GENERATORE DI IMPULSO CON AMPLIFICATORE OPERAZIONALE Un generatore d’impulso, o multivibratore monostabile, è un circuito che presenta due possibili stati: uno stato stabile ed uno stato quasi stabile. Il circuito si trova, normalmente, nello stato stabile, in cui permane fino a che un impulso esterno non lo porta nello stato quasi stabile, nel quale rimane per un tempo prefissato per poi ritornare, spontaneamente, nello stato stabile. Schema del circuito Stato stabile Vo = VoL Stato quasi stabile Vo = VoH Vi segnale di tipo TTL, ViM = 4V Duty-cycle del 20% (minimo impostabile) Sigle e valori dei componenti C.I.: TL081; Diodi 1N4148; C = 100ηF; Ci = 1ηF; Ri = 10kΩ; R = 27kΩ; R1 = 100kΩ; R2 = 33kΩ. Strumenti e apparecchiature Alimentatore duale a tensione fissa ±12V; oscilloscopio doppia traccia; generatore di funzione; basetta di bread-board. Richiami teorici Vi TiH TiL Ti t Vo VoH V+H -V γ T t Tr VoL 1 VoH = − VoL ; V+ H = R2 R2 VoH ; V+ L = VoL ; V+ H = −V+ L R1 + R 2 R1 + R 2 ⎛ R T = RC ln⎜⎜1 + 2 R1 ⎝ Se Vγ << − VoL , si ha: Tr = RC ln ⎞ ⎟⎟ ⎠ Tr = RC ln ; V+ H − VoL − VoL − Vγ ⎛ V V+ H + VoH = RC ln⎜⎜1 + + H VoH VoH ⎝ ⎞ ⎛ R2 ⎟⎟ = RC ln⎜⎜1 + ⎝ R1 + R 2 ⎠ ⎞ ⎟⎟ ⎠ Per un corretto funzionamento deve risultare TiH < T e TiL > Tr. Questa condizione garantisce che, prima dell’innesco di un nuovo impulso, il circuito è sicuramente ritornato e assestato nello stato stabile. Definizione e progetto del circuito Come segnale d’ingresso si utilizza un segnale di tipo TTL di ampiezza 4V e duty-cycle del 20%. Per essere sicuri che durante l’impulso d’ingresso la tensione V+ salga al di sopra del valore -Vγ ≈ -0,7V, si impone che il valore di V+L sia maggiore di -ViM e minore di -Vγ , ossia -4V < V+L < -0,7: V+ L > − ViM ⇒ ⇒ V+ L = R2 R2 VoL = − VoH > − ViM R1 + R 2 R1 + R 2 R2 V < iM R 1 + R 2 VoH ⇒ ⇒ ⇒ V+ L = R1 > R2 R2 VoL = − VoH < − Vγ R1 + R 2 R1 + R 2 ⇒ R2 VoH > Vγ R1 + R 2 ⇒ Con Vγ = 0,7V e VoH = 11V, si ha: R1 sono: R2 Si fissa il valore del rapporto V R1 + R 2 R = 1 + 1 < oH R2 R2 Vγ ⇒ R 1 VoH 11 < −1 = − 1 = 14,71 R2 Vγ 0,7 1,75 < R1 < 14,71. R2 R1 =3 R2 ⇒ 2 R 1 = 3R 2 . ⇒ R 1 VoH > −1 R 2 ViM ⇒ Vγ R2 > R 1 + R 2 VoH I limiti del rapporto ⇒ R2 VoH < ViM R1 + R 2 R 1 VoH 7 11 > −1 = −1 = 4 4 R 2 ViM Con ViM = 4V e VoH = 11V, si ha: V+ L < −Vγ V R1 + R 2 R = 1 + 1 > oH R2 R 2 ViM ⇒ 7 R 2 = 1,75R 2 4 R 1 VoH > −1 R2 Vγ ⇒ R 1 < 14,71R 2 ⇒ Si fissa R2 = 33kΩ e si calcola R 1 = 3R 2 = 3 ⋅ 33 ⋅ 10 3 = 99kΩ , valore commerciale 100kΩ. V+ H = −V+ L = Con tali valori si ha: R2 VoH = R1 + R 2 1 1 VoH = 11 = 2,75V R1 1+ 3 1+ R2 Quando l’uscita è a livello basso (VoL = -11V) e l’ingresso è a massa, il diodo risulta polarizzato direttamente e la resistenza Ri è in parallelo a R2. La capacità Ci, una volta caricata, equivale ad un circuito aperto. Considerando il diodo assimilabile ad un corto circuito, si ha: I1 = I i + I 2 ⇒ ⇒ Con VoL − V+ L V+ L V+ L + Vγ = + R1 R2 Ri V+ L R2 1 = , si ha: R1 3 ⇒ V+ L V+ L V+ L VoL Vγ + + = − R1 R2 Ri R1 R i ⇒ VoL Vγ 11 0,7 − − − 3 R1 R i 100 ⋅ 10 10 ⋅ 10 3 = = = −1,28V 1 1 1 1 1 1 + + + + R 1 R 2 R i 100 ⋅ 10 3 33 ⋅ 10 3 10 ⋅ 10 3 ⎛ R T = RC ln⎜⎜1 + 2 R1 ⎝ ⎞ 4 ⎛ 1⎞ ⎟⎟ = RC ln⎜1 + ⎟ = RC ln = 0,2877 RC 3 ⎝ 3⎠ ⎠ Si fissa a T = 0,8ms la durata dell’impulso rettangolare generato. Tale valore consente di ottenere una buona visualizzazione oscillografica dei segnali nel circuito. Si calcola il prodotto RC: RC = T 0,8 ⋅ 10 −3 = = 2,78ms . 0,2877 0,2877 2,78 ⋅ 10 −3 2,78 ⋅ 10 −3 = 27,8kΩ , valore commerciale 27kΩ. = Si fissa C = 100ηF e si calcola R = C 100 ⋅ 10 −9 Bisogna visualizzare correttamente, chiaramente e stabilmente l’impulso generato correlato col segnale d’ingresso Vi, con la tensione ai capi della capacità, con la forma impulsiva fornita dal circuito derivatore d’ingresso, con la tensione V+. a tale fine il segnale impulsivo TTL d’ingresso 3 dovrà avere una frequenza maggiore di 100Hz, un periodo Ti e una durata a livello alto TiH tali da consentire al circuito, terminato l’impulso d’uscita, di ritornare sicuramente nello stato stabile prima del successivo impulso di comando d’ingresso. Pertanto, bisogna tenere conto del tempo di recupero del circuito. Vi TiH TiL T t Vo VoH T V+H -V γ t Tr VoL Tr = RC ln V+ H − VoL 2,75 − 11 = 2,75 ⋅ 10 −3 ⋅ ln = 0,78ms − VoL − Vγ 11 − 0,7 Il periodo Ti del segnale impulsivo d’ingresso deve risultare: Ti > T + Tr = 0,8 ⋅ 10 −3 + 0,78 ⋅ 10 −3 = 1,58ms Si sceglie Ti = 1,8ms e TiH = 0,36ms. Il duty-cycle è: La frequenza d’ingresso risulta fi = TiH < T = 0,8ms e D= TiH 0,36 ⋅ 10 −3 = = 0,2 → 20% Ti 1,8 ⋅ 10 −3 1 1 = = 555Hz , Ti 1,8 ⋅ 10 −3 più che sufficiente per una visualizzazione ottimale dei segnali. Si dimensiona il circuito derivatore d’ingresso CiRi imponendo τ i = R i C i << TiH = 0,36ms . Si fissa τ i = R i C i = 10µs . Si fissa Ci = 1ηF e si calcola R i = 10 ⋅ 10 −6 10 ⋅ 10 −6 = = 10kΩ . Ci 1 ⋅ 10 −9 Si utilizzano due diodi di commutazione 1N4148. Riassumendo C.I.: TL081; Diodi 1N4148; C = 100ηF; Ci = 1ηF; Ri = 10kΩ; R = 27kΩ; R1 = 100kΩ; R2 = 33kΩ. 4 Procedimento di verifica 1. Si monta il circuito e si collega l’alimentatore duale VCC = ±12V. 2. Si regola il generatore di funzione per fornire un segnale TTL di ampiezza 4V, frequenza 550Hz e duty-cycle del 20% (limite minimo dello strumento). 3. Si collega all’ingresso il generatore di funzione e il canale CH1 dell’oscilloscopio; si collega all’uscita il canale CH2 dell’oscilloscopio. 4. Si regola l’oscilloscopio e la frequenza del generatore di funzione fino ad ottenere una visualizzazione ottimale dei segnali d’ingresso e d’uscita. 5. Si misurano le ampiezze e le durate Ti , TiH , TiL , T , TL dei segnali d’ingresso e d’uscita. 1 6. Utilizzando il valore misurato di Ti si calcola f i = . Ti 7. Si collega il canale CH1 dell’oscilloscopio all’uscita Vo e il canale CH2 ai capi della capacità C. Si rilevano l’oscillogramma di carica e di scarica di C correlato con Vo e si misurano le durate dei transitori di carica e di scarica e le tensioni V+H e Vγ. 8. Si collega il canale CH2 dell’oscilloscopio al pin 3 dell’amplificatore operazionale e si visualizza il segnale V+ correlato con Vo. Si misurano le tensioni V+H e V+L. 9. Si collega il canale CH2 dell’oscilloscopio ai capi di Ri e si visualizza il segnale VRi correlato con Vo. Si misura la tensioni VRiMIN. 10. Si riportano i grafici dei segnali tra loro correlati. Verifica sperimentale Si regola il generatore di funzioni per fornire in uscita un segnale TTL dio ampiezza 4V, frequenza 550Hz e duty-cycle del 20% (il duty-cycle del generatore di funzioni può variare dal 20% all’80%). Si visualizza sul canale CH1 dell’oscilloscopio il segnale Vi e sul canale CH2 il segnale Vo. si ottengono i seguenti grafici. Vi TiH TiL T t CH1 posizionato a 2V/div Vo VoH CH2 posizionato a 5V/div T t TL BT posizionata a 0,5ms/div VoL I valori misurati sono: VoH = −VoH = 11V ; TiH = 0,72 ⋅ 0,5 ⋅ 10 −3 = 0,36ms ; TiL = 2,9 ⋅ 0,5 ⋅ 10 −3 = 1,46ms Ti = TiH + TiL = 1,82ms ; T = 2,4 ⋅ 0,5 ⋅ 10 −3 = 1,2ms ; TiL = 2,9 ⋅ 0,5 ⋅ 10 −3 = 1,46ms 5 Poiché il tempo di recupero Tr è di 0,8ms (> di TL = 0,6ms), il circuito, prima che arrivi in ingresso l’impulso successivo, non riesce a raggiungere lo stato stabile iniziale, VC = -Vγ. infatti, spostando CH1 su Vo e CH2 su CC (pin 2), si ottengono i seguenti oscillogrammi: Vo VoH CH1 posizionato a 5V/div t CH2 posizionato a 2V/div VoL VC V+H BT posizionata a 0,5ms/div t -V γ Il circuito non ha il tempo di assestarsi nello stato stabile prima della successiva commutazione. Si diminuisce la frequenza del segnale d’ingresso fino a che la tensione VC raggiunge il valore -Vγ e lo mantenga per un certo tempo, ciò si ottiene alla frequenza di 300Hz e gli oscillogrammi sono: Vo VoH VoL T CH1 posizionato a 2V/div t TL CH2 posizionato a 5V/div VC V+H BT posizionata a 0,5ms/div t -V γ I valori misurati sono: VoH = −VoH = 11V ; Vγ ≅ 0,7V ; Tr = 2 ⋅ 0,5 ⋅ 10 −3 = 1ms ; T = 1,2ms TiL = 4,2 ⋅ 0,5 ⋅ 10 −3 = 2,1ms ; TiH = 0,67 ms ; TiL = 2,67 ms ; Ti = TiH + TiL = 3,33ms La durata dell’impulso d’uscita risulta maggiore di 0,8ms, diversità dovuta sicuramente al valore non esatto della capacità usata, che presenta una tolleranza si più del 20%. Il circuito, comunque, funziona come preventivato. Si sposta il canale CH2 dell’oscilloscopio su V+ (pin 3) e poi ai capi di Ri. Si riportano gli oscillogrammi correlati di Vi , VRi , V+ , Vo. I valori misurati sono: VoH = − VoH = 11V ; V+ H = 2,1V ; V+ L = −1,1V ; VRiMIN = −0,5V 6 Vi 4V TiH T t VRi T t VRim CH1 posizionato a 2V/div T - TiH V+ V+H CH2 posizionato a 5V/div T t BT posizionata a 0,5ms/div V+L Vo VoH T t VoL L’oscillogramma di VRiu evidenzia la variazione del segnale d’uscita dal derivatore d’ingresso. Finché l’uscita è a livello alto il diodo è interdetto e su Ri è nulla, salvo in corrispondenza dei fronti di salita e di discesa di Vi che generano due impulsi, uno positivo (fronte di salita) e uno negativo (fronte di discesa). Quando l’uscita torna a livello basso, il diodo va in conduzione portando la tensione su Ri a -0,5V. 7