Importanza di un approccio multidisciplinare in caso di grave idrosoadenite suppurativa genitale Introduzione: L’idrosoadenite suppurativa (I.S.) o malattia di Verneuil è una patologia infiammatoria cronica rara ad eziologia sconosciuta che colpisce gli strati superficiali della cute e le ghiandole apocrine. Viene definita anche acne inversa in quanto sembra che l’eziopatogenesi sia a partenza pilo sebacea e non apocrina. Si manifesta con lesioni infiammatorie dolenti, cistiche profonde, che si localizzano alle pieghe cutanee (cavi ascellari, inguine, regione sottomammaria, solco intergluteo e genitali). La malattia tende a cronicizzare e ad estendersi al sottocute portando alla formazione di ascessi e fistole. Nelle forme più severe può compromettere gravemente la qualità di vita dei pazienti. L’approccio terapeutico conservativo spesso fallisce e si rende necessario ricorrere alla bonifica chirurgica delle lesioni. Discuteremo qui il caso di un paziente affetto da una forma di particoralmente severa di I.S. con ampie lesioni scrotali, ascellari e della regione perianale e sottoposto a ripetuti interventi di chirurgia demolitiva e ricostruttiva da parte di chirurghi generali, urologi e dermatologi. Pazienti e metodi: Abbiamo analizzato il caso di un uomo di 64 anni affetto da oltre dieci anni da I.S. La storia clinica del paziente è stata caratterizzata da ripetute manifestazioni di gravità tale da comprometterne severamente la salute psicofisica tanto da spingerlo al suicidio. Nel 2009 dopo ripetuti interventi di escissione delle lesioni a carico della cute ascellare e perianale è stato inviato alla nostra attenzione per la presenza di diffuse lesioni purulente e necrotiche coinvolgenti l’intera area inguino-scrotale. Tali lesioni erano francamente dolenti, doloranti e deformanti la cute scrotale. Si è quindi proceduto ad ampia escissione chirurgica della cute scrotale sino alla radice del pene. Successivamente i colleghi dermatologi hanno coperto l’intera area con innesti cutanei. L’esame istologico ha confermato la diagnosi di I.S. Questo trattamento ha portato a buoni risultati clinici ed estetici con completa remissione della sintomatologia e soprattutto notevoli benefici alla qualità di vita del paziente. Discussione: Nel caso da noi considerato i disagi generati dalle numerose lesioni cutanee prodotte dall’I.S. avevano addirittura spinto il paziente alla minaccia di suicidio. Anche per queste ragioni l’approccio dell’I.S. deve esser aggressivo e laddove la terapia medica risultasse inefficace il consiglio è dì ricorrere al trattamento chirurgico puntando alla completa escissione di tutte le aree cutanee interessate. Di particolare importanza per il risultato finale è infine la scelta della tecnica ricostruttiva; ogni caso va valutato a se tenendo in considerazione risultati estetici e funzionali. L’approccio multidisciplinare ha portato ad un buon successo terapeutico.