KRISIS
Storia, archeologia, poesia
Il termine greco krisis, crisi, significa «discrimine, scelta, decisione tra due opzioni alternative»,
senza avere necessariamente una connotazione negativa, come tendiamo ad attribuirgli; oggi si
pone l’accento soprattutto sul significato di stato transitorio di forte perturbazione nella vita di
un’intera società o di un singolo individuo. Tuttavia la possibilità di scelta offre sempre l’opportunità
di una trasformazione di carattere sociale, culturale, politico e personale, spesso con un connotato
di miglioramento. Il Maggio Archeologico di quest’anno intende stimolare la riflessione su un tema
di grande attualità.
Martedì 27 maggio 2014, ore 21.00 – Sala Romana del Museo Archeologico
Le Rane di Aristofane: come vincere la crisi attraverso il teatro
Narrazione di
Letture sceniche
In Scena)
Musiche di
Elisabetta Matelli (Università Cattolica S.C. di Milano)
Christian Poggioni, Stefano Rovelli, Simone Mauri (Kerkís Teatro Antico
Adriano Sangineto (Kerkís Teatro Antico In Scena)
Una lettura scenica di brani estratti dalla commedia Rane di Aristofane, andata in scena alle feste
Lenee del 405 a.C. ad Atene. Attraverso un concentrato di espedienti comici, che diverranno poi
canonici nel teatro di epoche successive, la commedia presenta il viaggio nell’Ade di Dioniso
travestito da Eracle e del suo schiavo Xantia, con lo scopo di riportare sulla terra il poeta capace di
risollevare la città dalla crisi militare, economica, etica, culturale in cui è caduta durante la guerra
del Peloponneso. L'avventura del viaggio nell’Ade - articolato in diverse scene ricche di personaggi
- è pieno di riferimenti alle cause della crisi, la cui tragicità è superata dalla comicità dei colpi di
scena, tra i quali il finale a sorpresa: sarà Eschilo, non Euripide (come inizialmente era prospettato)
a ritornare in terra con Dioniso, per salvare la città. Attraverso la risata, Aristofane conduce
riflessioni complesse sull’idea di «crisi», pensieri che il gioco allegorico della fiaba comica rende
accessibili e coinvolgenti anche per il pubblico contemporaneo.