Farmaci a lunga durata d’azione nel trattamento del disturbo ipercinetico Revisione sistematica e linee guida europee sui trattamenti. ABSTRACT. Riportiamo una revisione sistematica di tutti i dati pubblicati e non, sull’uso di farmaci a lunga durata d’azione nel trattamento dell’ADHD e del disturbo ipercinetico, accompagnata da tabelle con le dimensioni dell’effetto e i numeri di pazienti necessari da trattare, relative a formulazioni stimolanti a rilascio prolungato e ad atomoxetina. Un gruppo di esperti provenienti da vari paesi europei si è servito di questa revisione per elaborare delle raccomandazioni sull’uso pratico di tali farmaci. Ecco le conclusioni: 1) formulazioni a lunga durata d’azione dovrebbero essere disponibili per l’uso da parte di tutti i pazienti; 2)tali formulazioni a lunga durata d’azione non devono sostituire quelle a breve durata d’azione (consigliati nella fase iniziale della terapia per la maggior parte dei bambini, per motivi di costi e flessibilità di dosaggio). Una scelta clinica individuale è tuttavia necessaria; 3) sia atomoxetina (ATX) che formulazioni di stimolanti a rilascio prolungato dovrebbero essere rese disponibili. Ogni decisione dipende ovviamente dalle circostanze, accompagnate da particolari raccomandazioni. KEY WORDS: linee guida - revisione – stimolanti – atomoxetina – ADHD INTRODUZIONE Background: uno sguardo d’insieme Un gruppo di fisici e psicologi europei ha recentemente pubblicato una serie di linee guida sul trattamento del disturbo ipercinetico [71]. Da allora in questo campo sono stati registrati degli sviluppi importanti, uno dei quali è stato l’approvazione di nuovi farmaci e preparazioni farmacologiche, il cui effetto ha una durata che si protrae per gran parte della giornata. Tutto ciò può permettere di superare le problematiche legate agli stimolanti a breve durata d’azione. Esiste anche un farmaco non stimolante che è stato già approvato ed è già largamente in uso. Tutti questi farmaci implicano tuttavia dei costi elevati, il che può renderne la scelta piuttosto difficile. Il presente documento ci fornisce un’analisi sull’impiego di tali farmaci. Le precedenti direttive relative al trattamento del disturbo ipercinetico mantengono ancora la loro validità: un programma di trattamento completo deve comprendere non solo terapie farmacologiche ma anche interventi psicologici, educativi e sociali; la cura deve essere avviata sotto la supervisione di uno specialista di disturbi comportamentali dell’infanzia; la diagnosi deve essere fatta in base ai criteri del DSM-IV o alle direttive riportate nell’ICD 10, o ad una anamnesi completa e una valutazione del paziente. La terapia farmacologia non sempre è indicata per il trattamento di bambini con tale sindrome; di conseguenza l’impiego di alcuni di questi farmaci deve essere valutato approfonditamente secondo la gravità, l’impatto e l’adeguatezza di sviluppo dei sintomi del bambino. Il presente rapporto costituisce un ulteriore supporto alle suddette raccomandazioni. Metodologia della revisione elaborazione delle linee guida ed Grazie alla European Network for Hyperkinetic Disordes (EUNETHYDIS) è stato individuato un gruppo di esperti clinici accademici e ricercatori, il cui particolare interesse è rivolto ai disturbi ipercinetici. Le revisioni sistematiche elaborate recentemente da NICE [30] e SIGN [54] hanno costituito la base per l’identificazione di studi pubblicati su metilfenidato, dexamfetamina e atomoxetina (a queste è stata aggiunta anche la metanalisi di Faraone) [12, 14, 15]. Ad alcune società che producono farmaci a lunga durata d’effetto, è stato chiesto di fornire tutti i dati (pubblicati e non) e le informazioni in loro possesso (escluse quelle commerciali), che sono state poi presentate durante un incontro tenutosi a Londra a settembre del 2005. Il calcolo della dimensione dell’effetto (effect sizes) è stato effettuato con l’impiego di una metodologia standard. Il calcolo ottenuto con tali metodi standard veniva applicato solo se fornito dalla società stessa; al contrario se non veniva riportato dalle società, veniva calcolato dagli autori stessi. Il processo di revisione e di sviluppo delle linee guida è stato di tipo iterativo: l’identificazione delle questioni cliniche è stato effettuato durante un incontro a cui erano presenti tutti gli autori; un gruppo di lavoro (TB,DC,SP,AZ) ha poi elaborato una revisione sistematica di tutti gli studi clinici, pubblicati e non, riguardanti le formulazioni a lunga durata d’azione. Una revisione quantitativa dei risultati più rilevanti è riportata di seguito. Altri incontri hanno poi messo in evidenza le critiche sollevate riguardo a questo rapporto e alle sue conclusioni: per la soluzione di divergenze è stato previsto un metodo quantitativo che comprendesse una valutazione delle informazioni contrastanti. L’evento si è poi concluso con votazione unanime; la bozza del documento è stata modificata secondo un iter preciso. e il documento finale è stato infine sottoscritto da tutti gli autori. Esso include sia un riassunto narrativo delle conclusioni che un’analisi scientifica dei dati, riportati in due sezioni separate. Revisione narrativa e raccomandazioni Descrizione dei farmaci Stimolanti Metilfenidato idrocloride Il metilfenidato idrocloride (MPH) è uno stimolante a lieve azione che agisce sul sistema nervoso centrale (SNC), con effetti più sulle attività mentali che su quelle motorie. L’impiego di questo farmaco nella cura del disturbo ipercinetico è stato approvato e revisionato dall’EUNETHYDIS per lo European Child and Adolescent Psychiatry [71]. La sua vendita è stata autorizzata nella maggior parte dei paesi europei e rientra nei programmi completi di trattamenti per bambini (sopra i 6 anni) e per gli adolescenti, nel caso in cui le misure alternative non siano sufficienti. Il Ritalin LA (Novartis), Equasym XL (UCB), Concerta XL (JAussen – Cilag) e il Medikinet Retard (Medice) forniscono tutti una miscela di metilfenidato a rilascio sia immediato che prolungato. La differenza sta nelle caratteristiche fisiche del sistema a rilascio ritardato e nel rapporto tra rilascio immediato e ritardato. La figura 1 mostra il profilo farmacocinetico nel tempo delle varie formulazioni; gli effetti sul comportamento uguagliano la concentrazione ematica. Concerta XL Farmacologia: Concerta XL si basa su un sistema di rilascio osmotico (OROS®) studiato per avere una durata d’azione di 12 ore. Una compressa da 18 mg comprende un involucro di 4 mg di formulazione a rilascio immediato (22%). Test clinici dimostrano che Concerta XL produce effetti identici alla somministrazione giornaliera di 3 dosi di metilfenidato [48, 80]. Tuttavia in uno studio di Pelham e colleghi [48] è stata richiesta una dose di Concerta XL potenziata del 20 %. Farmacocinetica: con la somministrazione di Concerta XL a pazienti adulti, le concentrazioni plasmatiche di metilfenidato aumentano, raggiungendo un picco iniziale dopo 1 o 2 ore, grazie allo scioglimento del rivestimento della capsula del farmaco. Dopodichè i livelli di concentrazione aumentano gradualmente grazie alle capsule a lento rilascio che fungono da pompe osmotiche, rilasciando metilfenidato in quantità sempre crescente nel giro di 10 ore dopo l’assunzione [69]. L’effetto sul comportamento ha una durata di circa 12 ore [69]; tuttavia l’esperienza clinica dimostra il fatto che esistono notevoli differenze fra i soggetti anche per quanto riguarda le altre formulazioni a rilascio prolungato. Aspetti clinici: Concerta XL è disponibile in concentrazioni da 18, 36 e 54 mg. Le compresse vanno assunte per via orale una volta al giorno al mattino, e vanno ingerite intere con una quantità di liquido. Le compresse non devono essere masticate, divise o frantumate. Concerta XL può essere assunta lontano o durante i pasti. Il dosaggio varia a seconda del paziente in base alle necessità e alle risposte, ma il trattamento normalmente può iniziare con una dose da 18 mg e essere incrementata di 18 mg a intervalli settimanali. La dose massima è di 54 mg; dal momento che il dosaggio non è legato al peso del paziente il gruppo di esperti permette l’assunzione di dosi maggiori fino ad un massimo di 2 mg/kg/die oppure di una dose unica giornaliera di 108 mg ( tra le due è comunque consigliabile quella che non superi i 108 mg/die, che è la quantità più accettabile e raccomandata in alcuni casi). E’ possibile titolare la terapia del bambino con Concerta XL senza prima passare per un trattamento stimolante a rilascio immediato [68], anche se alcuni clinici preferiscono stabilire il dosaggio ottimale titolando prima la terapia con formulazioni a rilascio immediato. Fig. 1 Livelli plasmatici nel tempo di metilfenidato e dexamfetamina delle varie formulazioni con le percentuali di rilascio immediato e prolungato (IR/ER). Note: le curve di MPH IR BID e di Medikinet sono state fornite da Medice, quelle di Adderall da Shire; per Ritalin LA vedi: Markowitz et al. [39]; per Concerta XL ed Equasym XL vedi: Gonzalez et al. [21]; tutti i grafici hanno una scala in comune , quella del tempo. Poiché le dosi e i diversi prodotti non equivalgono, l’asse delle y non coincide e di conseguenza non si può fare un diretto confronto per i livelli assoluti. Equasym XL Farmacologia: le capsule di Equasym XL racchiudono componenti sia a rilascio immediato che a rilascio prolungato e cioè il 30 % per la prima (componente a rilascio immediato) e il 70% per la seconda (componente a rilascio prolungato). Farmacocinetica: a causa dei diversi profili posologici, Equasym XL ha una durata d’azione più breve rispetto a Concerta XL (circa 8 ore) ma ha maggiore efficacia nelle 45 ore immediatamente successive all’assunzione. Questo perché le dosi totali giornaliere sono simili [70]. Come per Concerta XL le dosi possono variare tra individuo e individuo a seconda dei tempi e delle modalità d’azione osservate. Aspetti clinici: al momento della stesura di questa revisione, Equasym XL è disponibile solo nel Regno Unito. Il farmaco viene somministrato una volta al giorno, al mattino, prima della colazione. La dose raccomandata di inizio terapia è di 10 mg, assunti una volta al giorno. Il consiglio della società farmaceutica è quello di aggiustare il dosaggio con un incremento di 20 mg a settimana fino ad un massimo di 60 mg/die. Nonostante l’esperienza ci fa concordare su quanto appena detto, è possibile che possa esistere un limitato numero di pazienti, in grado di beneficiare di dosi più elevate, fino ad un massimo di 20 mg/kg/die, oppure di una dose unica giornaliera da 100 mg ( tra le due possibilità è preferibile ad ogni modo non superare la soglia dei 100 mg). Medikinet Retard Farmacologia: Medikinet è un’altra formulazione brevettata di metilfenidato elaborata e autorizzata al momento solo in Germania. Essa contiene 50% di componenti a rilascio immediato e 50% di componenti a rilascio prolungato ed è rivestito da una patina resistente agli acidi gastrici. Farmacocinetica: l’azione efficace del farmaco dura circa 7 ore e gli effetti di una somministrazione giornaliera di Medikinet equivalgono agli effetti di due somministrazioni giornaliere di Ritalin. Come per Equasym XL il profilo posologico dimostra una maggiore azione immediata e una minore azione ritardata, rispetto a quanto accade con Concerta XL, tenendo conto delle differenze nei tempi d’azione tra individuo e individuo. Aspetti clinici: il farmaco viene assunto una volta al giorno al massimo, dopo la colazione. Se viene effettuata una titolazione con questo farmaco le dosi consigliate di inizio terapia sono di 10 mg, assunti una volta al giorno. Il consiglio della società farmaceutica è quello di aggiustare il dosaggio con un incremento di 10 mg a settimana. La dose massima consentita è uguale a quella di Equasym XL (vedi sopra). Ritalin LA Farmacologia: il Ritalin LA comprende una miscela delle componenti a rilascio immediato e prolungato, utilizzando teconologie brevettate SODAS ( Spheriodal Oral Drug Absorbtion System) per la veicolazione dei farmaci. La proporzione è del 50:50 per entrambi i componenti. La vendita è stata autorizzata in diversi paesi d’Europa e anche negli Stati Uniti. Farmacocinetica: come per Equasym LA e Medikinet Retard il profilo posologico ci mostra una maggiore azione immediata e una minore azione prolungata rispetto a Concerta XL, e alcune prove lo dimostrano [36]. Aspetti clinici: le dosi consigliate equivalgono a quelle di Equasym XL. Una caratteristica che accomuna il Ritalin, Medikinet e Equasym XL è che le capsule si possono aprire per cospargerne il contenuto su un qualunque genere alimentare senza rischiare una dispersione delle proprietà. Nella maggior parte dei casi, queste formulazioni non sono autorizzate per questo uso e perciò questa pratica viene sconsigliata dai produttori. Tuttavia, sminuzzare il farmaco e mescolarlo ai cibi può essere utile per quei bambini che hanno difficoltà ad ingerire compresse. E’ stato inoltre sottolineato il fatto che, le caratteristiche di questo composto possano portare il paziente a farne un uso improprio, malgrado, per queste adduzioni, non ci siano prove certe. Adderall XR Farmacologia: Adderall XR, come il precedente Adderall IR è una miscela di quattro sali di amfetamine 1 : amfetamina asparato, amfetamina solfato, dexamfetamina saccarato e destroamfetamina solfato (l’ingrediente attivo della dexedrina). I quattro sali componenti hanno tassi diversi di metabolizzazione. Adderall XR sfrutta un sistema di veicolazione dei componenti grazie al quale il primo tipo di componente viene sciolto immediatamente, mentre il secondo tipo, 4 ore più tardi. Il farmaco non è autorizzato alla vendita in Europa, ma è facile che i clinici possano imbattersi in pazienti stranieri che ne fanno uso. Farmacocinetica: la massima concentrazione plasmatica viene raggiunta in 7 ore, paragonato al regolare Adderall IR ( cioè a rilascio immediato) che fa raggiungere il picco di concentrazione in 3 ore. La durata d’azione è di circa 8-10 ore [42]. Aspetti clinici: le dosi consigliate per entrambe le formulazioni (a rilascio immediato e prolungato) sono di 5, 10, 15, 20 e 25 mg e 30 mg di incremento. Esistono anche altri due stimolanti a rilascio prolungato, il Ritalin SR e il Focalin XR (dexmetilfenidato a rilascio prolungato) che però non verranno trattati in questo documento. Il Ritalin SR verrà probabilmente sostituito sul mercato dal Ritalin LA, clinicamente più efficace. Il Focalin XR invece non è attualmente disponibile in Europa. Effetti collaterali e uso improprio degli stimolanti 1 L’ortografia della parola dexamfetamina riflette i cambiamenti effettuati nell’ambito del “Recommended International Non-proprietary Names” (rINN) e del “New British Approved Names” (BAN) e segue la Direttiva Europea 92/27/EEC. “Il termine amfetamina ancora non segue la convenzione. Utilizziamo tuttavia questa regola ortografica per aiutare i lettori nel reperimento di informazioni in formato elettronico. I nomi commerciali sono stati spesso usati al posto di quelli generici per meglio distinguere le varie formulazioni. Tutti gli stimolanti, sia a rilascio immediato che prolungato, presentano alcuni svantaggi. Esiste infatti sia il rischio di abuso da parte del paziente, sia il rischio di diversione del farmaco verso un mercato illegale. Essi inoltre rappresentano un potenziale rischio per la salute pubblica; A volte possono risultare inefficaci e altre volte possono provocare spiacevoli effetti collaterali quali insonnia, inappetenza, ritardo della crescita, dolori addominali e occasionalmente anche disforia, tic e agitazione. Il problema di un prolungato ritardo della crescita ha recentemente suscitato molto interesse; poichè questa risulta essere una questione molto complessa, i dati esistenti in materia sono contrastanti [70,78]e non permettono di definire accuratamente questo tipo di effetto. Il gruppo consiglia di monitorare automaticamente altezza e peso dei bambini e di seguirli in base a delle tabelle della crescita. C’è poi tutta una serie di circostanze, per la maggior parte rare durante l’infanzia, per le quali questi farmaci presentano delle controindicazioni: schizofrenia, forme di depressione grave, ipertiroidismo, aritmie cardiache, tutte le forme di ipertensione da quella più lieve a quella più grave, angina pectoris, glaucoma, precedente situazione di ipersensibilità o casi di uso concomitante, o precedente (risalente almeno a due settimane prima) di inibitori di monoamine-ossidasi. E’ necessaria la massima cautela anche nei pazienti con tic motori, situazioni di tossicodipendenza accertata o storie di tossicodipendenza o alcolismo; nei pazienti in stato di gravidanza o in stato di allattamento; nei casi di anoressia nervosa o con storie di tendenze suicida. Soggetti con preesistenti anomalie cardiache possono essere particolarmente a rischio. Le strategie per prevenire effetti collaterali comprendono il monitoraggio dei pazienti, la regolazione delle dosi degli stimolanti, il cambio del trattamento e l’aggiunta di una farmacoterapia per contrastare gli effetti collaterali (vedi [71]). Gli psicostimolanti sono stati introdotti quando i rischi legati ai farmaci non erano così rigorosamente tenuti sotto controllo come lo sono ora. Strattera è stato elaborato sotto un rigido controllo e di conseguenza le autorità competenti sono state informate degli effetti indesiderati che provoca (vedi oltre). Questo a sua volta ha portato alla necessità di riconsiderare la possibilità di qualche legame tra gli stimolanti e disturbi quali aritmia cardiaca, insufficienza epatica, pensieri e attacchi suicidi. Ad esempio un rapporto non ufficiale, pervenuto a una commissione della Food and Drug Administration statunitense, riportava documentati 7 casi di morte improvvisa di bambini sotto trattamento da metilfenidato, relativi cioè a circa 10 milioni di prescrizioni. Secondo le conoscenze attuali riteniamo improbabile il fatto che questa percentuale superi quella dei casi di morte nella popolazione non trattata, anche se i dati reali degli effetti indesiderati sono probabilmente maggiori di quelli riportati ufficialmente. Le principali implicazioni pratiche prevedono comunque un esame fisico prima della prescrizione; l’individuazione di anomalie cardiache come ipertensione e soffi al cuore( l’ECG è facoltativo); un indagine su eventuali sintomi quali sincope durante esercizio fisico, in abbinamento ad un’analisi cardiologica qualora si presentassero i primi segnali di avvertimento; l’introduzione di accertamenti relativi a crisi, sintomi di insufficienze epatiche o irregolarità cardiache nei pazienti sotto check-up. Tutte queste raccomandazioni sono valide anche per i farmaci a rilascio immediato e non differiscono a seconda del tipo di stimolante o di composto. Periodiche analisi del sangue non sono particolarmente consigliate dal gruppo (sebbene le consiglino invece le società farmaceutiche), poiché discrasie ematiche possono verificarsi in casi eccezionali anche con la maggior parte dei trattamenti farmacologici. In ogni caso la percentuale di rischio non è così alta da giustificare questo tipo di controllo. Malgrado gli stimolanti siano sostanze controllate, una metanalisi di vari studi a lungo termine effettuati in un ambiente naturale, relativi a trattamenti a base di stimolanti su pazienti con ADHD, ha rivelato che essi non aumentano il rischio di abuso di queste sostanze [79]. Esistono ad ogni modo alcune informazioni riguardanti l’uso improprio di stimolanti in pazienti con ADHD. I dati sulle varie forme di abuso ( praticate al fine di migliorare le capacità cognitive sui soggetti sani) e di diversione degli stimolanti sono tuttavia insufficienti. Recentemente Wilens e colleghi [77] hanno valutato, per mezzo di un test di autovalutazione, la prevalenza e le correlazioni in termini di uso improprio e di diversione degli stimolanti tra i giovani adulti del nord America affetti da ADHD. Lo studio era basato su un campione trasversale relativamente esiguo. I risultati, piuttosto allarmanti, hanno dimostrato che su un campione di 98 soggetti con ADHD sotto trattamento farmacologico, l’11% ha dichiarato di aver venduto ad altri le proprie prescrizioni mediche, e il 22% di aver fatto abuso dei farmaci aumentandone la dose senza il consenso del medico. L’Ufficio Studi Applicati degli Stati Uniti del 2004 ( National Survey on Drug Use and Health) ha rivelato l’esistenza di una minoranza di pazienti che vendono e abusano dei farmaci [53]. Inoltre una ricerca effettuata su 10.904 studenti di college americani, selezionati a caso, ha rivelato che il tasso di prevalenza calcolato nell’arco di una vita, relativo all’uso di stimolanti ottenuto senza una prescrizione medica, è del 6,9% [41]. Per quanto riguarda l’Europa i dati sono insufficienti. Esiste anche un numero molto ridotto di prove legate alla diversione e all’abuso di farmaci in soggetti con ADHD che non presentavano situazioni di abuso di sostanze o problemi di condotta. I farmaci implicati nella questione erano composti di stimolanti a rilascio immediato; di conseguenza per quanto riguarda gli stimolanti a rilascio prolungato c’è una minore probabilità di diversione o di uso improprio. Questo a sua volta evidenzia il fatto che la prescrizione di formulazioni a rilascio immediato di metilfenidato come prima scelta terapeutica, è sconsigliato in particolar modo per i farmacodipendenti e per la popolazione ad alto rischio di abuso. In alcuni paesi europei, per motivi di sanità pubblica, l’elevato rischio di abuso dei farmaci ha portato al bando degli stimolanti. Riteniamo tuttavia che questa sia una reazione esagerata che può portare svantaggi a quei pazienti meno inclini ad abuso di sostanze. Non stimolanti Atomoxetina idrocloride – Strattera Farmacologia: l’ atomoxetina (atx), più nota con il nome commerciale di Strattera, è un inibitore selettivo dei trasportatori di noradrenalina. Attualmente la vendita è autorizzata in numerosi paesi per il trattamento dell’ADHD nei bambini al di sopra dei sei anni, negli adolescenti e negli adulti già precedentemente trattati. Questo farmaco viene metabolizzato dell’enzima citocromo P450 2D6; soggetti con bassi livelli di attività di questo enzima metabolizzano il farmaco più lentamente e necessitano quindi di dosi più moderate. I farmaci che inibiscono l’enzima citocromo P450 2D6 (come la Fluoxetina 2 ) possono aumentare i livelli ematici di Strattera e richiedono perciò un aggiustamento del dosaggio. Farmacocinetica: l’effetto totale del farmaco appare solo 6-8 settimane dall’inizio del trattamento o anche più tardi, ma i soggetti di solito mostrano alcuni cambiamenti già dalla quarta settimana. Una volta raggiunto il livello di efficacia clinica, gli effetti possono persistere anche nell’arco della giornata a livelli abbastanza consistenti. Aspetti clinici: come gli stimolanti, Strattera viene consigliato come parte integrante di un programma di trattamento multimodale per pazienti con ADHD. Strattera è disponibile in capsule da 10, 18, 25, 40 o 60 mg (da assumere per via orale lontano o durante i pasti). Nei bambini e adolescenti fino a 70 kg di peso corporeo, un trattamento con Strattera deve iniziare con una dose unica giornaliera di 0,5 mg/kg, per passare, dopo 7 giorni, ad una dose giornaliera di riferimento di circa 1,2 mg/kg somministrabili in due diverse modalità: o in dose unica al mattino o in due 2 Ulteriori informazioni riguardo tali interazioni sono disponibili sul sito http://medicine.iupui.edu/flockhart/table.htm o sul sito http://www.medscape.com/druginfo/druginterchecker? src=ads dosi divise tra mattina e tardo pomeriggio/sera presto. Una dose unica somministrata di sera ha comunque una minore efficacia e provoca lievi effetti collaterali [26]. La dose unica giornaliera in bambini e adolescenti non deve eccedere 1,8 mg/kg o i 100 mg. ( tra le due possibilità è preferibile quella che non superi i 100 mg). Modafinil-Provigil Farmacologia: questo farmaco è chimicamente molto diverso. È stato realizzato per contrastare la narcolessia e ha la capacità di inibire l’azione dopaminergica sulla corteccia prefrontale. Farmacocinetica: gli effetti iniziano ad essere evidenti dopo circa una settimana di terapia. Questo farmaco è disponibile in compresse da 100 mg. La dose raccomandata è di 350 mg al giorno per i bambini fino a 12 anni. Aspetti clinici: il Modafinil attualmente non possiede una licenza sul mercato come farmaco per il trattamento dell’ADHD. Non avendo sufficiente esperienza nell’impiego di questo composto non possiamo riportare informazioni più dettagliate, anche se lo riteniamo una possibile alternativa per i bambini refrattari a ogni altro tipo di terapia. Effetti indesiderati stimolanti. dei farmaci non Sulla base dei risultati ufficiali disponibili non è possibile fare un diretto confronto degli effetti indesiderati tra Strattera e gli stimolanti a rilascio prolungato. Questo perchè mentre gli stimolanti vengono usati già da più tempo e di conseguenza esistono maggiori probabilità che insorgano complicazioni, Strattera è stato invece introdotto in un periodo di regolamentazioni più rigide e informazioni più trasparenti. Per quanto riguarda Strattera, gli effetti indesiderati più comuni includono nausea, sedazione e inappetenza; altri effetti collaterali possono essere secchezza delle fauci, insonnia, costipazione, sbalzi di umore. Negli adulti sono stati inoltre osservati effetti quali ritenzione urinaria e disfunzioni sessuali. La maggior parte di questi effetti indesiderati tende a svanire dopo i primi mesi di trattamento. Dal punto di vista degli effetti collaterali, non esistono differenze tra pazienti con lenta o normale metabolizzazione del farmaco. Le agenzie inglesi per la regolamentazione dei prodotti medicinali tra cui l’MHRA (Medicines and Health Care Products Regulatory Agency) hanno raccolto una serie di rapporti spontanei relativi ai problemi insorti in soggetti sotto cura farmacologia. È tuttavia difficile stabilire se tali problemi sarebbero insorti anche senza la somministrazione del farmaco. Tra gli effetti più comuni riportati vi sono le crisi: fino al maggio del 2005 sono stati registrati 212 casi su un totale di 2,2 milioni di pazienti trattati. Questa cifra rischia di sottovalutare il tasso. Molti dei casi registrati riguardavano comunque pazienti sogetti a crisi o pazienti che assumevano farmaci in grado di indurre crisi. La società farmaceutica ha stimato che solo 4 dei 212 casi sono legati a Strattera; di conseguenza non è ancora chiaro se questo farmaco provochi o meno delle crisi. In ogni caso raccomandiamo prudenza: indagare sul verificarsi di crisi prima di prescrivere il farmaco, monitorare la frequenza degli attacchi soprattutto nei pazienti che sofffrono di epilessia, e stare in allerta per la possibilità che insorgano crisi per la prima volta. Casi di ideazione suicidaria non sono molto frequenti (circa 0,44 % dei pazienti trattati durante studi clinici) ma ciò accade decisamente più spesso rispetto ai pazienti a cui è stato somministrato il placebo ( 0%) [4]. I medici sono quindi tenuti a tener conto di questo fatto e devono essere in grado di individuare casi di depressione o tendenze suicide, e se necessario curarli o indirizzarli da specialisti. Per quanto concerne gli stimolanti, non esistono attualmente simili dati. Per quanto riguarda invece Strattera, in casi eccezionali possono manifestarsi anche stati di irritabilità, agitazione, collera e aggressività. Le raccomandazioni date in casi di grave epatite idiosincratica valgono anche per gli stimolanti. Con Strattera si raccomanda una terapia non continuativa qualora i pazienti presentino segni o sintomi di danni epatici, quali ittero, urina scura, o inspiegati e persistenti sintomi influenzali, per i quali è consigliabile indagare approfonditamente. Lo stesso vale per i pazienti che sviluppano sintomi di epatopatie. Tuttavia un check-up delle funzioni epatiche non è strettamente necessario [51]. Al contrario invece è importante tenere sempre sotto controllo durante la terapia pressione ematica, poiché esiste la probabilità che aumenti. L’MHRA ha ricevuto un rapporto relativo al prolungamento dell’intervallo QTc, i cui dati non sono sufficienti a stabilire alcun legame con i problemi di ipertensione, ma abbastanza rilevanti da suscitare preoccupazioni soprattutto in seguito ad un sovradosaggio. Non riteniamo necessari esami di elettrocardiogramma di routine, ma lo raccomandiamo quantomeno per i pazienti con un’anamnesi (anche familiare) di problemi di prolungamento del QTc, e per coloro che, al momento della terapia, stanno assumendo farmaci in grado di provocare prolungamento dell’intervallo QTc, di causare disturbi elettrolitici o di inibire l’enzima citocromo P450 2D6. Diversamente dagli stimolanti , i dati preliminari di Strattera non rivelano alcun potenziale d’abuso o di effetti a lungo termine sulla crescita [64]. Per quanto riguarda invece il Modafinil, sono stai riportati i seguenti effetti collaterali: insonnia, emicrania, nausea e anoressia tra gli effetti più comuni; eruzione cutanea (tra cui eritema multiforme) e sindrome di Steven-Johnson sono invece quelli meno comuni. Il farmaco può avere controindicazioni in casi di ipertensione e insufficienza cardiaca. Costi dei farmaci La tabella n. 1 fa riferimento ai prezzi, attualmente in vigore nel Regno Unito e in Germania, dei farmaci in tutte le dosi disponibili. I dati sono puramente indicativi. Il costo delle formulazioni a rilascio prolungato supera di molto quello delle formulazioni a rilascio immediato. Tuttavia i costi in eccesso possono essere limitati, prendendo in considerazione altri fattori, quali i costi per la somministrazione di farmaci a breve durata d’azione scolastiche[38]. durante le Raccomanzioni per l’uso formulazioni a lunga durata d’azione ore di Si possono usare composti a rilascio prolungato? Il gruppo addetto all’elaborazione delle linee guida concorda sul fatto che almeno alcuni bambini ottengono benefici dalle formulazioni somministrate una volta al giorno. Esse infatti sono superiori al placebo e hanno la stessa efficacia di dosi multiple giornaliere di metilfenidato a rilascio immediato. (vedi parte II per le evidenze e per altre raccomandazioni; il gruppo per le linee guida considera questa affermazione di grado A secondo il sistema elaborato da SIGN e riportato in Appendice 1). La questione più discussa a proposito è legata ai costi; questa è sicuramente una riflessione che può tornare utile non solo a tutti i servizi sostenuti da fondi pubblici, ma anche ad alcuni dei servizi privati. Rianalizzando il materiale pubblicato, NICE ha scoperto che esistono solo lievi differenze di efficacia tra dosi multiple di metilfenidato a rilascio immediato e dosi uniche di formulazioni a lunga durata d’azione [30]. Non sono state però individuate prove concrete per stabilire differenze di efficacia tra formulazioni di metilfenidato a rilascio prolungato e Strattera, in termini di riduzione dei sintomi di base; nonostante ciò, recenti metanalisi, supportate dalla nostra revisione, hanno invece dimostrato una maggiore efficacia degli stimolanti [15]. Le suddette informazioni non vanno considerate definitive, data l’insufficienza di prove di base e la mancanza di studi di confronto adeguatamente progettati. Per il momento quindi il rapporto costo-efficacia degli stimolanti è quindi in gran parte (ma non completamente) determinato dal prezzo del farmaco, in mancanza di informazioni valide su altri fattori quali ad esempio la qualità della vita; mentre invece l’elemento efficacia può diventare una questione rilevante qualora venissero presi in considerazione i farmaci non stimolanti. Attualmente, la dexamfetamina è sostanzialmente la meno costosa, ma dal nostro punto di vista non è preferibile rispetto al metilfenidato, per via della costante presenza sulla scena dei farmaci illegali e per la mancanza di prove concrete a favore della sua sicurezza per la salute (Buona Pratica Clinica). In questo campo sono tuttavia necessarie ulteriori ricerche. Oltre alla dexamfetamina, il farmaco che più rientra nel rapporto “qualità-prezzo” (costoefficacia) è il metilfenidato a rilascio immediato. Dal punto di vista del fattore costo, esso viene raccomandato dal gruppo per le linee guida come il farmaco di inizio terapia per la maggior parte dei pazienti; al contrario invece per quanto riguarda le formulazioni a rilascio prolungato, è difficile stabilire precisamente i costi aggiuntivi che dipendono dalle politiche dei prezzi nei vari paesi, continuamente soggetti a variazioni. Gli economisti della NICE hanno tentato di effettuare un calcolo dei costi per le unità di guadagno in termini di qualità della vita dei pazienti trattati con Concerta XL, Equasym XL e Strattera [30]. In generale, i costi dei trattamenti disponibili rientrano nei valori ammessi dalle società europee per i trattamenti medici e, di conseguenza, riteniamo imprescindibile l’inserimento di tutti e tre i farmaci sopraccitati in un qualunque regime di trattamento. Simili calcoli non costituiscono un elemento di certezza per i medici che si trovano ad affrontare casi sempre diversi l’uno dall’altro; inoltre questi calcoli sono estremamente dipendenti da una serie di valori contrastanti relativi sia al numero di bambini che non riescono a portare avanti un regime di trattamento, sia ai cambiamenti raggiunti in termini di qualità della vita. I farmaci con durata d’azione più lunga hanno altri benefici (soprattutto per il fatto che non devono essere assunti a scuola) che possono variare a seconda del contesto amministrativo dei vari paesi europei. In questo modo la scuola non deve assumersi la spesa e il rischio di mantenere un’adeguata attività di gestione e a sua volta il bambino non è costretto a subire una potenziale umiliazione nell’essere visto ad assumere delle pastiglie a scuola. Pertanto l’adeguarsi alle nuove direttive da parte di tutti sarebbe certamente più utile, ma le premesse in proposito sono scarse. I pazienti con ADHD sotto trattamento farmacologico a lunga durata d’effetto sono più propensi a portare avanti la terapia rispetto ai pazienti che assumono metilfenidato a rilascio immediato e di conseguenza sono costretti mediamente a minori visite presso pronto soccorso e a minori visite specialistiche nel corso dell’anno [28, 34]. In base alle situazioni di ogni singolo bambino è necessario ovviamente prendere delle decisioni personalizzate. Alcune prove (di grado C) evidenziano il fatto che i farmaci a rilascio prolungato hanno un minore potenziale d’abuso, poiché gli effetti tendono a comparire in modo più graduale rispetto a quelli a rilascio immediato [73]. Collins e colleghi [32] hanno valutato gli effetti del metilfenidato a rilascio prolungato (SR 3 ), del metilfenidato a rilascio immediato (IR 4 ) e del placebo su un gruppo di 10 volontari sani: i farmaci a rilascio immediato provocano un aumento dei valori degli effetti piacevoli; al contrario invece le formulazioni a rilascio prolungato producono soltanto effetti transitori. Tali risultati vanno valutati con molta moderazione finchè non emergono dati certi sui potenziali d’abuso. In sostanza, il gruppo per le linee guida ritiene che i punti a favore degli stimolanti a rilascio immediato siano i costi inferiori e la flessibilità del dosaggio; viceversa i punti a favore dei farmaci a lunga durata d’azione sono la riduzione della potenziale frustrazione subita dal bambino che deve assumere farmaci a scuola, il facile adeguamento alla terapia e la possibilità di ridurre il rischio di abuso. In conclusione, possiamo quindi affermare che: 1) gli stimolanti a lunga durata d’azione dovrebbero essere resi disponibili all’uso; 2) non devono sostituire completamente i farmaci a breve durata d’azione. Un’analisi clinica individuale determinerà la scelta della formulazione da impiegare. Quale farmaco a lunga durata d’azione è meglio usare? I meriti comparativi delle formulazioni a lunga durata d’azione sono stati a lungo aspramente discussi. La parte III di questo rapporto ne fornisce una revisione dettagliata. Nonostante i confronti effettuati tra i vari studi sulle dimensioni dell’effetto, si siano rivelati di grande aiuto, vanno valutati con molta attenzione, dal momento che gli studi comparati differiscono non solo per il tipo di farmaco attivo utilizzato, ma anche per altre caratteristiche che possono aver influenzato i risultati (ad esempio: la valutazione dell’esito 3 SR in inglese sustained release = extended release cioè a rilascio prolungato. n.d.t. 4 IR in inglese immediate release cioè a rilascio immediato. n.d.t. (outcome), i valutatori (rater), le dosi, il piano sperimentale). Esiste tutta una serie di dati che sono stati ricavati da studi di confronto tra Concerta XL ed altri farmaci. Questi dati comprendono anche risultati relativi a Equasym XL [70] e a Strattera [76]: rispettivamente, i primi evidenziavano i diversi profili d’effetto nell’arco della giornata, mentre i secondi sottolineavano la maggiore efficacia di ConcertaXL. Quest’ultimo studio tuttavia escludeva a priori tutti i bambini con scarsa risposta al metilfenidato, a causa di validi motivi etici: non sarebbe stato infatti corretto randomizzare dei pazienti per un tipo di farmaco che si sa non avere efficacia su di essi. Questo tuttavia potrebbe aver influenzato i risultati del confronto a favore di Concerta XL; mentre da un sottogruppo di controllo di bambini che non avevano assunto precedentemente stimolanti (il gruppo chiave per i clinici che devono scegliere il trattamento iniziale), non si sono ottenuti importanti risultati sulle differenze tra le formulazioni. Un recente confronto tra Adderall XR e Strattera, ha mostrato che la miscela di sali di amfetamina di Adderall XR, nelle dosi somministrate, ha un maggiore effetto sugli indici di iperattività [76]. Conformemente alla metanalisi [15], la seguente revisione suggerisce, sulla base dei dati forniti dalle società farmaceutiche, che l’efficacia di Strattera è in qualche modo inferiore a quella degli stimolanti in generale; gli studi sono però eterogenei nel modello, nelle dosi e nei soggetti trattati. Per quanto riguarda i tassi di normalizzazione e i numeri necessari da trattare (Numbers needed to treat), le differenze sono meno evidenti. Le considerazioni sia qualitative che quantitative vanno a favore della scelta di formulazioni a lunga durata d’azione. Ad esempio, la durata d’azione di Strattera si protrae per tutta la giornata e questo può rivelarsi utile per le famiglie che hanno difficoltà la mattina e la sera [27]. Può inoltre aiutare quei bambini che non rispondono al metilfenidato e viceversa. Un confronto tra stimolanti e non stimolanti è difficile anche per quanto riguarda gli effetti indesiderati: Strattera provoca sonnolenza, il metilfenidato insonnia; Strattera provoca nausea, il metilfenidato anoressia. Strattera inoltre può essere utile nel caso in cui l’insorgenza degli effetti collaterali fa sottovalutare l’importanza degli stimolanti. Sempre nell’ambito del confronto tra Concerta XL e altre formulazioni a rilascio prolungato a base di metilfenidato, il primo presenta una percentuale più bassa di potenziale d’abuso, grazie alle proprietà inerenti alla tecnologia OROS 5 . (Per delle prove certe sono necessarie ulteriori ricerche, vedi oltre). In ogni caso Strattera può essere ritenuta valida come prima scelta terapeutica nella popolazione a rischio, dal momento che non possiede un potenziale d’abuso più elevato di quello della desipramina [24]. Sia Strattera che composti di metilfenidato a rilascio prolungato devono comunque poter essere disponibili a tutti i pazienti. Adderall XR non è stata analizzato nel dettaglio in questo rapporto, poiché in molti paesi europei non ne è autorizzata la vendita. La scelta del tipo di terapia dipende comunque dalle circostanze: 1) Se il trattamento è iniziato con formulazioni a lento rilascio, allora le considerazioni fatte precedentemente sul rapporto costo-efficacia 6 , suggeriscono di iniziare la terapia con metilfenidato a rilascio prolungato e di procedere con Strattera qualora la prima risulti inefficace (grado B per effetto comparativo). La scelta di metilfenidato a rilascio prolungato dipenderà dal profilo dell’efficacia nel tempo e dalla disponibilità del farmaco. Strattera è un farmaco relativamente molto costoso, perciò, una politica basata sul rapporto 5 Tuttavia il rivestimento della capsula di metilfenidato a rilascio immediato potrebbe possedere un relativo potenziale d’abuso. 6 Dal momento che le considerazioni sono determinate dai prezzo, che sono variabili nel tempo e nello spazio, il medico deve verificare tali generalizzazioni rispetto anche alle circostanze. Infatti una volta considerati i costi totali della terapia, ci sarà da considerare qualcosa di più del semplice costo di una pillola. Molti pazienti che assumono un farmaco possono richiedere una maggiore copertura, dosi complementari, farmaci per contrastare situazioni di comorbilità ed effetti collaterali. Non si può quindi scegliere una trattamento a lunga durata d’azione solo ed esclusivamente sulla base dei prezzi. “qualità-prezzo” (costo-efficacia), riserverà Strattera solo per quei casi in cui il metilfenidato risulti inefficace e controindicato. Esso può essere tuttavia preferito come prima scelta terapeutica se ci sono problemi di abuso o di comorbilità, se la famiglia ha una forte preferenza per i farmaci non stimolanti o se è particolarmente richiesta una durata d’azione di 24 ore [27]. 2) Se il bambino ha risposto positivamente al trattamento con metilfenidato a rilascio immediato, si può passare alla soluzione a rilascio prolungato, decisione che può essere sostenuta da vari motivi come ad esempio l’inconveniente di somministrare più dosi giornaliere. Chiaramente, da questo punto di vista, verranno favorite formulazioni di metilfenidato a rilascio prolungato. 3) Se in un bambino sotto trattamento da metilfenidato a rilascio immediato sono insorti effetti indesiderati, allora è consigliabile passare ad un trattamento con Strattera (grado B per la differenza nel profilo degli effetti collaterali, vedi sopra). Le precedenti linee guida europee in materia prevedono una terapia sintomatica per limitare possibili effetti indesiderati [71]. Gli effetti dei diversi farmaci sulla crescita, ad esempio, non sono così diversi da giustificare come regola generale, una preferenza per l’uno piuttosto che per l’altro; ma se la crescita individuale di un bambino rallenta per effetto degli stimolanti e non può essere gestita in modo tradizionale, allora è consigliabile passare al trattamento con Strattera. 4) Se un bambino non ha risposto positivamente alla cura con metilfenidato a rilascio immediato per inefficacia più che per gli effetti collaterali, il prossimo passo potrebbe essere quello di tentare un trattamento a base di dexamfetamina a rilascio immediato, ammesso che sia accettabile e disponibile (vedi sopra e le direttive precedenti [71] o Strattera). Se anche il trattamento con dexamfetamina fallisce, perché accettabile o non disponibile, o per la presenza di abuso di sostanze o per una scelta della famiglia stessa, allora si può prendere in considerazione Strattera. I risultati dei test che rientrano nel grado B dimostrano che i pazienti che non rispondono positivamente al metilfenidato, hanno circa il 40 % di possibilità di rispondere positivamente a Strattera [43]. Quale formulazione di metilfenidato a rilascio prolungato è più consigliabile? Secondo la pratica clinica si inizia una terapia delineando prima il profilo degli effetti desiderati nell’arco della giornata. Se si ha una perdita di controllo alla sera, o se la famiglia preferisce mantenere il controllo anche la sera, allora si preferiranno farmaci a più lunga durata d’azione; se insorgono effetti collaterali come l’insonnia, allora si consigliano quelli a breve durata. I lievi effetti iniziali di Concerta XL fanno sì che per raggiungere il controllo al mattino, bisogna esporre il bambino a una maggiore quantità di metilfenidato, rispetto invece a quanto accadrebbe con Equasym XL, Ritalin LA o Medikinet Retard. Se ciò rappresenta un problema per le famiglie, questi tre farmaci sono sicuramente più adatti. Una strategia alternativa potrebbe essere quella di combinare Concerta XL con una dose a rilascio immediato somministrata di mattina (vedi oltre). Esiste comunque una serie di varianti individuali. Equasym XL è attualmente più costoso, ma, così come Medikinet Retard e Ritalin LA, offre la possibilità di aprire le capsule e svuotarne il contenuto sui cibi, il chè potrebbe ovviamente aiutare i bambini che hanno difficoltà a ingerire pastiglie. Questo tuttavia non deve essere visto come un modo per somministrare il farmaco all’insaputa del bambino, poiché una pratica del genere può avere effetti negativi sul rapporto di fiducia. Quale combinazione preferire? di trattamento Le formulazioni a rilascio prolungato sono state progettate al fine di avere un migliore profilo d’azione nell’arco della giornata. Tuttavia la serie di varianti individuali evidenzia il fatto che alcuni bambini, che gia assumono farmaci a rilascio prolungato, possono aver bisogno di un’ulteriore dose a rilascio immediato (dose iniziale di 5mg). Essa può essere somministrata o la mattina, per iniziare la giornata nel pieno controllo delle azione, o la sera, per evitare una preoccupante perdita di controllo, che può manifestarsi sia con comportamento dirompente sia con stadi iniziali di insonnia. Altre considerazioni Comorbilità Esistono solo poche prove relative ai benefici o agli svantaggi di trattamenti a breve durata d’azione rispetto a quelli a lunga durata, in relazione a situazioni di comorbilità. Generalmente i dati di test clinici randomizzati sono disponibili più per Strattera che per altre formulazioni. Tic: il metilfenidato non è del tutto controindicato nei pazienti con tic, sebbene in alcuni casi possa rappresentare un rischio [47, 72]. Colloqui con la famiglia possono essere utili per stabilire l’importanza che essa stessa attribuisce alla gravità dei tic rispetto a quella dell’ADHD. In casi in cui i pazienti presentano tic come effetto collaterale da trattamento, o come situazione di comorbilità, Strattera può rappresentare un’alternativa interessante, in quanto non peggiora lo stato dei tic e può perfino portare benefici [2]. Ansia: nei pazienti con situazioni di comorbilità di ADHD e ansia, o disturbi da comportamento dirompente, la risposta di sintomi dell’ADHD agli stimolanti è la stessa dei pazienti che non hanno tali condizioni di comorbilità [45]. Uno studio in doppio-cieco, controllato verso placebo della durata di 12 settimane [67], ha rivelato che Strattera ha ridotto in maniera significativa i sintomi sia dell’ADHD che dell’ansia, rispetto invece al placebo, dimostrando l’efficacia del farmaco in entrambi gli stati, e riportando una lieve dimensione dell’effetto per quanto riguardo l’ansia (0,5). Disturbo oppositivo provocatorio: una metanalisi di 28 studi ha rivelato che la dimensione dell’effetto misurata sull’efficacia degli stimolanti, sia sui comportamenti aggressivi dell’ADHD che sui sintomi di base del disturbo stesso, erano pressoché uguali. Le cose cambiano invece in presenza di pazienti con disturbo della condotta [9]: gli effetti misurati erano più lievi. Formulazioni di metilfenidato a rilascio prolungato[63, 74, 80], Adderall XR [62] e Strattera [25, 46] si sono dimostrate efficaci nel trattamento di casi con situazioni di comorbilità. I dati relativi a Strattera sono contraddittori soprattutto per quanto riguarda le risposte ai sintomi stessi del disturbo oppositivo provocatorio (ODD), rilevando una dimensione dell’effetto di 0,39, negli studi condotti negli Stati Uniti [46]; per quanto riguarda l’Europa non ci sono invece risultati significativi [3]. Depressione: dati preliminari mostrano che Strattera non produce effetti sulla depressione(diversamente dagli stimolanti i quali rappresentano una complicazione riconosciuta ma non comune). Strattera comunque non va considerato un antidepressivo. Autismo o ritardo mentale: sia gli stimolanti che il Risperidone hanno maggiori effetti, rispetto al placebo, nella cura dell’ iperattività/impulsività, quando si verificano in concomitanza di autismo o ritardi mentali. Il Risperidone non viene trattato in questo rapporto poiché non è stato approvato per il trattamento dell’ADHD, anche se può essere preso in considerazione in presenza di casi di autismo. Secondo ulteriori ricerche ancora incomplete, la combinazione di questi sintomi rende gli stimolanti a rilascio prolungato e Strattera non particolarmente indicati. In questi casi infatti, a causa del potenziale aumento degli effetti collaterali, è necessario un dosaggio più moderato. ADHD nel corso della vita: ADHD in età prescolare: la diagnosi dell’ADHD in età prescolare è considerata spesso dai medici problematica, in quanto legata alla difficoltà nel distinguere l’ ADHD dai cambiamenti nelle attività e nell’attenzione, che dipendono invece da un normale sviluppo [59]; la diagnosi può essere tuttavia attendibile [58]. Dal momento che non ci sono prove sugli effetti a lungo termine del trattamento con il metilfenidato a rilascio prolungato in bambini in età prescolare, è necessario prescrivere i farmaci con molta prudenza, quindi iniziare una terapia prendendo in considerazione come prima istanza un approccio di tipo psicologico basato su prove concrete, come ad esempio il parent training. Evidenze riguardanti l’efficacia delle formulazioni di metilfenidato a breve durata d’azione, sono descritte nella revisione delle linee guida europee [71].Se da una parte il metilfenidato potrebbe risultare efficace in età prescolare, dall’altra non ci sono sufficienti dati, provenienti dai vari test clinici randomizzati a sostegno di quest’ipotesi; tali test hanno messo in evidenza solamente lievi effetti sui sintomi di base e effetti collaterali più pronunciati rispetto a quanto si verificava nei bambini più grandi [22, 23]. Attualmente non ci sono prove (neanche da sottoporre all’analisi del gruppo per le linee guida) relative all’efficacia degli stimolanti a lunga durata d’azione o dei farmaci non stimolanti, sull’ADHD che si manifesta in età prescolare. ADHD in età adulta: l’ADHD spesso persiste anche passato il periodo adolescenziale e nella maggior parte dei casi si manifesta sia con disturbi delle abilità funzionali, sia con la presenza di sintomi relativi a problemi in ambito accademico, lavorativo e sociale o associati ad alti livelli di comorbilità psichiatrica [5, 13, 16, 19, 50]. L’esperienza clinica ci insegna che esiste un numeroso sottogruppo di individui che può beneficiare enormemente di un uso appropriato degli stimolanti e di altri trattamenti farmacologici; malgrado ciò, i dati non ci permettono di elaborare delle stime accurate sulla percentuale di individui con ADHD, che richiede trattamenti medici a lungo termine. Al momento della stesura di questo rapporto, la maggior parte dei trattamenti farmacologici non è autorizzata all’uso tra la popolazione adulta in tutti i paesi europei. Questo significa che per il momento le prescrizioni vengono effettuate solo off-label. L’unica eccezione è Strattera, che è autorizzato per gli adulti ma solo nel caso in cui il trattamento era stato iniziato in età infantile o adolescenziale. Tuttavia il gruppo per le linee guida concorda sul fatto che, sia gli stimolanti che Strattera sono efficaci nella cura di adulti con ADHD e ne consiglia l’uso clinico sia per i soggetti che hanno iniziato la terapia da bambini o adolescenti, sia per coloro ai quali per la prima volta in età adulta viene diagnosticato l’ADHD. Nella maggior parte dei casi, la mancanza di una licenza di vendita tra la popolazione adulta non dipende da una fallita richiesta di autorizzazione, bensì da uno storico disinteresse da parte sia dei clinici che delle società farmaceutiche, nel trattare pazienti adulti con ADHD. Si prevede tuttavia un cambiamento di tendenza nel prossimo futuro, dal momento che varie formulazioni a rilascio prolungato verranno sottoposte a test clinici da effettuare in Europa su gruppi campione di adulti con ADHD, al fine di dimostrare il grado di sicurezza ed efficacia richiesto dalle agenzie addette alla concessione di licenze. Tra gli obiettivi a breve termine c’è l’interesse di trattare farmacologicamente anche gli adulti, mentre tra quelli a medio termine c’è un numero sempre crescente di psichiatri e di servizi per la salute mentale per adulti, il quale sta tentando di inglobare nella pratica quotidiana terapia per l’ADHD. L’efficacia a breve termine degli stimolanti negli adulti è stata dimostrata da metanalisi di una serie di dati disponibili, che mostravano una dimensione dell’effetto simile a quella rilevata nei gruppi campione di bambini e adolescenti [17]. Essi concludevano quindi che il livello di efficacia di metilfenidato nel trattamento di adulti con ADHD, era lo stesso riportato dai risultati di metanalisi riguardanti bambini e adolescenti. Ciò forniva ai clinici la sicurezza di una valida diagnosi e la possibilità di somministrare la terapia per l’ADHD anche agli adulti, ottenendo gli stessi risultati. L’unico ambito in cui i parametri di riferimento sono diversi è il dosaggio. Titolare il dosaggio fino a livelli efficaci è molto importante [17]. La dose più consigliata impiegata nelle cliniche europee che trattano pazienti adulti con ADHD, è di 10-20 mg di metilfenidato a rilascio immediato, da somministrare 3-5 volte al giorno. A seconda dei casi, possono richiedersi anche dosi superiori o inferiori. La massima quantità per ogni dose che noi raccomandiamo è di 30 mg. Nonostante l’uso di stimolanti a rilascio prolungato nella popolazione adulta con ADHD sia stata studiata in maniera meno approfondita, le uguaglianze individuate nella dimensione dell’effetto del trattamento per i farmaci a base di metilfenidato a rilascio immediato, dimostrano che le linee guida relative all’impiego di metilfenidato in bambini e adolescenti, dovrebbero essere applicate anche per gli adulti. Come per le formulazioni a rilascio immediato, è necessaria la titolazione del dosaggio verso il livello clinicamente più efficace. Un’ampia ricerca su Concerta XL [6] comprendeva uno studio randomizzato, parallelo e controllato verso placebo, della durata di 6 settimane su 103 pazienti adulti con ADHD diagnosticato secondo i criteri del DSM-IV. Il dosaggio era stato titolato fino ad un massimo di 1.3 mg/kg/die; la dose media giornaliera era di 72 mg e un massimo di 108 mg al giorno. Per un adulto che ha sulle spalle il peso di lunghe giornate lavorative e di responsabilità, o i cui sintomi comportamentali, come irritabilità e impulsività, iniziano a insorgere una volta terminato l’effetto del farmaco, può essere necessaria un terapia alternativa. Per decidere se optare per un trattamento supplementare a rilascio immediato, o se passare direttamente a Strattera, è necessario fare un’attenta considerazione sui tempi di insorgenza dei sintomi tra una dose e l’altra e il profilo farmacocinetico di ogni farmaco. Studi clinici su Strattera [1, 44, 56]hanno rivelato che la dimensione dell’effetto è simile a quella misurata nei bambini. Come per i bambini i vantaggi sono la possibile riduzione del potenziale d’abuso, un’azione prolungata per tutto l’arco della giornata e un diverso profilo della dimensione dell’effetto e dei rischi. La dose quotidiana consigliata per gli adulti è di 100 mg assunti una volta al giorno. Tutti i pro e i contro sull’uso di formulazioni a rilascio prolungato in bambini e adolescenti, valgono anche per gli adulti. L’unica differenza risiede nel fatto che per i pazienti adulti è più facile valutare le varie opzioni che offre la terapia, dal momento che essi sono in grado di fornire descrizioni dettagliate delle proprie necessità. I fattori principali che possono indirizzare il paziente verso la scelta di formulazioni a rilascio prolungato sono i problemi di adeguamento, gli inconvenienti in ambiente lavorativo, le differenze individuali di risposte ai farmaci, a seconda dei vari profili farmacocinetici, e il potenziale d’abuso del farmaco. A seconda del profilo sintomatico e delle problematiche associate, gli individui possono rivolgere le proprie preferenze sia ai farmaci ad effetto prolungato (quali Strattera o stimolanti a lunga durata d’azione), sia a formulazioni a rilascio immediato che offrono una maggiore flessibilità ai soggetti che non desiderano terapie che si protraggono nel tempo. Alcuni pazienti hanno problemi con l’effetto on-off dei sintomi, provocato dai farmaci a rilascio immediato, e di conseguenza preferiscono gli effetti delle formulazioni a rilascio prolungato che si manifestano in maniera più omogenea. Altri ancora invece non hanno difficoltà nel gestire l’assunzione di farmaci a rilascio immediato e preferiscono quel maggiore controllo nel dosaggio e nel tempo d’azione nell’arco della giornata, che questi tipi di composti possono offrire. La scelta di farmaci con diversi profili farmacocinetici, aumenta le possibilità di individuarne uno, che sia il più adatto al profilo sintomatico e alle necessità cliniche di ogni singolo paziente. Confronto quantitativo di trattamenti a lunga durata d’azione Farmacocinetica Studi clinici dimostrano la stretta relazioni che c’è tra proprietà farmacocinetiche (PK) e farmacodinamiche (PD) di ogni formulazione; studi di farmacodinamica (PD) effettuati su stimolanti sia a rilascio immediato che prolungato, rivelano che i profili farmacocinetici rispecchiano i profili farmacodinamici per questo tipo di farmaci. Perciò, i livelli plasmatici di metilfenidato di diverse formulazioni stimolanti a rilascio prolungato, misurati nell’arco di una giornata, coincidono con il profilo di efficacia [21]. La superiorità clinica si può ottenere in qualunque momento, con una formulazione che presenta la più alta concentrazione plasmatica di metilfenidato [60, 70]. Di conseguenza, se somministrati in dosi più o meno equivalenti, l’efficacia relativa di formulazioni che presentano diversi profili farmacocinetici e di veicolazione, varia soltanto in base al tempo intercorso dall’assunzione del dosaggio. Ad esempio è stato scoperto che Equasym XL è più efficace rispetto a Concerta XL la mattina presto o la sera tardi [60, 70]. La figura 1 ci mostra il profilo dei livelli plasmatici, misurati nel tempo e relativi agli stimolanti analizzati in questa revisione, accompagnati dalle percentuali rispettivamente di rilascio immediato e prolungato per ogni formulazione. Le curve di biodisponibilità di MPH IR BID e di Medikinet Retard sono state fornite da Medice e per Adderall da Shire; le curve per Ritalin LA sono state costruite da Markowitz e colleghi [39] mentre le curve per Concerta XL ed Equasym XL da Gonzalez e colleghi [21]. Tutti i grafici di biodisponibilità fanno riferimento ad una scala comune, l’asse delle X cioè quella del tempo, misurata in ore, che serve per un confronto della biodisponibilità dei farmaci nel tempo; mentre invece non c’è coincidenza tra le assi delle Y relative ai livelli plasmatici, dal momento che questi livelli dipendono strettamente dal dosaggio. Inoltre è importante sottolineare il fatto che i profili farmacocinetici possono variare considerevolmente da individuo a individuo [29]. Bisogna quindi fare attenzione quando, possedendo dei risultati generalizzati, si passa ad ogni singolo caso. Poiché i vari profili di veicolazione non permettono di preferirne uno ad un atro, il clinico si trova di fronte ad una varietà di opzioni nel momento in cui deve scegliere quale formulazione impiegare per un determinato paziente. Egli inoltre ha la possibilità di modificare il dosaggio in maniera più flessibile e più sensibile, mantenendo comunque i benefici di una formulazione a rilascio prolungato. Sa da una parte è quindi possibile modificare le dosi individuali di metilfenidato a rilascio immediato, al fine di assicurare un adeguato controllo dei sintomi durante il giorno, dall’altra è anche possibile scegliere preparazioni a rilascio prolungato, i cui profili farmacocinetici, e quindi farmacodinamici, soddisfino le preferenze e le necessità dei pazienti. alti livelli di attendibilità. Tuttavia tali studi comparativi sono generalmente scarsi, e i pochi dati disponibili non sono sufficienti a permettere di trarre delle conclusioni circa i rapporti di efficacia dei vari prodotti (a causa ad esempio dell’esclusione a priori di soggetti che rispondono al metilfenidato e per la breve durata degli studi). Di conseguenza si è deciso di confrontare le misure, relative ai diversi prodotti disponibili durante gli studi, usando una serie comune di indici standard di efficacia: la dimensione dell’effetto del trattamento (misura di variazione) e il numero necessario di pazienti da trattare (misura di risultato). Un gruppo di lavoro (TB, DC, SP, AZ) ha quindi svolto una revisione sistematica del materiale degli studi clinici pubblicati, relativi alle formulazioni a rilascio prolungato, nonchè dei dati di studi non pubblicati, forniti dalle società. La revisione comprendeva solo studi randomizzati in doppio-cieco, controllati verso placebo senza l’esclusione a priori di soggetti che non rispondevano alle terapie e riportando le medie e le deviazioni standard di tutti i punteggi ottenuti nel gruppo di controllo del farmaco e nel gruppo di controllo del placebo. Confronto della dell’effetto del trattamento dimensione Il calcolo della dimensione dell’effetto serve a standardizzare la grandezza delle differenze tra gli esiti ottenuti dal gruppo sotto farmaco e quello sotto placebo, cosicché ad 1 punto di differenza tra i due gruppi equivale solo 1 punto di deviazione standard rispetto ad una particolare misura del risultato (outcome measure). Questo ci permette di confrontare direttamente l’efficacia del trattamento nel corso degli studi. Un indice di dimensioni dell’effetto comunemente usato è la differenza delle medie standardizzate (SMD), cioè la differenza dei punteggi finali tra i due gruppi, divisa per la deviazione standard raggruppata di entrambi i gruppi alla fine della terapia. Un procedimento ideale sarebbe quello di confrontare i vari trattamenti calcolando la differenza delle medie standardizzate sulla base dello stesso esito e dello stesso tipo di valutatore (rater) per ogni trattamento. Tuttavia i parametri del piano di studio, le misure del risultato e i tipi di valutatori spesso variano a seconda dello studio in doppio-cieco controllato verso placebo, individuati per la revisione. Il confronto delle dimensioni dell’effetto tra i vari studi diventa discutibile nel momento in cui gli studi differiscono l’uno dall’altro nelle caratteristiche di progettazione, che di conseguenza possono influenzare le differenze tra terapia al farmaco e al placebo. ( ad esempio i tipi di valutatori (rater), la durata degli studi, i regimi di dosaggio). Perciò, le differenze delle medie standardizzate dei vari trattamenti a rilascio prolungato, sono state calcolate separatamente in base al tipo di valutatore (genitori, insegnati e medici) e in base ai seguenti esiti della terapia: sintomi totali della ADHD, sintomi di deficit di attenzione, sintomi di iperattività/impulsività. Questo tipo di procedimento è stato ideato per limitare la possibilità di imbattersi in variabili confondenti nel corso degli studi. Se uno studio riportava i dati di più dosi fisse, veniva poi usata quella più efficace (generalmente la più alta) nella riduzione dei sintomi della ADHD, per il calcolo della differenza delle medie standardizzate. In termini di rapporto di dose-risposta, un eccezione è costituita da Adderall, per cui sono stati osservati dei risultati di efficacia non lineari, relativi alle valutazioni dei medici di tutti gli adolescenti con ADHD (20mg: 1,2; 30mg: 0,9; 40mg: 0,9). Dove era disponibile più di una serie di dati per studio, veniva fatta la media delle differenze delle medie standardizzate equivalente cioè ad un'unica totale differenza delle medie standardizzate. La media è stata fatta pesando la differenze delle medie standardizzate dei singoli studi, secondo i corrispettivi numeri di soggetti che hanno partecipato allo studio. Le società hanno usato questo tipo di approccio standard nei calcoli relativi a Medikinet Retard, Strattera, Adderall XR, Modafinil. Gli autori di questa revisione hanno invece calcolato la differenza delle medie standardizzate per Concerta XL, basandosi sui risultati di studi pubblicati [80], randomizzati, in doppio-cieco e controllati verso placebo. La revisione sistematica [48, 69]ha preso in considerazione altri due studi randomizzati in doppio-cieco e controllati verso placebo su Concerta XL i quali includevano solo i soggetti che rispondevano positivamente al metilfenidato ( i bambini che avevano avuto precedentemente risposte negative al metilfenidato venivano esclusi a priori). La misura della differenza delle medie standardizzate risultava sostanzialmente più alta rispetto a quella ottenuta da studi effettuati su campioni non selezionati. Al fine di assicurare un livello di compatibilità, i risultati di questi studi non sono stati presi in considerazione per il calcolo della differenza delle medie standardizzate per Concerta XL. Il calcolo delle differenze delle medie standardizzate per Equasym XL è invece basato su risultati di studi randomizzati, controllati verso placebo, forniti da UCB [18, 23, 70]. Le tabelle 2 e 4 riportano, nell’ambito dei sintomi dell’ ADHD, la media delle dimensioni dell’effetto per ogni formulazione in base al tipo di valutatore, e i numeri degli studi e delle scale di valore (indicizzate) su cui sono basati questi dati. Mentre da una parte il PK e il PD degli stimolanti a lunga durata di azione differiscono, le loro differenze delle medie standardizzate sono sorprendentemente simili e confrontabili con i dati riportati nelle ultime metanalisi, per questa classe di farmaci. Non ci sono invece grandi differenze nella misura delle dimensioni dell’effetto tra stimolanti a rilascio immediato e stimolanti a rilascio prolungato [14, 15]. La differenza delle medie standardizzate, relative all’effetto del metilfenidato a rilascio immediato sui sintomi dell’ADHD nei bambini analizzati in studi randomizzati, in doppio-cieco e controllati verso placebo, sono di 0,8 a 1; la differenza delle medie standardizzate varia molto a seconda del dominio dei sintomi, rivelando effetti maggiori con i farmaci stimolanti sulla misurazione del grado di attenzione, distrazione e impulsività, e dei comportamenti osservabili all’interno della classe o della società. Per quanto riguarda gli adulti con ADHD, Faraone e colleghi hanno calcolato, una media della differenza delle medie standardizzate di 0,9 basandosi su sei studi che comprendevano un totale di 140 adulti con ADHD trattati con metilfenidato, e 113 adulti con ADHD trattati con placebo. Quando la terapia veniva ottimizzata con dosi alte la differenza delle medie standardizzate per il metilfenidato negli adulti era di 1,3. Nel complesso quindi i risultati sostengono le conclusioni di recenti metanalisi che affermano che stimolanti a rilascio immediato e a rilascio prolungato hanno simili valori di differenza delle medie standardizzate (evidenza di livello 1 A), mentre per i non stimolanti i valori delle differenze delle medie standardizzate sono in qualche modo inferiori [14, 15]. Sebbene sia importante ricordare che la misura delle dimensioni dell’ effetto non fornisce delle linee guida definitive per la pratica clinica, essa può rappresentare un’informazione aggiuntiva per il medico nel momento in cui deve valutare un regime di trattamento per pazienti con ADHD [12, 14, 15]. La scarsità di questi dati implica anche l’incapacità ci controllare gli effetti di potenziali variabili confondenti, come ad esempio le differenze riguardanti la distribuzione dei sottogruppi diagnostici, il sesso, l’età, il piano di studio (parallelo vs cross-over; ambiente di laboratorio vs ambiente quotidiano), il tipo di misura del risultato (punteggio di variazione vs punteggio finale), la fonte di informazioni 7 per i medici, il metodo di dosaggio(dose fissa vs dose ottimale) e l’introduzione del placebo (Si/no). Confronto dei tassi di normalizzazione e dei numeri necessari da trattare Il tasso di normalizzazione rappresenta il tasso di pazienti normalizzati, cioè che presentano ormai solo lievi problemi (Conners scale t-score < 63 o SNAP < 1/item). Ancora una volta questi dati sono stati forniti dalle società tranne che per Concerta XL, per cui non ci sono analisi complete sulla normalizzazione. L’unico documento pubblicato riguardante i dati di normalizzazione è stato fornito da Stein e colleghi [66], i quali hanno effettuato uno studio in doppio-cieco non del tutto appropriato (comparsa di differenze tra placebo e OROS). Di conseguenza questi dati non possono essere confrontati con quelli di altre preparazioni. Da questi tassi di normalizzazione si può quindi calcolare il numero necessario da trattare (NNT). L’NNT corrisponde al numero stimato di pazienti da trattare per assistere ad una normalizzazione del paziente, in termini di sintomi dell’ADHD, con il farmaco invece che con una terapia al placebo. Questo è un altro metodo molto comune per misurare i risultati dell’efficacia del trattamento, in contrasto con il calcolo della differenza delle medie standardizzate che rappresenta una misura variabile a seconda del trattamento. 7 Non è stato preso in considerazione che le valutazioni dei medici si basano su diverse fonti di informazioni. Per gli studi su Medikinet Retard ed Equasym XL hanno usato osservazioni dirette ambiente scolastico). Per Strattera invece le indicazioni erano di non usare come base di valutazione, nessun' altra informazione se non quelle ricavate dai colloqui con i genitori (per la maggior parte) e dai rapporti degli insegnanti (solo 1 studio; 75. Weiss M, Tannock R, Kratochvil C, Dunn D, Velez-Borra J, Thomason C, Tamura R, Kelsey D, Stevens L, Allen AJ (2005). Studio randomizzato controllato verso placebo di dose unica giornaliera di ATX in ambiente scolastico su bambini con ADHD. J Am Acad Child Adolesc Psychiatry 44: 647 – 655) Il numero necessario da trattare si calcola come segue: NNT= 1/ (percentuale di guarigione sotto farmaco – percentuale di guarigione sotto placebo × 100) L’intervallo di confidenza CI per il NNT si calcola come segue: CI= ± 1,96 × √{[(tasso di normalizzazione × (1- tasso di normalizzazione)) / n placebo] + [(tasso di normalizzazione × (1-tassso di normalizzazione)) n pazienti del gruppo ]} Nonostante i confronti sono in qualche modo ostacolati dall’uso di diverse misure e dalle diverse definizioni di normalizzazione (ad esempio SNAP scorse ≤ 1/item vs ADHD-RS ≤ T-score 63), i dati ci dimostrano che è più facile limitare le differenze tra i vari farmaci a rilascio prolungato, fatta eccezione per Concerta XL, usando questo tipo di calcolo che non quello della differenza delle medie standardizzate. Tuttavia i dati di normalizzazione possono essere gonfiati a causa di disegni di studi inadeguati [66] 8 . Per questo motivo è sconsigliato mettere tali risultati a diretto confronto di quelli non alterati. Una possibile spiegazione per la discrepanza tra le misure, può essere legata ad una maggiore efficacia degli stimolanti a rilascio prolungato, rispetto a Strattera, sui pazienti che presentano problematiche più gravi (cioè che non sono stati normalizzati dal trattamento). Questa ipotesi rende necessarie ulteriori ricerche (tabella 5). E’ importante evidenziare il fatto che le dimensioni dell’effetto e i numeri necessari da trattare relativi a questi farmaci, equivalgono a quelli riportati per altri psicofarmaci. Ad esempio, le dimensioni dell’effetto e i numeri necessari da trattare degli antidepressivi nel trattamento della depressione o del disturbo ossessivocompulsivo negli adulti, misurano rispettivamente circa 0,5 e 9 [20, 61]; mentre per gli antipsicotici atipici usati per il 8 La comparsa di placebo e Concerta XL era differente ad esempio non era uno studio in doppio-cieco. trattamento della schizofrenia i risultati sono intorno a 0,25 e 20 [35]. La qualità della vita La misurazione della qualità della vita rappresenta una parte importante in ogni studio clinico anche se non sempre viene applicata, e non sempre viene applicata in maniera adeguata [8]. A gruppi di genitori è stato chiesto di sviluppare delle misure utili per la stima del rapporto costo-efficacia, sebbene il metodo impiegato non sempre è utile per ottenere buoni confronti tra i farmaci [30] (non è stato però incluso in questo rapporto alcuna revisione sistematica a proposito). Il Child Health Questionnaire valuta i deficit psicosociali relativi all’ADHD [31] ed è stato preso in esame per giungere alla conclusione che Strattera è superiore al placebo in studi in doppio-cieco ad allocazione casuale (n = 747) [40, 49]. Studi open label su Strattera con un totale di 921 partecipanti ha riportato una differenza delle medie standardizzate di circa 1.0 di deviazione standard – riguardanti il valore totale relativo alla sfera psicosociale, un sottovalore relativo alle attività familiari e un sottovalore relativo all’impatto emotivo dei genitori. Il QoL Enjoyment and Sofistication Questionnaire (QLES-Q) è stato impiegato in uno studio open label a lungo termine su Adderall XR; i genitori avevano calcolato un incremento del 15% dopo un anno di trattamento [37]. Inoltre è stata usata una serie di domini specifici di attività da svolgere e probabilmente legate alle qualità della vita, per motivare gli effetti positivi del metilfenidato a rilascio prolungato, Concerta XL. Questi domini includono attività di svolgimento familiare, stress genitoriale, interazioni sociali, miglioramenti nelle attività accademiche o di svolgimento dei compiti a casa [48, 65, 69]. Raccomandazioni per studi futuri Il database delle informazioni è ancora limitato per quanto riguarda tutti gli altri aspetti che non siano il confronto tra farmaco e placebo, su una scala di valutazione dei sintomi. Manca ad esempio tutto ciò che concerne la qualità della vita o la valutazione dell’utilità; studi comparativi incrociati tra i farmaci; analisi dell’efficacia su sottotipi di ADHD (disturbo ipercinetico e varie situazioni di comorbilità); studi sull’efficacia dei farmaci svolti nell’ambiente di tutti i giorni; valutazione economica, ad esempio il rapporto costo-efficacia. E’ auspicabile un’urgente valutazione della sicurezza a lungo termine. Riassunto e conclusioni La presente revisione ha rivelato l’efficacia delle formulazioni a lunga durata d’azione nel trattamento dell’ADHD, che rappresentano perciò un’ utile terapia addizionale al repertorio clinico. Nonostante la scarsità di prove valide, gli studi rivelano che una dose di stimolanti a rilascio prolungato equivale a dosi multiple a rilascio immediato. Se da una parte le dimensioni dell’effetto (effect sizes) di Strattera sono in qualche modo inferiori rispetto agli stimolanti a rilascio prolungato, dall’altra i numeri necessari da trattare sono quasi gli stessi, e ciò dimostra l’efficacia di questo farmaco per il trattamento dell’ADHD. I tempi d’azione variano a seconda del composto, così come cambiano i rischi fra i due tipi di farmaci. Per quanto riguarda il potenziale d’abuso, Strattera è quello meno a rischio e la dexamfetamina quella più a rischio, mentre tutti gli altri farmaci non presentano potenziali d’abuso molto elevati. Tuttavia sono necessari ulteriori studi soprattutto in relazione al rischio d’abuso e di diversione negli adolescenti. Non ci sono prove contrarie per il trattamento dell’ADHD in età adulta, mentre invece è necessaria maggiore cautela con i bambini in età prescolare. I costi sono molto variabili, mentre i calcoli sul rapporto costo-efficacia non sono così adeguati da poter essere presi in considerazione. Più specificatamente riportiamo le seguenti raccomandazioni: 1) Le formulazioni a rilascio prolungato dovrebbero essere rese disponibili all’uso. 2) Non devono sostituire completamente i farmaci a breve durata d’azione (consigliati nella fase iniziale della terapia per la maggior parte dei bambini, per motivi di costi e flessibilità di dosaggio). 3) Sia l’atomoxetina (Strattera) che gli stimolanti a rilascio prolungato devono essere messi a disposizione dei pazienti. La scelta del tipo di farmaco dipende dalle circostanze: - Se la terapia è iniziata con preparazioni a lunga durata d’azione, allora si può pensare ad una formulazione di metilfenidato a rilascio prolungato, per poi passare eventualmente a Strattera qualora il primo risultasse inefficace. La scelta di metilfenidato a rilascio prolungato dipende dal profilo dell’azione nel corso del tempo e dalla disponibilità del farmaco. Strattera può essere tuttavia preso in considerazione, come prima scelta, qualora dovessero insorgere problemi d’abuso o situazioni di comorbilità da tic, qualora la famiglia preferisse farmaci non stimolanti, o qualora fosse particolarmente richiesta un azione di 24 ore o se ci fosse una situazione di comorbilità da ansia. - Se il bambino ha risposto positivamente agli stimolanti a rilascio immediato, si può allora pensare di passare a quelli a rilascio prolungato, in modo tale da dover evitare ad esempio l’inconveniente di assumere più dosi giornaliere. In questo caso è consigliata una preparazione a base di metilfenidato a rilascio prolungato. - Se il bambino sotto terapia da metilfenidato a rilascio immediato ha manifestato effetti collaterali, il prossimo passo è quello di passare a Strattera. - Se il bambino non risponde positivamente al metilfenidato a rilascio immediato per mancanza d’efficacia o per l’insorgenza di effetti collaterali, allora si può tentare con dexamfetamina o Strattera a seconda dei relativi benefici che se ne ricavano. Ringraziamenti L’incontro di tutti gli autori della revisione è stato finanziato in egual misura da diverse società farmaceutiche, che hanno anche sostenuto le spese del viaggio dei partecipanti, i quali non hanno ricevuto alcun compenso. Le società hanno reso dichiarazioni di interessi contrastanti, riportati dettagliatamente in appendice 2. Appendice 1 Estratto da: “SIGN 50: manuale per gli addetti all’elaborazione delle linee guida. Parte 6: sviluppare delle raccomandazioni per le linee guida” [55]. Inseriamo questo estratto per far capire al lettore il sistema di valutazione utilizzato nella presente revisione. Ciò non è inteso a sostituire completamente la guida di SIGN, e per chiunque volesse ulteriori informazioni a proposito consigliamo di consultarla [55]. “Le raccomandazioni presenti nelle linee guida si differenziano da raccomandazioni basate su prove forti e quelle basate su prove deboli. Questa classificazione viene fatta in base ad una valutazione (obiettiva) del disegno e della qualità di ogni studio, ed in base ad un analisi (forse più soggettiva) della consistenza e della rilevanza clinica ma anche della validità esterna dell’intera quantità di prove. L’obiettivo è quello di sviluppare delle raccomandazioni basate su delle prove empiriche che rientrino nel programma di assistenza sanitaria e per ciò applicabili. È importante sottolineare il fatto che il grado della raccomandazione non si riferisce alla sua importanza, bensì alla forza delle prove e, in particolare, al potere indicativo dei piani di studi da cui sono stati ricavati i dati. Perciò il grado attribuito ad ogni raccomandazione indica al lettore la probabilità di ottenere determinati risultati attraverso l’attuazione della stessa. Sistema di classificazione SIGN: Livelli di evidenza 1++ 1+ 12++ Metanalisi di alto livello, revisioni sistematiche di RCT, o RCT con rischio di bias molto basso Meta analisi ben condotte, revisioni sistematiche, o RCT con rischio di bias basso Metanalisi, revisioni sistematiche, o RCT con rischio di bias alto Revisioni sistematiche di alto livello o studi di coorte o caso-controllo. 2+ 2- 3 4 Studi di coorte o caso-controllo di alto livello con rischio molto basso di confusione o bias, e esiste una elevata probabilità che la relazione sia casuale Studi di coorte o caso-controllo ben condotti con basso rischio di confusione o bias, e esiste una moderata probabilità che la relazione sia casuale Studi di coorte o caso-controllo con un elevato rischio di confusione o bias, e un rischio significativo che la relazione non sia casuale Studi non analitici, es. casi clinici, serie di casi Opinione di un esperto Gradi di raccomandazione A Almeno una meta-analisi, revisione sistematica, o B C D RCT classificato 1+ e direttamente applicabile alla popolazione di riferimento; oppure Un’evidenza consistente principalmente di studi classificati 1+, direttamente applicabili alla popolazione di riferimento, e che dimostri una complessiva coerenza di risultati Un’evidenza che includa studi classificati 2++, direttamente applicabile alla popolazione di riferimento, e che dimostri una complessiva coerenza di risultati; oppure Evidenza estrapolata da studi classificati 1++ o 1+ Un’evidenza che includa studi classificati 2+, direttamente applicabile alla popolazione di riferimento e che dimostri una complessiva coerenza di risultati; oppure Evidenza estrapolata da studi classificati 2++ Livello di evidenza 3 o 4; oppure Evidenza estrapolata da studi classificati 2+ Potenziali conflitti di interessi BUONA PRATICA CLINICA Raccomandazione di buona pratica basata sull’esperienza clinica del gruppo che ha sviluppato le linee guida Con l’occasione il gruppo addetto all’elaborazione delle linee guida ritiene oltremodo importante evidenziare un ulteriore elemento pratico, per il quale non esistono in nessun modo prove di studi. Si tratta di alcuni aspetti della terapia visti solo come buona pratica clinica, che tuttavia non viene approfondita. Questi aspetti sono indicati nel testo come BUONA PRATICA CLINICA. Va sottolineato comunque il fatto che questi non rappresentano un’alternativa alle raccomandazioni empiriche e devono essere prese in considerazione qualora non ci fossero altri modi per mettere in risalto la questione.