Inps: preoccupazione per i pensionati per gli effetti combinati della

annuncio pubblicitario
Inps: preoccupazione per i pensionati per gli effetti combinati
della legge Fornero e del buco dell’ex ente di previdenza
“Ci allarmano le preoccupazioni riguardo a una materia così delicata come quella relativa alla previdenza. Non vogliamo che,
ancora una volta, a pagare per il combinato tra Legge Fornero e il buco dell’ex ente di previdenza siano solo pensionati e
lavoratori”. E’ quanto afferma Massimo Vivoli presidente Fipac Confesercenti in merito alle dichiarazioni del presidente
dell’Inps. “Non possiamo consentire – continua Vivoli- di continuare a creare allarmi sociali, mentre in questa fase bisognerebbe
mettere al centro proposte per una nuova legge in materia previdenziale che consenta di superare la Legge Fornero e ridare fiato e
fiducia a pensionati e famiglie. Si tirano in ballo la mancanza di tranquillità e presunti problemi tecnici: noi vorremmo sapere in
primo luogo perché si è gestita così male un’operazione tanto complessa in un periodo di fortissima crisi. Emergano chiare le
responsabilità. Questo frastuono rischia di non fare emergere qual è la reale condizione che gli anziani vivono nel nostro Paese:
pensioni non adeguate all’economia reale, spesso ai limiti della povertà. Ricordiamo- conclude il presidente di Fipac – che una
pensione media oggi è di 791 euro, mentre l’attuale Legge di stabilità incide di circa 300 euro sulle tasche dei pensionati. E
francamente delude molto la marcia indietro compiuta sull’innalzamento della no tax area. Per questa ragione, credo sia
indispensabile trasformare questa fase di emergenza in azioni a sostegno di pensionati e lavoratori”.
Recessione ancora in atto, perso il 9% dal 2007. Servono
interventi incisivi
Continua il calo del Pil italiano: nel terzo trimestre del 2013 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e
destagionalizzato, è diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e dell’1,9% nei confronti del terzo trimestre del 2012. A
rilevarlo è l’Istat: con la flessione di questo trimestre, sono nove i cali congiunturali consecutivi del Pil in Italia. La diminuzione
segnata in questo trimestre la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nei comparti dell’agricoltura e dei servizi e di un
aumento del valore aggiunto nell’industria. Il terzo trimestre del 2013 ha avuto tre giornate lavorative in più del trimestre
precedente e una giornata lavorativa in più rispetto al terzo trimestre del 2012. “I dati relativi al prodotto interno lordo italiano
dimostrano che siamo ancora in piena recessione. L’immagine che restituiscono è infatti quella di un Paese che continua a
impoverirsi, anche se ad un ritmo meno veloce rispetto al recente passato: secondo i nostri calcoli, dal 2007 al 3° trimestre del
2013 la perdita cumulata di prodotto è ormai del 9%. Anche la spesa delle famiglie continua a calare, e per la fine del 2013 ci
attendiamo un risultato peggiore per i consumi del -2,2% previsto.” Così Confesercenti commenta i dati Istat sul prodotto interno
lordo in Italia nel III trimestre. “Per quanto riguarda il Pil, la variazione acquisita per il 2013 è già peggiore di due decimali
rispetto a quella stimata ad ottobre dal Governo. Adesso le speranze di ripresa si concentrano nel quarto trimestre: se non
riuscissimo a virare in positivo, la decrescita del nostro Pil a fine anno sarà ancora più forte. E porrà un’ipoteca pesante sulle
speranze di agganciare, nel 2014, una crescita di almeno 1 punto percentuale. Da segnalare, inoltre, che la crisi sembra colpire
soprattutto il mercato interno: per questo riteniamo che sia il momento di interventi forti sul fisco per rilanciare l’attività di
impresa e il reddito delle famiglie, come misura per incentivare la ‘reazione’ e far ripartire la nostra economia. La legge di
stabilità, così com’è, non è abbastanza incisiva: bisogna fare di più, o rischiamo un 2014 a crescita zero”.
Stanziati 20 milioni di euro per le vittime di usura e 10 milioni
per quelle del racket
“Abbiamo una grande ambizione: rendere il nostro Paese ‘pizzo free’ e ‘usura free’, liberando l’Italia da pezzi dell’antistato che
inquinano e danneggiano l’economia legale”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, presentando al Viminale
insieme al prefetto Elisabetta Belgiorno la relazione sull’attività del Comitato di solidarietà per le vittime dell’estorsione e
dell’usura nell’anno 2012. ”Dobbiamo riaffermare -ha scandito Alfano- le regole della libera concorrenza, nelle quali il
presupposto è che a vincere è il migliore. Quando c’è il pizzo -ha sottolineato il ministro- questo processo di merito si
interrompe. Noi difendiamo gli usurati e le vittime del pizzo e con questo difendiamo anche l’economia legale, perché l’atto
eroico della denuncia, supportato dallo Stato, dalle Associazioni e dalla Chiesa, costruisce percorsi di legalità”. ”L’altro sforzo da
realizzare -ha indicato il titolare del Viminale- è spezzare l’isolamento di chi denuncia. Con il cono di luce acceso su queste
storie, vogliamo dire che lo Stato è al fianco di chi si ribella, perchè chi si ribella non resta solo. Conosco storie di successo – ha
ricordato Alfano- che nascono proprio da una ribellione. Sono convinto che se si attiva un meccanismo di ‘contagio virtuoso’, si
libera speranza e si aprono terreni alla legalità. Lo Stato -ha quindi rimarcato il ministro dell’Interno- sa fare prevenzione, anche
attraverso i mini-pool di esperti sul territorio, coordinati da una strategia centrale, perché il ministero dell’Interno opera sul
territorio ed è in grado di fare rete e squadra”. Per Alfano, però, è necessario potenziare ”meccanismi di sussidarietà, perché
all’interno del sistema sicurezza, deve inserirsi la partecipazione dei cittadini, e si amplia la rete di prevenzione con l’aiuto delle
associazioni e delle categorie: più si allarga questo processo, più si arriverà a fondo e si combatteranno questi fenomeni”. Perciò,
ha concluso Alfano, ”occorre una grande alleanza tra la mano pubblica, lo Stato e i cittadini. Come dimostrano i risultati di
questa relazione, non parliamo solo di dati ma di un percorso di vittoria, nel quale la validazione dei risultati va di pari passo con
la declinazione di una strategia antiracket e antiusura, che dura”.
Faib, Fegica e Figisc chiedono incontro urgente alla Regione.
Le nuove disposizioni preoccupano la categoria dei benzinai
Faib, Fegica e Figisc chiedono urgentemente, in una nota congiunta, un incontro all’Assessore Regionale Attività Produttive
Dott.ssa Linda Vancheri per avviare un confronto, fino ad oggi mai avvenuto con la Categoria, in merito alle disposizioni
contenute sul Decreto n. 232 del 25 ottobre 2013. Un raffronto che si sarebbe dovuto consumare quantomeno nell’ambito della
Commissione Consultiva Carburanti, organo a garanzia di una sana concertazione tra la componente pubblica e quella privata per
pervenire a scelte condivise circa lo sviluppo del modello di distribuzione carburanti in Sicilia. Un provvedimento, che ci coglie
pertanto di sorpresa, precisano i Presidenti delle tre sigle sindacali, e che nella sua attuale formulazione, penalizzerebbe
ulteriormente i titolari della licenza di esercizio, già gravati dal peso della crisi e delle misure fiscali che hanno ridotto
significativamente il volume degli erogati a danno della sopravvivenza dei 2.400 impianti presenti sul territorio regionale. Il tema
che preoccupa gli operatori del settore che con evidenza emerge dalle misure contenute nel decreto, come ad esempio il flebile
obbligo del terzo prodotto piuttosto che la deroga dell’Art. 6 della Legge 97/82 per l’introduzione del gasolio e delle
apparecchiature self, è l’ulteriore allargamento delle maglie a favore di una liberalizzazione che nella sua applicazione poco
guarda all’efficienza e all’efficacia del mercato ma che sembra tendere verso il rafforzamento delle grandi lobby economiche a
discapito della figura del gestore e degli interessi del consumatore finale.
Importante obbligo per chi vende pesce e cefalopodi freschi
A norma del DM 17 luglio 2013, recante le informazioni minime obbligatorie da indicare a tutela dei consumatori di pesce e
cefalopodi freschi, nonché dei prodotti d’acqua dolce, nei luoghi ove si offrano in vendita tali alimenti, chi vende pesce e
cefalopodi freschi ha l’obbligo di esporre presso il punto vendita in maniera ben visibile un cartello che evidenzi come in caso di
consumo crudo marinato o non completamente cotto il prodotto debba essere preventivamente congelato per almeno 96 ore a 18 °C in congelatore domestico contrassegnato con tre o più stelle.
La Regione e l’Azienda Sanitaria Locale nel caso di omessa esposizione del cartello applicheranno al trasgressore una sanzione
amministrativa pecuniaria da € 600,00 ad € 3.500,00.
Presso la Confesercenti è disponibile per i soci operatori del settore ittico il summenzionato cartello.
Modifica delle norme sui prodotti succedanei dei prodotti da
fumo (sigarette elettroniche), in tema di salute e pubblicità
Sulla Gazzetta Ufficiale - serie generale - n. 214, del 12 settembre 2013, è stato pubblicato il testo della legge 8 novembre 2013,
n. 128, di conversione del decreto-legge 12 settembre 2013, n. 104, recante: «Misure urgenti in materia di istruzione, università
e ricerca.
La legge 128 ha apportato significative modifiche all’originario testo del decreto legge, alcune delle quali nel senso voluto dalla
Confesercenti, con riferimento alla normativa in materia di “prodotti succedanei dei prodotti da fumo” (“e-cig”, ovvero “sigarette
elettroniche”).
Nello specifico, l’art. 4 della legge, al comma 5-sexies, ha soppresso il secondo periodo del comma 10-bis dell’articolo 51 della
legge 16 gennaio 2003, n. 3 (“legge Sirchia”), aggiunto dalla legge 9 agosto 2013, n. 99, laddove prevedeva che ai prodotti
succedanei dei prodotti da fumo si applicano le disposizioni vigenti per i tabacchi lavorati in materia tutela della salute dei non
fumatori e di divieto pubblicitario e promozionale.
Quanto alle prime, queste comportavano il divieto di fumare - e dunque, per estensione, anche di assumere i vapori dei prodotti
succedanei dei prodotti da fumo - nei locali chiusi (quali, ad esempio, i pubblici esercizi), ad eccezione di quelli privati non aperti
ad utenti o al pubblico.
Con la soppressione del secondo periodo dell’art. 51 viene ora consentita l’assunzione dei vapori delle “e-cig” nei locali pubblici
quali ristoranti, bar, ecc., mentre il divieto di utilizzo delle “sigarette elettroniche” continua a vigere nei locali chiusi delle
istituzioni scolastiche statali e paritarie, comprese le sezioni di scuole operanti presso le comunità di recupero e gli istituti penali
per i minorenni, nonché presso i centri per l'impiego e i centri di formazione professionale.
Per ciò che concerne i divieti pubblicitario e promozionale, il comma 5-sexies ha aggiunto all’art. 51 della legge n. 3/2003
ulteriori sei commi, che, in sostanza, riguardano limitazioni alla pubblicità di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche
contenenti nicotina avente potenziali effetti di induzione al consumo nei confronti dei minori.
Si sottolinea come le suddette limitazioni riguardino esclusivamente i prodotti contenenti nicotina.
Queste le nuove prescrizioni:
10-ter. La pubblicità di marchi di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina è consentita a condizione che
riporti, in modo chiaramente visibile la dicitura ‘presenza di nicotina’ e l’avvertimento sul rischio di dipendenza da nicotina.
10-quater. Entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della disposizione, le emittenti radiotelevisive pubbliche e private e le
agenzie pubblicitarie, unitamente ai rappresentanti della produzione, hanno l’obbligo di adottare un codice di
autoregolamentazione sulle modalità e sui contenuti dei messaggi pubblicitari relativi alle ricariche per sigarette elettroniche
contenenti nicotina.
10-quinquies. È vietata la pubblicità di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina che sia trasmessa
all’interno di programmi rivolti ai minori e nei quindici minuti precedenti e successivi alla trasmissione degli stessi, che
attribuisca efficacia o indicazioni terapeutiche che non siano espressamente riconosciute dal Ministero della salute e rappresenti
minori di anni diciotto intenti all’utilizzo di sigarette elettroniche.
10-sexies. È vietata la pubblicità diretta o indiretta delle ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina nei luoghi
frequentati prevalentemente dai minori.
10-septies. È vietata la pubblicità radiotelevisiva di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina nella fascia
oraria dalle 16 alle 19.
10-octies. È vietata in qualsiasi forma la pubblicità di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina: a) sulla
stampa quotidiana e periodica destinata ai minori; b) nelle sale cinematografiche in occasione della proiezione di film destinati
prevalentemente alla visione da parte dei minori.
La violazione delle disposizioni di cui ai commi da 10-ter a 10-octies è punita con la sanzione amministrativa consistente nel
pagamento di una somma da euro 5.000 a euro 25.000. La sanzione è raddoppiata per ogni ulteriore trasgressione. Detta sanzione
si applica altresì alle industrie produttrici e ai responsabili delle emittenti radiotelevisive e degli organi di stampa, nonché ai
proprietari delle sale cinematografiche.
Con l’occasione, si avverte che la Confesercenti sta adoperandosi con grande impegno per la modifica del testo della legge n.
99/2013, nella parte in cui ha istituito l’imposta di consumo sui prodotti di cui sopra, supportando l’iniziativa di qui gruppi
parlamentari che aderiscano alle richieste degli operatori del settore rappresentati e organizzati nella FIESEL, preoccupati per le
sorti del comparto nel caso dell’applicazione, dal 1° gennaio 2014, delle nuove norme in materia.
PRESSO LA CONFESERCENTI SONO APERTE LE
ISCRIZIONI PER I NUOVI CORSI ABILITANTI E PREPARATORI
Sono aperte le iscrizioni per frequentare i corsi abilitanti obbligatori per chi intende esercitare l’attività di vendita di generi
alimentari, di somministrazione di alimenti e bevande, di ristorazione, di agente e rappresentante di commercio.
Sono anche aperte le iscrizioni ai corsi preparatori obbligatori per sostenere gli esami abilitanti presso la Camera di Commercio
per chi intende esercitare l’attività di agente immobiliare.
I corsi per gli aspiranti commercianti nel settore degli alimenti, per chi intende esercitare l’attività di somministrazione e
ristorazione hanno la durata di 100 ore articolate nell’arco temporale di due mesi. Le lezioni si svolgeranno nei giorni di Lunedì,
Mercoledì e Venerdì dalle ore 15.30 alle ore 19.30.
Per quanto riguarda gli aspiranti agenti e rappresentanti di commercio e gli aspiranti agenti immobiliari i corsi hanno la durata di
80 ore articolate nell’arco temporale di due mesi. Le lezioni si svolgeranno nei giorni di Martedì e Giovedì dalle ore 15.30 alle
ore 19.30.
Chi intendesse frequentarli può recarsi presso la Confesercenti in Via Ticino n. 8 (Tel. 0931/22001) e compilare la scheda di
iscrizione.
Scarica