L’aumento dell’IVA sarebbe una scelta sciagurata per l’economia e una batosta per le famiglie. “L’aumento dell’Iva in manovra sarebbe una scelta sciagurata - sottolinea Marco Venturi, Presidente Confesercenti - per l’economia e per le famiglie italiane. Un semplice calcolo basta a dimostrare l’insensatezza di questa eventuale scelta che farebbe due vittime certe, i consumi (e quindi gran parte delle speranze di ripresa economica) e le famiglie, soprattutto quelle meno abbienti”. Se dunque si desse credito alle ipotesi più gettonate - spiega una nota Confesercenti - gli aumenti delle aliquote IVA dovrebbero fornire un gettito compreso tra i 6 e i 10-11 miliardi di euro.Questo significherebbe un incremento medio dell’esborso per le famiglie (ipotizzando che le quantità consumate siano costanti) a sua volta compreso tra 250 e 400 euro l’anno, cioè in percentuale, tra l’1 e l’1,7% in più. Ma questi aumenti di prezzo dei beni potrebbero produrre anche una riduzione dei consumi, già bassi, delle famiglie fino a ridurli di un altro punto decimale e collocarli allo 0,2% per il prossimo anno, visto che già oggi molte famiglie hanno esaurito il cuscinetto rappresentato dal flusso di risparmio e la crisi ha anche ridimensionato la platea dei soggetti che possono contare sull’aumento del grado di indebitamento per sostenere il tenore di vita. Man mano che le famiglie interiorizzano che le prospettive di medio termine sono poco promettenti, potrebbe anzi verificarsi anche un nuovo aumento della quota di risparmio di natura precauzionale, finalizzata a fronteggiare eventuali shock inattesi sul reddito. In tali condizioni l’economia italiana sprofonderebbe ancora di più nella stagnazione: altro che Pil positivo, occupazione da difendere, ripresa della attività delle imprese da favorire. Misure come l’aumento dell’Iva fanno a pugni con la realtà vera del Paese che invece esprime difficoltà a non finire: le famiglie si ritrovano a subire i contraccolpi della politica fiscale in un momento in cui non hanno avvertito ancora i benefici della ripresa che è ancora troppo fragile per imprimere una svolta all’andamento dell’occupazione. Il reddito disponibile manterrà a stento il ritmo dell’inflazione, e stenterà ad aumentare in termini reali. Gli aumenti dei consumi restano quindi di modesta entità, e condizionati dall’ipotesi che la fase di riduzione del tasso di risparmio – che ha impedito sinora il loro crollo e che, secondo nostre previsioni, spiega quasi metà della futura debole crescita - continui ancora. Quest’anno di conseguenza la crescita della spesa delle famiglie – senza contare la manovra - non dovrebbe superare l’1% e nel 2012 attestarsi allo 0,3%. “Non si vuol proprio comprendere - insiste Venturi - che la via obbligata ma anche quella certamente virtuosa è la riduzione della spesa, il taglio coraggioso degli sprechi della politica (dalle province ai micro comuni, dalle comunità montane alla miriade di consulenze), la semplificazione e aggregazione della pletora di servizi pubblici. Senza dimenticare quella priorità costituita dalla necessità di privilegiare gli investimenti ed il lavoro”. Retribuzioni ancora ferme a luglio Le retribuzioni contrattuali orarie continuano a restare ferme nel confronto mensile, registrando a luglio una variazione nulla rispetto a giugno, mentre segnano un incremento dell'1,7% rispetto a luglio 2010. Lo comunica l'Istat. L'inflazione a luglio si e' attestata al +2,7% annuo. Il rialzo tendenziale delle retribuzione rimane, dunque, inferiore a quello dei prezzi al consumo. A fronte di un aumento tendenziale medio delle retribuzioni pari all'1,7%, i settori che presentano gli incrementi più elevati sono: militari - difesa (3,7%), forze dell'ordine (3,5%) e attività dei vigili del fuoco (3,1%). Si registrano, invece, variazioni nulle per ministeri, regioni e autonomie locali, servizio sanitario nazionale e scuola,in conseguenza del blocco della contrattazione nella Pubblica amministrazione. A luglio, sottolinea inoltre l'Istat, sono stati rinnovati due accordi riguardanti i dipendenti delle aziende municipalizzate del servizio smaltimento rifiuti ed i giornalisti. Nessun accordo e' scaduto nel mese. Vendite alimentari ferme. Non food sotto zero Secondo quanto rivela l’Istat, a giugno le vendite al dettaglio dei prodotti alimentari registrano una variazione nulla, restando ferme rispetto allo stesso mese del 2010 con il settore non food che segna una caduta dell'1,8%. A trascinare al ribasso le vendite di giugno è quindi il settore non alimentare. In particolare a subire le diminuzioni più marcate sono elettrodomestici, radio, tv e registratori (-5,1%) e supporti magnetici, strumenti musicali (-4,3%). Male anche i comparti prodotti farmaceutici (-3,2%) e calzature, articoli in cuoio e da viaggio (3,0%). A giugno tornano a soffrire anche le botteghe e i negozi di quartiere. Infatti, l'Istituto di statistica rileva un calo tendenziale dell'1,9% per le vendite delle imprese operanti su piccole superfici. Risulta, invece, più contenuta la contrazione nella grande distribuzione (-0,3%). Ad agosto crolla fiducia consumatori. Confesercenti: interventi mirati per rilanciare aspettative La fiducia dei consumatori crolla nel mese di agosto, toccando il fondo che risale a oltre due anni fa. L'indice calcolato dall'Istat si è attestato a 100,3 punti, in forte calo dai 103,7 di luglio, e ben sotto i 102 punti previsti mediamente dagli analisti. “Risalire il corso del fiume, sottolinea la Confesercenti, non è semplice e non bastano certamente generiche parole. Le famiglie e le imprese si aspettano atti precisi e provvedimenti incisivi che ridiano fiducia e concreta possibilità di rimettere in moto l’economia e l’occupazione. Incentivare i consumi, irrobustire ed innovare le imprese, creare lavoro e ricchezza, secondo Confesercenti, sono la scommessa su cui tutti dobbiamo misurarci e che può rappresentare la leva della ripresa economica del nostro Paese”. Nonostante la crisi il mercato dei giochi in crescita del 20,5% Supera i 36 miliardi di euro la raccolta dei giochi pubblici nei primi sei mesi del 2011, con una crescita del 20,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. New slot e videolottery si sono ritagliate il 56,8% del mercato seguite da Gratta e Vinci e dal gioco del lotto. Si stima che ogni italiano maggiorenne (oltre 50 milioni) per tentare la fortuna abbia speso in media 720 euro nel semestre vincendone circa 520. se il trend dovesse mantenersi costante, l’agenzia di stampa specializzata Agipronew stima che l’anno potrebbe chiudersi con una raccolta superiore ai 72 miliardi di euro. Sigarette: i danni della contraffazione Poco più di 2,8 miliardi di sigarette illegali sono circolate in media nel nostro Paese nel corso dell’ultimo biennio. Di queste, 413 milioni contraffatte. Parte da questi dati il primo rapporto Nomisma sulla contraffazione delle sigarette in Italia sottolineando come l’analisi sui sequestri effettuati e sulle procedure che hanno caratterizzato i controlli delle Autorità competenti sulle merci confiscate, riescano a tracciare solo i contorni di un fenomeno di dimensioni rilevanti sia sotto un aspetto quantitativo che economico. Il mercato illecito ha difatti inciso sui legali per il 3,2%, sottratto alla filiera oltre 650 milioni di euro (485 milioni solo all’erario) e provocato senz’altro effetti, non calcolabili soprattutto nel caso della contraffazione, anche sulla salute pubblica. Le analisi eseguite sulle sigarette contraffatte hanno evidenziato la presenza di un eccessivo tasso di nicotina e catrame oltre alla presenza di piombo, arsenico e persino plastica. Detto, questo, la situazione fotografata da Nomisma pone l’attenzione sugli scenari futuri che il mercato delle sigarette può attendersi. Non solo per la crisi economica in atto ed i continui aumenti dei prezzi, quanto per l’eventuale introduzione del pacchetto “generico” o “neutro” attualmente in discussione in sede comunitaria. Una disposizione di questo tipo sul confezionamento, ovvero privo di qualsiasi indicazione sulla marca, condurrebbe senza dubbio ad una maggiore diffusione dei prodotti contraffatti, alla luce dei minori difficoltà che le organizzazioni criminali potranno incontrare nell’imitare i brand delle case produttrici. Diventerebbe difficile quindi per i consumatori di tabacco distinguere la qualità del prodotto scelto, cambierebbero profondamente le dinamiche commerciali e la proliferazione di sigarette generiche scadenti sarebbe inarrestabile. PRESSO LA CONFESERCENTI SONO APERTE LE ISCRIZIONI PER I NUOVI CORSI ABILITANTI E PREPARATORI CHE AVRANNO INIZIO A SETTEMBRE Sono aperte le iscrizioni per frequentare i corsi abilitanti obbligatori per chi intende esercitare l’attività di vendita di generi alimentari, di somministrazione di alimenti e bevande, di ristorazione, di agente e rappresentante di commercio. Sono anche aperte le iscrizioni ai corsi preparatori obbligatori per sostenere gli esami abilitanti presso la Camera di Commercio per chi intende esercitare l’attività di agente immobiliare. I corsi per gli aspiranti commercianti nel settore degli alimenti, per chi intende esercitare l’attività di somministrazione e ristorazione hanno la durata di 100 ore articolate nell’arco temporale di due mesi. Le lezioni si svolgeranno nei giorni di Lunedì, Mercoledì e Venerdì dalle ore 15.30 alle ore 19.30. Per quanto riguarda gli aspiranti agenti e rappresentanti di commercio e gli aspiranti agenti immobiliari i corsi hanno la durata di 80 ore articolate nell’arco temporale di due mesi. Le lezioni si svolgeranno nei giorni di Martedì e Giovedì dalle ore 15.30 alle ore 19.30. Chi intendesse frequentarli può recarsi presso la Confesercenti in Via Ticino n° 8 (Tel. 0931/22001) e compilare la scheda di iscrizione entro il 09/09/2011.