CLASSE : VA E.T.A. 2007-2008 ALUNNO: Bovino Silvano GENERATORE DI ONDE QUADRE REALIZZATO CON AMPLIFICATORE OPERAZIONALE A SINGOLA ALIMENTAZIONE SCOPO:Confronto tra la frequenza teorica e quella sperimentale del segnale di uscita; visualizzazione delle forme d’onda di Vo e di Vc(t). STRUMENTAZIONE: Bread board, condensatore da 100nF, 4 resistenze da 100kΩ, 1 resistenza da 4,7 kΩ, circuito di alimentazione, oscilloscopio, cavi elettrici, integrato dell’A.O. LM339. SCHEMA CIRCUITALE: DESCRIZIONE: Il circuito in figura rappresenta un generatore di onde quadre, realizzato con amplificatore operazionale LM339 a singola alimentazione. Esso si costituisce della configurazione ad integratore invertente nel ramo R-C, e una configurazione di comparatore con isteresi, con l’aggiunta del fondamentale ramo formato da R1 e Vcc(+15V), applicato all’ingresso non invertente dell’A.O. L’aggiunta di questo ramo si rivela fondamentale perché in sua assenza VR sarebbe pari a 0. Supponendo reale tale condizione nel momento in cui Vc si caricasse a VOH la commutazione a VRL non avverrebbe mai, poiché la curva caratteristica del condensatore tende asintoticamente al valore massimo di tensione applicata. Si intuisce che in tal modo la commutazione non sarebbe possibile, e di conseguenza l’aggiunta del ramo R1-Vcc fa si chè VRL sia compresa tra +Vcc e 0, consentendo le commutazioni a livello alto e basso. Per toglierci ogni dubbio, prima di procedere con l’analisi del circuito, verifichiamo questa teoria simulando il circuito privo del ramo R1-Vcc, in ambiente software PSPICE: Come si nota nel circuito a lato, è assente il ramo Vcc-R1. Di conseguenza si evince che il valore di VOL sarà: VOL=0 Se andiamo in seguito a calcolare VRL si avrà: VRL = VOL*(R2+R3)/(R2+R3) Essendo VOL pari a 0 si avrà VRL=0. Utilizzando tale circuito si è provati ad avviare il comando analisi e il risultato è quello in fig. : Come si osserva, la teoria iniziale è stata confermata poiché una volta che la commutazione del valore di VR porta VRH a VRL, la commutazione non si ripete a motivo della curva caratteristica di carica/scarica del condensatore che tendendo asintoticamente al valore 0 non permettendo la commutazione da VRL a VRL. Convinti di ciò procediamo con l’esercitazione considerando esatto il circuito iniziale con il ramo Vcc-R1. Per prima cosa calcoliamo teoricamente i valori di VRH,VRL e il periodo T che caratterizzeranno la curva caratteristica di uscita del nostro circuito; Nell’istante in cui si fornisce l’alimentazione e nell’ipotesi che il condensatore C sia inizialmente scarico, l’uscita dell’operazionale può trovarsi nello stato alto VOH o nello stato basso VOL (che coincide con 0) a seconda se il potenziale Vp dell’ingresso non invertente predomina sul potenziale Vn dell’ingresso invertente o viceversa. Supponendo che Vp>Vn si ha V0=VOH. Il condensatore C si carica attraverso la resistenza R, alimentata dall’uscita VOH, col tipico andamento esponenziale. Il potenziale Vp dell’ingresso non invertente si porta al valore indicato con VRH: V RH V Vcc + R1 R3 2 = = Vcc = 10V . 1 1 1 3 + + R1 R2 R3 Quando il condensatore raggiunge il potenziale Vc(t)=VRH l’A.O. commuta portando l’uscita al valore di VOL ossia 0. Ora Vp assume il valore di VRL: V RL V 0 + R1 R3 1 = = Vcc = 5V 1 1 1 3 + + R1 R2 R3 Il condensatore si scarica nella resistenza R e tende, poi, a raggiungere il valore VOL. Quando Vc(t), diminuendo, raggiunge il valore VRL, l’A.O. commuta nuovamente portando la sua uscita al valore VOH. Il condensatore, adesso, si carica tendendo al valore VOH e partendo dal valore iniziale VRL. Nella figura sottostante si mostrano le forme d’onda della tensione d’uscita VO e della tensione ai capi del condensatore VC. VOH Vc(t) T1 T2 Analisi grafica Come si osserva in figura, Vc(t) oscilla tra i valori delle 2 tensioni di riferimento VRL e VRH. Nel grafico inoltre si nota che T1=T2 e di conseguenza possiamo ritenere che il segnale sia un onda quadra, il cui duty-cycle D vale: D% = T1 T1 = = 0.5 ⋅ 100 = 50% T T1 + T2 Per quanto riguarda il calcolo analitico relativo ai tempi T1 e T2 si utilizza l’equazione di carica del condensatore VC (t ) = A + Be − t RC . Dato che A = Vf e B = (Vi-Vf) l’espressione diviene: VC (t ) = V f + (Vi − V f )e − t RC dove Vf e Vi costituiscono, rispettivamente, il valore finale e quello iniziale della differenza si potenziale sul condensatore. T1 VC (0) = A + B = VRH VC (∞ ) = A = VOL B = VRH − VOL VC (T1 ) = VRL Tenendo conto dell’espressione precedente VC (t ) = A + Be V RL = VOL + (V RH − VOL )e − T1 RC da cui T1 = RC ln − t RC si ottiene: V RH − VOL 2 / 3Vcc = RC ln = τ ln 2 = 0.69ms VRL − VOL 1 / 3Vcc T2 VC (0) = A + B = V RL VC (∞ ) = A = VOH B = V RL − VOH VC (T2 ) = V RH Tenendo conto dell’espressione precedente VC (t ) = A + Be V RH = VOH + (V RL − VOH )e − T2 RC da cui T2 = RC ln − t RC si ottiene: VRL − VOH (1 / 3 − 1)Vcc = RC ln = τ ln 2 = 0.69ms VRH − VOH (2 / 3 − 1)Vcc Conoscendo i due tempi ci si può ricavare il valore del periodo T e della frequenza f del segnale d’uscita che valgono rispettivamente: T = T1 + T2 = 1.38ms f = 1 1 = = 725 Hz T T1 + T2