Il testo del parere negativo reiterato dalla Confesercenti nella

Il testo del parere negativo reiterato dalla Confesercenti nella
Conferenza di Servizi tenutasi a Melilli il 28/09/2010
sull’istanza di apertura di un “outlet”
La fondatezza delle argomentazioni con le quali è stato motivato il nostro parere consultivo negativo già nella precedente
riunione della Conferenza di Servizi di data 14/09/2010, trova riscontro in un chiaro orientamento assunto dalla Giunta Regionale
con la Deliberazione n. 324 del 4 settembre 2010. Essa, richiamando una precedente Deliberazione di Giunta , la n. 36 dell’8
febbraio 2010, nel riaffermare un indirizzo politico – amministrativo nel settore economico e commerciale, reitera
all’Assessorato Regionale per le Attività Produttive e agli altri rami dell’amministrazione regionale, competenti nel settore, un
atto di indirizzo, chiaro ed inequivocabile, affinché siano adottate con urgenza precise, puntuali e specifiche direttive ed ogni
altra eventuale iniziativa e/o determinazione per bloccare l’insediamento di grandi strutture di vendita in Sicilia.
Orbene, questa Conferenza di Servizi, a nostro avviso, non può non conformarsi al dettato della deliberazione n. 324 assunta
dalla Giunta di Governo. Ed è pertanto questa la richiesta che in via principale formuliamo. In via subordinata, chiediamo ai
soggetti istituzionali che partecipano a questa Conferenza di Servizi di sospendere cautelativamente la trattazione della pratica, in
attesa di ricevere dal Presidente della Regione e dal competente Assessorato indicazioni su come si debba procedere.
Secondo il Presidente Nazionale della Confesercenti Marco
Venturi al federalismo fiscale si deve accompagnare il
rafforzamento delle imprese e la loro crescita
“Dopo un lungo tira e molla è nato il federalismo fiscale. Le regioni hanno vinto la loro battaglia ed hanno imposto una soluzione
legata all’IVA, al posto di un primo tentativo del Governo che puntava sull’IRPEF.
Saranno quindi i consumi a finanziare le regioni, con una soluzione di compartecipazione al gettito IVA che può dare nuovo
impulso all’economia territoriale e più trasparenza ai bilanci regionali. La vera sfida però – ha dichiarato il presidente della
Confesercenti Marco Venturi –bisogna giocarla sulla crescita e sull’efficienza delle infrastrutture e dei servizi pubblici, sapendo
che contemporaneamente bisogna aggredire gli sprechi per ridurre la pressione fiscale complessiva, che ormai ha raggiunto livelli
insostenibili.
Secondo l’Istat salgono i redditi e i consumi delle famiglie ma
cala il loro potere di acquisto
Salgono il reddito disponibile e le spesa per consumi finali delle famiglie italiane nel secondo trimestre del 2010, si riduce invece
il loro potere d'acquisto. In particolare, segnala l'Istat, il reddito disponibile ha registrato una crescita dello 0,9% in termini
congiunturali e dello 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2009, mentre la spesa e' aumentata rispettivamente dello 0,6% e del
2,3%. I potere di acquisto e' invece calato dello 0,7% rispetto al secondo trimestre del 2009 pur salendo dello 0,3% rispetto ai
primi tre mesi del 2010. La propensione al risparmio, tra aprile e giugno di quest'anno, e' risultata pari al 12,7%, in aumento di
0,3 punti percentuali rispetto al trimestre precedente, ma inferiore di 1,2 punti rispetto allo stesso periodo del 2009. Il tasso di
investimento delle famiglie (definito dal rapporto tra gli investimenti fissi lordi delle famiglie, che comprendono gli acquisti di
abitazioni e gli investimenti strumentali delle piccole imprese classificate nel settore, e il loro reddito disponibile lordo) nel
secondo trimestre 2010 si e' attestato all'8,7%, in aumento di 0,1 punti percentuali rispetto al trimestre precedente. Gli
investimenti delle famiglie sono cresciuti del 2,7%, in misura superiore alla variazione positiva registrata dal reddito disponibile.
In termini tendenziali, gli investimenti fissi lordi delle famiglie hanno registrato una crescita (+1,8%) più sostenuta di quella
segnata dal reddito disponibile, determinando un aumento del tasso di investimento del settore di 0,1 punti percentuali rispetto al
corrispondente trimestre dell'anno precedente.
Secondo Bankitalia con Basilea 3 per il credito potrebbero
essere più a rischio le Piccole e medie imprese
Con Basilea 3 le imprese più a rischio potrebbero essere le Pmi. Ma poiché sono proprio queste ad essere sostenute dalle banche
medie e piccole l'impatto dovrebbe essere "attenuato". Ad affermarlo il vicedirettore generale della Banca d'Italia, Anna Maria
Tarantola, durante un'audizione in commissione Attività produttive della Camera.
Gli effetti di Basilea 3, ha spiegato Tarantola, "potranno risultare diversificati" e le "imprese più indebitate verso il sistema
bancario", come le piccole imprese, "potrebbero subire maggiormente le conseguenze di un irrigidimento delle politiche
creditizie".
Tuttavia, proprio le Pmi, con meno di 20 addetti "sono finanziate in misura minore dalle banche più grandi e complesse che
subiranno il maggiore impatto della riforma" e soprattutto le Pmi hanno come referente le banche medie-piccole che hanno "già
oggi livelli di patrimonio superiori a quelli richiesti dalle nuove regole.
Questi intermediari - ha concluso - hanno saputo assicurare anche durante la crisi un sostenuto flusso di credito all’economia".
Benzina: ignorati i veri nodi della distorsione della
concorrenza nel settore
La Faib non condivide i rilievi avanzati dall’Autorità in merito alle modifiche apportate al DDL concorrenza dall’intesa Governo
Gestori del 14 settembre us. Lo ha ribadito nel corso di una riunione la Giunta nazionale evidenziando che le vere strozzature del
sistema della distribuzione carburanti rimangono lontane dalle segnalazioni del Garante della concorrenza: i veri temi, come si sa
– sottolinea l’organizzazione dei gestori di Confesercenti - sono quelli del differenziale rete-extrarete, le questioni connesse alla
fornitura in esclusiva, il tentativo dell’industria petrolifera di trasformare il non oil in un nuovo oligopolio, gestito anch’esso in
esclusiva.
Rimane lontano – sottolinea la Faib - il tema della separazione della rete vendita, mentre ritorna a fasi alterne la questione dello
stacco Italia che non tiene conto della realtà differenziata dei prezzi sulla rete carburanti italiana, caratterizzata da notevoli
differenze sia fra brand che all’interno dei singoli brand, e della disomogeneità delle rilevazioni in sede europea, data dalla
differenza tra prezzo servito (in Italia) e prezzo self (in Europa).
L’Anitrust - aggiunge la Faib - lanciata nella logica della razionalizzazione per abbattere i costi, non accenna minimamente
all’opportunità e necessità di chiudere, e far chiudere, gli impianti incompatibili. E’ su questi temi la vera distorsione della
concorrenza e la razionalizzazione già oggi realizzabile che chiamiamo l’Autorità a pronunciarsi, oltre che sui differenziali prezzi
che scatenano una concorrenza sleale tra gestori dello stesso marchio. Non è possibile, invece, che l’Antitrust segnali sempre
come unica soluzione la cacciata dei gestori e l’apertura di impianti ghost, oltre alla revisione dei contratti, per abbattere lo stacco
Italia, ripetendo tesi care all’industria petrolifera.
Abbiamo già detto – conclude l’organizzazione dei benzinai - che il superamento del differenziale rete/extrarete da solo è in
grado di abbattere il famoso stacco Italia, per quanto questo sia discutibile, mantenendo il servizio per cittadini e territori. Del
resto, a determinare tale scarto sono le stesse compagnie.
I dati Istat confermano il grave stato di difficoltà delle
strutture alberghiere
I dati Istat confermano il grave stato di difficoltà delle strutture alberghiere "La crisi economica continua a produrre i suoi effetti
negativi sul turismo: A confermarlo sono i dati dell'Istat sugli arrivi e le presenze nelle strutture alberghiere italiane che
ribadiscono la tendenza a vacanze di più breve durata o comunque a basso costo".
"Mentre infatti gli stranieri continuano a venire nel nostro Paese comprimendo la durata della permanenza - sottolinea Filippo
Donati, Presidente di Asshotel - Confesercenti - gli italiani sono costretti a stringere la cinghia e, sempre più spesso, a rinunciare
anche a qualche giorno in albergo".
TROPPI NODI STRANGOLANO L'ATTIVITA' DELLE AGENZIE
DI VIAGGI
"Non è più possibile continuare questo tipo di rapporto con i fornitori di servizi delle nostre imprese rappresentate", dice Amalio
Guerra, Presidente di Assoviaggi - Confesercenti. La situazione sta degradando in modo molto evidente, soprattutto al di fuori
dei prodotti cosiddetti standard. Inoltre, stiamo assistendo ad un aumento delle vendite dirette al cliente, ad un impoverimento
generalizzato dell'offerta quando, oltretutto, mancano garanzie sulla qualità dei servizi, soprattutto sulle personalizzazioni. Il
rapporto fornitore-intermediario deve quindi cambiare", continua Guerra, "e anche rapidamente, altrimenti rischiamo di farci
male tutti".
Recentemente, il mercato ha preso atto di una continua corsa al ribasso dei prezzi, a scapito, molte volte, della qualità dell'offerta.
In controtendenza con altri settori, negli ultimi anni, c'è stato un aumento dei punti vendita delle agenzie di viaggio non sempre in
linea con tutte le garanzie di professionalità necessarie.
"Dobbiamo però registrare uno scadimento professionale anche dei principali tour operator italiani, dovuto anche al turnover
molto alto nel settore”, afferma ancora Guerra. "I vettori hanno aumentato i vincoli operativi che creano difficoltà alla
personalizzazione del servizio al cliente. L'ultima questione, in ordine di tempo, è quella del pagamento settimanale del BSP Iata.
Vedersi ridurre da 45 a 7 giorni la disponibilità media della liquidità all'interno delle agenzie non potrà che causare grosse
difficoltà a tutti, clienti compresi", conclude il presidente. "Bisognerà quindi rivedere le condizioni di pagamento a ritroso nella
filiera turistica e non sarà certo facile operare con trasparenza a tutti i livelli. Il tutto in un momento di calo di liquidità dovuta ad
una riduzione della spesa, in cui bisogna fare più quantità con margini sempre più ridotti. In questi anni di continua crisi, sarà
inevitabile selezionare gli operatori con cui lavorare sulla base delle garanzie che sapranno fornire".
Risoluzioni Ministeriali sui requisiti di accesso al
commercio in sede fissa di generi alimentari e pubblici
esercizi e sul consumo immediato dei prodotti di
gastronomia presso gli esercizi di vicinato alimentari
Un Ente locale ha chiesto al dicastero se la pratica ultraquinquennale con mansioni di macellaio presso un’azienda esercente la
macellazione e la vendita all’ingrosso di carni, ancorché svolta in qualità di dipendente con qualifica di magazziniere, possa
reputarsi valida per il soggetto interessato ai fini dell’avvio del commercio alimentare, ex art. 5 comma 5 D. Lgs. Bersani n.
114/1998 e ss. modificazioni (Riforma del commercio).
Con risoluzione n. 61588 – 31/05/2010 il Ministero dello Sviluppo Economico ha formulato parere favorevole, purché si tenga
presente che il citato art. 5 comma 5 D. Lgs. 114/98 è stato espressamente abrogato dall’art. 71 comma 7 del D. Lgs. n. 59/2010.
Pertanto in materia di avvio dell’attività commerciale occorre far riferimento allo stesso art. 71, che alla lettera b) del comma 6
reputa necessario e sufficiente il seguente requisito:
“ avere prestato la propria opera, per almeno due anni, anche non continuativi, nel quinquennio precedente, presso imprese
esercenti l'attività nel settore alimentare o nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, in qualità di dipendente
qualificato, addetto alla vendita o all'amministrazione o alla preparazione degli alimenti, o in qualità di socio lavoratore o, se
trattasi di coniuge, parente o affine, entro il terzo grado, dell'imprenditore in qualità di coadiutore familiare, comprovata dalla
iscrizione all'Istituto nazionale per la previdenza sociale”.
Parimenti, la Direzione si è pronunziata in modo affermativo circa la validità dell’esperienza lavorativa biennale come associato
in partecipazione ex artt. 2549 e ss. Codice civile presso un’impresa esercente la medesima attività che si intende avviare, nella
fattispecie un bar – ristorante (Risoluzione n. 95101 del 22.7.2010).
E’ stato precisato altresì che per le attività assoggettate a DIA, il requisito professionale dell’esperienza lavorativa deve risultare
acquisito in riferimento ai 5 anni antecedenti la data di presentazione della stessa Dichiarazione (Risoluzione n. 95001 del
22.7.2010). Inoltre, con risoluzione n. 104291 – 06/08/2010, il Ministero dello Sviluppo Economico, si è pronunciato riguardo
al consumo immediato dei prodotti di gastronomia presso esercizi di vicinato alimentare, art. 3 comma 1 lettera f – bis DL n.
223/2006. E’stato chiesto alla Direzione un parere circa l’ammissibilità o meno delle seguenti e distinte modalità operative:
1) consumo sul posto di generi alimentari all’interno di un esercizio di vicinato, considerata la coesistenza di prodotti la cui
assunzione da parte del cliente non richiede alcuna manipolazione (ad es. formaggi, salumi ecc.) con altri prodotti per cuocere i
quali occorrerebbero al negozio attrezzature tipiche di un pubblico esercizio (forno, frigorifero ecc.);
2) attività di dettaglio alimentare con gastronomia limitata, ove i prodotti serviti risultino non di produzione propria, bensì
acquistati allo stadio “semilavorato” o congelato e finiti di preparare.
Per quanto concerne la prima delle due tipologie indicate, la disposizione citata in epigrafe prevede come è noto che le attività
commerciali e di somministrazione si svolgano “senza il divieto o l’ottenimento di autorizzazioni preventive per il consumo
immediato dei prodotti di gastronomia presso l’esercizio di vicinato”, utilizzando i locali e gli arredi dell’azienda con l’esclusione
del servizio assistito di somministrazione e con l’osservanza delle prescrizioni igienico –sanitarie.
Si conferma pertanto che negli esercizi di vicinato il consumo sul posto dei prodotti di gastronomia non può essere vietato o
limitato se svolto alle condizioni espressamente previste dalla nuova disposizione, vale a dire la presenza di arredi correlati
all’attività consentita nei locali dell’azienda (vendita per asporto, nel caso prospettato) e l’esclusione del servizio assistito di
somministrazione.
La stessa Direzione interpellata ricorda tuttavia che la norma in esame non prevede comunque una modalità di consumo analoga
a quella consentita negli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, ove gli acquirenti consumano come è noto nei locali
dell’esercizio o in una superficie aperta al pubblico, all’uopo attrezzati (v. L n. 287/1991 e ss. modificazioni).
Pertanto gli arredi degli esercizi di vicinato non possono coincidere con le attrezzature usate da bar e ristoranti, né è ipotizzabile
il servizio assistito.
Ne deriva che, a parere del Ministero, sui generi alimentari venduti dagli esercizi di vicinato non sono ammissibili manipolazioni
né operazioni di cottura, anche solo parziale. Tale risoluzione negativa riguarda dunque anche la seconda delle due fattispecie
sopra evidenziate (attività di dettaglio alimentare con gastronomia limitata).
AL VIA MARTEDI’ 12 OTTOBRE PRESSO LA
CONFESERCENTI IL CORSO PROFESSIONALE ABILITANTE
PER L’ISCRIZIONE NEL RUOLO PER AGENTI E
RAPPRESENTANTI DI COMMERCIO
Martedì 12 Ottobre presso la Confesercenti in Via Ticino n. 8, prende il via il corso professionale abilitante per l’iscrizione nel
ruolo per Agenti e Rappresentanti di Commercio.
Il corso ha la durata di 80 ore articolate nell’arco temporale di due mesi. Le lezioni si svolgeranno nei giorni di Martedì e Giovedì
dalle ore 15.30 alle ore 19.30.
Essendoci disponibile ancora qualche posto per raggiungere il limite numerico stabilito dalla normativa regionale, chi intendesse
frequentarli può rivolgersi presso la Confesercenti in Via Ticino n° 8 (Tel. 0931/22001).
AL VIA MARTEDI’ 19 OTTOBRE PRESSO LA
CONFESERCENTI IL CORSO PREPARATORIO PER AGENTI
IMMOBILIARI
Martedì 19 Ottobre presso la Confesercenti in Via Ticino n. 8, prende il via il corso preparatorio per Agenti Immobiliari, la cui
frequenza è obbligatoria per poter sostenere l’esame abilitante presso la Camera di Commercio.
Il corso ha la durata di 80 ore articolate nell’arco temporale di due mesi. Le lezioni si svolgeranno nei giorni di Martedì e Giovedì
dalle ore 15.30 alle ore 19.30.
Essendoci disponibile ancora qualche posto per raggiungere il limite numerico stabilito dalla normativa regionale, chi intendesse
frequentarli può rivolgersi presso la Confesercenti in Via Ticino n° 8 (Tel. 0931/22001).
PRESSO LA CONFESERCENTI SONO APERTE LE
ISCRIZIONI PER I NUOVI CORSI ABILITANTI PER
ESERCITARE L’ATTIVITÀ DI VENDITA DI GENERI
ALIMENTARI, DI SOMMINISTRAZIONE DI ALIMENTI E
BEVANDE, DI RISTORAZIONE
Sono aperte le iscrizioni per frequentare i corsi abilitanti obbligatori per chi intende esercitare l’attività di vendita di generi
alimentari, di somministrazione di alimenti e bevande, di ristorazione.
I corsi hanno la durata di 100 ore articolate nell’arco temporale di due mesi. Le lezioni si svolgeranno nei giorni di Lunedì,
Mercoledì e Venerdì dalle ore 15.30 alle ore 19.30.
Chi intendesse frequentarli può recarsi presso la Confesercenti in Via Ticino n° 8 (Tel. 0931/22001) e compilare la scheda di
iscrizione.