UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CAGLIARI
SSIS
Scuola di Specializzazione Insegnanti Scuola Secondaria
INDIRIZZO LINGUISTICO-LETTERARIO
CLASSE A043/50
AA 2005-2006
LABORATORIO DI DIDATTICA DELLA STORIA
Prof. Stefano Sanjust
Unità Didattica
L’ETÀ DELL’IMPERIALISMO
a cura di Paola Aramu

Classe di riferimento. Classe IV di un Liceo Economico (ex Istituto
Tecnico Commerciale). Programmi di riferimento: Programmi Brocca,
Indirizzo Economico-Aziendale. Si ipotizza una classe composta da 22
allievi, dei quali 18 provengono dalla stessa III, e 4 sono i ripetenti. Non
sono presenti studenti portatori di handicap. Il 40% degli allievi è
pendolare. La classe presenta un livello socio-culturale medio.

Motivazione della scelta dell’argomento. Con la presente UD si mira a far
conoscere e soprattutto comprendere agli studenti le cause e i processi
della conquista e spartizione coloniale di vaste regioni della superficie
del pianeta da parte delle principali potenze europee, avvenute nel
periodo – chiamato, appunto, “età dell’imperialismo” – compreso fra la
metà degli anni settanta del XIX secolo e la prima guerra mondiale. Tali
conoscenze si riveleranno in seguito fondamentali non solo per lo studio
(che avverrà nell’AS successivo) del primo conflitto mondiale, ma anche
per mettere in condizione gli allievi di orientarsi e interpretare con
maggiore consapevolezza le conseguenze, visibili ancora oggi, della
decolonizzazione e i moventi e le dinamiche dei “nuovi imperialismi”
(argomenti di urgente attualità che saranno trattati anch’essi in maniera
sistematica nell’AS successivo).

Disciplina di riferimento. Storia

Collocazione curricolare. La presente UD rientra nel modulo finale di
storia previsto per la classe sopraindicata e intitolato “L’economia
mondiale e la rottura dell’equilibrio europeo”. Si prevede che l’UD verrà
proposta nella seconda metà del mese di maggio, essendo, relativamente
al programma di storia, l’ultimo argomento affrontato prima della
verifica sommativa di fine-modulo.
Modulo di riferimento:
“L’economia mondiale e la rottura dell’equilibrio europeo”.
UD 1. La grande depressione: sovrapproduzione, crisi agraria,
migrazioni.
UD 2. Protezionismo, militarismo, stato interventista e altri caratteri della
seconda rivoluzione industriale.
UD 3. L’età dell’imperialismo.
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
Discipline trasversali.
Italiano. Si prevede che la formazione letteraria degli studenti sia
integrata da una serie di letture - di tipo prevalentemente narrativo consigliate dall'insegnante, di cui possono fare parte anche opere
straniere di particolare rilevanza nella letteratura e cultura dei periodi
considerati durante l’AS. In questo caso sarà proposto il racconto di
Joseph Conrad Cuore di tenebra (1902), che gli allievi dovranno leggere a
casa, ma che verrà introdotto e commentato in classe (nel corso di una
lezione partecipata).
Geografia. La collaborazione con il collega di Geografia è
particolarmente auspicabile, non solo relativamente agli argomenti del
programma per l’AS in corso (agricoltura: sistemi tradizionali e
innovativi; vecchio e nuovo nei Paesi in via di sviluppo; l’agricoltura di
mercato; deterioramento e consumo di risorse: agricoltura sostenibile;
industria di base e risorse minerarie; importanza delle infrastrutture:
aree portuali e costiere; industria manifatturiera – studio dei rapporti fra
sistemi industriali e culture locali e della concentrazione e decentramento
territoriale), ma anche per il programma dell’AS successivo, di cui il
docente della disciplina potrebbe anticipare qualche argomento in una
lezione, magari da svolgersi in compresenza (es: relazioni e flussi nel
quadro della mondializzazione dell’economia)
Diritto. Il collega di Diritto potrebbe riprendere per gli studenti
argomenti quali l’origine, lo sviluppo e gli organi della comunità
internazionale, particolarmente utili per comprendere, fra l’altro, le
attuali dinamiche dei “nuovi imperialismi”.
Economia. Per una più completa fruizione della presente UD sarebbe
fondamentale la conoscenza, da parte degli allievi, di argomenti di
Economia quali le relazioni economiche internazionali (importazioni,
esportazioni, reddito nazionale, distribuzione delle risorse e scambi
commerciali, divisione internazionale del lavoro, globalizzazione dei
mercati, organismi economici internazionali), lo sviluppo economico (le
grandi rivoluzioni tecnologiche: innovazione di processo e di prodotto, i
cambiamenti nel mercato del lavoro, gli squilibri nello sviluppo, il
concetto di sviluppo sostenibile), le ragioni e i modi dell’intervento
pubblico.
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
Prerequisiti. Per poter affrontare proficuamente gli argomenti della
presente UD, gli allievi dovranno conoscere ed aver compreso i seguenti
argomenti:
cause e dinamiche della grande depressione della fine del XIX secolo
(1873-1895): crisi di “sovrapproduzione”, disoccupazione, calo della
produzione industriale, crisi agraria.
Caratteristiche della seconda rivoluzione industriale, tra cui il
capitalismo organizzato: banche (ristrutturazione del sistema finanziario
e creditizio), imprese (fenomeni di concentrazione industriale:
cartelli/trust), stato (protezionismo); i processi di riorganizzazione
industriale: la razionalizzazione produttiva (Taylorismo-Fordismo); i
conseguenti mutamenti nel lavoro e nella composizione della classe
operaia (tendenziale massificazione e spersonalizzazione del lavoro); le
trasformazioni sociali e culturali interne alla classe borghese (nascita
della moderna figura dell’”imprenditore”).
Il Congresso di Berlino del 1878, negli aspetti relativi agli accordi,
taciti o espliciti, sulle espansioni coloniali in Africa.
Principali aspetti della politica italiana dal 1870 al primo conflitto
mondiale.

Obiettivi specifici
Obiettivi cognitivi
Conoscere le principali cause dell’imperialismo: motivazioni
economiche, politiche e militari.
Conoscere gli avvenimenti più importanti che hanno caratterizzato “la
crisi egiziana”.
Conoscere per sommi capi le principali aree di colonizzazione del
continente africano: Tunisia, Marocco e, tranne poche eccezioni, tutta
Africa sahariana (nonché il Madagascar) alla Francia; il Congo al Belgio;
ampie zone dell’ Africa centrale alla Germania; Egitto (soggetto ad
un’occupazione militare) e territori a sud dell’Egitto fino al Kenya
(nonché Zanzibar) all’Inghilterra.
Conoscere le principali cause e le dinamiche del tentativo di
espansione in Abissinia da parte dell’Italia e della guerra libica (tale
argomento sarà approfondito rispetto alla trattazione, avvenuta in un
modulo precedente, dei principali aspetti della politica italiana dal 1870
al primo conflitto mondiale).
Conoscere le dinamiche della guerra anglo-boera nell’Africa del Sud e
la fondazione dell’Unione sudafricana.
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Conoscere per sommi capi le principali aree di colonizzazione
dell’Asia sudorientale: l’Indocina alla Francia, l’intera Birmania e la
Malesia (nonché il Borneo settentrionale) all’Inghilterra, la parte
settentrionale della Nuova Guinea alla Germania.
Conoscere le principali caratteristiche dell’imperialismo giapponese:
mire espansionistiche in direzione di Cina, Corea, Taiwan e volontà di
compiere sulle coste del continente una colonizzazione simile a quella
degli europei.
Conoscere le principali cause e conseguenze delle guerre cinogiapponese e russo-giapponese.
Conoscere le caratteristiche principali della rivolta dei Boxer e della
fine del “celeste impero”, con la fondazione del Kuomintang (partito
popolare cinese) e la proclamazione della Repubblica cinese.
Obiettivi operativi
Saper contestualizzare i fatti storici non solo nel tempo, ma anche
nello spazio, riuscendo ad orientarsi nelle mappe geopolitiche.
Essere in grado di utilizzare in maniera pertinente il lessico specifico.
Comprendere e saper mettere in relazione fra loro le principali cause
dell’imperialismo: motivazioni economiche, politiche e militari.
Comprendere e saper esporre le principali cause e conseguenze della
“crisi egiziana”.
Comprendere e saper esporre le principali cause e le dinamiche del
tentativo di espansione in Abissinia da parte dell’Italia e della guerra
libica, nonché le conseguenze sulla politica interna italiana.
Comprendere e saper esporre le dinamiche della guerra anglo-boera
nell’Africa del Sud e la fondazione dell’Unione sudafricana.
Comprendere e saper esporre le motivazioni e le principali
caratteristiche dell’imperialismo giapponese.
Comprendere e saper esporre le principali cause e conseguenze delle
guerre cino-giapponese e russo-giapponese.
Comprendere e saper esporre le dinamiche principali della rivolta dei
Boxer e della fine del “celeste impero”.
Comprendere e saper esporre le principali cause e conseguenze
relative all’incontro (e allo scontro) fra diversi sistemi culturali, politici
ed economici, riuscendo ad esprimere anche un’opinione derivante dalla
rielaborazione personale delle conoscenze acquisite.
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
Contenuti
Le cause dell’imperialismo: l’iniziativa diplomatica dei governi; le
motivazioni economiche (colonie di popolamento, colonie di
sfruttamento, colonie come sedi di investimenti; lo “scambio triangolare”
dell’economia inglese); le motivazioni militari (progressiva importanza
dell’esercito per la crescita nazionale); le cause politiche (superamento
del concetto di stato nazionale; utilizzo delle colonie come pedine nello
scacchiere politico).
L’imperialismo europeo in Africa: la crisi egiziana; le colonie
nell’Africa nordoccidentale, i domini britannici in Africa nordorientale; il
corno d’Africa e le aree centrali del continente; la politica estera
dell’Italia durante i ministeri di Depretis, Crispi e Giolitti: il tentativo di
conquista dell’Abissinia, la guerra libica, la pace di Losanna (1912); la
guerra anglo-boera nell’Africa del Sud e la fondazione dell’Unione
sudafricana.
L’ascesa della potenza nipponica e la fine dell’impero cinese:
colonizzazione del Sud-est asiatico da parte di Francia, Inghilterra,
Olanda e Germania; le mire imperialistiche giapponesi in Cina, Corea,
Taiwan; la guerra cino-giapponese (1893-94): moventi dinamiche e
conseguenze del conflitto; la spartizione della Cina in aree di influenza e
la “rivolta dei boxer”; la guerra russo-giapponese (1904-1905) per il
controllo di Corea, Manciuria, area nordorientale; il nuovo ruolo delle
potenze extraeuropee di Giappone e Stati Uniti; la fine del celeste
impero: decadenza della dinastia Manciù, la politica della “porta aperta”
(Cina considerata come un mercato comune), la fondazione del
Kuomintang (partito popolare cinese); la proclamazione della Repubblica
cinese (1912).

Metodologie. Brainstorming, lezione frontale, lezione partecipata.

Strumenti didattici. Manuale di storia, mappe geopolitiche, atlanti
geografici, PC e proiettore (per presentazioni tramite slides), mappe
concettuali, fotocopie, lavagna.

Tempi: Monte ore annuale: 60 ore ca (2 ore settimanali x 33 settimane =
66 ore, a cui viene sottratto il 10% ca - scioperi, assemblee, assenze del
docente, ecc.).
L’UD ha una durata complessiva di 5 ore, ripartite nel modo seguente:
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I ora. Verifica e recupero e/o consolidamento dei prerequisiti, tramite
un’attività di brainstorming.
II ora. La prima fase della lezione sarà partecipata, e verranno trattate le
cause politiche, militari ed economiche dell’imperialismo. Nella seconda
parte (frontale) della lezione saranno presentate, con la mappa
geopolitica e una presentazione power point, le caratteristiche della
spartizione del continente africano da parte delle potenze europee, con
particolare attenzione per la politica estera italiana durante i ministeri di
Depretis, Crispi e Giolitti.
III ora. Nel corso di una lezione frontale, tramite una mappa geopolitica
e una presentazione power point, saranno presentate la spartizione del
Sud-est asiatico da parte delle maggiori potenze europee e la politica
espansionistica giapponese (rivolta a Cina, Corea e Taiwan); i moventi, le
dinamiche e le conseguenze della guerra cino-giapponese; la spartizione
della Cina in aree di influenza e la “rivolta dei boxer”; la guerra russogiapponese (1904-1905) per il controllo di Corea, Manciuria, area
nordorientale; il nuovo ruolo delle potenze extraeuropee di Giappone e
Stati Uniti; la fine del “celeste impero” (decadenza della dinastia Manciù,
fondazione del Kuomintang, proclamazione della Repubblica cinese).
IV ora. Somministrazione della verifica formativa scritta.
V ora. Dopo la correzione da parte del docente, ci sarà, nel corso di una
lezione partecipata, la rivisitazione degli item proposti nella verifica
formativa (con commento degli errori più gravi, frequenti e diffusi) e
un’eventuale attività di recupero.

Spazio: aula scolastica
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1) Verifica di fine UD “L’età dell’imperialismo”
Cognome e nome________________________ Data_____________ Classe______
Rispondi ai seguenti quesiti
1. Illustra brevemente le principali motivazioni economiche alla base del colonialismo
delle potenze europee nell’”età dell’imperialismo”
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2. Illustra brevemente gli elementi caratterizzanti la “crisi egiziana” e l’esito della stessa
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3. Illustra brevemente le principali differenze tra la politica estera del secondo ministero
Giolitti e quella di Depretis e Crispi.
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4. A tuo parere il colonialismo che ha caratterizzato l’”età dell’imperialismo” ha
allentato o acuito le tensioni fra le potenze europee, e perché?
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Griglia di valutazione per la verifica 1)
Voto massimo: 10
Voto minimo: 0
Voto massimo per ogni quesito: 2,5 punti
Voto massimo per ogni indicatore: 0,5 punti
Domanda 1
Insufficiente
0,1
Scarsa
0,2
Conoscenza dei fatti
storici
Capacità di collocare
nel tempo e nello
spazio i fatti storici
Capacità di instaurare
relazioni causali tra i
fatti storici
Capacità
di
rielaborazione
personale
degli
avvenimenti storici
Correttezza
morfosintattica
dei
brevi elaborati
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Sufficiente
0,3
Buona
0,4
Eccellente
0,5
2) Verifica di fine UD “L’età dell’imperialismo”
Cognome e nome________________________ Data_____________ Classe______
Dopo averli letti attentamente, rispondi ai seguenti quesiti indicando con una
crocetta la risposta che ritieni esatta.
1. Quale fu una delle ragioni delle conquiste coloniali dell’”età
dell’imperialismo?”
a) Gli Europei volevano convertire le popolazioni dell’Africa e dell’Asia al
Cristianesimo.
b) Gli Europei avevano desiderio di avventure e di gloria militare.
c) Gli Europei miravano a conoscere più profondamente le culture africana e
asiatica.
d) Gli Europei volevano vendere nelle proprie colonie i prodotti delle loro
industrie, che non riuscivano più a commercializzare in Europa.
2. In che cosa consistette l’”incidente di Fashoda”?
a) In una battaglia, avvenuta nell’Asia nordorientale, fra l’esercito francese e
quello inglese.
b) In un mancato scontro fra l’esercito francese e quello inglese, che fu sul punto
di verificarsi nel Sudan meridionale.
c) In un uno scontro fra i convogli che trasportavano rispettivamente la
delegazione diplomatica inglese e quella tedesca.
d) In un acceso diverbio fra il ministro degli esteri italiano e quello francese.
3. Cos’era il Trattato di Uccialli?
a) Un documento stipulato tra lo stato italiano e Menelik, secondo il quale
venivano riconosciute le conquiste italiane in Abissinia e, almeno nelle
intenzioni del ministro Crispi, poste le basi per un futuro protettorato dell’Italia
sull’intera Abissinia.
b) Un documento stipulato durante il primo ministero Giolitti fra lo stato
italiano e quello francese per sancire il riconoscimento internazionale del
protettorato francese in Tunisia.
c) Un documento che sanciva il possedimento italiano della Libia.
d) Un documento con il quale venivano riviste le condizioni della Triplice
Alleanza del 1882.
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4. Cosa fu la guerra anglo-boera?
a) Una guerra combattuta dagli abitanti originari dell’Africa del Sud per
rivendicare la propria indipendenza dall’occupazione inglese.
b) L’unica guerra tra bianchi per la spartizione dell’Africa nell’età
dell’imperialismo, che si svolse fra il 1899 e il 1902 e che si concluse con fine
delle repubbliche boere e fondazione dell’Unione sudafricana.
c) Una battaglia tra gli allevatori di bovini di origine olandese e i coloni inglesi,
che si svolse nel Sud-est asiatico alla fine del XIX secolo.
d) Una guerra dei dazi fra l’Inghilterra e l’Olanda, che si concluse con la
fondazione dell’Unione sudafricana nel 1902.
5. Quale fu la principale reazione delle potenze europee all’imperialismo
giapponese?
a) Le principali potenze europee, e in particolare la Russia, guardarono con
preoccupazione
all’imperialismo
giapponese,
poiché
temevano
la
compromissione dei loro commerci in Cina.
b) Le principali potenze europee furono liete dell’imperialismo giapponese, che
dava loro la possibilità di concentrare gli sforzi espansionistici nel continente
africano.
c) Alcune potenze europee guardarono con sollievo alle mire espansionistiche
del Giappone verso Cina, Corea e Taiwan, poiché tali mire scongiuravano un
conflitto fra Inghilterra e Francia per il controllo di quelle aree.
d) Le principali potenze europee ritennero che fosse un investimento
vantaggioso aiutare lo sforzo imperialista del Giappone in Cina, Corea e
Taiwan.
6. In che cosa consistette la “rivolta dei Boxer”?
a) In una sommossa dei ceti popolari cinesi contro l’aumento dei dazi sulle
esportazioni dell’oppio.
b) In una rivolta dei funzionari tedeschi contro la politica imperialistica della
madrepatria, che partì dallo Shantung e si concluse per l’intervento militare
cinese.
c) In una reazione dei pugili inglesi al divieto di praticare il pugilato in Cina.
d) In un movimento nazionalista cinese che riuscì a imporre a corte, tramite una
congiura di palazzo, una politica fortemente antioccidentale, e che si concluse
per l’intervento militare tedesco.
7. Quale non fu una delle conseguenze della guerra russo-giapponese del
1904-1905?
a) La rivoluzione russa del 1905.
b) Il protettorato giapponese su Corea, Manciuria, Formosa, Port Arthur e parte
dell’isola di Sakhalin.
c) Il rafforzamento dei movimenti nazionalisti di massa in Giappone.
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d) Il rafforzamento dei rapporti fra Russia e Italia in funzione antinipponica.
8. Cosa si intendeva per “politica della porta aperta”, riferita alla Cina?
a) Si intendeva la volontà, da parte del governo cinese, di esportare quanta più
mano d’opera a basso costo possibile, affinché lavorasse nelle industrie del
vecchio continente.
b) Si intendeva l’auspicato miglioramento dei rapporti politici ed economici fra
la Cina e il Giappone.
c) Si intendeva la volontà, da parte delle principali potenze europee, che la Cina
costituisse per esse un grande mercato comune.
d) Si intendeva la tendenza del governo cinese a diffondere in maniera
massiccia l’arte e la cultura del “celeste impero” nel vecchio continente.
9. Con cosa coincise la “fine del celeste impero”?
a) Con la proclamazione della Repubblica cinese nel 1912.
b) Con la definitiva conclusione delle ostilità fra Russia e Giappone.
c) Con la “rivolta dei Boxer”.
d) Con lo smantellamento del sistema coloniale inglese in Asia.
10. Quale affermazione è errata se riferita all’”età dell’imperialismo”?
a) Fino all’inizio del XX secolo le conflittualità latenti fra le grandi potenze
europee, nonché le pressioni rivoluzionarie interne ai vari stati, poterono
trovare sfogo in altre aree del pianeta (Africa, Asia, isole del Pacifico),
sottoposte ad una vera e propria “corsa alle colonie”.
b) L’occupazione coloniale di vaste aree dei continenti africano e asiatico fu
indotta dai principi umanitari ribaditi al Congresso di Berlino del 1878.
c) La politica coloniale delle potenze europee attenuò solo apparentemente le
rivalità fra esse esistenti, che in realtà furono amplificate con la trasformazione
dei principali stati in aggressive potenze economiche in concorrenza fra loro.
d) Al di là della loro funzione economica, le colonie costituirono pedine
importanti nello scacchiere politico.
Schema di valutazione per la verifica formativa 2)
Voto massimo: 10
Voto minimo: 0
Voto per ogni item esatto: 1 punto
Voto per ogni item errato o non risolto: 0 punti
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