MELO
Malus domestica
HABITAT e STORIA
Il melo coltivato attuale deriverebbe dalla domesticazione della specie Malus sieversii dell’Asia centro-occidentale. Tale domesticazione sembra risalire a un momento piuttosto recente, nel periodo immediatamente preclassico, tra i 2.000-3.000 anni avanti Cristo, e legato all’invenzione e alla diffusione della pratica dell’innesto.
Oggi è coltivato intensivamente in Cina, Stati Uniti, Russia, Europa (soprattutto in Italia e Francia). In Italia la
produzione è concentrata nel settentrione: l’80% del raccolto nazionale, infatti, proviene da tre regioni del
Nord: Trentino-Alto Adige (46%), Emilia-Romagna (17%) e Veneto (14%).
Questo albero ha accompagnato l’uomo durante tutta la sua storia: Egiziani, Greci e Romani ne diffusero la
coltivazione che progredì insieme alla civiltà fino ai nostri giorni. Ritrovamenti archeologici testimoniano la
presenza del melo già presso le popolazioni preistoriche.
Dall’epoca romana, quando si conoscevano solo alcune decine di varietà di mele, il lavoro e la selezione
dell’uomo ha costituito le odierne 7.000 diverse varietà.
DESCRIZIONE
Le dimensioni del melo sono medio-elevate e può raggiungere un’altezza di 8-10 metri, ha una chioma
densa ed espansa e apparato radicale superficiale. Presenta gemme a legno e miste portate da diversi rami
fruttiferi. Il frutto è un pomo o melonide (falso frutto), tondeggiante. Secondo le varietà ha un gusto dolce
o acidulo, matura da luglio a dicembre e presenta notevoli differenze sia per quanto riguarda le dimensioni
e il colore.
La corteccia è tipicamente liscia. Le foglie hanno il margine seghettato, sono alterne e semplici, a lamina
ovale, con apice acuto e base arrotondata, glabre superiormente e con una certa tomentosità sulla pagina
inferiore. I fiori sono ermafroditi di colore bianco-rosato esternamente e bianco internamente, a simmetria
pentamera. Hanno una corolla composta da 5 petali e sono riuniti in infiorescenze a corimbo, in numero di
3-7. La fioritura avviene in primavera, insieme al germogliamento. L’impollinazione è entomofila.
CARATTERISTICHE
FAMIGLIA: Rosaceae
TIPOLOGIA: caducifoglia
PORTAMENTO: altezza tra 6 e 10 metri
FUSTO: da grigio-marrone a marrone-rossastro
FOGLIE: ovate o ellittiche e con margini seghettati
FIORITURA: fiori bianchi con sfumature rosa
FRUTTI: tondi, succosi, dolci o aciduli
ESPOSIZIONE: pieno sole
TERRENO: poco calcareo, ben drenato e profondo
IRRIGAZIONE: abbondante con terreno asciutto
TEMPERATURE: resistente al freddo anche intenso
COLTIVAZIONE
Il melo predilige climi temperato-freddi e trova il suo ambiente ideale nelle regioni del nord Italia, sia in pianura che in collina, e in tutto il nord Europa. La coltivazione in altura, anche fino a 900 m sul livello del mare
o in aree caratterizzate da forti sbalzi di temperatura fra giorno e notte favorisce, nelle varietà più diffuse, la
colorazione del frutto e aumenta la croccantezza della polpa.
Nell’Italia meridionale il melo non trova le migliori condizioni, è coltivato in terreni freschi e irrigabili, preferibilmente in zone collinari o montagnose. In montagna, nessitando di molta luce, va privilegiata l’esposizione
a sud. è bene evitare terreni bassi (es. fondovalle e conche) perché in queste situazioni si possono verificare
ristagni di aria fredda che molte volte provoca la cascola dei fiori. Le aree con una certa ventilazione sono
ottimali in quanto, i minori ristagni di umidità, non favoriscono lo sviluppo della ticchiolatura e la rugginosità
dell’epidermide sui frutti.
Deve essere coltivato in terreni freschi, di buono spessore e senza problemi di ristagni idrici, ma, adeguando
il portinnesto, si può coltivare nella maggior parte dei terreni, ne è sconsigliata la coltivazione solo nei suoli
troppo superficiali (franco di coltivazione minore di 40 cm), leggeri, pesanti, calcarei, acidi o alcalini.
PROPAGAZIONE
La moltiplicazione si effettua con diverse modalità; per seme, innesto su talee radicate, margotta e propaggine di trincea. Da seme si ottengono delle piante robuste e longeve. I portainnesti più utilizzati sono M11,
MM111, MM106, M7, M26. L’impianto deve avvenire in autunno così da esser certi che la pianta possa
sviluppare le radici per il risveglio primaverile.
CONCIMAZIONE
Con una buona concimazione la pianta assorbe le sostanze nutritive necessarie per ottenere una buona
produzione. La concimazione va effettuata in base alla presenza di elementi nutritivi nel suolo, dell’età degli
alberi e del numero di piante a ettaro; se quest’ultimo è elevato la somministrazione dei nutrienti deve essere più accorta rispetto agli impianti meno fitti perché le radici sono poco sviluppate.
Nei primi anni dopo l’impianto, la concimazione deve favorire lo sviluppo delle piante per completare rapidamente la struttura della pianta, senza però indurre eccessivamente la potenzialità di vegetazione perché
ciò ridurrebbe la lignificazione dei germogli e ritarderebbe l’entrata in fruttificazione degli alberi.
MALATTIE
Il melo è interessato da numerose malattie causate da microrganismi di diversa natura (funghi, batteri, virus,
fitoplasmi), che possono mettere a repentaglio la sua produttività, tra cui la ticchiolatura del melo, l’oidio, la
moniliosi, il cancro delle pomacee e il marciume radicale lanoso.
Tra gli insetti, i più importanti sono la cocciniglia di S. Josè (Quadraspidiotus perniciosus), l’afide grigio
(Dysaphis plantaginea) e i lepidotteri Cydia pomonella, Orgyia antiqua e Cossus cossus.
Carenze e fisiopatie possono comportare spaccature dei frutti, cascola dei frutti e rugginosità suberosa.
Importante malattia batterica è il colpo di fuoco batterico (Erwinia Amilovora), tra le crittogame sono da
ricordare la ticchiolatura (per la quale esistono cultivar resitenti) e il mal bianco.
Tra gli insetti si ricordano i lepidotteri, quali la carpocapsa (Cydia pomonella), il rodilegno rosso (Cossus cossus) e giallo (Zeuzera Pyrina), gli afidi e la cocciniglia di San Josè (Quadrapsidiotus pernicosus).
FRUTTA URBANA è il primo progetto italiano di
mappatura, raccolta e distribuzione della frutta
che cresce nei parchi e nei giardini di città.
Creato dall’associazione no profit Linaria,
FRUTTA URBANA prevede la distribuzione gratuita
a banchi alimentari o a mense sociali, la realizzazione di nuovi frutteti per contribuire ad arricchire
con nuove proposte e funzioni lo spazio pubblico
urbano, insieme ad attività, eventi, corsi
e laboratori.
LINARIA
Vicolo dell’Atleta, 6
00153 Roma
tel: (+39) 349 5816433
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