Trasferimento di calore Lezione II Gaetano Festa Convezione: ingredienti Un fluido raffreddato dall’alto e/o riscaldato dal basso o dall’interno è gravitazionalmente instabile perché le particelle in alto hanno densità maggiore rispetto al resto. freddo celle convettive caldo Equazioni fondamentali (1) Equazione del moto per sistemi continui dv ρ = f + ∇⋅σ dt moto delle particelle Forza di gravità (2) Equazione di continuità della massa ∂ρ + ρ∇⋅ v = 0 ∂t Nell’ipotesi di fluido incompressibile ρ = cost ⇒ ∇⋅ v = 0 Tensore degli sforzi Equazioni fondamentali (3) Relazione costitutiva In un fluido ideale il tensore degli sforzi è isotropo (legge di Stevino) σ = − p1 p è la pressione. Il mantello è un fluido viscoso σ = f (ρ , ∇vS ) f ( ρ , D) 1 ∂vi ∂v j Dij = + 2 ∂x j ∂xi Per variazioni infinitesime la relazione costitutiva si riduce a quella di un fluido newtoniano σ = − p1 + 2µD viscosità Equazioni fondamentali (4) Approssimazione di Boussinesq Le variazioni di gravità possono essere considerate trascurabili per cui il fluido può considerarsi incompressibile, eccetto che nella forza di gravità, dove le variazioni determinano il disequilibrio con la pressione idrostatica Fluido incompressibile ∂ρ = 0; ∇ρ = 0 ∂t Equilibrio idrostatico ρ0g = −∇p Per il contributo di gravità ρ = ρ0 + ρ ' Equazioni fondamentali (5) Equazione del calore dT ρc = ∇⋅ (k∇T ) + A dt ∂T 1 A + v ⋅∇T = ∇⋅ (k∇T ) + ∂t ρc ρc Equazioni fondamentali Combinando insieme l’equazione del momento e quella costitutiva si ha dv ρ = ρg + ∇⋅ ( − p1 + 2µD) dt Per componenti ∂ ρvi = ρ gi + ∂x j ∂vi ∂v j + − pδij + µ ∂x j ∂xi ∂p ∂ 2 ρvi = ρ gi − + µ∇ vi + µ ∇⋅ v ∂xi ∂xi fluido incompressibile ρ v = ρg −∇p + µ∇2 v ∇⋅ v = 0 Eq. di Navier-Stokes Condizioni stazionarie In condizioni stazionarie la derivata della velocità euleriana rispetto al tempo è nulla. ρg −∇p + µ∇2 v = 0 In 2D, per componenti (mezzo cartesiano) ∂p + µ∇2vx = 0 ∂x ∂p − + ρ0 g + ρ ' g + µ∇2vz = 0 ∂z − Consideriamo la pressione relativa come P = p − ρ0 gz Equazioni finali ∂P − + µ∇2vx = 0 ∂x ∂P − + ρ ' g + µ∇2vz = 0 ∂z Le variazioni di densità al prim’ordine sono legate a variazioni di temperatura e sono locali (l’effetto di variazioni di temperatura in un punto non influenzano la densità in punti distanti). Per la dilatazione volumetrica dV = αVdT Poiché la massa si conserva 0 = dm = d (ρV ) = Vd ρ + ρ dV ⇒ dV dρ =− ρ V d ρ = −αρdT Integrando alle differenze finite ρ ' = ρ − ρ0 = −αρ0 (T − T0 ) Condizioni per la convezione Si consideri un liquido a temperatura T0 riscaldato dal basso a temperatura T1 > T0. Nella parte più bassa dT >0 , dρ < 0. Le particelle di liquido sono più leggere e trovandosi in basso diventano gravitazionalmente instabili. (Forze gravitazionali) > (Forze viscose) Convezione Da conduzione alla convezione Supponiamo di partire dalla condizione T1 = T0 e poi di far crescere T1 lentamente. Inizialmente la gravità non è in grado di vincere la viscosità e non c’è moto b z Fluido stazionario v = 0; ∂T =0 ∂t Il calore si propaga per conduzione In un mezzo 1D Tc ( z) = ∂2Tc =0 2 ∂z T1 + T0 T1 − T0 + z 2 b ∇2Tc = 0 La temperatura varia linearmente Analisi di stabilità lineare b z Supponiamo di aumentare la differenza T1 - T0 fino al limite oltre al quale inizia la convezione. Aggiungiamo una perturbazione in temperatura, per la quale inizia la convezione. La variazione di temperatura rispetto al modello conduttivo limite T1 + T0 T1 − T0 T '( x, z) = T ( x, z) − Tc ( z) = T ( x, z) − − z 2 b Rimpiazzando T’ con T nell’equazione del calore si ha ∂T ∂T ' = ; ∇2T = ∇2T '; ∂t ∂t T1 − T0 v ⋅∇T = v ⋅∇T '+ vz ; b T1 + T0 T1 − T0 T = T '+ + z; 2 b Equazioni Equazione del calore risultante T −T ∂T ' + v ⋅∇T '+ vz 1 0 = κ∇ 2T ' ∂t b termine del second’ordine; v piccolo (limite inferiore della convezione); Incompressibilità Momento Calore ∂vx ∂vz + =0 ∂x ∂z ∂p − + µ∇2vx = 0 ∂x ∂p − + ρ0 g + ρ ' g + µ∇2vz = 0 ∂z T1 − T0 ∂T ' + vz = κ∇ 2T ' ∂t b Condizioni al contorno Poiché la temperatura è fissata agli estremi b T ( z = −b / 2) = T0 T ( z = b / 2) = T1 z T '( z = ±b / 2) = 0 Negli estremi vale anche: vz = 0 C’è bisogno di una ulteriore condizione Bordo rigido Bordo libero vx = 0 ∂vx ∂vz ∂vx σ xz = 0; + = =0 ∂z ∂x ∂z Funzione stream v = ∇×ψ ∇⋅ v = 0 v = (vx ,0, vz ) ψ = (0,ψ ,0) ∂ψ vx = − ∂z ∂ψ vz = ∂x E’possibile scrivere le equazioni del momento e della temperatura in funzione dello stream anziché della velocità La soluzione generale è T ' = T cos(π z / b)cos(kx x) f (t ) ψ = ψ cos(π z / b)sin(kx x) f (t ) T '( z = ±b / 2) = 0 ∂ψ =0 vz ( z = ±b / 2) = ∂x ∂vx ∂2ψ ( z = ±b / 2) = 2 = 0 ∂z ∂z Dipendenza temporale Cosa possiamo dire sulla funzione f(t) ? Dall’equazione del calore si ha ∂T ' ∂ψ T1 − T0 + = κ∇ 2T ' ∂t ∂x b T1 − T0 T cos(π z / b) cos(k x x) f '(t ) + ψ k x cos(π z / b) cos(k x x) f (t ) + b π2 2 κ T 2 + k x cos(π z / b) cos(k x x) f (t ) = 0 b π2 T1 − T0 2 Tf '(t ) +ψ k x f (t ) + κ T 2 + k x f (t ) = 0 b b ψ T1 − T0 π2 f '(t ) 2 = − kx + κ 2 + kx = α f (t ) b b T Dipendenza temporale f '(t ) =α f (t ) α >0 ⇒ f (t ) = e αt α <0 ⇒ f (t ) = e −α t Instabile : la convezione aumenta Stabile: la convezione cessa Equazione del calore T1 − T0 π2 2 ψ kx + κT α + 2 + kx = 0 b b (1) Anche l’equazione del momento presenta un’equazione omogenea (2) Soluzioni non banali per determinante nullo ψ (3) Dall’equazione del momento possiamo ricavare il rapporto T Numero di Rayleigh κ ρ 0 gα v (T1 − T0 )b3 2 2 2 2 2 k b − (π + (k x b )) α= 2 2 2 2 2 x b µκ (π + (k x b )) ρ0 gα v (T1 − T0 )b3 Ra = µκ Ra k x2b 2 − (π 2 + (k x2b 2 ))3 α= (π 2 + (k x2b 2 )) 2 κ b2 Domini di stabilità La convezione ha luogo se 2 2 x 2 2 2 2 2 x 2 3 Ra k b − (π + (k b )) α= >0 2 2 κ (π + (k x b )) b (π 2 + (k x2b 2 ))3 Racrit (k x b) = k x2b 2 (π 2 + (k x2b 2 ))3 Ra > k x2b 2 Instabile 2 3 ( π + q ) Minimo q Stabile 3q(π 2 + q) 2 − (π 2 + q )3 = 0 2 2q − π = 0 q= π2 2 kxb = π 2 ; Racrit = 657 Mantello terrestre Se T1-T0 cresce da zero, la condizione critica impone che il rapporto tra le dimensioni orizzontale e verticale sia 2 Condizioni di zero slip all’interfaccia le soluzioni numeriche indicano che Racrit=1700 Se il mezzo è raffreddato dall’alto e riscaldato dall’interno, con rate H RaH α v ρ 02 gH b 5 = k µκ Zero slip : Racrit=2772; kxb=2.63 Free boundary : Racrit=868, kxb=1.79 b = 700km(UM ) ⇒ Ra = 2 106 b = 2900km( AM ) ⇒ Ra = 109 µ = 1021 Pa s K = 4W / (mK );κ = 10−6 m2 / s αv = 3 10−5 K −1 ; g = 10m / s 2 ρ = 4 g / cm3 ; H = 91012 W / kg Ampiezza della convezione L’analisi di stabilità definisce soltanto le condizioni per la convezione, ma non le caratteristiche in termini di temperatura e moto (soluzione non lineare) Una soluzione completa è possibile solo numericamente, possiamo fare delle ipotesi nel caso in cui la condizione è vigorosa (Ra>> Racrit ) In tal caso il fluido si mescola così rapidamente da considerare il fluido isotermo alla temperatura T1 + T0 2 con un salto di temperatura alle interfacce superiore e inferiore. Tale condizione non è stabile, ma genera dei strati limite nei quali si verifica il gradiente termico Per la definizione dello strato si utilizza un approccio lineare di stabilità Geoterme nel mantello • Alla base della litosfera oceanica la temperatura è dell’ordine di 1600 °K (strato limite superiore) • All’interno del mantello la temperatura aumenta, a causa dell’aumento della pressione esercitata dalla parte sovrastante. • Si può assumere che tutto il lavoro esercitato per la compressione della roccia la riscalda senza che vi sia scambio di calore con le rocce circostanti. La temperatura aumenta lungo un’adiabatica. • Dal secondo principio della termodinamica la variazione dell’entropia per unità di massa è αv dq c p ds = = dT − dp T T ρ • Lungo un’adiabatica reversibile : ds=0 dT αvT = dp S ρcp Geoterme nel mantello • Se la rocce è incompressibile non c’è gradiente adiabatico. dT dT dz 1 dT = = dp dz dp ρ g dz S S S • Il gradiente adiabatico è dunque dT αv gT = cP dz S • Alla base della litosfera oceanica αv = 3 10−5 K −1 ; g = 10m / s 2 T = 1600K cP = 103 J / ( K kg ) dT = 0.5K / km dz Geoterme nel mantello dT = 0.3K / km dz • Nel mantello superiore al di sotto della litosfera • Discontinuità strutturali : 410 km (olivina -> spinello), 660 km (spinello -> perovskite e magnetowustite). L ∆T = cP 410 km esotermica 660 km endotermica L = 90 KJ / kg ; c p = 1 KJ / (kg K ) L = −70 KJ / kg; c p = 1 KJ / (kg K ) ∆T = 90K ∆T = −70 K • (a) la convezione interessa tutto il mantello o • (b) ci sono due celle convettive. La discontinuità 660 km è uno strato termico limite. • (c) Ci sono delle condizioni miste Fine Caratteristiche dello strato Flusso di calore Numero di Nusselt La profondità massima dei terremoti nelle zone di subduzione è 660 km. Possiamo assumere che la convezione interessi la parte superiore del mantello b = 700km T1 − T0 = 1500K ρ0 = 3700kg / m3 κ = 10−6 m2 / s g = 10m / s 2 −5 α v = 3 10 K µ = 1021 Pa s −1 k = 4W / ( m K ) Ra = 5.7 105 q = 85 mW / m2 tc = 50Myr Mantello Terrestre Soluzioni stazionarie in un fluido raffreddato dall’alto (litosfera oceanica) e riscaldato dall’interno (produzione di calore radiogenica). Modelli a celle di dimensione verticale b e orizzontale λ/2. Ai bordi delle celle convettive (in principio soltanto ad uno) si creano condotti (plume) di materiale freddo discendente (litosfera oceanica in subduzione), al centro il materiale è isotermico Osservabili : flusso di calore in superficie, velocità delle placche. Forze in gioco nella tettonica : forza gravitazionale, legata al gradiente termico tra la litosfera ed il mantello circostante, ridge push, dovuta alle spinte laterali del ridge, trench pull, dovuta alla risalita della transizione olivina-spinello Funzione stream Soluzioni per separazione Transizione olivina -spinello Curva di Clapeyron: pressione /temperatura per la transizione di fase Alla stessa profondità c’è un gradiente termico,dovuto alla litosfera che sprofonda, quindi le stesse condizioni si cambiamento di fase si ottengono a pressioni inferiori e dunque a quote inferiori. La variazione di quota è dell’ordine di 40 km, la forza associata è ca la metà di quella gravitazionale