Lo Stretching Partendo dal significato, lo stretching (allungare”, “stirare”) è una forma di ginnastica finalizzata al miglioramento muscolare; essa stimola l’estensibilità dei muscoli dei tendini in un movimento che interessa un allungamento muscolare. Lo scopo di questo tipo di allenamento è quello di stimolare la mobilità delle articolazioni e di mantenere l’elasticità di muscoli, tendini e legamenti in modo da diminuire la rigidità muscolare e a prevenire traumi e lesioni. Questa attività può essere svolta in qualunque momento della giornata, l’ importante è che sia continuativa per avere dei risultati soddisfacenti, ad esempio prima o dopo un’ attività fisica, durante una giornata lavorativa o quando ci si sente stanchi dopo essere rimasti troppo seduti o in piedi. Chiunque può fare stretching, indipendentemente dall’ età o flessibilità, l’ importante è eseguirlo in modo non forzato e nel rispetto dei limiti della propria struttura fisica. Le uniche controindicazioni ci sono in presenza di infiammazioni o lesioni a muscoli, tendini, legamenti e articolazioni. Per eseguire gli esercizi di stretching bisogna seguire un metodo corretto che consiste in un allungamento rilassato e prolungato, con l’attenzione concentrata sui muscoli da esercitare, mantenendo la posizione per un determinato lasso di tempo (10-15 secondi) nella fase di allungamento. Ci sono diversi tipi di allungamento che sono: l’allungamento facile, l’allungamento di sviluppo oltre a tenere da conto la respirazione, e non di minore importanza il riflesso miotatico. L’allungamento facile consiste nel raggiungere il punto in cui si sente una tensione moderata e mantenendola per circa 10-15 secondi respirando e tenendo uno stato di rilassatezza. In questa fase le tensioni dovrebbero diminuire ma se ciò non accade bisogna allentare la tensione dell’allungamento fino a trovarsi in una posizione più confortevole. Questo tipo di allungamento riduce la rigidità muscolare le tensioni e prepara a un allungamento più intensivo, quello di sviluppo. L’allungamento di sviluppo si effettua dopo quella facile quindi si riprende l’allungamento da dove si è arrivati ma questa volta si aumenta un pochino l’ estensione sempre senza sforzi e mantenendo una certa rilassatezza tenendo la posizione per altri 10-15 secondi, dopodiché lentamente si ritorna in una posizione di non tensione e si termina l’ esercizio. L’allungamento di sviluppo serve a dare ai muscoli tonicità e aumentare la flessibilità. La respirazione dovrà essere lenta, ritmica e controllata; non bisogna trattenere il respiro ma quando ci si sta allungando, espirare e respirare lentamente mantenendo la posizione. Se si fa fatica a respirare vuol dire che non si è completamente rilassati quindi, allentare le tensioni fino a che la respirazione non ritorna normale e agevole. Il riflesso miotatico ovvero dove è interessato l’organo tendineo del Golgi svolge il compito di preservare un danneggiamento ai muscoli. Questo avviene inconsapevolmente inviando un segnale ai muscoli cosicchè si contraggano e non subiscano danneggiamenti (stiramenti..). Il funzionamento avviene tramite impulsi che vengono inviati al midollo spinale che eccita dei neuroni che inviano dei segnali al suddetto muscolo in modo da far rallentare i segnali inviati dall’ organo tendineo del Golgi. Un esempio pratico è quando si tocca qualcosa di bollente prima che ci pensiamo su cosa è accaduto il nostro corpo si è già ritratto dal calore. Gli organi tendinei del Golgi sono localizzati in corrispondenza della regione tra fibre muscolari striate e fibre tendinee, esse sono lunghe qualche millimetro, formate da stringhe fibrose, che si inseriscono nel tendine e con l'altro nella regione muscolare prossima al confine muscolo-tendineo. Quindi forzare troppo un allungamento o molleggiare in modo scorretto produce un eccessivo stiramento di conseguenza inneschiamo il riflesso miotatico e non andiamo a fare dello stretching. Questi movimenti sbagliati provocano dolore e a livello muscolare si producono dei micro strappi che rallentano lo sviluppo per una corretta elasticità. Prima di effettuare un qualunque esercizio di stretching bisogna fare un minimo di riscaldamento, serve a evitare a chi ha ancora una certa rigidità, di subire dei traumi. Solitamente si fanno delle camminate a passo sostenuto per qualche minuto, oscillare le braccia in modo da riscaldare i vari tessuti molli e i muscoli favorendo così una migliore circolazione sanguigna iniziando poi la seduta di esercizi che si desidera. Alla fine di un’attività sportiva è richiesto anche una fase di raffreddamento che consiste nel diminuire i battiti cardiaci eseguendo in versione ridotta l’attività svolta e terminando con esercizi di allungamento che evitano dolore e rigidità muscolare. Stretching PNF Il PNF è l’ abbreviazione inglese di Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation ossia facilitazione neuromuscolare propiocettiva, una terapia sviluppata per la riabilitazione di disturbi neurologici. La PNF è usata soprattutto dagli atleti e da coloro che hanno una capacità di movimento ridotta. La tecnica di contrazione-rilassamento-allungamento sottopone il muscolo a un movimento che produce una lieve tensione di allungamento, poi si contrae per 4-5 secondi, si rilassa per un istante e infine si sottopone nuovamente a una lieve tensione statica di 5-15 secondi. Può essere ripetuto per diverse volte e si avvertirà un leggero aumento della flessibilità. L’esercizio che uso come esempio è di spingere il gomito verso il braccio opposto finchè non si sente una leggera tensione poi si allontana il gomito dal corpo e si oppone resistenza con l’ altra mano mantenendo questa tensione per 5 secondi. Dopodichè si spinge nuovamente il gomito verso la spalla opposta mantenendo una tensione moderata per circa 15 secondi. Ricordarsi sempre di mantenere un respirazione rilassata durante tutto l’ esercizio. La tecnica di contrazione-rilassamento degli antagonisti si basa sul principio della contrazione e del rilassamento di muscoli antagonisti, ad esempio la muscolatura anteriore della coscia (quadricipite) e quella posteriore. L’esercizio che prendo come esempio è quello di compiere una flessione in avanti portando le mani verso i piedi. Si comincia dalla posizione eretta flettendosi lentamente in avanti fino a raggiungere una tensione confortevole, tornare in posizione eretta tenendo le ginocchia leggermente flesse. Ora bisogna assumere le posizione eretta con i piedi dritti in avanti e ben aderenti al suolo restando così per circa 20 secondi in modo da far contrarre i quadricipiti e rilassare i muscoli posteriori delle cosce. Terminati i secondi in posizione eretta si effettua il primo allungamento di nuovo verso le punte dei piedi in questo modo si percepirà un piccolissimo allungamento in più. Si può ripetere l’ esercizio più volte ricordandosi sempre di mantenere una respirazione rilassata senza trattenere il respiro. In conclusione lo stretching oltre a dare molteplici benefici al nostro corpo rendendolo più elastico, forte nei legamenti crea una consapevolezza tra corpo-mente che aiuta a farci conoscere meglio noi stessi. Lo Stretching oltre a dare molteplici benefici sull’elasticità serve a creare una sintonia con il proprio corpo e a creare una consapevolezza capendo i nostri limiti