IL POSITIVISMO - AUGUSTE COMTE
Premessa
Nel corso dell’Ottocento si compie in Europa un enorme sviluppo scientifico, che si ripercuote
sensibilmente sulle condizioni di vita delle masse: l’industrializzazione e le applicazioni pratiche delle
scoperte scientifiche modificano sensibilmente il modo di vivere, il tenore di vita ; ciò è evidente per
esempio nell’ambito della medicina e dei trasporti (ferrovie) .
Nei due secoli precedenti c’erano stati grandi progressi scientifici, ma non avevano prodotto
immediatamente nuove tecniche e nuovi stili di vita.
I successi teorici e pratici della scienza generano una grande fiducia nei confronti di essa: si giunge ad
assolutizzarla e a ritenerla capace di risolvere tutti i problemi dell’umanità.
Scienziati dell’Ottocento:
Matematici: Dedekind, Kantor, Riemann, Lobacevskij; Fisici: Faraday, Maxwell, Hertz, Joule; Biologi:
Mendel (genetica), Darwin; Chimici: Mendeleev, Medicina: Koch, Pasteur.
Il POSITIVISMO
Due significati del termine: il positivismo è un orientamento filosofico che ebbe grande diffusione in
Europa nella seconda metà dell’Ottocento, e che influenzò la letteratura, l’arte, la politica e in generale la
cultura e la mentalità. È un movimento ampio, espressione di un’epoca di sviluppo scientifico e
industriale, nel quale rientrano pensatori spesso diversi fra loro, ma con alcune idee comuni: la scienza
come unico mezzo di conoscenza della realtà; la coincidenza fra i limiti della scienza e quelli della
conoscenza umana; la convinzione che scienza e tecnica abbiano migliorato (e migliorino) l’umanità; una
chiara distinzione fra scienze e filosofia (le prime accertano fatti e stabiliscono leggi, mentre la seconda è
la metodologia generale del sapere scientifico). Ma in un senso più ristretto e rigoroso, il termine
“positivismo” indica la filosofia di Auguste Comte (1798-1857). Filosofi come John Stuart Mill e
Spencer, che si possono considerare, in senso ampio, positivisti, criticarono duramente molti aspetti del
pensiero di Comte.
Il Positivismo nasce con il “Corso di Filosofia positiva” (1830-1842) di Auguste Comte
Filosofi positivisti :
Auguste Comte (Francia 1798-1857) (In Francia il Positivismo si ricollega al razionalismo cartesiano e
all’Illuminismo)
John Stuart Mill ( Inghilterra 1806-1879)
Hebert Spencer (Inghilterra 1820-1893) (In Inghilterra il Positivismo si ricollega all’ empirismo inglese,
inoltre Spencer è fortemente influenzato dal darwinismo). Anche il darwinismo sociale può essere
considerato una manifestazione della cultura positivista.
In Italia: Roberto Ardigò (1828- 1920) , Cesare Lombroso (fondatore della criminologia),
autori positivisti: Hippolyte Taine (psicologia, critica dello spiritualismo, estetica), Ernest Renan (storia
delle religioni, “Vita di Gesù”), romanzieri naturalisti (Zola, Maupassant) e veristi (Verga, Capuana ecc.)
CARATTERI GENERALI DEL POSITIVISMO
Il positivismo è nato nella prima metà dell’Ottocento con Auguste Comte, ma si è diffuso e si è affermato
nella seconda metà dell’Ottocento, influenzando tutti gli aspetti della cultura europea, in concomitanza
con l’industrializzazione, con l’affermazione politica della borghesia, con la formazione degli stati
liberali: il positivismo è l’ideologia e la weltanschaung (visione del mondo) della borghesia che ha
raggiunto il successo sia in campo economico sia in campo politico.
Punti caratterizzanti del Positivismo:
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1) Primato della scienza: la scienza è l’unica conoscenza valida > Scientismo = assolutizzazione della
conoscenza scientifica che non ammette forme di sapere diverse dal sapere delle scienze naturali.
2) La conoscenza scientifica è l’unica valida anche relativamente all’uomo e alla società umana: infatti
anche l’uomo e la società umana sono totalmente soggetti alle leggi naturali
3) La concezione della natura, dell’uomo e della società umana è meccanicistica - deterministica e
materialistica.
4) La vita “spirituale” dell’uomo (pensiero, morale, cultura, arte ecc.) è prodotta dalla sua base materiale
(biologica, ambientale, economica ecc.) Esempi: “gli uomini producono filosofia come i bachi da seta
fanno i bozzoli” “Il pensiero è una secrezione del cervello come l’urina è una secrezione dei reni”.
5) Dal Positivismo nasce la Sociologia = scienza della società
6) La scienza viene esaltata come l’unico mezzo capace di risolvere i problemi umani e sociali. Anche i
Positivisti, come Marx e i socialisti, considerano le contraddizioni dello sviluppo economico e sociale e
vogliono risolverle, ma c’è una differenza di fondo nell’approccio:
secondo Marx la storia procede attraverso la lotta di classe e la soluzione delle contraddizioni e dei
problemi sociali è data dalla rivoluzione;
invece secondo il Positivismo nella storia c’è uno sviluppo lineare, il progresso avviene attraverso lente
trasformazioni (questa concezione alla fine dell’Ottocento influenza anche il movimento socialista e
favorisce il prevalere in esso delle tendenze riformiste).
7) Ottimismo, fiducia in un progresso continuo verso il benessere e la pace.
8) Rapporti con l’Illuminismo: il Positivismo ripropone molti temi e aspetti dell’Illuminismo: la “fede”
nel progresso, l’esaltazione della razionalità scientifica, il rifiuto della metafisica…
Tuttavia nell’Illuminismo c’era un atteggiamento più critico nei confronti della scienza: ci si poneva il
problema della sua fondazione e dei suoi limiti (vedi Hume e Kant), mentre il Positivismo (soprattutto
quello francese) assolutizza la scienza; inoltre l’Illuminismo assumeva nell’ambito politico e sociale
posizioni rivoluzionarie, mentre il Positivismo è riformista (se non conservatore).
9) Rapporti con il Romanticismo: il filosofo Abbagnano ha scritto che il Positivismo è il romanticismo
della scienza, riferendosi all’infinitizzazione del sapere positivo e alla “fede” nella scienza: i Positivisti
hanno una visione “messianica” della scienza. Ci sono elementi comuni anche con l’Idealismo: l’idea di
un progresso razionale e necessario (che implica un atteggiamento giustificazionista), l’integrazione
dell’individuo in totalità sociali e storiche.
AUGUSTE COMTE (1798-1857)
Opere: Corso di filosofia positiva (1830-1842)
Sistema di politica positiva
Catechismo positivista
Auguste Comte vive nella Francia di Napoleone, della Restaurazione e delle Rivoluzioni del 1830-1848; è
anche la Francia che si avvia all’industrializzazione, che vede la rapida ascesa e affermazione politica e
sociale della borghesia. Avverte acutamente i rivolgimenti, le crisi, le contraddizioni di quest’epoca, ed
esprime l’esigenza di un nuovo ordine, di una rigenerazione universale. Condivide con molti suoi
contemporanei romantici l’ammirazione per la società medievale: una società “organica”, basata
sull’autorità riconosciuta della Chiesa e su una precisa distinzione di funzioni e di gruppi sociali; tuttavia
Comte non crede che si possa ritornare al vecchio ordine medievale, distrutto dalle rivoluzioni dell’epoca
moderna, ritiene invece necessario creare un nuovo ordine per mezzo del progresso scientifico, che si sta
realizzando e che deve essere portato a compimento.
LA LEGGE DEI TRE STADI
La teoria più importante e nota di A. Comte è la Legge dei tre stadi, legge che descrive il progresso
dell’umanità attraverso 3 grandi tappe caratterizzate da diversi “stili” di conoscenza.
Il primo stadio è lo STADIO TEOLOGICO, in cui gli uomini cercano le cause prime dei fenomeni e le
attribuiscono alle divinità (p.e. Zeus è la causa dei tuoni e dei fulmini); in questo stadio, prevale la facoltà
della FANTASIA.
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Il secondo stadio è lo STADIO METAFISICO, in cui la RAGIONE prende il posto della fantasia:
l’indagine è sempre volta a ricercare le cause prime dei fenomeni, ma queste non sono più identificate con
agenti soprannaturali, bensì con “entità astratte” (p.e. l’etere, la res cogitans e la res extensa, ecc.). Lo
stadio finale è lo STADIO POSITIVO o SCIENTIFICO : in esso agisce ancora la facoltà della ragione,
ma vincolata all’osservazione dei fatti, che impedisce di elaborare costruzioni astratte; la ricerca delle
cause prime viene sostituita da un nuovo obiettivo: l’individuazione di leggi che colleghino i fatti. Lo
scopo ultimo è quello di scoprire – e ridurre al minimo numero possibile – le leggi naturali invariabili a
cui tutti i fenomeni sono soggetti.
Per Comte anche lo sviluppo della mente umana è riconducibile alla legge dei tre stadi: si può dire infatti
che noi siamo TEOLOGI nell’INFANZIA , METAFISICI nella GIOVINEZZA e SCIENZIATI
nell’ETA’ ADULTA.
Più in generale, questa tripartizione è valida per l’intera storia umana. Dal punto di vista
dell’organizzazione sociale e politica abbiamo infatti «tre grandi epoche o stati della civiltà»:
1) l’epoca teologica e militare, durante la quale il potere è affidato a sacerdoti e capi militari;
2) l’epoca metafisica e giuridica, in cui l’autorità spirituale è nelle mani di metafisici e giuristi;
3) l’epoca scientifica e industriale, dominata da scienziati e industriali, descritta da Comte come un
momento storico di pace e progresso.
Notiamo che anche per Comte, come per Marx, in ogni società esiste una interdipendenza tra fattori
culturali, fattori politici, sociali ecc. (idea della totalità organica); Marx però considerava struttura
fondamentale l’economia, Comte invece attribuisce il ruolo fondamentale al tipo di conoscenza.
CARATTERI E UNITA’ DELLA SCIENZA
Per Comte le scienze hanno avuto sviluppi differenti: nella sua opera principale, il Corso di filosofia
positiva (1830-1842), le classifica e le espone nell’ordine in cui hanno raggiunto lo stadio positivo. Tale
ordine ha un carattere storico, che però corrisponde anche a una necessità logica: dapprima si sono
evolute le scienze che si occupano di fenomeni generali/astratti/lontani dall’uomo (ad esempio
l’astronomia), poi quelle che studiano fenomeni particolari/concreti/complessi (ad esempio la biologia);
ciò è dovuto anche al fatto che più una scienza tende al particolare, più presuppone le leggi delle scienze
precedenti.
L’ordine completo è il seguente:
1. MATEMATICA (che è entrata nello stadio positivo, è quindi diventata una scienza, già nell’antichità),
2. ASTRONOMIA (XVI secolo), 3. FISICA (XVII secolo), 4. CHIMICA (XVIII secolo), 5. BIOLOGIA
(XVIII-XIX secolo), 6. SOCIOLOGIA.
Secondo Comte l’umanità ha già raggiunto lo stadio positivo nello studio della natura, ma non nello
studio dell’uomo e della società umana. Pertanto Comte stesso fonda la SOCIOLOGIA scientifica.
Proprio la sociologia, in quanto scienza globale dell’uomo, si configura come il compimento della
filosofia positiva, realizza cioè la conquista completa e definitiva dello STADIO POSITIVO e fornisce
all’umanità gli strumenti teorici per risolvere i problemi sociali.
Comte concepisce la SOCIOLOGIA come una FISICA SOCIALE (quindi le leggi che spiegano le
relazioni e i comportamenti sociali saranno analoghe a quelle della fisica) e la divide in STATICA sociale
e DINAMICA sociale: la prima studia le condizioni della stabilità e dell’armonia della società, ovvero il
suo ordine; la seconda si occupa delle condizioni dello sviluppo e del passaggio da un sistema all’altro,
ovvero il progresso. «Ordine e progresso» è uno dei motti comtiani.
Comte invece non attribuisce valore scientifico alla PSICOLOGIA, perché essa, basandosi
sull’introspezione, non può essere oggettiva. Del resto, per comprendere l’uomo sono sufficienti la
Biologia, che studia le basi neurologiche del comportamento umano, e la Sociologia, che ne studia i
condizionamenti sociali e ambientali.
La FILOSOFIA non è una disciplina autonoma rispetto alle scienze, e non ha un oggetto diverso da quello
delle scienze; essa ha il compito di evidenziare analogie e differenze fra le scienze, chiarendo la loro base
teorica e il loro metodo, e delimitando i diversi campi d’indagine. La filosofia è dunque «il sistema
generale delle conoscenze umane».
Comte crede nell’unità della scienza: essa è data dallo spirito con cui si fa ricerca e dal modo di
sviluppare le conoscenze. Da questa convinzione deriva un richiamo contro gli eccessi dello specialismo.
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Ciò non significa cancellare le differenze fra le scienze: ognuna analizza i fatti in maniera diversa, e
sarebbe un errore tentare di ricondurre una scienza a un’altra.
RAPPORTO TRA SCIENZA E TECNICA
Esiste una «solidarietà spontanea» fra scienza e tecnica; la scienza osserva i fatti per prevedere, e la
previsione è finalizzata all’azione: l’agire umano sulla natura si realizza proprio grazie alla tecnica.
Tuttavia sarebbe un errore ridurre la scienza alle sue applicazioni pratiche: essa nasce infatti dal desiderio
di conoscere le leggi della natura, pertanto le scienze fondamentali sono quelle teoriche, mentre le scienze
applicative (come la medicina) e le tecnologie sono subordinate ad esse.
La mediazione fra le scienze e la tecnica è svolta dalla classe degli ingegneri.
POLITICA POSITIVA
Tutta la società dev’essere organizzata in base alla scienza. Lo spirito scientifico dev’essere diffuso tra
le masse popolari, che in quanto non istruite sono prive di pregiudizi e dunque più disposte a recepirlo; in
questo percorso dovranno avere come guida politica gli industriali, e come guida spirituale i filosofi
positivisti e gli scienziati
Comte considera il progresso culturale garanzia del progresso sociale. La causa delle agitazioni sociali è
infatti da ricercare nel permanere di credenze teologiche e metafisiche: il diffondersi del positivismo porta
alla loro eliminazione, dunque al superamento degli antagonismi, premessa per la pace sociale.
Comte critica le idee socialiste, le filosofie utopistiche e il comunismo: di quest’ultima dottrina, in
particolare, apprezza la denuncia dei mali della società, ma condanna l’idea che la riforma della società
debba avvenire su un piano politico; per Comte, infatti, tale riforma deve essere innanzitutto morale e
culturale. Le posizioni politiche di Comte, col tempo, assumeranno un carattere sempre più autoritario.
RELIGIONE DELL’UMANITA’
Comte intende strappare gli uomini all’influenza delle istituzioni politiche e religiose tradizionali,
rivalutando laicamente sentimenti come amore e altruismo: elabora una vera e propria «religione
dell’umanità», il cui compito dev’essere quello di fondare la nuova morale della vita associata. Questa
religione è incentrata sul culto laico del «Grande Essere», ovvero l’umanità intera: il suo motto sarà
«vivere per gli altri». Gli scienziati saranno i «sacerdoti dell’umanità». Comte arriverà a creare una
«Chiesa positivista», con un calendario, riti e celebrazioni.
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