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LA MEDICINA BIOLOGICA
RUBRICA A CURA
DELLA
PROF.SSA MARIA CORGNA
GENNAIO - MARZO 2016
P.N.E.I.
WORLD
Cari amici,
In questo numero desidero approfondire le problematiche connesse
all’acidità gastrica, di particolare rilevanza in chiave PNEI considerate anche le strette connessioni tra cervello e tubo digerente.
– Ci concentreremo su quelle condizioni che non presentano sintomi
di rischio specifico (tracce ematiche nelle feci, difficoltà a deglutire
solidi o liquidi, etc.) ma che – tuttavia – rappresentano un elemento
di disagio importante.
Gli IPP sono i più potenti inibitori della secrezione acida-gastrica la cui
produzione giornaliera è ridotta dell’80/95%.
– Le molecole disponibili (omeoprazolo, lanzoprazolo, pantoprazolo, etc.)
presentano piccole differenze nella struttura chimica ed hanno caratteristiche farmacologiche simili.
Gli IPP si legano covalentemente ai gruppi sulfidrilici della cisteina della
pompa protonica (H+/K+ ATPasi) inattivandola in modo irreversibile.
Questi farmaci sono utilizzati principalmente nelle ulcere gastro-duodenali e nel trattamento della malattia da reflusso gastro-esofageo
(MRGE).
Gli H2 antagonisti inibiscono la secrezione acida attraverso la competizione con l’istamina per il legame al recettore H2 delle cellule parietali
della mucosa gastrica.
Appartengono a questa classe la cimetidina, la ranitidina, la famotidina, etc.
Inibiscono la secrezione acida-basale delle 24 h di circa il 70%.
Gli antiacidi sono farmaci caratterizzati da un’azione rapida utile per l’uso
occasionale nel trattamento della pirosi gastrica.
REFLUSSO, GASTRITE E DIFFICOLTÀ DIGESTIVE
Dallo studio dei meccanismi fisiopatologici, l’elemento comune di questi
disturbi sembra essere il contatto delle mucose con i succhi gastrici e con
altre sostanze irritanti.
Il punto focale della discussione, quindi, è incentrato sull’equilibrio dinamico tra fattori aggressivi (HCl) e fattori protettivi delle mucose.
La soluzione più frequentemente proposta è l’inibizione delle secrezione
acida, la quale comporta la rinuncia ai benefici apportati dalla presenza
di acido nello stomaco.
Tra i farmaci più comunemente utilizzati in Farmacologia convenzionale
nelle patologie acido-correlate, si distinguono 3 gruppi fondamentali:
gli inibitori della pompa protonica (IPP), gli antagonisti del recettore H2
dell’istamina e gli antiacidi.
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LA MEDICINA BIOLOGICA
GENNAIO - MARZO 2016
I più comuni sono il bicarbonato, il carbonato di Calcio, gli idrossidi di Alluminio e di Magnesio; questi neutralizzano temporaneamente l’acido cloridrico presente nel lume gastrico.
Il primo si caratterizza per sensazione di bruciore retrosternale, senso di
acidità e talvolta dolore. Il reflusso acido può provocare anche raucedine
e tosse, soprattutto notturna.
Gli antiacidi differiscono per bio-disponibilità ed effetti sistemici in relazione alla diversa capacità di assorbimento da parte dell’organismo.
Quelli che contengono Al3+, Ca2+ e Mg2+ sono assorbiti in misura minore
rispetto a NaHCO3.
La gastrite si caratterizza per dolore epigastrico ed è, nella maggior parte
dei casi, attribuibile allo stress, alle infezioni da Helicobacter pylori e all’azione di farmaci, come ad esempio i FANS.
Questo approccio porta alla drastica riduzione dell’acidità dei succhi gastrici che svolge un ruolo molto importante per la salute, in particolare
nella trasformazione chimico-fisica degli alimenti, avvalendosi da un lato
di movimenti coordinati di miscelazione e triturazione e, dall’altro, di secrezioni digestive ricche di enzimi e, in particolare, di acido cloridrico.
È interessante ricordare che la secrezione acido-gastrica si è sviluppata
nei Vertebrati 350 milioni di anni fa e si è conservata fino ad oggi.
– Gli evoluzionisti ritengono che la sua persistenza e diffusione sia dovuta
al fatto di avere conferito ai Vertebrati un notevole vantaggio evolutivo,
ovvero sia stata e sia essenziale per la loro stessa sopravvivenza.
La difficoltà digestiva è caratterizzata da pesantezza, gonfiore ed eventuale presenza di dolore epigastrico e meteorismo, soprattutto postprandiali.
Questi sono sintomi aspecifici che possono essere determinati da molteplici fattori come stress, alterata percezione viscerale, alterazioni della
motilità gastrointestinale e fattori psicologici.
Nella realtà i sintomi delle più comuni patologie acido-correlate tendono
talvolta a sovrapporsi e ad essere accompagnati da altri non patognomonici come tracce di sangue nel vomito e nelle feci, vomito persistente,
perdita di peso ingiustificata, pallore cutaneo ed astenia spiccata.
– Questi ultimi richiedono attenzione medica immediata.
Tra le varie funzioni dell’acidità, una delle principali è quella di barriera
nei confronti dei molteplici microorganismi ingeriti.
In caso di riduzione prolungata della sintesi di HCl si assiste ad un aumento di proliferazione batterica sia nello stomaco sia nel tenue (SIBO)
(N.d.R.: vedi Primo M.L. – Conversazioni tra batteri ed ospite. Terapia biologica della SIBO. La Med. Biol. 2011/4; 3-11. www.medibio.it → La Medicina Biologica), aumento della carica batterica, rischio di infezioni gastro-intestinali da Salmonella e Campylobacter, ridotto assorbimento di
vitamina B12, aumentato rischio di fratture e malassorbimento di Magnesio.
L’acido cloridrico è – tuttavia – necessario alla complessità funzionale del
Tratto gastro-esofageo.
– La terapia biologica sistemica
dell’acidità in chiave Pneisystem
punta a rafforzare i meccanismi difensivi delle mucose di stomaco e di
esofago, a correggere il piano alimentare in senso alcalino e a mitigare la componente psichica dello
stress.
I disturbi connessi al Tratto gastroesofageo sono molto comuni: si stima che circa 1/3 della popolazione
europea soffra di pirosi anche giornalmente.
Le condizioni che richiedono più frequentemente un intervento terapeutico sono: reflusso, gastrite e difficoltà digestive.
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LA DIFESA DELLO STOMACO E DELL’ESOFAGO
Elemento determinate per il mantenimento dello stato di salute dello
stomaco e dell’esofago è sicuramente l’equilibrio dinamico tra fattori aggressivi psicologici, chimici, fisici e meccanici (bolo duro e disidratato,
cibo non masticato, indagini diagnostiche endoscopiche).
La difesa delle mucose di esofago e di stomaco è costituita principalmente da strutture meccaniche, cioè da sistemi che impediscono fisicamente
ai succhi gastrici di raggiungere la mucosa.
Partendo dall’esofago, il principale
contenimento alla risalita dei succhi
gastrici è costituto dallo sfintere gastro-esofageo inferiore.
– Due ulteriori meccanismi di difesa
a protezione della muscosa esofagea
nei confronti di reflussi anche minimi, sono la clearance luminale (azione di lavaggio ad opera della saliva
che, arricchita con bicarbonato secreto dalle ghiandole della sottomucosa
esofagea, rimuove velocemente i residui acidi) e la particolare conformazione dell’epitelio pavimentoso pluri-stratificato di rivestimento dell’esofago.
Per garantire la massima impermeabilità della parete, le cellule sono te-
LA MEDICINA BIOLOGICA
nute assieme dalle giunzioni serrate che limitano la diffusione di sostanze, ivi compresi gli ioni H+ eventualmente risaliti dallo stomaco.
Mentre l’esofago è a contatto con l’acido solo per brevi periodi di tempo, lo
stomaco è sotto attacco costante di acidi e altri fattori endogeni nocivi, come
pepsinogeno, pepsina e sali biliari, oltre che virus, batteri e farmaci.
Anche in questo caso la prima linea di difesa è uno strato di muco e bicarbonato che agisce da barriera fisico-chimica.
Muco e bicarbonato sono secreti dalle cellule superficiali della mucosa
gastroduodenale. Si forma in questo modo uno strato protettivo isolante
e tamponato che poggia sulle cellule gastriche, detto strato “non mescolato”, che impedisce la diffusione di ioni e di molecole come la pepsina
e che mantiene il gradiente di pH pari a 1-2 sulla superficie luminale gastrica e 6-7 sulla superficie delle cellule.
A livello gastrico esistono due diversi strati di muco, uno a minore e uno
a maggiore aderenza sulla mucosa.
Lo strato superficiale lubrifica, facilita la repulsione meccanica del chimo,
lega i patogeni e grosse molecole, impedendone il contatto protratto con
la mucosa.
La seconda linea di difesa è rappresentata delle cellule epiteliali, dai sistemi di trasporto degli ioni H+ e dalle giunzioni serrate.
Le cellule epiteliali rimuovono l’eccesso di ioni H+ attraverso il sistema di
trasporto di membrana; le giunzioni intercellulari serrate prevengono la
retrodiffusione degli ioni stessi.
La terza linea di difesa è rappresentata da un complesso Sistema microvascolare localizzato sotto la mucosa gastrica che fornisce il bicarbonato
che, a propria volta, tampona l’acido prodotto dalle cellule epiteliali della
mucosa, fornendo un adeguato apporto di micronutrienti e di ossigeno
e rimuovendo i prodotti tossici del metabolismo.
Infine, le prostaglandine, contenute in abbondanza nella mucosa, regolano il rilascio di bicarbonato e di muco.
L’ambiente acido è – quindi – un naturale ed eccezionale sistema di protezione garantito da un lungo processo evolutivo costituito da barriere
chimico-fisiche in grado di contrastare il potenziale aggressivo dell’acido
e delle altre sostanze irritanti.
앫 Da quanto esposto, appare chiaro che la gestione delle patologie acido-correlate in chiave Pnei e Pneisystem deve tenere in considerazione
i seguenti aspetti:
– apprendimento delle moderne tecniche antistress
– nutrizione alcalina
– integrazione.
GENNAIO - MARZO 2016
Ricostituire una barriera ”attiva“ significa formare un film adesivo sulle
mucose che rafforza i fisiologici meccanismi di difesa ed assumere antiossidanti volti a contrastare il danno da radicali liberi.
Di grande interesse nel ripristino dell’azione muco-adesiva utile per la formazione del film protettivo si rivela il gel di Aloe, unitamente all’estratto
secco della radice di Altea e di Malva.
L’azione di tamponamento dell’acidità nell’immediata prossimità della
mucosa può essere ottenuta mediante integratori a base di bicarbonato
di Sodio, preferibilmente naturale, e carbonato di Calcio.
Per quanto riguarda l’azione antiossidante, particolarmente indicata è l’attività dei fiori di Camomilla e della radice di Liquirizia.
Tra gli elementi da utilizzare in cucina nelle patologie correlate all’acidità
gastrica si rivela utile il sale rosa dell’Himalaya, l’unico a contenere 84
oligoelementi.
Il Pepe, rinomato tonico stimolante, si caratterizza per la presenza di
iperina, un alcaloide che, a dosaggio elevato, provoca irritazione della
mucosa gastrica ma che a piccole dosi attiva la salivazione e la produzione
di succhi gastrici, da cui l’utilizzo tradizionale come spezia digestiva.
Infine il Peperoncino, grazie al suo contenuto in capsaicina, svolge un’azione stimolante sui processi digestivi.
– Nella speranza di aver fornito qualche interessante spunto di riflessione, rimando al prossimo P.N.E.I. la trattazione della
WORLD
dieta alcalina, antiossidante, utilissima nella correzione di tutte le
patologie acido-correlate.
– La Redazione ringrazia gli editor dei siti web da cui sono tratte le seguenti immagini di:
p. 65:
http://www.herbal-splash.com/image-files/stomach_ache.jpg
p. 66:
https://s-media-cache-ak0.pinimg.com/236x/e7/0e/75/e70e759774c6c4a64dc
bd83d9f6dacd0.jpg
P.N.E.I.
WORLD
– Per consultazione: www.medibio.it
→ La Medicina Biologica, dal 2007/1.
Un’azione protettiva e lenitiva a livello locale della mucosa gastro-esofagea è utile in tutti casi.
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