Policlinico S.Orsola-Malpighi METASTATIC RENAL CELL CARCINOMA (mRCC) STADIAZIONE E VALUTAZIONE DELLA RISPOSTA Beniamino Corcioni Dipartimento Malattie Apparato Digerente e Medicina Interna - Radiologia Malpighi Policlinico S.Orsola-Malpighi - Bologna Introduzione Carcinoma renale metastatico: sfida diagnostico-terapeutica attuale 2/3 dei casi: diagnosi ca renale incidentale Malgrado il progressivo aumento delle diagnosi in stadio precoce fino 1/3 pz delle nuove diagnosi di RCC è in stadio localmente avanzato (T3T4) +/- metastatico Dopo la nefrectomia circa il 20-30% dei pazienti con una forma localizzata di tumore presenta ripresa di malattia (85% < 3 anni da resezione). Fattori di rischio: stadio e dimensioni del Ca primitivo, grading nucleare, sottotipo istologico, necrosi (per Ca cellule chiare, SSIGN score, Stage, Size, Grading, Necrosis) Klatte T Urol Oncol 2008; Cohen HT, N Engl J Med, 2005; Karayiannis A, Anticancer Res 2002 Sedi di metastasi (diffusione ematogena) Polmone (Ca cellule chiare) osso mediastino mediastino Sedi di metastasi (diffusione ematogena) Fegato: metastasi ipervascolari (ca cellule chiare) TC RM DWI Fegato (metastasi Ca cromofobo) RM Gd-EOB-DTPA Sedi di metastasi (diffusione ematogena) Retroperitoneo (surreni, pancreas) Rene controlaterale RCC bilaterale Linfonodi Tessuto sottocutaneo Sedi di metastasi (diffusione ematogena) Encefalo Recidiva locale Tomografia Tomografia Computerizzata Computerizzata Multidetettore Multidetettore Metodica principale sia nella stadiazione di malattia che nel monitoraggio delle terapie Protocollo di studio: a) studio preoperatorio s/c mdc ev multifasico fase arteriosa (cortico-midollare; per Ca cellule chiare) fase nefrografica (sottotipi ipovascolari papillare/cromofobo) fase pielografica (rapporti con il sistema pielocaliceale) fase arteriosa cortico-midollare fase calico-pielografica fase nefrografica ricostruzioni MIP Tomografia Computerizzata Multidetettore Ricostruzioni a strato sottile (sezione di scansione non > 5 mm: criteri RECIST) Ricostruzioni multiplanari (Multiplanar Reformatted), MIP (Maximum Intensity Projection), VR (Volume Rendenring) e CPR (CPR, Curved Planar Reformatted), consentono di ottenere, a partire da un’immagine di riferimento (assiale) immagini secondo piani regolari arbitrari (orizzontali, verticali, obliqui) o secondo piani curvilinei Catalano C AJR 2003 Tomografia Computerizzata Multidetettore b) follow up/valutazione risposta terapia: fase arteriosa (per Ca cellule Chiare) e fase nefrografica venosa con studio dinamico: scansioni ripetute prima, durante e dopo l’infusione di mdc (TC perfusionale o dinamica). Analisi quantitativa postprocessing mediante software dedicati su lesioni target posizionamento di Region of Interest, ROI calcolo del flusso ematico tumorale (TBF), volume ematico tumorale (TBV), indice di permeabilità, tempo di transito medio (MTT): biomarkers di risposta alla terapia (immagini colorimetriche ed analisi semiquantitativa) Mappe parametriche di perfusione: meta surrene sn prima/dopo terapia Tomografia Computerizzata Multidetettore Vantaggi: ampia disponibilità sul territorio Elevata risoluzione spaziale e temporale (TC multistrato) Tecnica altamente riproducibile, facile standardizzazione dei protocolli (utile per studi multicentrici), consente misurazioni esatte e ripetibili delle lesioni neoplastiche ed è la prima tecnica da utilizzare nei criteri di monitoraggio di risposta alla terapia universalmente riconosciuti, monodimensionali (RECIST) e bidimensionali (WHO) Svantaggi: problemi dosimetrici, controindicazioni infusione ev mdc iodato Risonanza Magnetica Nella stadiazione accuratezza simile alla TC (ad eccezione della trombosi venosa) Elevata risoluzione di contrasto, elevata sensibilità mdc epatospecifico (Gd EOB DTPA) ma minore risoluzione spaziale rispetto alla TCMS Angio-RM utilizza sequenze 3D fast GRE T1W acquisite sul piano coronale, con soppressione del segnale del grasso, per la valutazione dell’anatomia e pervietà vascolare, sia arteriosa che venosa Diffusion MRI (DWI) sequenze senza mdc ultraveloci Ecoplanari: misurano la diffusione delle molecole di acqua nei tessuti biologici. Nei tessuti neoplastici la DW è ridotta a causa dell’elevata cellularità (e nelle immagini DWI tali lesioni appaiono iperintense), mentre nelle strutture fluide o necrotiche la diffusione è elevata (lesioni ipointense). Calcolo del Coefficiente di Diffusione Apparente (ADC) che permette il monitoraggio evolutivo delle componenti strutturali in esame. RCC papillare Cisti renale semplice RM con mdc RM DW RM con mdc RM DW Flaherty KT Cancer Bio Ther 2008; Hahn OM Jclin Oncol 2008; Golfieri R. Diagnostica per Immagini, Piccin 2012 Risonanza Magnetica RM T2 RM DW DCE- MRI (Studio dinamico di perfusione) Analisi qualitativa tramite mappe colore, generate automaticamente dal software per ogni parametro di perfusione: consente semplice identificazione delle aree più perfuse/necrosi: fattore predittivo di progressione di malattia Analisi semiquantitativa Curve di intensità di segnale/tempo lesioni maligne: rapido wash in e rapido wash out Calcolo del Ktrans (misura della fuoriuscita del mdc negli spazi extracellulari) Ktrans è un ottimo biomaker: i paz con valori elevati di base hanno una prolungata PFS DCE MRI predice PFS durante trattamento TKIs: Ktrans si riduce del 60% in terapia Harry VN Lancet 2010 Contrast Enhanced Ultrasonography (CEUS) Mdc di seconda generazione (stabili): microbolle ad esclusiva distribuzione intravascolare Scelta della lesione target e del piano di scansione: 4 frames/sec per tutta la durata del contrast enhancement, analisi post-processing ROI semiquantitativa, curve wash in /out Largamente impiegata nei GIST e HCC, correla con la risposta RECIST Buona correlazione con PFS e OS Approccio emergente per precoce individuazione di responders: entrata nelle linee guida della EFSUMB come metodica di monitoraggio delle terapie target Lamuraglia Eur J Cancer 2006; Lassau N, Cancer Res 2010; Williams R Radiology 2011 Cosa chiede il chirurgo alla diagnostica per immagini L’escissione chirurgica è impiegata sia nelle forme localizzate che in quelle metastatiche (nefrectomia citoriduttiva neoadiuvante alla terapia sistemica, approccio multimodale integrato insieme alla terapia farmacologica) Diagnosi precoce di ripresa di malattia Accurata stadiazione di malattia (TNM, AJCC, 2010) Dimensioni del tumore primitivo (parametro T): importante fattore prognostico condizionano la scelta chirurgica, es. stadio T1 fino a 7 cm (nefrectomia parziale) maggiore è la dimensione della neoplasia, maggiore è la probabilità di dover eseguire una nefrectomia di necessità per margini intraoperatori positivi o un reintervento per sanguinamento precoce o tardivo o per fistola urinosa Sede: polare, anteriore/posteriore, intraparenhimale o ilare % crescita endofitica ed esofitica (coinvolgimento fascia renale), margini, coinvolgimento del seno renale e del sistema pielocaliceale) Stadiazione La TCMD è attualmente la metodica più precisa per definire la sede e le dimensioni di una lesione renale La RM presenta la medesima accuratezza anche se la risoluzione spaziale è minore In tutti i casi sono indispensabili le ricostruzioni multiplanari Stadiazione Coinvolgimento strutture organi adiacenti, metastasi a distanza (surreni, fegato, intestino, milza, muscolo psoas) Se surreni eumorfici in TC: 100% NPV e 92% di PPV di infiltrazione metastatica McClennan BL, J Urol 1994 Stadiazione Infiltrazione vascolare, elevato venotropismo Revisione TNM 2010: invasione vena renale riassegnata a T3a vs T3b e c (invasione vena cava sopra/sottodiaframmatica). Differenze prognostiche/ complicanze perioperatorie a seconda del livello della trombosi venosa (peggiore se infiltrazione della parete di vena cava) T3a T3b N1 Stadiazione Varianti anatomiche (numero di vasi, numero di ureteri) Coinvolgimento linfonodale (più raro ma condiziona la scelta di una linfadenectomia +/- estesa) Cosa chiede il clinico alla diagnostica per immagini I recenti sviluppi terapeutici (Targeted Therapies) hanno portato ad un significativo miglioramento prognostico con conseguente ruolo sempre più importante delle metodiche di imaging nel carcinoma renale metastatico: - accurata individuazione e stadiazione delle metastasi - valutazione precoce della recidiva locale o a distanza dopo resezione chirurgica di malattia inizialmente localizzata - monitoraggio risposta alla terapia Lo stesso metodo di valutazione e lo stesso tipo di esame devono essere utilizzati prima del trattamento (valutazione basale) e durante le valutazioni successive (follow up) Criteri di valutazione della risposta alla terapia all’Imaging Criteri RECIST 1.1 (Response Evaluation Criteria In Solid Tumors) Valutazione dimensionale (lesioni misurabili Ø maggiore ≥ 10 mm) somma dei diametri di tutte le lesioni target (lesioni con diametro maggiore più lungo) Max 2 lesioni target/organo e max 5 lesioni target in totale Linfonodi patologici Ø minore ≥ 10 mm (ln target Ø minore ≥ 15 mm) Risposta completa (CR) Risposta parziale (PR): riduzione somma dei diametri lesioni target ≥ 30% Malattia stabile (SD) Progressione di malattia (PD): nuove lesioni/ aumento dimensionale ≥20% Vantaggi: semplicità, facile quantificazione e riproducibilità Eisenhauer EA, Eur J Cancer 2009 Criteri RECIST Inadeguatezza dei consueti criteri di valutazione della risposta (criteri RECIST) che comportano una sottostima della iniziale risposta alla terapia con nuovi farmaci antiangiogenetici (inibitori multitarget dei recettori ad attività tirosinchinasica) Spesso le lesioni di frammentano: secondo i criteri RECIST devono essere calcolati e sommati tra loro i diametri maggiori di ciascun frammento (in caso di frammenti minuscoli viene arbitrariamente attribuito un Ø di 5 mm) In molti pazienti si dimostra una stabilizzazione dimensionale della malattia (effetto citostatico anzicchè citotossico) o un lieve aumento dei diametri, che si accompagna tuttavia a cavitazione delle lesioni, con evidenti aree di necrosi od emorragia al proprio interno. Dal concetto di riduzione della massa tumorale a quello di stabilizzazione e controllo della malattia. Katabathima VS Curr Urol Rep 2012; Smith AD Urologic Oncology 2011 Fournier LS, Radiology 2010 Criteri RECIST Aumentare la sensibilità dei criteri RECIST proposta di abbassare la soglia di riduzione dimensionale per definire un paz responder da ≥ 30% a ≥ 10% (risposta parziale) La soglia del 10% ha il vantaggio di suddividere i paz in sole 2 categorie: Responder e non Responder Con tali modifiche i criteri RECIST rimangono validi (specie per individuare paz non responder) Terapia molecolare antiangiogenetica provoca altre modifiche: devascolarizzazione tumorale necrosi intralesionale Tutte le valutazioni basali dovrebbero essere effettuate il più vicino possibile all’inizio del trattamento e comunque non più di 4 settimane prima. Krajewski KM, Eur Urol 2011, Thiam R, Annals of Oncol Advance 2009 Criteri di Choi Criteri di Choi modificati: valutazione sia dimensionale che densitometrica • • • • • Il Ø max ≥ 15 mm Densità valutata in Unità Hounsfield (UH) in TC con mdc (fase arteriosa) Fino a 10 leioni target Choi criteria hanno un migliore valore predittivo rispetto ai RECIST per la`Progression-Free (PFS) and Overall Survival (OS) alla prima valutazione in paz con risposta parziale L’utilizzo dei criteri di Choi in malattia stabile (SD) o in progressione (PD) non cambia il management dei paz con mRCC Choi et al. J Clin Oncol 2007 Benjamin et al. J Clin Oncol 2007 Criteri di valutazione della risposta alla terapia all’Imaging CR PR SD PD RECIST Choi Scomparsa di ogni lesione Scomparsa di ogni lesione Assenza di nuove lesioni Assenza di nuove lesioni Riduzione dimensioni T ≥ 30% Riduzione dimensioni T ≥ 10% o riduzione densitometrica ≥ 15% Assenza di nuove lesions Assenza di nuove lesioni No PD di lesioni non target No PD di lesioni non misurabili Assenza dei criteri di CR, PR or PD Assenza dei criteri di CR, PR or PD Assenza di sintomi legati a progressione di malattia Assenza di sintomi legati a progressione di malattia Aumento dimensionale ≥ 20% Aumento dimensionale ≥ 10% e non PR alla valutazione densitometrica New lesions New lesions Criteri di valutazione della risposta alla terapia all’Imaging Criteri SACT (Size and attenuation on 3D volumetric measurements) Richiede software dedicato Non include le metastasi polmonari Criteri MASS ( Size, Attenuation, Morphology ans Structure on portal venous phase CT) Risposta Definizione Favorevole Assenza di nuove lesioni o: - Riduzione dimensionale ≥ 20% -≥ 1 lesione solida vascolarizzata con necrosi centrale o ridotta attenuazione (≥ 40 HU) Indeterminata Non segue alcun criterio Sfavorevole Uno dei seguenti: -Aumento dimensionale ≥ 20% in assenza di necrosi centrale / ridotta attenuazione - Nuove lesioni, aumentato contrast enhancemnt centrale o nuovo enhancement di una lesione precedentemente non vascolarizzata Smith et al. Am J Roentgenol 2010. Goth V. Radiology 2011 Criteri di valutazione della risposta alla terapia all’Imaging I criteri di Choi e MASS non sono utilizzabili quando è controindicata sommistrazione mdc iodato Le cavitazioni non sono valutabili Criteri RECIST sono ancora impiegati anche se CHOI/MASS consentono una migliore valutazione iniziale della risposta alla terapia Smith et al. Am J Roentgenol 2010. Goth V. Radiology 2011 Caso clinico 1 Nefrectomia Dx nel 2004 Tp con Sunitinib da Nov 2011: remissione malattia intratoracica Metastasi linfonodali ilo-mediastiniche: Nov 2011 Nov 2011 Aprile 2011 Aprile 2011 Agosto 2011 Agosto 2011 Caso clinico 2 Nefrectomia Dx per ca cellule chiare nel 2005 Trattato con IL2 Exeresi polmonari multiple; in terapia con Sunitinib dal 2010 Metastasi surrenalica: al controllo dopo 4 cicli di terapia riduzione dimensionale dell’impregnazione contrastografica Caso clinico 3 Diagnosi Ca renale cellule chiare Metastatico (settembre 2009) in terapia con Sunitinib dal mese di ottobre 2010 Al controllo dopo 4 cicli di terapia lieve riduzione dimensionale e netta riduzione dell’impregnazione contrastografica Caso clinico 4 Diagnosi Ca renale cellule chiare con metastasi ossee (febbraio 2012) in terapia con Sunitinib: controllo TC dopo 4 cicli di terapia (agosto 2012) Caso clinico 4 Ca renali bilaterali, resezioni renali multiple (paz con m. di Von Hippen Lindau) Stazionarietà dimensionale con riduzione del contrast enhancement dopo 4 cicli di Sunitinib Caso clinico 5 Nefrectomia Dx per ca cellule chiare nel 2005 in terapia con Sunitinib dal 2007 Nov 2007 Luglio 2008 Nov 2008 Caso clinico 5 Stesso caso, nefrectomia Dx per ca cellule chiare nel 2005 in terapia con Sunitinib dal 2007 Nov 2007 Nov 2008 Caso clinico 6 Nefrectomia Dx per ca cellule chiare nel 2008 in terapia con Sunitinib dopo 4 cicli Conclusioni Take Home Points Le metodiche di Imaging consentono una buona stadiazione preoperatoria con elevati livelli di accuratezza Le informazioni fornite dalla diagnostica per immagini hanno un ruolo cruciale nel management dei pazienti e nel monitoraggio della risposta alla terapia (validità del RECIST modificato; criteri di Choi-MASS) L’interpretazione dei risultati deve essere inserita nel contesto clinico: l’approccio combinato fra fattori di rischio clinici e i criteri di valutazione all’imaging dopo i primi cicli di terapia aumenta l’accuratezza nell’individuzione precoce dei pazienti responder durante terapia antiangiogenetica