Lo strano caso della donna che morì due volte Note di regia Niente è più commovente di una morte in scena: Giulietta, Romeo, Amleto, Carmen, Tosca, Otello...Morti tragiche, eroiche, talvolta necessarie. Morti mai reali ma sempre profondamente vere, che lasciano al pubblico emozioni e interrogativi. Quasi sempre però, nel teatro, la morte è il momento finale, il più toccante; più raramente ne costituisce lo spunto iniziale intorno al quale si costruisce tutta la storia come ne “Lo strano caso della donna che morì due volte”, ultima opera di Giuseppe Di Bello che ha curato testo e regia su soggetto di Giovanni Cocco e Amneris Magella. Un noir in quattro puntate prodotto dal Teatro Sociale di Como, dove il ritrovamento all'interno del teatro del cadavere di una giovane, celebre e discussa cantante lirica, muove un'indagine serrata ed emozionante che porterà il pubblico anche nei meandri più nascosti e suggestivi del Teatro. Quattro spettacoli che racconteranno una storia ricca di suggestioni teatrali e di colpi di scena metateatrali, che sveleranno sul palco i lati più oscuri dell'animo umano e che alla fine riveleranno una verità terribile e dolorosa: Quante volte si può essere uccisi prima di morire per davvero?! Si dice che qualunque delitto sia riconducibile all'amore, alla lussuria, al denaro o all'odio. Tra questi, diremmo che quello che ci fa più paura é l'odio, ma “Lo strano caso della donna che morì due volte” ci confermerà ancora una volta che il più terribile è l'amore. Gli spettacoli ruoteranno intorno a una stimolante e capace rosa di attori: oltre ai due protagonisti Marco Continanza e a Stefano Andreoli, che rispettivamente vestiranno i panni di un Maresciallo dei Carabinieri e di un Pubblico Ministero, vedremo in scena Simone Severgnini, Davide Marranchelli, Arianna Pollini, Cristina Bossi, Nicola Bizzarri, Manuela Clerici, Marco Minardi, Martina Legovic e gli allievi dei corsi avanzati della Scuola di Teatro del Teatro Sociale. Giuseppe Di Bello