Istituto Comprensivo Carpi zona Nord Scuola Media Statale secondaria di I grado "Odoardo Focherini" anno scolastico 2010/ 2011 Il VIAGGIO Tessere d’evoluzione, scoperte e invenzioni dall'Ottocento al Novecento, porta aperta sul terzo millennio. Gli alunni della classe 3°G, fra storia, scienza, tecnologia e letteratura, per riflettere sulla contemporaneità, con una combinazione di approfondimenti fra ipertesto e presentazioni Coordinamento pluridisciplinare svolto dalle insegnanti Cassiani, Ferrari e Formighieri Gli alunni della classe 3°G Informiamo i nostri cibernauti che gran parte del nostro lavoro è stato svolto in Power Point ricordiamo di attivare la presentazione con il tasto F5, un clik sull'icona in fondo ad ogni diapositiva Vi porterà a quella successiva, infine i link dei titoli, all'indice, per poi ripartire per un nuovo viaggio. Buona navigazione Bartolomeoli Nicola Lasalvia Antonio Bernardi Samanta Leporati Federico Bussei Martina Lo Tufo Monica Caffagni Rebecca Orlandi Luca Calò Marianna Pavesi Sarah Caputo Giovanni Piccoli Alessandro Corghi Cristina Platania Giancarlo Difalco Domenico Quattrini Andrea Franzosi Alexander Rauseo Antonella Grasso Giulia Santini Andrea Greco Giorgia Vellani Francesco Hashim Junaid Zagaria Andrea INDICE “A volte disubbidire ai genitori fa bene”: Charles Darwin, o come lo conoscevan tutti: “Il guastafeste dai mille perchè..." Chi era Darwin? Un famosissimo scienziato sconosciuto Perché proprio Darwin fu scelto per il viaggio? Si parte con la cartina, ecco l'itinerario del viaggio Le Galapagos, una scoperta! Le tartarughe L'ambiente Gli endemismi I fringuelli ...Un po' di gossip, prima di... piante ed animali, ovvero flora e fauna nonché il tema dell'iguana La biodiversità, che bell'ecosistema,! Le selezioni naturali e le sue leggi Le teorie evoluzionistiche da Lamarck a Darwin La scienza oggi ... e per continuare il lavoro di Darwin... Edison... e fu la lucElettrica: storia di una piccola grande invenzione Il nucleare, la scoperta è donna Da Einstein a Levi, ma questo è l'uomo? Questo percorso ci fa dire che... A VOLTE DISUBBIDIRE AI GENITORI FA BENE Charles Darwin, o come lo conoscevan tutti “il guastafeste dai mille perché”, è nato il 12 Febbraio 1809 in un piccolo paesino della Gran Bretagna chiamata Shresbury. I vicini di casa della famiglia Darwin erano una coppia di anziani, di nome Cole, che non chiedevano altro dalla vita senonchè felicità, ma non si potevano neanche immaginare che cosa li aspettasse. Già a sette anni Charles era un piccolo demonio, non lasciava un attimo in pace la signora Cole che riempiva di dispetti o scherzi. Un giorno però Megan si stancò delle sue brigantaggini e andò da suo padre, Robert Darwin, un famoso medico, per avvisarlo della sua idisciplina. Il padre molto arrabbiato chiamò Darwin per una santa sgridata, il ragazzo come se non fosse successo niente andò dal padre e disse:”Cosa c’è padre??”. E lui:”Hai anche il coraggio di chiedere che cosa non va??!! Va bè lasciamo stare. Se sento un'altra volta la signora Cole che si lamenta per il tuo comportamento non so dove ti caccio!! Capito??!!”. Con un’aria da finto pentito Darwin rispose:”Ok padre non lo farò più prometto”. Il padre concluse:”Ora vado a sbrigare alcune cose. Ciao Charles”. Appena il signor Robert si girò Darwin tirò fuori la sua fionda e tirò un bigliettino che si appiccicò nella schiena del padre:c’era scritto “SONO UN POVERO ILLUSO”. Questo azione strappò un sorriso alla signora Cole che tornò a casa sperando che il ragazzo avesse imparato la lezione. Da questo comportamento si può capire come era Darwin da bambino, un piccolo monello! Darwin aveva un’infinita passione:collezionare tutto quello che trovava, non per buttarlo nelle finestre degli altri, ma per sezionarlo insieme a suo fratello. Finito il percorso scolastico di base con fatica, poiché Charles non voleva studiare, il padre lo iscrisse in diverse scuole non ottenendo risultati positivi fino a quando, nella scuola di Cambridge, due scienziati gli fecero una proposta: navigare il globo come naturalista. Visto che Darwin era esperto di scherzi di questo tipo provò a verificare se lo era o era la pura verità. Capì che era tutto vero e allora iniziò ad allungare le labbra come a formare un cerchio: stava sorridendo. Accettò naturalmente anche se contro le decisioni di suo padre. Darwin, uno scienziato Charles Robert Darwin nacque il 12 febbraio del 1809 a Shrewsbury, nello Shropshire, quinto figlio e secondo maschio di una benestante famiglia di professionisti. Privo di madre, Darwin fu allevato in famiglia, soprattutto dalle sue due sorelle maggiori, Caroline e Susan. Il padre desidera che anche lui diventi medico, ma il suo grande interesse è collezionare insetti, rocce e osservare gli uccelli. A sedici anni il padre decise di iscriverlo alla facoltà di medicina di Edimburgo, medico il famoso nonno Erasmus, medico il padre, anche Darwin voleva fare il medico, ma con grande dispiacere del padre, non durò molto in quella scuola. Il padre di Charles, volle comunque che il figlio si iscrivesse all’università di Cambridge, per farne un reverendo o un missionario. Anche questo fu un’esperienza senza conclusioni, Darwin non ne sentiva la passione; Tuttavia i tre anni passarti a Cambridge furono certamente decisivi per il futuro di Darwin, in quanto aumentò più il suo interesse per l’osservazione diretta della natura. Darwin studiò teologia diplomandosi, ma nel contempo si iscrisse anche alla facoltà di biologia diplomandosi in zoologia e botanica.. Qui la sua passione viene incoraggiata da due docenti, uno dei quali gli fa una proposta incredibile; si tratta di imbarcarsi su un brigantino da guerra chiamato Beagle e fare una ricognizione lungo le coste del Perù, del Cile, della terra del fuoco e tra le isole del pacifico nelle vesti di naturalista. Del secondo viaggio del HMS beagle fece parte anche Charles Darwin., grazie al capitano Fitz Roy poiché temeva che la solitudine lo avrebbe portato ad un analoga depressione, così chiese a Fracis Beaufort, organizzatore della spedizione, di avere un gentlemen di compagnia, come ad esmpio un naturalista che avrebbe raccolto reperti ed osservazioni sulle terre sconosciute che si apprestavano a visitare. Fu così interpellato John Stevens Henslow, che dopo il rifiuto di Leonard Jenyns propose Darwin , allora ventiduenne. La scelta cadde sul giovane naturalista , nonostante Fitz Roy fosse inizialmente contrario. Nel 1839 Darwin sposò sua cugina, dalla quale ebbe quattro figli; visse a Londra fino al 1842; nel 1854 in poi egli si dedicò allo studio dell’evoluzione. Nel 1859 compose il saggio on the Origin of Species by Means of Natural Selection ( sull’origine della specie attraverso la selezione naturale). Nel 1871 pubblicò oltre alle altre sue composizioni. Dopo aver vissuto una vita piena di ricerche, si stabilì a Down, un piccolo villaggio del kent, dove rimase fino alla morte, scrivendo le opere che lo resero immortale. Fu sepolto nell’abbazia di Westminster accanto alla tomba di un’altro immortale: Newton. Fitzroy e Darwin il capitano ed il mozzo …Il capitano fu Robert FitzRoy, che aveva preso il comando della nave durante il primo viaggio del Beagle. Fitzroy, temendo che la solitudine lo portasse ad una analoga depressione, chiese a Francis Beaufort, organizzatore della spedizione, di avere a bordo un gentlemen di compagnia, ad esempio un naturalista che raccogliesse reperti ed osservazioni sulle terre sconosciute che si apprestavano a visitare. Fu così interpellato John Stevens Henslow, che dopo il rifiuto di Leonard Jenyns propose Darwin, allora ventiduenne. La scelta cadde sul giovane naturalista, nonostante Fitzroy fosse inizialmente contrario… Il secondo viaggio del HMS Beagle , dal 27 dicembre 1831 al 2 ottobre 1836, fu la seconda spedizione esplorativa compiuta con il brigantino HMS Beagle. Charles Darwin prese parte al viaggio intorno al mondo e compì le osservazioni naturalistiche che lo portarono a sviluppare la teoria dell'evoluzione per selezione naturale. Il Beagle attraversò l'Oceano Atlantico, compì dettagliate rilevazioni idrografiche lungo le coste della parte meridionale del Sud America, poi passò l'Oceano Pacifico, raggiunse Tahiti e l'Australia per poi concludere la circumnavigazione del globo. La spedizione era inizialmente pianificata per durare due anni, ma in realtà ne furono impiegati ben cinque. Darwin passò gran parte del tempo in esplorazioni sulla terraferma; tre anni e tre mesi sulla terra, diciotto mesi in mare. Queste ricerche lo resero famoso come naturalista, ma ottenne anche un'ottima reputazione come geologo e collezionista di fossili. La pubblicazione delle sue osservazioni ebbe molto successo e divenne un classico della letteratura con il nome The Voyage of the Beagle. Il viaggio Darwin partì con Robert Fitzroy,capitano della nave Beagle, per visitare le coste del sud.Sicuro che questa fosse l’occasione della sua vita. Annotò tutte le sue scoperte e informazioni ricavate in un diario. Nel lungo periodo trascorso tra mari e terre, egli ebbe modo di sviluppare quelle capacità osservative e analitiche che gli hanno reso possibile la formulazione di un principio biologico rivoluzionario apparentemente contro intuitivo, ma che doveva rivelarsi l’unico modo veramente scientifico di interpretare le dislocazioni e le varietà delle specie viventi ne differenti contesti. La possibilità di lavorare durante la spedizione direttamente sul campo di indagine gli permise di studiare di prima mano sia le caratteristiche geologiche di continenti isole, sia un gran numero di organismi viventi e fossili. Egli raccolse metodicamente un gran numero di campioni sconosciuti alla scienza. Di ritorno nel 1836,Darwin analizzò campioni di specie animali e vegetali,che aveva raccolto,e notò somiglianze tra fossili e specie viventi della stessa area geografica. Il viaggio inizia a Devonport il 27 dicembre 1831.La prima tappa furono le isole Canarie a Tenerife, ma temendo l’epidemia di colera in Inghilterra le autorità locali vietarono lo sbarco.Così la prima sosta fu all’isola vulcanica di Santiago delle isole Capoverde. Dopo brevi soste nelle isole San Paolo e Fernando de Noronha arrivarono a Bahia(Salvador),in Brasile,il 29 febbraio.Darwin descrive a lungo lo splendore della foresta tropicale. La nave ripartì il 18 marzo ed arrivò al Rio de Janeiro il 4 aprile. Clic sulla tartaruga per le Galapagos Le principali tappe del Beagle: DEVONPORT, 27 Dicembre 1832 Il viaggio del Beagle ebbe inizio da Devonport a sud dell’Australia. Nel corso del viaggio, egli soffrì spesso di mal di mare ma, in ogni caso, quella fu l'occasione della sua vita. I suoi sogni di naturalista cominciavano a realizzarsi proprio a Devonport in quella fine di dicembre del 1831. ISOLE GALAPAGOS, 15 Settembre 1835 Darwin trovò le Galapagos molto ospitali, soprattutto per il clima. Osservò tuttavia la scarsità delle piante, dovuta probabilmente al fatto che si tratta di isole vulcaniche. Classificò alcuni cespugli, un'acacia e qualche cactus. Nell'arcipelago, Darwin svolse comunque numerose osservazioni. Alcune decine di specie di fanerogame erano esclusive dell'arcipelago, e ne concluse di poter considerare le isole come un distretto floristico autonomo. Altre esperienze e conclusioni furono da lui svolte sugli animali del luogo. Fatta eccezione per la Terra del Fuoco, nessun altro posto sino ad allora visitato gli sembrò più desolato. CAPO DI BUONA SPERANZA, 9 Maggio 1836 Qui Darwin notò che l'antilope era l'animale più comune e ne studiò il comportamento. Nell'estremo dell'Africa, fu sorpreso anche dall'alta densità di elefanti in una terra così povera di vegetazione (probabilmente per questioni di latitudine). Animali erbivori di quelle dimensioni davano l'idea di necessitare di grosse quantità di cibo giornaliere, ma la situazione dimostrava il contrario. Darwin suppose quindi che gli arbusti reperibili dovevano essere sufficienti per i pachidermi ed essi, nonostante le apparenze, non dovevano mangiare poi così tanto. ISOLA DI SANT'ELENA, 8 Luglio 1836 Come naturalista, Darwin si interessò alla storia geologica dell'isola (estinzione di alcune chiocciole), alle varietà di piante presenti (alcune uniche al mondo), alla storia delle aree boschive (estinzione dei boschi), agli animali, soprattutto uccelli, e agli insetti. Nel complesso, l'isola si rivelò molto interessante. FALMOUTH Il 2 ottobre 1836 il Beagle fece ritorno in Inghilterra, terminando il suo viaggio, approdando appunto nel porto di Falmouth Le Galapagos “L’origine della specie” di Darwin ed il concetto di selezione naturale hanno avuto un forte impatto nel mondo scientifico e culturale. L’idea sembra essere nata dal viaggio di Darwin alle Galapagos a bordo del Beagle. Darwin scrive il suo libro in seguito alle riflessioni su ciò che ha visto nei suoi viaggi intorno al mondo. Nell’isola delle Galapagos, Darwin vede numerose specie di fringuelli che si distinguono l’una dall’altra per la forma del becco. Il becco serve per mangiare, i becchi sono di forma diversa a seconda delle abitudini alimentari. Rimane da capire perchè i becchi sono cambiati. Darwin ipotizzo che i primi fringuelli fossero arrivati sull’isola dal continente. Questi uccelli iniziano a moltiplicarsi, e sotto la spinta della selezione naturale tendono ad adattarsi all’isola. Per via della crescita della popolazione, alcuni fringuelli si trasferiscono su un’altra isola, ed anche qui tendono ad adattarsi alle caratteristiche della nuova isola, subendo ulteriori modificazione. Ad un certo punto incomincia ad esserci troppa differenza tra i fringuelli delle varie isole, probabilmente compare anche qualche barriera naturale, e gli animali non possono più ibridizzarsi. Nasce così a tutti gli effetti una nuova specie. Tartarughe delle Galapagos La tartaruga è il simbolo delle Galapagos, questo animale dà perfino il nome alle isole. La storia delle tartarughe giganti non è un racconto felice. I primi visitatori quali pirati e balenieri vedevano le tartarughe come fonte di cibo, pensiero rinforzato dal fatto che una tartaruga può vivere per circa un anno senza acqua né cibo. Per questo decine di centinaia di questi animali furono portati sui velieri come scorta di carne fresca durante i lunghi viaggi in mare. Inizialmente esistevano 13 sottospecie, ora ne rimangono solo 10. Le isole dove si trovano le tartarughe sono Floreana, Fernandina e Santa Fè. Gli scienziati pensano che le depredazioni degli animali introdotti successivamente nelle Galapagos, come topi (che ne mangiano le uova), cani e gatti abbiano ridotto la popolazione già decimata. Gli esemplari rimanenti sono circa 15.000, soporattutto nell’isola di Isabela. Darwin rimase colpito dal fatto che si potesse capire dalla forma della corazza da quale isola provenisse una tartaruga. Infatti questo è il modo principale grazie al quale si possono distinguere le diverse specie di tartaruga, e questa osservazione influenzò molto la linea di pensiero di Darwin, che lo portò alla sua teoria dell’evoluzione. La diversa forma della corazza dipende dall’ambiente in cui una tartaruga vive: le tartarughe che popolano le isole più secche, come la tartaruga Hood, hanno carapaci sul davanti, così da poter raggingere la vegetazione, le tartarughe sulle altre isole hanno carapaci a cupola che le aiutano a passare attraverso gli arbusti. Clic sul Beagle per veleggiare verso l’indice Le Galapagos sono un arcipelago di 14 isole vulcaniche situate nell’ Oceano Pacifico, a circa 1000 chilometri dalla costa occidentale dell’ America del Sud. Politicamente l’arcipelago appartiene alla Republica dell’Ecuador. Le isole sono distribuite a nord e a sud dell’equatore, che attraversa la parte settentrionale dell’isola piu’grande, Isabela. Le più vecchie datano circa 4 milioni di anni, mentre le più giovani sono ancora in via di formazione.L’arcipelago è infatti considerato una delle zone vulanicamente più attive della Terra. Il relativo isolamento dovuto alle distanze del continente e l’ampia varietà di climi e di habitat dovuta alle correnti marine delle zona hanno portato all’evoluzione di numerose specie endemitiche di animali e vegetali, della cui osservazione Charles Darwin ha tratto ispirazione per la formulazione della teoria dell’evoluzione. Il suo celebre “L’origine delle specie” contiene numerosissimi riferimenti ai propri studi sulle specie endemiche delle Galapagos. Endemismo questo sconosciuto L'endemismo è il fenomeno per cui alcune specie di animali o vegetali sono esclusivi di un dato territorio. Anche se, tecnicamente, il termine “endemismo” si può applicare anche a territori vastissimi, come interi continenti, risultano interessanti gli endemismi relativi ad areali molto ristretti come quelli insulari, a volte estesi solo per qualche chilometro quadrato. Endemismi nel mondo Gli endemismi sono particolarmente diffusi nelle isole, dove sono favoriti dalle barriere geografiche che evitano la dispersione zoologica: la quantità di endemismi riscontrabili su un' isola è direttamente proporzionale alla sua età geologica ed alla sua distanza dalla terraferma. Altri ambienti possono essere di fatto isolati dalle aree circostanti perché presentano habitat o climi completamente dissimili: le alte vette montane, le caverne, i laghi profondi, le fosse oceaniche … La circoscrizione dell'area in cui un organismo endemico vive fa sì che gli organismi endemici siano estremamente vulnerabili nei confronti di cambiamenti climatici e nella competizione con organismi non autoctoni, cioè non locali. Nel mondo sono considerati importantissimi centri di endemismi ristretti le isole Galapagos , le isole Hawaii, la Nuova Caledonia, il Madagascar , la Nuova Zelanda e le isole Canarie. In Italia risultano molto ricche di endemismi la Sardegna e la Sicilia, nonché le isole minori. In Europa, il maggior centro di biodiversità vegetale è rappresentato dalle Alpi che ospitano circa 5500 specie di piante (il 43%della flora europea) di cui 350 endemiche. A volte una specie diffusa su più territori presenta sottospecie endemiche di singole aree, per esempio l’orso bruno. Flora Nell’arcipelago delle Galapagos ci sono sei fasce diverse di vegetazione, che si estendono dalle coste fino agli altipiani. 1- La zona costiera ospita specie come le mangrovie e i sesuvium; questi hanno la capacità di tollerare quantità elevate di sale nel loro ambiente. 2- La zona arida comprende molte piante grasse, tra cui varie specie di cactus, foreste di fichi d'India giganti, alberi come il palo santo, il palo verde, le acacie spinose e la cordia. 3- La zona di transizione presenta invece meno alberi rispetto alla zona arida e un maggior numero di erbe perenni; la vegetazione è fitta e varia. Questa zona cede il passo alla vegetazione tipica delle foreste nebulari. 4- La zona delle foreste nebulari è predominata dalla specie endemica della Scalesia. Gli alberi sono ricoperti da piante più piccole, come bromeliacee, felci, muschi, epatiche e orchidee. 5- La zona miconia, di alta quota, è quasi priva di alberi e caratterizzata da una fitta vegetazione di arbusti e felci. 6- La zona più elevata ospita carici e felci, la più alta è la felce arborea delle Galàpagos che raggiunge i 3 m di altezza. Sulle isole sono presenti circa 560 specie di piante, di cui un terzo sono endemiche cioè specifiche del luogo. Sono presenti: specie uniche di cotone, di peperoncino, di passiflora, di pomodoro, di guava e di caffè ed intere specie endemiche. Altre specie sono state introdotte dall'uomo per motivi vari, in primo luogo lo sviluppo dell’agricoltura; purtroppo alcune di queste stanno invadendo l'habitat naturale in modo pericoloso ed incontrollato; anche gli animali introdotti stanno causando dei danni. Le specie più importanti: 1- Cactus : Cactus della lava : i fusti raggiungono i 50-60 cm di altezza, il fusto è di colore verde scuro, con numerose costolature, e quasi completamente ricoperto da lunghe spine appuntite, di colore giallo negli esemplari giovani, che divengono grigie col passare degli anni. In estate lungo i fusti sbocciano alcuni fiori di colore bianco-crema, di forma tubolare che sono il nutrimento per api operaie e altri insetti. Queste piante sono tra le prime a colonnizzare le aree devastate dalle eruzioni vulcaniche, risaltando moltissimo tra le rocce scure. Cactus candelabro : è un cactus sempreverde con una caratteristica colorazione bianca; gli esemplari adulti sono di taglia grande e raggiungono i 7 m d’altezza. Crescendo, queste piante tendono ad avere uno sviluppo colonnare. Cactus opuntia : questo cactus è detto anche “pero spinoso” e cresce nei paesaggi aridi dell’isola di S. Plaza. Qui, le iguane terrestri circondano i cactus e aspettano che cadano i gustosi frutti. 2- Palo santo: quest’albero cresce e viene coltivato in aree del Sud America molto diverse, con il risultato che la composizione chimica della pianta, e quindi le sue proprietà, non sono raffrontabili. 3- Palo verde: questo è un albero che si trova facilmente sull’isola Floreana. Le foglie sono molto numerose, ma la caratteristica principale sono le foglioline che ricoprono i sottili numerosi rami. 4- Muschio delle Galapagos: questo ricopre le terre rocciose di molte aree costiere. Questa specie è caratterizzata da foglie grasse e cilindriche con piccoli fiori bianchi a forma di stella. È il nutrimento preferito dalle lucertole della lava. È normalmente di colore verde, ma durante la stagione fredda assume la colorazione tra il rosso e l’arancione. 1- Guava: è originaria dell'America Centrale. È un arbusto sempreverde con foglie pubescenti, a fiori ermafroditi, bianchi e vistosi, solitari o riuniti in piccoli gruppi. Dà frutti di forma variabile e di colore giallo-verde, con polpa bianca o rossa, con un gradevole sapore dolce, agrodolce o acido, con numerosi semi. Resiste anche a basse temperature. 2- Fiore della passione : si può trovare sopra ai rami o alle gemme delle piante rampicanti, in un'area compresa tra il livello del mare e la zona dello Scalesia (circa fra i 300 e i 600 metri sopra il livello del mare). 3- Caocatillo: questo cresce solamente sui versanti puù a sud delle isole Santa Cruz e San Cristobal, circa fra i 500 e i 700 m di altitudine. Nelle zone in cui si trova la Miconia, l’arbusto del caocatillo è la pianta più alta, raggiunge infatti dai 2 ai 5 m di altezza. Fauna Le Galapagos presentano numerose specie di animali, tra le quali numerose sono endemiche : • Iguana marina : l'unica iguana al mondo a cibarsi in mare, infatti può restare immersa in acqua per un'ora e si nutre di alghe. E’ endemica delle Galapagos. La sua pelle è scura tendente al nero. Sul volto ha spesso "fregi" bianchi: si tratta del sale espulso da ghiandole speciali poste vicino al naso. Darwin la definì "una creatura di aspetto orribile, di colore nero sporco, stupida e lenta di movimenti”. • Iguana terrestre delle Galápagos : è un terzo più grande dell'iguana marina. Si tratta del secondo animale terrestre più grande delle Galapagos, dopo le tartarughe. Si nutrono di cactus in particolare dei loro frutti: si arrampicano su queste piante e ne fanno cadere il fiore. Se hanno l'occasione mangiano anche carogne di animali, pertanto non sono completamente vegetariane. La loro pelle tende al giallo e all'azzurro. • Tartaruga gigante delle Galápagos : deriva dallo spagnolo “galapagos” da cui appunto prende il nome l'arcipelago; è la tartaruga più grande del mondo e può raggiungere i 250 kg di peso. E' vegetariana e la sua digestione è talmente lenta che un pasto può impiegare fino a tre settimane perché venga digerito. E’ tra gli animali più longevi del mondo. Possono vivere circa 2 secoli. • Sula dai piedi azzurri : si tratta di un uccello acquatico caratterizzato da zampe pinnate di un bel colore celeste, il petto bianco, le ali marroni mentre le piume del capo e della schiena sono alternate tra marrone chiaro, scuro e particolari sfumature di bianco: il maschio le usa per attirare le potenziali partner durante la danza di corteggiamento, la femmina per tenere al caldo le uova e i piccoli. E' possibile osservare i loro nidi nei pressi delle scogliere. Sula piedirossi: la Sula dai piedi rossi, con piumaggio più omogeneo sulle sfumature dell'argento e pigmentazione attorno agli occhi celeste e rosa, oppure, la Sula Mascherata dal piumaggio bianco con mascherina nera intorno agli occhi e parte del piumaggio delle ali sempre nero. Si nutre in mare, fa il nido a terra e si appollaia sugli alberi costieri. Le Galapagos ospitano una delle più popolose colonie al mondo. Fringuelli di Darwin : termine comune per indicare 13 specie di fringuelli unici al mondo. Pinguino delle Galápagos : stranamente in questa zona si trova un’incredibile specie di un particolare volatile, il pinguino delle Galapagos, quest’ultimo vive appunto nel caldo ed arido luogo di queste isole, presso l'equatore. Cormorano delle Galápagos : questo cormorano attero non è capace di volare. Si pensa che i primi uccelli di questa specie che giunsero all'arcipelago sapessero volare, ma dal momento che non trovarono cibo nei pressi delle coste, sopravvissero solamente quelli che riuscivano a nuotare e tuffarsi in mare pertanto l'uso delle ali andò perduto. Tursiope: Un tursiope spunta in superficie nelle acque delle Galapagos. Grazie al volto "sorridente", all'intelligenza e alla familiarità con l'uomo, è la specie di delfino più studiata e amata. I fringuelli delle isole • • • • • • • • I fringuelli di Darwin sono il simbolo dell'evoluzione sulle isole. I fringuelli sono uccelli piccoli e dalla colorazione poco attraente. Darwin riferì che ciascuna specie presentava un becco con una morfologia diversa. Questi becchi sono il risultato della selezione naturale. Darwin osservò che gli animali presenti sulle diverse isole mostravano notevoli differenze a seconda del territorio in cui vivevano. Erano presenti ben tredici specie di fringuelli : sei specie vivevano sugli alberi cacciando degli insetti; sei specie vivevano a terra nutrendosi di semi e di insetti; una specie viveva nei cespugli cibandosi di fiori e di frutti. Il fringuello operaio catturava gli insetti da sotto la corteccia degli alberi, utilizzando una spina di cactus che portava nel becco. L’origine delle diverse specie di fringuelli si ritiene sia la seguente: all’inizio nelle isole Galapagos non esistevano fringuelli. Con un mezzo sconosciuto, alcuni di essi giunsero in una delle isole. Venne fondata una popolazione e su di essa agirono la deriva, la consanguineità e la selezione. Questa popolazione riuscì ad adattarsi all’ambiente insulare. In una seconda tappa, alcuni fringuelli colonizzarono un’altra isola. Venne fondata in essa un'altra popolazione e i fringuelli si adattarono al nuovo ambiente. Per un po’ di gossip clicca il colibri Quando alcuni fringuelli della seconda isola tornarono all’isola originaria, le popolazioni erano già tanto diverse (si erano formati meccanismi di isolamento riproduttivo) da essere già specie distinte. Il processo di colonizzazione venne ripetuto, coinvolgendo le diverse isole. Il risultato finale è la presenza nelle isole Galapagos delle 13 specie di fringuelli che conosciamo attualmente. Più precisamente, può darsi che fosse presente un allele poco frequente; questo fenotipo, non essendo incompatibile con le condizioni dell’ambiente, portò allo sviluppo di una popolazione con tale allele dominante, quind,i aumentando quella popolazione, si continuò ad avere un pool genico differente da quello originario. Tuttavia questo provocò una speciazione, ossia la nascita di nuove specie per il raggiungimento dell’isolamento produttivo. Non tutti gli isolati periferici, tuttavia, possono essere considerati “specie nascenti”, infatti alcuni tendono ad estinguersi del tutto. Alcuni individui migrarono nelle isole più vicine; le diverse condizioni ecologiche delle varie isole dell’arcipelago provocarono variazioni significative nelle abitudini alimentari delle piccole popolazioni di fringuelli per cui, sotto la selezione naturale, sopravvissero solo quelli che avevano un particolare fitness, al punto che i loro pool genici differivano talmente l’uno dall’altro da impedire l’interfecondazione , fino ad arrivare ad una nuova speciazione per ogni isola. A proposito di fringuelli ed evoluzione … un po’ di gossip !!! Il biologo Stephen Jay Gould diceva che la scienza non venera dèi e non crea miti, ma che la gente ha bisogno di leggende, come Darwin che osserva i fringuelli, li classifica e scopre l’evoluzione. Darwin e i suoi fringuelli sono diventati un fenomeno indimenticabile nella memoria della gente. Le osservazioni di Darwin Charles Darwin sbarcò alle Galàpagos il 15 settembre del 1835. Raccolse un campione di fringuello a Chatham, a Charles e a James, e studiandoli scoprì che ogni isola aveva una propria specie endemica: differivano tra loro per la lunghezza del becco e per il colore. Confusione ornitologica Con i fringuelli Darwin fece una confusione apocalittica: non li aveva riconosciuti come appartenenti a un’unica famiglia e non era stato in grado di classificarli. Quando tornò a Londra Darwin si accorse di aver fatto questi due errori madornali. Quindi raccolse tutti gli uccelli e li consegnò al famoso ornitologo londinese John Gould, che li classificò in tredici specie appartenenti tutte alla stessa famiglia. Solo da quel momento scattò l’interesse di Darwin per i fringuelli. Nascita di una leggenda Nel 1909 qualcuno suggerì che, giunto alle Galàpagos, egli capì improvvisamente l’evoluzione. Il figlio Francis però negò, provando che suo padre aveva iniziato a parlare di evoluzione solo nel 1837. D’altra parte, nel 1935, l’Ecuador festeggiò il centenario della visita alle Galàpagos per commemorare l’importante ricorrenza… Mah, non si sa proprio a chi credere! Seguiamo gli esperti Forse ha ragione John Van Wyhe, eperto di Darwin, quando chiede di proporre la figura di Darwin in modo attuale che tenga conto delle scoperte compiute in tutti questi anni! • L’iguana di Darwin Era solo un cucciolo quando fu preso e portato in quel losco negozio. Non capì subito come avesse fatto ad arrivare dalla sua terra d’origine. Il negozio era una piccola stanza con una luce fioca dove un uomo, il negoziante, stava sempre ad aspettare che arrivassero i clienti ai quali vendere l’insolita “merce”.Il cucciolo era costretto a stare in una piccolissima gabbia e tra l’altro era l’unico animale a stare da solo; di questo se ne dispiacque un po’, ma poi non si preoccupò più di niente a parte il fatto di nascondersi dalle luride mani di quell’uomo che con sveltezza gli metteva dei piccoli stracci di cibo in una ciotola sporca e puzzolente. Lui era un iguana, un cucciolo d’iguana che veniva disprezzato da tutti, infatti il suo arrivo era stato un errore, avevano sbagliato animale, un iguana non poteva essere portata in un negozio da animali da compagnia per le ricche signore; chi l’avrebbe mai presa! ma non si poteva tornare indietro, un altro viaggio alle Galapagos sarebbe costato troppo. Così, se ne stava lì ad osservare cosa gli succedeva intorno, o meglio fuori dalla gabbia, soprattutto gli interessavano le clienti, quasi sempre grosse signore. Queste avevano lunghi vestiti colorati e lunghe piume in testa che gli facevano paura. Un giorno alcuni curiosi gli si avvicinarono, lui si ritrasse impaurito dietro la coda, ma lo stavano solo guardando con disprezzo, infatti i loro occhi erano colmi di disgusto e alla fine comprarono due graziosi uccellini. Lui rimase lì per tempo, circa tre mesi, quando un giorno il suo padrone vide nel giornale che un certo naturalista, Charles Darwin, andava a fare un importate viaggio intorno al mondo su una importante nave, il Beagle, in partenza da Devonport, nel porto di Falmouth, in Inghilterra proprio a due passi dal negozio. Così, lo portò con la gabbia al porto e lo affidò, speculandoci un po’ su, a quel naturalista che con aria stupita lo prese con sé. Quel lunghissimo viaggio lo passò dentro una stanza, ma all’interno di un gabbia molto più confortevole e grande di quella precedente. Si trovò subito bene, l’ambiente lo faceva sentire a suo agio e in tranquillità e nulla gli mancava a parete la sua cara terra. Darwin lo guardava sempre come felice di poterlo fare, e nel frattempo lo disegnava su un squadernino e scriveva tanto e tanto di lui; la piccola iguana si sentiva finalmente apprezzata. Rimasero insieme per tantissimo tempo, circa due anni, quando poi lo scienziato lo dovette riportare nel suo habitat, la sua casa che da tanto non vedeva. L’iguana era felice di tornare e rivide tutti, ma fu dispiaciuto perché dopo qualche tempo anche la nave di Darwin ripartì per il mare. Ormai però era felice, era il più coccolato da tutti, non faceva altro che raccontare le sue avventure e gli intrepidi episodi vissuti sulla nave e ancora prima in quello squallido negozio. Anche se fu solo una parte della sua vita, Darwin e quella magnifica, anche se un po’ pericolosa esperienza, se la porterà per sempre nei suoi ricordi e nel suo cuore. Biodiversità Minor variabilità significa minori possibilità di sopravvivere La Convenzione sulla Biodiversità afferma il valore caratteristico della diversità biologica e dei suoi vari componenti: ecologici, genetici, sociali ed economici, scientifici, educativi culturali, ricreativi ed estetici. La Convenzione riconosce inoltre che l'esigenza fondamentale per la conservazione della diversità biologica consiste nella salvaguardia in situ degli ecosistemi e degli habitat naturali, col mantenimento e ricostruzione delle popolazioni di specie vitali nei loro ambienti naturali. Biodiversità è la varietà delle forme di vita vegetali e animali presenti negli ecosistemi del Pianeta. Il termine viene anche usato per indicare la variabilità genetica all'interno di una specie. La sopravvivenza di ogni specie dipende dalla varietà di popolazioni che la compongono. Darwin, l’evoluzione attraverso la selezione naturale Come dice il nome questa teoria fu appoggiata e dichiarata da Charles Darwin che affermava che l’evoluzione delle specie animali e vegetali avveniva per selezione naturale e ciò portava alla variabilità dei caratteri. Darwin diceva che tutti gli animali si sono creati dall’evolversi di un’unica specie e attraverso la selezione naturale si sono distinti nelle varie specie. Alla base della teoria della selezione naturali ci sono tre punti: la variabilità dei caratteri, la lotta per l’esistenza, la competizione vantaggiosa o svantaggiosa. Darwin diceva:” Tutti gli esseri viventi si riproducono in quantità superiori alle reali possibilità di sopravvivenza e danno vita a individui fra loro differenti per alcune caratteristiche, la cui comparsa è del tutto casuale”. Nella lotta per la sopravvivenza, l’ambiente opera una selezione naturale mantenendo in vita solo gli individui, nati casualmente con caratteristiche che li rendono più adatti; queste variazioni casuali sono ereditarie e gli individui le trasmettono alla discendenza, attraverso gli incroci, le variazioni favorevoli si accumulano di discendenza in discendenza, permettendo l’evoluzione della specie. Questo meccanismo porta alla differenziazione e all’origine delle varie specie, le cui forze generatrici sono la selezione naturale e l’evoluzione. In seguito con Mendel e la nascita della genetica si scoprirà che le variazioni non sono casuali. APPROFONDIMENTO In realtà cosa rimane della teoria darwiniana, oggi, all’interno del mondo evoluzionista? Parlando di evoluzione occorre distinguere tra evento e meccanismo. L’evento è la teoria di Darwin, cioè ciò che ha detto. Il meccanismo invece è la selezione naturale. Per gli evoluzionisti l’evento è un fatto discutibile. In più come scienziati devono spiegare ogni fenomeno con cause naturali. Questo è condiviso da tutti i Darwinisti e basta e avanza per spiegare, perché appoggiano Darwin e non Chambers, Saint George Mivart o lo stesso Wallace. Le diverse teorie sull’evoluzione della terra La teoria CREAZIONISTA: con la formazione della Terra ci fu la creazione di tutte le specie presenti sulla Terra all’inizio del Mondo. Esiste anche il creazionismo religioso che è la credenza che l’Universo, la Terra, l’uomo e la vita sia stato creato da una o più divinità. La teoria DELLE CATASTROFI: Georges Leopold Chretien Frédéric Dagobert Cuvier, ne fu il fondatore. Questa teoria dice che la maggior parte degli organismi viventi nel passato sarebbero stati spazzati via da numerosi cataclismi e il mondo sarebbe stato ripopolato dalle specie sopravvissute. La teoria sull’EREDITA’ DEI CARATTERI ACQUISITI: Lamarck fu il primo a coniare questa teoria, era un biologo, zoologo e botanico francese. Disse che gli organismi, così come si presentavano, erano il risultato di un processo graduale di modificazione che avveniva sotto la pressione delle condizioni ambientali. Lamarck per prima cosa ha affermato che pochi animali sono mutati, ma le variazioni più evidenti si sono manifestate quando l’animale utilizzava una certa parte del proprio corpo, questa si modificava aiutandolo e facendolo sopravvivere all’ambiente, mentre se non la utilizzava questa si atrofizzava. Lamarck affermava anche che i nuovi caratteri acquisiti o persi venivano trasmessi ai propri discendenti. LA SCIENZA OGGI DARWIN, EINSTEIN, così lontani, così vicini Darwin e Einstein sembrerebbero, a prima vista, non avere alcun punto in contatto. Eppure ci sono delle somiglianze tra il fisico e il naturalista. Il punto di contatto più evidente è il fatto che pur non essendo dei filosofi hanno entrambi un loro posto ben definito nella storia della filosofia;perché il loro lavoro ha interessato argomenti di particolare interesse in un modo nuovo e radicale da creare interesse anche dove non c’era un pubblico di specialisti. Nel concreto, entrambi hanno dato un nuovo posto all’uomo nel creato: - Darwin calandolo a pieno nel regno animale; - Einstein invece ridefinendo i concetti di spazi e di tempo facendo capire che la nostra percezione degli eventi è imprecisa. In entrambi i casi le discussioni di carattere pubblico non sono quasi mai state improntate ad un reale dibattito sulla teoria, ma quasi esclusivamente sulle sue implicazioni di carattere etico e morale. Si può notare che gli elementi posti in discussione, hanno più una valenza emotiva che scientifica, in quanto vanno a toccare ambiti dai quali generalmente le scienze esatte sono escluse. Il lavoro necessario per ottenere una buona rappresentazione mentale di queste teorie porta a dare giudizi non sul merito, ma delle eventuali conseguenze sul piano della coscienza personale e dell’etica. Biodiversità, il valore Terra è madre della Biodiversità. La terra, una riserva di vita. Non inquinare e dai un giorno di vita in più alla Terra. Il più grande mistero è l’origine della vita per questo vale comunque la pena di rispettarla. Darwin si è comportato come un cucciolo di leone: ha seguito la propria strada e ha avuto ragione. La Biodiversità è importante perché la Terra è un unico insieme di organismi e se muore una specie animale o vegetale nel mondo è come se morisse una parte di noi stessi. Salviamo la Terra proteggendo la Biodiversità. Rispetto per la vegetazione, Rispetto per gli animali, Rispetto per gli esseri umani: RISPETTO PER LA VITA! Salviamo il Mondo iniziando a prenderci cura dell’ambiente. Umani, non diventate gli assassini della Terra. THOMAS ALVA EDISON “Un imprenditore nella scienza” Thomas Alva Edison nacque l’11 febbraio del 1847 a Milan, piccola ma attivissima città dell'Ohio , che diventerà famosa per le sue barche a vela, dal padre Samuel e dalla madre Nancy. Figlio di povera famiglia, è costretto ad abbandonare la scuola dopo pochi mesi di frequenza a causa di problemi finanziari; riceve una sommaria istruzione dalla madre e, a soli 12 anni, inizia a vendere giornali sui treni della "Grand Trunk Railway", dedicando il tempo libero ai suoi primi esperimenti con apparecchiature elettriche e meccaniche. Nel suo libro Thomas Alva Edison ci racconta in persona i suoi lampi di genio, ma ci parla anche di sé, della sua infanzia, della sua straordinaria adolescenza e del suo incredibile modo di vivere e di lavorare. In primo luogo Edison è stato definito “L’uomo che inventò il futuro”. Fu lui che cominciò a distribuire l’energia elettrica nelle case e nelle fabbriche; fu lui a inventare la lampadina a incandescenza e a scoprire il modo di riprodurre la voce e la musica. Grazie a lui oggetti come il telefono e la radio raggiunsero un gran numero di persone cambiando il nostro modo di vivere. Depositò più di mille brevetti, guadagnò milioni di dollari e investì il denaro nella ricerca di nuove invenzioni. Perseguì sempre l’idea che la scienza e la tecnologia devono servire a migliorare la qualità della vita della gente. Prosegui con un clik sulle icone animate Edison era l’ultimo di sette figli. Nel 1855 la famiglia Edison si trasferisce a Port Huron nel Michigan. Edison voleva guadagnare denaro per poter portare avanti il suo piccolo laboratorio scientifico che aveva costruito nel garage della sua abitazione. Il giorno di natale del 1871 si celebrò il matrimonio tra Edison e Mary Stilwell, ma il giovanotto era sempre più occupato con il suo lavoro, così da interessarsi poco alla moglie. Nel 1882 purtroppo, Mary muore, ma intanto per Edison, gli affari vanno a gonfie vele. È il 1885 e Edison, si innamora di Mina Miller e nel 1886 i due si sposano. Edison, purtroppo lascia il nostro mondo nel 1931 a ottantaquattro anni. Le luci di tutti gli Stati Uniti, per un minuto, verranno spente in segno di rispetto. IL FONOGRAFO Il fonografo è uno dei primissimi strumenti pensati per poter registrare e riprodurre il suono, progettato da Thomas Alva Edison.Circa trent’anni dopo l’invenzione, Edison era riuscito a realizzare un ripetitore telegrafico in grado di incidere i punti e le linee su un disco, disegnando una traccia a spirale con una piccola punta, in modo che uno stesso messaggio potesse essere ripetuto più volte senza l’intervento dell’operatore.In precedenza già era riuscito a registrare la voce umana su fogli di carta anneriti . Si trattava di uno strumento (formato da un corno e uno stilo) in grado solo di registrare ma non di riprodurre: forse ideato con il solo scopo di archiviazione.Edison annunciò l’invenzione del fonografo il 21 novembre 1953 . Il primo schizzo del fonografo apparso sui diari di Edison risale al 12 agosto 1877 e nello stesso anno ne diede una dimostrazione pratica ai propri collaboratori.Essi si trovavano di fronte ad un oggetto costituito da un rullo di ottone di circa 10 di diametro e di lunghezza, sostenuto da un asse filettato. Sul cilindro era tracciato un solco a spirale di 2,5 di larghezza e la superficie del cilindro era ricoperta da un foglio di stagnola. Durante la registrazione, il cilindro ruotava e la stagnola veniva sfiorata dalla puntina collegata alla membrana vibrante. La puntina, seguendo le oscillazioni della membrana, incideva una traccia profonda nella stagnola che, tesa sopra al solco, poteva cedere sotto la pressione. Per la riproduzione, il processo sarebbe stato inverso, con l’unica differenza che in questo caso veniva utilizzata una seconda membrana, molto più elastica, posta all’altra estremità dell’apparecchio. Il solco con le sue variazioni di profondità, faceva vibrare la membrana restituendo il suono registrato. Il funzionamento era quindi alternativamente di registratore o riproduttore.Per nulla scoraggiato dallo scetticismo dei collaboratori, Edison iniziò così a girare la manovella che metteva in moto il sistema e parlando in direzione del diaframma pronunciò la seguente frase: “Mary had a little lamb” (“Mary aveva un agnellino”). Addirittura, senza saperlo, aveva ipotizzato la prima , di seguito un suo pensiero: “Un abbonato del telefono può installare su un apparecchio un fonografo che, a ogni chiamata, comunicherà all’ufficio centrale che è uscito, e che sarà di ritorno ad una certa ora. Allo stesso modo un abbonato, chiamandone un altro e non trovandolo a casa, potrà fare la sua comunicazione e registrarla sul Fonografo della persona chiamata”. La registrazione di musica, al contrario, sarebbe stato un mercato totalmente nuovo ed Edison, che pochi anni prima era rimasto “scottato” dall’insuccesso ottenuto dal suo innovativo sistema di voto elettronico, non era più disposto a rischiare puntando risorse su un mondo sconosciuto. Edison intravedeva per il fonografo un futuro, non tanto per la registrazione della musica, ma soprattutto per la dettatura di lettere negli uffici, la creazione di libri per non vedenti e l’insegnamento della dizione. Una volta riportato il cilindro al punto di partenza, sistemò l’ago sulla seconda membrana nel solco impresso nella stagnola dalla prima, riprese a girare la manovella e il fonografo ripeté un suono vagamente simile alla frase pronunciata poco prima. La qualità era pessima, ma le basi erano state poste. Edison ottenne il della propria invenzione e insieme ad alcuni finanziatori creò la “Edison Speaking Phonograph Company”, non per vendere le macchine direttamente al pubblico, ma per installarle nelle fiere di paese e nei , dove il pubblico avrebbe potuto farle funzionare utilizzando dei gettoni. In questo modo si poteva cominciare a sfruttare la curiosità creata dalla novità e cominciare a diffondere una certa conoscenza delle possibilità della nuova invenzione. “DIZIONARIETTO EDISONIANO” Edison creò gli ascensori, le automobili a benzina, le automobili elettriche, le bambole parlanti e le batterie ricaricabili. Mentre studiava il modo per aiutare le persone sorde inventò il telefono. Poi creò i brevetti, le centrali elettriche, idroelettriche e solari. Il cinematografo, il fonografo, la lampadina a incandescenza, il cinetofono, il dittafono, la macchina per scrivere, la sedia elettrica, il tassimetro. Di seguito inventò il circuito che fa passare l’energia elettrica e l’alfabeto a codice morse. Inventò il conduttore, la corrente elettrica, la dinamo e molte altre invenzioni molto importanti…. CURIOSITA’ Nel 1993, durante una battaglia legale in un tribunale della California, è tornata alla mente uno dei momenti più bizzarri della storia della scienza americana. Negli anni a cavallo del 1880 Edison stava intensamente lavorando ad un grande e rivoluzionario progetto di distribuzione dell’elettricità. Era il passo successivo e decisivo alla invenzione della lampadina, invenzione che permetteva di fantasticare nuovi orizzonti ma che rischiava di rimanere un’invenzione inutile.. Con la sua primordiale rete elettrica Edison pose le basi per un impero economico controllando cavi e generatori della città di New York (la prima che aveva adottato questo sistema). Il passo successivo era estendere questo sistema alle altre grandi città. Ma questo tipo di distribuzione (basata sulla DC, corrente diretta) aveva un limite: non poteva estendersi per molti isolati, c’era bisogno di molti (e rumorosi) generatori . Ma l’eco che il marchio Edison portava riusciva a nascondere questo difetto. LA LAMPADINA La lampadina, quella tradizionale “ad incandescenza”, è stata inventata da Edison circa un secolo fa, durante il periodo della seconda rivoluzione industriale, quasi contestualmente all’invenzione dell’energia elettrica. Com’è a tutti evidente si e trattato di un’invenzione di grandissima portata che ha cambiato di molto le abitudine di vita. Elementi peculiari delle lampadine sono la tensione che si misura in Volt (V) e la potenza misurata in Watt (W). Quest’ultimo parametro, considerato singolarmente, non sta ad indicare la luminosità, il flusso. Le lampadine si presentano sotto svariate forme quali a sfera (le più comuni), a goccia, a tortiglione, a peretta, ecc. L’attacco delle stesse può essere a vite o a baionetta, di svariati materiali: ottone, alluminio, acciaio, ecc. Possono essere ad attacco c.d. “GRANDE” ed ad attacco c.d. “PICCOLO”, rispettivamente indicale con la sigla E27 ed E14, dove “E” sta ad indicare l’inventore delle lampadine, ossia Edison, mentre il numero posto subito dopo la “E” indica il diametro dell’attacco in mm. Quella tradizionale, inventata da Edison, è detta ad incandescenza in quanto l’illuminazione si ottiene portando un filamento metallico di tungsteno all’incandescenza ad una temperatura molto alta. Il filamento di tungsteno viene collocato sotto vuoto in assenza di ossigeno in un’ ampolla, generalmente di vetro. Le lampadine ad incandescenza, nonostante la concorrenza di altre tecnologie, pensate alla lampade alogene ai neon, rappresentano a tutt’oggi la fonte principale di illuminazione. Si dice che la lampadina inventata da Edison sia poco efficiente in quanto gran parte dell’energia viene trasformata in calore anziché in luce. Lise Meitner …Amo la fisica, mi sarebbe difficile immaginare la mia vita senza. E’ una specie di amore personale, come per una persone a cui si deve molto. E io, che soffro tanto di coscienza sporca, sono fisica senza nessuna cattiva coscienza. Lise Meitner (Vienna, 7 novembre 1878 - Cambridge, 27 novembre 1968) è stata una fisica austriaca. Fra le sue opere spicca la spiegazione teorica della prima fissione nucleare, riuscita a Otto Hahn nel 1938, per cui ha anche ricevuto il premio Nobel. Dalla scoperta di Lise pochi anni dopo nacque la bomba atomica, ma lei si batté sempre per l’uso pacifico dell’energia nucleare. Nonostante le tre candidature, non le venne mai conferito il premio Nobel. Il nucleare e la bomba atomica STORIA FISSIONE La scoperta della fissione nucleare risale al 1939, quando dei chimici tedeschi, Otto Hahn e Fritz Strassmann(prendendo spunto dagli esperimenti di Fermi del 1934), riuscirono a dividere un nucleo di uranio in due parti pressoché uguali tramite bombardamento con neutroni, in seguito fu la fisica austriaca Lise Meitner che spiegò il processo della fissione nucleare. FUNZIONAMENTO FISSIONE La fissione consiste nella rottura del nucleo di un atomo tramite un neutrone che si scontra con esso(uranio 235 o plutonio 238)nello scontro parte di materia sparisce in questo modo si produce una grande quantità di energia, sotto forma di calore, verso l'esterno. SCORIE RADIOATTIVE Attualmente sono principalmente proposti due modi per depositare le scorie (preventivamente solidificate se liquide o gassose): per le scorie a basso livello di radioattività si ricorre al deposito superficiale, ovvero il confinamento in aree terrene protette e contenute all'interno di barriere ingegneristiche; per le scorie a più alto livello di radioattività si propone invece il deposito geologico, ovvero allo stoccaggio in bunker sotterranei profondi e schermati. Fusione nucleare L'energia generata nelle stelle, secondo le teorie più accreditate del XX secolo, è l'effetto di una reazione nucleare che avviene nel loro interno, detta 'fusione nucleare: due nuclei di isotopi di idrogeno si fondono formando un nucleo di elio. Questa reazione può aver luogo solo quando gli atomi di idrogeno sono molto veloci (quindi hanno una temperatura elevata) e molto prossimi (quindi si è in presenza di una pressione elevata). Le Bombe emettono radiazioni 1) La bomba atomica o bomba A, la prima ad essere costruita, sfrutta una reazione di fissione di uranio arricchito al 90%. 2)La bomba all'idrogeno o bomba H invece sfrutta la fusione fra nuclei di deuterio e trizio, riuscendo così a sprigionare molta più energia: questo tipo di bombe è il più potente, finora inventato, in assoluto. 3) La bomba al neutrone. 4) La bomba al cobalto, o bomba gamma 5) arma radiologica Hiroshima e Nagasaki: risorgere dalle ceneri Nel corso di una riunione tenutasi negli Stati Uniti a maggio 1945, furono suggeriti, come obiettivi, le città di Kyoto, Hiroshima, Yokohama, Kokura e Nagasaki. Alla fine la scelta cadde su Kyoto, noto centro intellettuale giapponese che proprio per questo dopo fu risparmiata e sostituita con Kokura, Nagasaki, e Hiroshima, che ospitava un importante deposito dell'esercito, in cui un'esplosione nucleare avrebbe avuto effetti maggiormente catastrofici, dato che le colline che la circondavano avrebbero amplificato l'effetto della bomba. Il bombardamento di Kokura non avvenne, ma purtroppo nel 6 agosto 1945 una bomba atomica chiamata ”Little Boy” venne sganciata su Hiroshima facendo sparire più di 90.000 persone. La stessa sorte toccò a Nagasaki dove nel 9 agosto 1945 un’altra bomba di nome “Fat Man” venne sganciata uccidendo al istante 140.000 persone. LEVI, UN UOMO Levi nacque a Torino il 31 luglio del 1919 da una famiglia di origini ebraiche. Nel 1937 si diplomò e si iscrisse al Corso di laurea in chimica presso l’Università di Torino. Nel 1938 entrarono in vigore in Italia le leggi razziali che introducono gravi discriminazioni ai danni dei cittadini italiani che il regime fascista considera “di razza ebraica”. Venne trasferito nel campo di smistamento di Fossoli per poi essere deportato ad Auschwitz. Riuscì a sopravvivere alle persecuzioni grazie alla sua attività di chimico. Morì nel 1987. Primo Levi ci racconta la sua esperienza nel libro: Se questo è un uomo. “Se questo è un uomo” è un romanzo autobiografico, venne scritto come testimonianza di un avvenimento storico e tragico,il quale rivive insieme all’autore tutta la sofferenza di quei giorni. Si tratta di un’esperienza che porta alla riflessione. Riassunto: Arrivato nel campo Primo Levi viene spogliato e gli vengono rasati i capelli. Non aveva più un nome, ma lui, e tutta la gente che era lì, era riconosciuta solo per un numero. Lui, per i nazisti, si chiamava 174 517. Viene scelto tra tutti i prigionieri per lavorare nei laboratori chimici con il compito di aiutare un altro prigioniero il nome Jean. Nell’Ottobre del 1944 le armate dell’esercito russo avanzano verso la Germania. Il lager nazista è pensato per trasformare gli uomini in vere e proprie bestie, costretti a lottare gli uni contro gli altri per la sopravvivenza. La vita nel lager è descritta come una realtà incredibilmente alienante, in cui gli uomini e le donne subivano ogni tipo di sopruso, la morte è descritta come un evento della quotidianità. Primo Levi Se questo è un uomo • • Voi che vivete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo che lavora nel fango che non conosce pace che lotta per mezzo pane che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, senza capelli e senza nome senza più forza di ricordare vuoti gli occhi e freddo il grembo come una rana d'inverno. Meditate che questo è stato: vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore stando in casa andando per via, coricandovi, alzandovi. Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi. Questa è una poesia di immagini che “raccontano” la vita dei prigionieri nei campi di concentramento o nei campi di lavoro tedeschi. Responsabilità senza tempo Il desiderio di potenza può accecare l’uomo a tal punto da far male ai propri fratelli. Lise invece si batté sempre per la pace e l’uso pacifico dell’energia nucleare, sfruttando la ricerca scientifica. Levi, dopo la guerra, con il suo libro raccontò gli orrori vissuti in campo di concentramento. Non dimentichiamo mai. Non esiste una scienza buona o cattiva, esiste la scelta buona o cattiva dell’uomo nel farne uso.