Edison e Mary Stilwell, ma il giovanotto era
sempre più occupato con il suo lavoro, così da
interessarsi poco alla moglie.
Nel 1882 purtroppo, Mary muore, ma intanto per
Edison, gli affari vanno a gonfie vele.
È il 1885 e Edison, si innamora di Mina Miller e nel
1886 i due si sposano.
Edison, purtroppo lascia il nostro mondo nel 1931
a ottantaquattro anni.
Le luci di tutti gli Stati Uniti, per un minuto,
verranno spente in segno di rispetto.
IL FONOGRAFO
Il fonografo è uno dei primissimi strumenti pensati per poter
registrare e riprodurre il suono, progettato da Thomas Alva
Edison.Circa trent’anni dopo l’invenzione, Edison era
riuscito a realizzare un ripetitore telegrafico in grado di
incidere i punti e le linee su un disco, disegnando una
traccia a spirale con una piccola punta, in modo che uno
stesso messaggio potesse essere ripetuto più volte senza
l’intervento dell’operatore.In precedenza già era riuscito a
registrare la voce umana su fogli di carta anneriti . Si
trattava di uno strumento (formato da un corno e uno stilo)
in grado solo di registrare ma non di riprodurre: forse
ideato con il solo scopo di archiviazione.Edison annunciò
l’invenzione del fonografo il 21 novembre 1953 . Il primo
schizzo del fonografo apparso sui diari di Edison risale al 12
agosto 1877 e nello stesso anno ne diede una
dimostrazione pratica ai propri collaboratori.Essi si
trovavano di fronte ad un oggetto costituito da un rullo di
ottone di circa 10 di diametro e di lunghezza, sostenuto
da un asse filettato. Sul cilindro era tracciato un solco a
spirale di 2,5 di larghezza e la superficie del cilindro era
ricoperta da un foglio di stagnola. Durante la registrazione,
il cilindro ruotava e la stagnola veniva sfiorata dalla
puntina collegata alla membrana vibrante. La puntina,
seguendo le oscillazioni della membrana, incideva una
traccia profonda nella stagnola che, tesa sopra al solco,
poteva cedere sotto la pressione.
Per la riproduzione, il processo sarebbe stato inverso, con l’unica differenza che in questo caso
veniva utilizzata una seconda membrana, molto più elastica, posta all’altra estremità
dell’apparecchio. Il solco con le sue variazioni di profondità, faceva vibrare la membrana
restituendo il suono registrato. Il funzionamento era quindi alternativamente di registratore o
riproduttore.Per nulla scoraggiato dallo scetticismo dei collaboratori, Edison iniziò così a girare la
manovella che metteva in moto il sistema e parlando in direzione del diaframma pronunciò la
seguente frase: “Mary had a little lamb” (“Mary aveva un agnellino”). Addirittura, senza saperlo,
aveva ipotizzato la prima , di seguito un suo pensiero: “Un abbonato del telefono può installare su
un apparecchio un fonografo che, a ogni chiamata, comunicherà all’ufficio centrale che è uscito,
e che sarà di ritorno ad una certa ora. Allo stesso modo un abbonato, chiamandone un altro e
non trovandolo a casa, potrà fare la sua comunicazione e registrarla sul Fonografo della persona
chiamata”.
La registrazione di musica, al contrario, sarebbe stato un mercato totalmente nuovo ed Edison,
che pochi anni prima era rimasto “scottato” dall’insuccesso ottenuto dal suo innovativo sistema di
voto elettronico, non era più disposto a rischiare puntando risorse su un mondo sconosciuto.
Edison intravedeva per il fonografo un futuro, non tanto per la registrazione della musica, ma
soprattutto per la dettatura di lettere negli uffici, la creazione di libri per non vedenti e
l’insegnamento della dizione.
Una volta riportato il cilindro al punto di partenza, sistemò l’ago sulla seconda membrana nel
solco impresso nella stagnola dalla prima, riprese a girare la manovella e il fonografo ripeté un
suono vagamente simile alla frase pronunciata poco prima. La qualità era pessima, ma le basi
erano state poste. Edison ottenne il della propria invenzione e insieme ad alcuni finanziatori creò
la “Edison Speaking Phonograph Company”, non per vendere le macchine direttamente al
pubblico, ma per installarle nelle fiere di paese e nei , dove il pubblico avrebbe potuto farle
funzionare utilizzando dei gettoni. In questo modo si poteva cominciare a sfruttare la curiosità
creata dalla novità e cominciare a diffondere una certa conoscenza delle possibilità della nuova
invenzione.
“DIZIONARIETTO EDISONIANO”
Edison creò gli ascensori, le automobili
a benzina, le automobili elettriche, le
bambole parlanti e le batterie
ricaricabili.
Mentre studiava il modo per aiutare le
persone sorde inventò il telefono.
Poi creò i brevetti, le centrali elettriche,
idroelettriche e solari.
Il cinematografo, il fonografo, la
lampadina a incandescenza, il
cinetofono, il dittafono, la macchina per
scrivere, la sedia elettrica, il tassimetro.
Di seguito inventò il circuito che fa
passare l’energia elettrica e l’alfabeto a
codice morse.
Inventò il conduttore, la corrente
elettrica, la dinamo e molte altre
invenzioni molto importanti….
CURIOSITA’
Nel 1993, durante una battaglia legale in un
tribunale della California, è tornata alla
mente uno dei momenti più bizzarri della
storia della scienza americana. Negli anni a
cavallo del 1880 Edison stava intensamente
lavorando ad un grande e rivoluzionario
progetto di distribuzione dell’elettricità. Era il
passo successivo e decisivo alla invenzione
della lampadina, invenzione che
permetteva di fantasticare nuovi orizzonti
ma che rischiava di rimanere un’invenzione
inutile.. Con la sua primordiale rete elettrica
Edison pose le basi per un impero
economico controllando cavi e generatori
della città di New York (la prima che aveva
adottato questo sistema). Il passo
successivo era estendere questo sistema
alle altre grandi città. Ma questo tipo di
distribuzione (basata sulla DC, corrente
diretta) aveva un limite: non poteva
estendersi per molti isolati, c’era bisogno di
molti (e rumorosi) generatori . Ma l’eco che
il marchio Edison portava riusciva a
nascondere questo difetto.
LA LAMPADINA
La lampadina, quella tradizionale
“ad incandescenza”, è stata
inventata da Edison circa un
secolo fa, durante il periodo della
seconda rivoluzione industriale,
quasi contestualmente
all’invenzione dell’energia
elettrica. Com’è a tutti evidente si
e trattato di un’invenzione di
grandissima portata che ha
cambiato di molto le abitudine di
vita. Elementi peculiari delle
lampadine sono la tensione che si
misura in Volt (V) e la potenza
misurata in Watt (W).
Quest’ultimo parametro, considerato singolarmente,
non sta ad indicare la luminosità, il flusso. Le
lampadine si presentano sotto svariate forme quali a
sfera (le più comuni), a goccia, a tortiglione, a
peretta, ecc. L’attacco delle stesse può essere a vite
o a baionetta, di svariati materiali: ottone, alluminio,
acciaio, ecc. Possono essere ad attacco c.d.
“GRANDE” ed ad attacco c.d. “PICCOLO”,
rispettivamente indicale con la sigla E27 ed E14, dove
“E” sta ad indicare l’inventore delle lampadine, ossia
Edison, mentre il numero posto subito dopo la “E”
indica il diametro dell’attacco in mm. Quella
tradizionale, inventata da Edison, è detta ad
incandescenza in quanto l’illuminazione si ottiene
portando un filamento metallico di tungsteno
all’incandescenza ad una temperatura molto alta.
Il filamento di tungsteno viene collocato sotto vuoto
in assenza di ossigeno in un’ ampolla, generalmente
di vetro. Le lampadine ad incandescenza,
nonostante la concorrenza di altre tecnologie,
pensate alla lampade alogene ai neon,
rappresentano a tutt’oggi la fonte principale di
illuminazione. Si dice che la lampadina inventata da
Edison sia poco efficiente in quanto gran parte
dell’energia viene trasformata in calore anziché in
luce.
Lise Meitner
…Amo la fisica, mi sarebbe difficile immaginare la
mia vita senza.
E’ una specie di amore personale, come per una
persone a cui si deve molto. E io, che soffro
tanto di coscienza sporca, sono fisica senza
nessuna cattiva coscienza.
Lise Meitner (Vienna, 7 novembre 1878 - Cambridge,
27 novembre 1968) è stata una fisica austriaca.
Fra le sue opere spicca la spiegazione teorica della
prima fissione nucleare, riuscita a Otto Hahn nel
1938, per cui ha anche ricevuto il premio Nobel.
Dalla scoperta di Lise pochi anni dopo nacque la
bomba atomica, ma lei si batté sempre per l’uso
pacifico dell’energia nucleare.
Nonostante le tre candidature, non le venne mai
conferito il premio Nobel.
Il nucleare e la bomba atomica
STORIA FISSIONE
La scoperta della fissione nucleare risale al 1939, quando dei
chimici tedeschi, Otto Hahn e Fritz Strassmann(prendendo
spunto dagli esperimenti di Fermi del 1934), riuscirono a dividere
un nucleo di uranio in due parti pressoché uguali tramite
bombardamento con neutroni, in seguito fu la fisica austriaca
Lise Meitner che spiegò il processo della fissione nucleare.
FUNZIONAMENTO FISSIONE
La fissione consiste nella rottura del nucleo di un atomo tramite
un neutrone che si scontra con esso(uranio 235 o plutonio
238)nello scontro parte di materia sparisce in questo modo si
produce una grande quantità di energia, sotto forma di calore,
verso l'esterno.
SCORIE RADIOATTIVE
Attualmente sono principalmente proposti due modi per
depositare le scorie (preventivamente solidificate se liquide o
gassose): per le scorie a basso livello di radioattività si ricorre al
deposito superficiale, ovvero il confinamento in aree terrene
protette e contenute all'interno di barriere ingegneristiche; per le
scorie a più alto livello di radioattività si propone invece il
deposito geologico, ovvero allo stoccaggio in bunker sotterranei
profondi e schermati.
Fusione nucleare
L'energia generata nelle stelle, secondo le teorie più
accreditate del XX secolo, è l'effetto di una reazione
nucleare che avviene nel loro interno, detta 'fusione
nucleare: due nuclei di isotopi di idrogeno si fondono
formando un nucleo di elio. Questa reazione può aver
luogo solo quando gli atomi di idrogeno sono molto
veloci (quindi hanno una temperatura elevata) e
molto prossimi (quindi si è in presenza di una
pressione elevata).
Le Bombe emettono radiazioni
1) La bomba atomica o bomba A, la prima ad
essere costruita, sfrutta una reazione di fissione di
uranio arricchito al 90%.
2)La bomba all'idrogeno o bomba H invece sfrutta
la fusione fra nuclei di deuterio e trizio, riuscendo
così a sprigionare molta più energia: questo tipo di
bombe è il più potente, finora inventato, in assoluto.
3) La bomba al neutrone.
4) La bomba al cobalto, o bomba gamma
5) arma radiologica
Hiroshima e Nagasaki: risorgere dalle ceneri
Nel corso di una riunione tenutasi negli Stati Uniti a
maggio 1945, furono suggeriti, come obiettivi, le città di
Kyoto, Hiroshima, Yokohama, Kokura e Nagasaki.
Alla fine la scelta cadde su Kyoto, noto centro intellettuale
giapponese che proprio per questo dopo fu risparmiata e
sostituita con Kokura, Nagasaki, e Hiroshima, che
ospitava un importante deposito dell'esercito, in cui
un'esplosione nucleare avrebbe avuto effetti
maggiormente catastrofici, dato che le colline che la
circondavano avrebbero amplificato l'effetto della bomba.
Il bombardamento di Kokura non avvenne, ma purtroppo
nel 6 agosto 1945 una bomba atomica chiamata ”Little
Boy” venne sganciata su Hiroshima facendo sparire più di
90.000 persone.
La stessa sorte toccò a Nagasaki dove nel 9 agosto 1945
un’altra bomba di nome “Fat Man” venne sganciata
uccidendo al istante 140.000 persone.
LEVI, UN UOMO
Levi nacque a Torino il 31 luglio del 1919 da una famiglia di origini ebraiche. Nel 1937
si diplomò e si iscrisse al Corso di laurea in chimica presso l’Università di Torino.
Nel 1938 entrarono in vigore in Italia le leggi razziali che introducono gravi
discriminazioni ai danni dei cittadini italiani che il regime fascista considera “di razza
ebraica”.
Venne trasferito nel campo di smistamento di Fossoli per poi essere deportato ad
Auschwitz.
Riuscì a sopravvivere alle persecuzioni grazie alla sua attività di chimico.
Morì nel 1987.
Primo Levi ci racconta la sua esperienza nel libro: Se questo è un uomo.
“Se questo è un uomo” è un romanzo autobiografico, venne scritto come
testimonianza di un avvenimento storico e tragico,il quale rivive insieme all’autore
tutta la sofferenza di quei giorni. Si tratta di un’esperienza che porta alla riflessione.
Riassunto: Arrivato nel campo Primo Levi viene spogliato e gli vengono rasati i
capelli. Non aveva più un nome, ma lui, e tutta la gente che era lì, era riconosciuta
solo per un numero. Lui, per i nazisti, si chiamava 174 517.
Viene scelto tra tutti i prigionieri per lavorare nei laboratori chimici con il compito di
aiutare un altro prigioniero il nome Jean.
Nell’Ottobre del 1944 le armate dell’esercito russo avanzano verso la Germania.
Il lager nazista è pensato per trasformare gli uomini in vere e proprie bestie, costretti
a lottare gli uni contro gli altri per la sopravvivenza.
La vita nel lager è descritta come una realtà incredibilmente alienante, in cui gli
uomini e le donne subivano ogni tipo di sopruso, la morte è descritta come un evento
della quotidianità.
Primo Levi
Se questo è un uomo
•
•
Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
che lavora nel fango
che non conosce pace
che lotta per mezzo pane
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
senza capelli e senza nome
senza più forza di ricordare
vuoti gli occhi e freddo il grembo
come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
stando in casa andando per via,
coricandovi, alzandovi.
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
la malattia vi impedisca,
i vostri nati torcano il viso da voi.
Questa è una poesia di immagini che “raccontano” la vita dei prigionieri nei campi di concentramento o nei campi di lavoro tedeschi.
Responsabilità
senza tempo
Il desiderio di potenza può accecare l’uomo a tal punto da
far male ai propri fratelli.
Lise invece si batté sempre per la pace e l’uso pacifico
dell’energia nucleare, sfruttando la ricerca scientifica.
Levi, dopo la guerra, con il suo libro raccontò gli orrori
vissuti in campo di concentramento.
Non dimentichiamo mai.
Non esiste
una scienza buona o cattiva,
esiste
la scelta buona o cattiva
dell’uomo
nel farne uso.